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Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche
Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche
Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche
Ebook82 pages1 hour

Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche

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About this ebook

"Quando Moa si strinse a lui e sentì la sua erezione le venne da sciogliersi. Stefan le prese la mano e la mise sul suo cazzo; lei cominciò ad accarezzarlo da sopra i pantaloni. Facendo scivolare una mano tra le sue natiche trovò facilmente il suo buchino e ci infilò dentro il pollice. All'iniziò sembrò troppo stretto ma poi lei allentò la tensione e quando iniziò a muovere il pollice avanti e indietro Moa provò una piacevole sensazione che ancora non conosceva." Sera di San Valentino è un breve racconto erotico sul sesso proibito. Lui è un bell'uomo già di una certa età che insegna in una scuola di specializzazione e lei è una sua studentessa, ma diventa ben presto evidente che nulla potrà fermare l'attrazione che provano l'uno per l'altra. Anche se Moa sembra avere più di un ammiratore segreto...Questo libro contiene i seguenti racconti brevi: Sempre fedele - Sera di San Valentino - Benvenuta da Kitty - Amanti.-
LanguageItaliano
PublisherLUST
Release dateApr 20, 2021
ISBN9788726875171
Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche

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    Sera di San Valentino e altre 3 storie d'amore erotiche - B. J. Hermansson

    Sera di San Valentino e altre 3 storie d’amore erotiche

    Original title: Valentine´s Night and 3 other erotic love stories

    Cover image: Shutterstock

    Copyright © 2021 B. J. Hermansson, Katja Slonawski, Lisa Vild, Elena Lund and LUST, an imprint of SAGA Egmont, Copenhagen

    All rights reserved

    ISBN: 9788726875171

    1. e-book edition, 2021

    Format: EPUB 2.0

    All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    Sera di San Valentino

    Katja Slonawski

    Il petto di Stefan era stretto in una camicia blu attillata che senza dubbio lo faceva sembrare più muscoloso e atletico. Il vivido colore del tessuto accentuava i suoi capelli biondo oro e gli occhi azzurri, dandogli un’aria più luminosa. Moa si sforzò di concentrarsi sul discorso. Cosa aveva appena detto? Le aveva fatto una domanda? Si sentì avvampare, le gote si tinsero vagamente di rosa mentre rispose evasiva:

    Be’, non saprei dirlo.

    Stefan fece un profondo sospiro. La camicia si strinse ancora di più sul suo petto. Moa si chiese se si allenasse in palestra. Probabilmente sì. Non avrebbe dovuto avere quei pensieri sul suo insegnante, lo sapeva perfettamente, ma Stefan le rendeva impossibile controllarsi.

    Moa, Moa sospirò Stefan. Tu hai del talento, un dono prezioso. Non sprecarlo. Puoi fare molto meglio di così.

    Fece sventolare con la mano l’ultimo racconto breve che lei aveva scritto, quello che gli aveva fatto avere dopo l’ennesima uscita tra ragazze, abbondantemente annaffiata di vino. Era davvero scritto da cani e naturalmente Stefan non si era lasciato ingannare. Dopo un anno e mezzo di ottimi voti e di andamento superlativo, era chiaro che non si stava più impegnando granché. Le era anche venuta meno la motivazione, cosa che non avrebbe mai pensato potesse succedere. Che senso aveva alla fine tutto ciò? Indipendentemente da tutto, avrebbe comunque avuto bisogno di cercarsi un lavoro, un vero lavoro, al di là dello scrivere. A venticinque anni compiuti e senza prospettive reali, si ritrovava adesso intrappolata in uno dei corsi di scrittura più prestigiosi del paese, quasi senza riuscire più a provare entusiasmo per quello che faceva. Meditò a lungo su quello che stava per dire, prima di pronunciare le parole, una alla volta:

    Ho solo... la sensazione che tutto questo non faccia più per me. Forse sono troppo vecchia. Voglio dire, ci sono così tanti bravi studenti.

    Stefan si alzò così in fretta che la sua sedia cadde all’indietro. Sembrava un attore sul palcoscenico. Un gran bell’attore, pensò Moa tra sé e sé.

    Non dire così! Non lo dire mai!, le urlò Stefan.

    Sembrava incendiato da una nuova scintilla che gli era comparsa negli occhi. Si girò e raccolse la sedia dal pavimento, con molta più calma. Fece un altro sospiro e si diresse alla sua libreria. Senza neppure degnarla di uno sguardo, disse:

    Ti darò una seconda possibilità. Ti lascio il resto della settimana per revisionare il racconto e farne qualcosa che sia alla tua altezza. Voglio che tu me lo restituisca non oltre le tre del pomeriggio di domenica. Per oggi abbiamo finito.

    Moa si alzò, incerta se aggiungere qualcos’altro, ma decise che era meglio tagliare subito la corda adesso che ne aveva la possibilità. Oh, che bella schiena muscolosa, pensò. Cosa non darei per avere la possibilità di graffiarla!

    Wow, vorrei essere al posto tuo, sospirò Cilla quando Moa le raccontò dell’incontro con Stefan.

    Cilla si era presa una cotta per Stefan fin da quando aveva iniziato il corso di scrittura più di un anno prima, e aveva fatto impazzire Moa ubriacandola continuamente su quanto Stefan fosse sexy. All’inizio, Moa aveva pensato che Stefan non fosse altro che un triste scrittore mancato che era finito a insegnare in un istituto specialistico. Da giovane, aveva fatto parte dell’élite culturale e aveva sposato un’artista di successo, ma adesso era divorziato. Probabilmente aveva anche qualche problema con l’alcool. Ma a furia di parlare di lui, Cilla pian piano le aveva fatto cambiare idea e alla fine si era resa conto che oltre a essere un insegnante carismatico, Stefan era un genio della letteratura. Anche se non voleva ammetterlo, anche lei aveva cominciato a sognare incontri segreti con il loro impegnato insegnante.

    Serviti, è tutto tuo disse Moa scherzando, ma provò una strana gelosia alle sue parole.

    Cosa vuoi dire, hai deciso di mollare?, chiese Cilla ingoiando una grossa sorsata del caffè che aveva appena preparato, nella stanza che condividevano.

    Fuori nevicava, come se l’inverno volesse dare un’ultima prova di forza nell’oscurità quasi solida di quel febbraio che finalmente era sopraggiunto. Moa non vedeva l’ora che arrivasse la primavera. Forse sarebbe stato tutto più facile col ritorno della luce.

    Non so rispose Moa. Non so più niente.

    Quel giovedì mattina, Moa fece una deviazione prima di tornare in camera sua. Era il giorno di San Valentino e alcuni degli studenti dell’anno prima di quello di Moa avevano decorato tutte le aree comuni con cuori rossi di carta. Su ogni cassetta delle lettere nella hall c’era un piccolo post-it a forma di cuore con su scritto: Sei bellissima! o Sei bellissimo!. Moa sorrise e si chiese quanto potessero aver impiegato a scrivere messaggi per tutti gli studenti del college. Nella cassetta della sua posta, trovò delle lettere provenienti dalla CNS, la sua compagnia di assicurazioni, da un’amica in viaggio nel Laos durante l’inverno e una piccola busta sigillata. La busta non aveva né indirizzo, né mittente o francobollo. Moa la aprì e trovò scritte al computer le seguenti parole:

    Anche Virginia Woolf, Mary Shelley e Harper Lee

    dubitavano molto di se stesse e del loro lavoro.

    Sono diventate tutte delle magnifiche autrici.

    E così sarà per te.

    Tuo Stefan

    Moa sentì una vampata di calore salirle in viso. Posò la lettera sotto le altre e si affrettò ad andare in camera sua. Era sbigottita. Che significato aveva quella lettera? Di sicuro non era niente di più del gesto gentile di un mentore alla sua allieva. Ma perché l’aveva firmata con Tuo Stefan? E poi, era sicura che fosse proprio per lei? Era stata infilata nella sua buca, ma non era indirizzata a nessuno

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