Roma. Guida all'architettura.: Dalle origini ai giorni nostri.
()
About this ebook
This second edition of the Guide to the Architecture of Rome is an invitation to discover the unsung architectural treasures of Rome when strolling down the Art Nouveau neighborhood of Prati to the Lungotevere, or through the modern EUR district, this guide is the only one to explore the architecture of the entire cit. It presents the works of Apollodorus of Damascus, Emperor Hadrian, Bramante, Peruzzi, Raphael, Michelangelo, Borromini, Bernini, Vanvitelli, Koch, Moretti, Piacentini, Meier, Fuksas, and many other prominent names in architecture. The volume is suited with over 550 color photographs, detailed maps for each district which the author has cleverly weaved with a thread of information for each of monument giving throughout description of the architectural features which attribute it to the specific period and style such as: Ancient, Low and High Middle Ages, Renaissance, Baroque, Modern, and Contemporary. Each period has color identifiers in order to make them easy to locate on the maps.
Related to Roma. Guida all'architettura.
Related ebooks
Barocco del Val di Noto – Vol. 3: Modica e Scicli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Firenze segreta dei Medici Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVenezia, un mondo intero Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsScopri l'Italia in 10 Pillole -Verona Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBarocco del Val di Noto – Vol. 1: Barocco Patrimonio dell’Umanità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI tesori nascosti di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 luoghi archeologici d'Italia dove andare almeno una volta nella vita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuida di Pompei Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuelli che hanno fatto grande Milano, l'Italia: I personaggi sepolti nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAlla scoperta dei segreti perduti di Milano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItinerari turistici di Napoli - 1 SpaccaNapoli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl giro di Milano in 501 luoghi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBarocco del Val di Noto – Vol. 4: Noto e Palazzolo Acreide Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe più belle chiese di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChiese Romaniche in Sardegna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Medioevo (secoli XI-XII) - Arti visive (30): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 30 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings1001 cose da vedere a Bologna almeno una volta nella vita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuida al Lago d'Iseo ed alle Valli Camonica e di Scalve Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl santuario dei Re Italici: San Michele Maggiore di Pavia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDal Foro Mussolini al Foro Italico Rating: 4 out of 5 stars4/5È facile vivere bene a Milano se sai cosa fare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFirenze - La Guida Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRoma Rating: 5 out of 5 stars5/5101 perché sulla storia di Bologna che non puoi non sapere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuida curiosa ai luoghi insoliti di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGalleria Borghese: Guida alla visita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCronologia del Risorgimento 1815-1870: Dalla restaurazione alla presa di Roma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBreve racconto del Risorgimento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'arte rinascimentale nel contesto Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Architecture For You
I poteri della piramide: Costruzione del Tempio dell'immortalità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCase Ecologiche di Legno. Tutto quello che devi sapere Rating: 5 out of 5 stars5/5Sistemi fotovoltaici per l'autoconsumo Rating: 4 out of 5 stars4/5Scienze Vediche: Ayurveda e Vastu (medicina e architettura) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsArchitettura PostDecostruttivista (Vol. 1): La linea della complessità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGiza: La caduta del dogma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsArchitettura della Fotografia: Da Fuoco e acqua Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPalette per tutti: più di 100 palette da usare nei tuoi progetti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPiramidi perdute in Bosnia e Piramidi nel Mondo: La storia antica è falsa: le origini dell’uomo e della civiltà sono da riscrivere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGestire i Progetti con Microsoft Project 2021 - Accresci le potenzialità del tuo CV: Mini Guida pratica per Principianti + 2 Bonus Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuesto (non) è un paesaggio: Conversazioni, immagini, letture Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI Consigli dell’ArchiCoach. Guida per Architetti Rating: 5 out of 5 stars5/5Gli stili architettonici del '900: Spiegati agli stupidi Rating: 5 out of 5 stars5/5Salute e benessere della casa: Come vivere in modo sano la Casa Rating: 1 out of 5 stars1/5Case Ecologiche di Paglia. Tutto quello che devi sapere Rating: 5 out of 5 stars5/5Breve Corso di Esoterismo Fotonico: Esposizione divulgativa, accessibile a tutti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPaesaggi scartati: Risorse e modelli per i territori fragili Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLeonardo: Sulla quadratura del cerchio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsProgettare un edificio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI segreti delle piramidi: Abduction nell'antico Egitto. Riti animici e piramidologia moderna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCatalogo dei migliori progetti di case Rating: 5 out of 5 stars5/5Rinascere antichi: L'architettura nelle relazioni tra Parigi e Roma nel Seicento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUmidità domestica. Cause, effetti, soluzioni Rating: 5 out of 5 stars5/5L'Architetto in Italia. Quale futuro Rating: 5 out of 5 stars5/5Dal Foro Mussolini al Foro Italico Rating: 4 out of 5 stars4/5Dittatori. Hitler e Mussolini tra passioni e potere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGDPR. Privacy Risk Management. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFélix Candela. Il costruttore di sogni Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Roma. Guida all'architettura.
0 ratings0 reviews
Book preview
Roma. Guida all'architettura. - Giorgio Muratore
1
Mario De Renzi, Giorgio Calza Bini, Pietro Sforza - Palazzina Furmanik, 1935-38.
155
D3
Villa Madama
1518-1523 ca.
Via di Villa Madama
Progettata da Raffaello nel 1518 per incarico di Leone X e del cardinale Giulio dè Medici, la villa fu portata avanti, dopo la morte del Sanzio, da Giuliano da Sangallo e Giulio Romano, mentre il suo completamento fu eseguito solo nel 1913, nel corso dell’intervento restaurativo diretto da Pio Piacentini. Nel progetto di Raffaello, teso al mantenimento di un rapporto armonico con l’ambiente naturale, confluivano elementi tratti dall’architettura antica, riferiti direttamente alla tipologia della villa Pliniana e dei complessi termali d’epoca romana, e di precedenti esperienze toscane imbevute di suggestioni letterarie. Il complesso originario, eretto su una serie di terrazzamenti praticati sul declivio collinare, si basava sull’individuazione di un nucleo centrale costituito dal cortile circolare attorno al quale si disponevano logge, saloni di rappresentanza e perfino una stazione termale, oltre ad un teatro e un ippodromo.
237
D4
Chiesa di Santa Maria del Rosario
1650-1726
Via Trionfale
Situata lungo la salita per Monte Mario, la chiesa di S. Maria del Rosario fu eretta nel 1650 su progetto di Camillo Arcucci assieme all’attiguo convento. Durante l’intervento di restauro eseguito nel 1726 da Filippo Raguzzini su incarico di Benedetto XIII, il complesso fu modificato ed arricchito nella decorazione architettonica. La semplice facciata, stretta da lesene tra le ali dell’annesso convento, è contrassegnata da un portale coronato da un timpano ad arco spezzato, in corrispondenza del quale si apre superiormente una grande finestra centrale. L’interno è a pianta ovale con presbiterio absidato e quattro cappelle semicircolari decorate con stucchi. La copertura, costituita da una semplice struttura voltata, è ritmata da fasce convergenti verso il centro, poste in corrispondenza diretta con i due ordini sottostanti.
395
D4
Scuola Giacomo Leopardi
1929
Ignazio Guidi
Piazza delle Medaglie d’Oro
Sulla collina di Monte Mario, questa, come tante altre scuole costruite all’aperto nelle aree verdi di Roma a partire dagli anni Venti, dà corpo agli orientamenti pedagogici propugnati da Alfredo Bajocco, che promuoveva la necessità del contatto diretto del bambino con l’ambiente naturale. La scuola si compone di cinque padiglioni di due aule ciascuno destinati alla didattica, oltre ad un sesto di maggiori dimensioni che accoglie gli spazi comuni, il refettorio con i relativi servizi e la sala per le conferenze. Tutti i volumi si dispongono all’interno di una vasta area verde.
423
D3
Colonia elioterapica
1933-1935
Enrico Del Debbio
Via della Camilluccia 120
Il complesso, sorto come centro di addestramento e di raduno dei Balilla, è situato alle pendici di Monte Mario, è in origine articolato in una palazzina e nella torre del belvedere. Viene ampliato nel 1935, con la realizzazione del lungo fabbricato per i dormitori, alto un solo piano, che si snoda per centinaia di metri seguendo la morfologia collinare. L’edificio, caratterizzato da un impianto planimetrico che si inserisce con discrezione nell’ambiente naturale, riflette l’interesse mostrato da Del Debbio per l’architettura del nord europa. Queste suggestioni baltiche sono testimoniate anche dall’estrema semplificazione del linguaggio, che risulta ridotto ai minimi termini, lontano da ogni ostentazione.
492
D4
Complesso residenziale Belsito
1953
Ugo Luccichenti
Piazzale delle Medaglie d’Oro
Promosso dalla Società Generale Immobiliare, nel momento di massimo boom economico, l’intervento rappresenta il tentativo, perfettamente riuscito, di piegare il linguaggio della Modernità alle istanze avanzate dalla società dei consumi.
Sulla collina di Monte Mario, il complesso costituisce un insediamento formalmente omogeneo, comprendente residenze, attività commerciali e luoghi deputati allo svago, e si distingue per l’adozione di un linguaggio ascrivibile all’International Style, seppur infinitamente più ricco di termini e variegato nelle soluzioni formali. Pareti leggere come diaframmi, trasparenze cristalline, colori delicati, presenza ripetuta della linea obliqua contribuiscono a conferire all’insieme architettonico quella leggerezza e quella spensieratezza che il ritrovato benessere ora consente ad una borghesia in piena e rapida ascesa.
2
Luigi Moretti - Accademia della Scherma, 1933-36.
288
E2
Ponte Milvio
Tra piazzale Ponte Milvio e Lungotevere S. d’Acquisto
L’antico ponte Milvio fu eretto in tufo e pietra sperone nel II secolo d.C. in sostituzione di un collegamento ligneo risalente al III secolo a.C. La struttura, gravemente danneggiata nel corso dei secoli, fu ripetutamente restaurata. Nel 1458, per volere di Martino V, furono smantellate le parti lignee e demolito il fortilizio del Tripizone situato all’imbocco nord del ponte, ma l’intervento più importante ebbe luogo nel 1805 ad opera di Giuseppe Valadier su iniziativa del pontefice Pio VII. In tale occasione furono aggiunte due nuove arcatelle, sostituite le testate in legno con quelle in pietra e trasformato il Torrione a Nord in porta fortificata. Successivamente il ponte fu nuovamente danneggiato nel 1849 e restaurato nel 1871 da Francesco Azzurri.
Della struttura romana sono visibili due delle quattro arcate che originariamente sorreggevano il ponte, situate verso la sponda sinistra.
350
H4
Palazzo del Poligrafico dello Stato
1913-1919
Garibaldi Burba
Piazza Verdi
L’edificio, sede dell’Istituto Poligrafico dello Stato presenta un linguaggio magniloquente ed eclettico, consono alla sua destinazione istituzionale.
385
D3
Stadio dei Marmi
1928
Enrico Del Debbio
Viale dello Stadio dei Marmi
Alle spalle dell’accademia di Educazione fisica, è situato lo stadio dei Marmi, progettato da Del Debbio contemporaneamente all’Accademia. Di forma ovoidale, è circondato da sculture di atleti, che testimoniano la suggestione dell’architettura della Grecia classica; le gradinate, ottenute dal sopraelevamento del terreno, sono realizzate in marmo di Carrara e sagomate in modo tale da non obnubilare le pendici del monte.
386
E3
Accademia di Educazione Fisica
1928-1932
Enrico Del Debbio
Piazza De Bosis
La struttura che accoglie oggi la sede del CONI, è composta da due volumi simmetrici collegati fra loro mediante un corpo pensile, che inquadra l’accesso scenografico allo stadio dei Marmi. Le superfici esterne, caratterizzate dal contrasto del rosso pompeiano – che rievoca però il rosso della sabbia dei campi sportivi – con gli inserti di marmo, manifestano l’intenzionale richiamo all’architettura classica, filtrata attraverso il linguaggio moderno
389
D3
Foro Italico
1928-1941
Enrico Del Debbio, Luigi Moretti
Lungotevere Maresciallo Cadorna/ Lungotevere Maresciallo Diaz/ e via del Foro Italico/viale dello Stadio Olimpico
L’ex Foro Mussolini, promosso dall’Opera Nazionale Balilla, sorge ai piedi della Collina di Monte Mario, sfruttando la pendenza naturale del terreno. L’insediamento di questa cittadella di marmo dedicata alle attività sportive costituisce l’esito di più fasi costruttive. Il primo progetto urbanistico è dovuto a Del Debbio, sotto la cui direzione, tra il 1928 e il 1933, vengono realizzati gli edifici dell’ex Accademia di Educazione fisica, lo stadio dei Marmi e la foresteria sud. Dal 1936 l’ulteriore sviluppo del complesso viene coordinato da Moretti, autore dell’asse centrale costituito dal piazzale del monolite; appartengono a questa fase la foresteria Nord, il Palazzo delle Terme e l’accademia di Musica.
414
E2
Villa Brasini
(detta Il Castellaccio
)
1932-1938
Armando Brasini
Via Flaminia, 489
L’eclettica villa in via Flaminia, fu eretta da Brasini in due fasi: rispettivamente tra il 1920 e il 1925 la parte che affaccia sul cortile interno, corredato dallo straordinario ninfeo; tra il 1932 e il 1935 quella che prospetta verso il giardino. Per la realizzazione della struttura, Brasini riutilizzò anche i materiali di spoglio provenienti dal Padiglione Italiano alla Esposizione Internazionale di Parigi del 1925, da lui stesso progettato.
421
D3
Foresteria sud
1933
Enrico Del Debbio
Lungotevere Maresciallo Cadorna, Via Prato Falcone
L’edificio, composto da due corpi lunghi, segue l’andamento del fiume in prossimità del lungotevere Cadorna. Inizialmente ad un unico piano, viene sopraelevato dallo stesso architetto per armonizzarne il volume con l’attigua Accademia di Scherma di Moretti, creando un ingresso omogeneo al Foro da Sud.
427
E3
Circolo dei Cavalieri di Colombo
1934
Ernesto Bruno Lapadula
Lungotevere Flaminio 87
L’edificio costituisce un punto di raccordo tra il lungotevere e la riva del fiume e proprio a partire da questa particolare situazione trova le ragioni della sua singolare conformazione. Costruito facendo espressamente ricorso all’immaginario nautico, l’edificio ripropone alcuni elementi come, ad esempio, il disegno delle pensiline stondate, la copertura piana, o le ringhiere metalicche, che costituiscono il repertorio figurativo della ricerca architettonica contemporanea. Il riferimento esibito all’architettura internazionale si compone con l’adozione di una rigorosa geometria, impostata sui canoni aurei. L’articolazione planimetrica presenta una simmetria che l’asimmetrico sbalzo del terrazzo di copertura contribuisce a mitigare.
432
F3
Palazzina Colombo
1934-1937
Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl
Via di San Valentino, 21
Date le dimensioni generose del lotto, i progettisti hanno modo di sviluppare un impianto volumetrico che supera i limiti insiti nella tipologia stessa della palazzina, mettendo a punto una soluzione architettonica che elimina la tipica chiostrina interna. L’edificio conformato a C
, con bracci disuguali, ospita un alloggio per piano, oltre a quello del proprietario che si snoda lungo gli ultimi due livelli; ogni appartamento presenta una distribuzione degli ambienti che tiene conto dell’esposizione più appropriata: l’area giorno ad ovest, quella notte a sud, i servizi riuniti a nord. La paritcolare composizione volumetrica evidenzia la facciata come fosse un avancorpo aggettante, scandito orizzontalmente dalle balconate continue, che proseguono lungo i fianchi, ricollegando il fronte al corpo retrostante.
436
D3
Accademia della Scherma
1933-1936
Luigi Moretti
Via dei Gladiatori, 4
L’accademia rappresenta una delle maggiori realizzazioni del periodo, in cui viene raggiunta una perfetta sintesi tra cultura classica e progettazione moderna, espressa dall’eleganza compositiva delle forme accompagnata dalla funzionalità della distribuzione degli ambienti. L’Accademia della Scherma presenta un’articolazione planimetrica definita da uno schema ad L
, che, a livello tridimensionale, vede due autonomi volumi - due parallelepipedi - disporsi ortogonalmente tra loro, collegati tramite il diafano diaframma costituito da aerei passaggi pensili, che inquadrano il verde della collina retrostante, secondo un afflato le cui scaturigini risalgono all’opera figurativa di Böecklin.
439
F4
Palazzina Furmanik
1935-1938
Mario De Renzi, Giorgio Calza Bini e Pietro Sforza
Lungotevere Flaminio, 18
La palazzina, risolta in un’immagine sintetica ed icastica, costituisce uno dei più rilevanti esempi del razionalismo romano.
Il fronte principale in aggetto verso il Tevere viene scavato in profondità da una serie di logge sovrapposte, sviluppate senza soluzione di continuità, lungo l’intera estensione del prospetto, a richiamare l’orizzontalità del corso fluviale. Negli altri fronti prevale la continuità della superficie muraria, uniformemente bucata da forature, che si ripetono con un unico modulo. Ultimamente, un improvvido intervento di trasformazione d’uso ha pesantemente mortificato la coerenza figurativa dell’impianto con l’eliminazione delle persiane scorrevoli, che proteggevano gli ambienti interni dalla luce meridiana e facevano vibrare il fronte, e con l’erezione, sul lato opposto, di una scala antincendio esterna.
441
D3
Ex Palazzo delle Terme
1936
Costantino Costantini
Piazza de Bosis
Il complesso costituisce, unitamente all’attigua ex Accademia della Musica, quasi un gemello dell’Accademia di Educazione Fisica di Del Debbio, disposto in posizione speculare a quest’ultimo, rispetto all’asse longitudinale del Foro. Mentre l’intervento portato a compimento dall’architetto carrarese risulta connotato da un linguaggio che trasfigura gli elementi architettonici classici, gli edifici di Costantini presentano un azzeramento linguistico estremo: privi di aggettivazioni i fabbricati sono definiti da superfici intonacate e semplici mostre di marmo.
All’interno si trova anche l’ex palestra del Duce progettata da Moretti nel 1936, il cui spazio è articolato liberamente tramite pareti diaframma che ne disimpegnano gli ambienti, impreziositi da mosaici di Severini e statue di Canevari.
445
E3
Ponte Duca d’Aosta o Ponte del Foro Italico
1936-1939
Vincenzo Fasolo
Via Capoprati /Lungotevere
Flaminio
Il ponte costituisce l’ingresso scenografico all’attuale Foro Italico in asse con l’obelisco di Mussolini, realizzato da Costantino Costantini.
La struttura in cemento armato è articolata in un’arcata maggiore centrale affiancata da due arcate minori che si sviluppano per un’estensione complessiva di oltre 222 metri di lunghezza.
L’impalcato contiene una sede stradale larga 21 metri e due marciapiedi laterali di 3,90 metri. Sui piloni di testata sono inseriti rilievi scultorei che commemorano le imprese eroiche della prima guerra mondiale, eseguiti dagli scultori Consorti, Drei, Ponzi e Valenti.
449
D3
Piazzale del Monolite
1937
Luigi Moretti
Lo spazio trapezoidale che chiude scenograficamente viale del Foro Italico costituisce il cuore dell’intero complesso, il luogo deputato alle sfilate del Regime. Il piazzale, unitamente al viale enfatizzato dall’inserimento di monoliti e mosaici pavimentali, descrive uno spazio solenne e metafisico al cui centro, in asse con l’obelisco di Costantini dedicato a Mussolini, sorge la fontana della Sfera di Pediconi e Paniconi
464
F2
Palazzina Salvatelli
1939
Gio Ponti, G. Fornaroli
Via Eleonora Duse, 53
La palazzina occupa un lotto quadrangolare nel cuore dei Parioli. Nella progettazione di questa palazzina, destinata ad un ceto alto-borghese, Ponti persegue il preciso intento di offrire una signorilità di funzionamento
invece dei consueti pacchiani attributi signorili
. Tale preciso proposito è testimoniato dalla presenza dell’atrio carraio, dell’accorta disposizione della portineria a cavallo dei due ingressi e dalla distribuzione di ciascun alloggio, risolta attraverso un corridoio anulare, che si avvolge attorno al blocco costituito dalla chiostrina e dal corpo scala secondario. L’originale rivestimento in mosaico di gres bianco assicurava quella solidità costruttiva, che Ponti ha ricercato lungo l’intero arco della propria attività progettuale. L’architettura sobria e discreta, definita da lievi aggetti murari e dalla ritmica scansione delle bucature continue, è un sofisticato prodotto dello stile Novecento.
474
G3
Ponte Flaminio
1943-1951
Armando Brasini, Aristide Giannelli
Lungotevere Tor di Quinto
Lungotevere dell’Acqua Acetosa
Progettato come ingresso scenografico per l’accesso da nord alla città di Roma, il ponte fu ultimato nel 1951, dopo la prolungata interruzione causata dallo sviluppo dei conflitti bellici. La struttura si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 292 metri e una larghezza di 40 ed è articolata in cinque arcate, che superano il corso fluviale, oltre a due arcate minori sulla riva destra che scavalcano il lungotevere. Il ricco e articolato repertorio decorativo testimonia il gusto archeologico e visionario dell’architetto: mozzi cippi cilindrici alludono a rovine romane, fusti con lanterne luminose in forma di pigne riflettono la suggestione delle antiche strade colonnate, aquile imperiali e lupe capitoline costituiscono l’omaggio all’Urbe, mentre la profusione di fontane testimonia il rapporto viscerale con il mondo dell’acqua tanto caro ai barocchi.
477
G4
Sopraelevazione del Villino Alatri
1948-1949
Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl, Mario Fiorentino
Via Paisiello, 38
Gli architetti operano una sopraelevazione di tre livelli su un edificio della fine degli anni Venti, costruito da Ballio Morpurgo secondo gli stilemi del barocchetto allora in auge a Roma. Il progetto evidenzia la volontà di operare una cesura netta con la preesistenza, sia sul piano stilistico, sia su quello costruttivo. Gli architetti oppongono ai giochi chiaroscurali e alla compattezza muraria della preesistenza la trasparenza e l’articolazione aerea dei nuovi volumi. I tre piani realizzati con una struttura puntiforme che si protende nello sbalzo delle mensole utilizzano come fondamenta la muratura continua del villino originario.
484
F4
Palazzina Il Girasole
1950
Luigi Moretti
Viale Bruno Bozzi, 64
L’edificio rappresenta una delle realizzazioni più interessanti della ricerca architettonica di Moretti, che fonde in mirabile sintesi il portato della tradizione barocca con le acquisizioni della ricerca contemporanea.
La profonda fenditura che divide specularmente la superficie annuncia una simmetria smentita sia dalla ripartizione asimmetrica del basamento rivestito in scorza di travertino, sia dagli spezzoni diseguali del frontone, definiti da una bianca superficie musiva. La facciata, che esorbita dal volume retrostante, presenta la ritmica alternanza di fasce marcapiano e ampie superfici vetrate che illuminano gli ambienti di soggiorno degli appartamenti. I fianchi sono caratterizzati dallo slittamento dei volumi delle camere da letto, che, mentre movimentano plasticamente il volume della palazzina ne garantiscono una migliore esposizione.
499
F3
Palazzetto dello Sport
1956-1958
Pier Luigi Nervi, Annibale Vitellozzi
Piazza Apollodoro, 10
Realizzato per accogliere diversi tipi di manifestazioni sportive, il palazzetto ha una capienza massima di 5000 spettatori. L’invaso, a pianta circolare di 50 m di diametro, è coperto da una calotta sferica composta da elementi romboidali prefabbricati di calcestruzzo armato. La struttura nervata è sorretta da 36 cavalletti a Y disposti radialmente tutt’attorno all’edificio e inclinati secondo la tangente, nel piano d’imposta, alla curva della calotta. La vetrata continua che cinge perimetralmente il palazzetto, contribuisce a separare visibilmente la copertura con il suo complesso sistema di sostegno dal recinto perimetrale.
500
F3
Stadio Flaminio
1956-1958
Pier Luigi, Antonio Nervi
Piazzale dello Stadio
L’impianto occupa l’area del precedente Stadio Nazionale costruito da Piacentini nel 1911, in occasione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia. L’impianto può contenere 55000 spettatori, distribuiti da ballatoi esterni a sbalzo, e comprende oltre allo stadio una piscina e cinque palestre, funzionalmente indipendenti, dislocate al di sotto delle gradinate.
La struttura portante è composta da una serie di cavalletti in calcestruzzo armato, collegati tra loro da nervature trasversali che sorreggono l’impalcato.
All’esterno si evidenzia l’attacco della pensilina a protezione della tribuna coperta, che innestandosi sui prolungamenti delle nervature perimetrali e su una serie di puntoni inclinati, aggetta per circa 14 metri rispetto a questi ultimi.
506
F2
Cavalcavia di Corso Francia
1958-1959
Riccardo Morandi
Cavalcavia della via Olimpica su Corso Francia
Il cavalcavia incrocia a quote differenti la Via Olimpica e Corso Francia.
La struttura si articola in una trave unica, sostenuta da due appoggi costituiti ognuno da nove cavalletti su basamento, che lungo le estremità si protende in campate a sbalzo. Alla base di questa inedita soluzione tecnologica vi è la precompressione delle strutture portanti, di cui Morandi è stato, oltre che il pioniere, il massimo interprete.
509
F3
Viadotto su Corso Francia
1958-1960
V. Cafiero, A. Libera, L. Moretti, V. Monaco, A. Luccichenti, P. L. Nervi
Da via Maresciallo Pilsudski a ponte Flaminio
La struttura, realizzata dal nutrito gruppo di progettisti che ha dato vita al quartiere del Villaggio Olimpico, coadiuvati per la parte strutturale da Pier Luigi Nervi, collega via Cassia e via Flaminia ai Parioli. Il viadotto si sviluppa per la lunghezza complessiva di circa un chilometro e domina dall’alto il quartiere olimpionico senza interromperne la continuità. 110 pilastri sostengono, attraverso travi a V
prefabbricate e parzialmente precompresse, le due carreggiate strutturalmente indipendenti e collegate tra di loro da una serie di passerelle, che si succedono lungo l’intera corsa del viadotto. In corrispondenza dell’immissione su viale Maresciallo Pilsudski, le due carreggiate si biforcano, curvandosi elegantemente, per distribuire il traffico in quattro direzioni differenti.
510
F3
Villaggio Olimpico
1958-1960
V. Cafiero, A. Libera, A. Luccichenti, L. Moretti, via Monaco
Viale Tiziano/via Pietro de Cubertin/via degli Olimpionici
Il complesso residenziale viene costruito per ospitare gli atleti delle Olimpiadi ed essere poi riconvertito, a manifestazione ultimata, in un insediamento di edilizia pubblica. L’impianto urbanistico, che segue i principi insediativi messi a punto dal Movimento Moderno, prevede un’accorta distribuzione delle costruzioni all’interno dell’area d’intervento: gli edifici più alti e compatti si dislocano verso viale Tiziano, mentre quelli più bassi si dispongono, nella zona interna del villaggio, attorno a piazze e giardini. L’intento di inserire armonicamente l’intervento all’interno del contesto ambientale è testimoniato dall’individuazione di grandi superfici ricche di vegetazione, in continuità con le emergenze collinari di Villa Glori e dei Monti Parioli, e dalla parallela adozione di caseggiati non più alti di cinque piani e staccati dal suolo tramite pilotis, per non interrompere la continuità degli spazi verdi.
511
D3
Stadio del Nuoto
1958-1960
Enrico Del Debbio, Annibale Vitellozzi