Dante. Raggio Divino
()
About this ebook
Tutto il resto è contorno.
Dante oltre o Dante altro.
Non il consueto. Segna la crisi della metafisica occidentale recuperando gli Orienti della divinità dei raggi danzanti.
In Pierfranco Bruni Dante non è teologia.
È il mistico che traccia i dettagli tra la vita e l’immortalità, tra la morte e l’infinito, tra l’Oriente degli dei e l’Occidente cristiano.
Read more from Pierfranco Bruni
PASSIONE E MORTE. Claretta e Ben Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'armonia dell'onirico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSpegnersi e non consumarsi: Io e Alberto Bevilacquq Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFuturismo Renaissance: Marinetti e le avanguardie virtuose Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBeni culturali Vol.2: Dalla tutela alla valorizzazione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOrnamento di un amore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChe il dio del sole sia con te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBeni culturali Vol.1: L’antropologia dei saperi tra etnie, cinema, fumetto e linguaggi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl sole sorge sotto la luna: Una antropologia del racconto e della magia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI miei Santi: La carità è l'anima della fede Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa dissolvenza dell'infinito: tra alchimia e disobbedienza Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPitagora e lo sciamano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAl canto Muezzin Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAmanti per la vita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTra eredità e tempo presente: Antropologia e oltre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBenedetto Croce non fa parte della mia biblioteca: libri Asino Rosso Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCinque Fratelli. I Bruni Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa grammatica dell'errante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIo sono Pietro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe parole della dissolvenza Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRaffaello. Gli occhi le mani i versi lo sguardo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSulle sponde della Magna Grecia: Il Novecento di Spagnoletti, Carrieri, Grisi e gli altri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLo specchio metafisico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl mio antico e nuovo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBeni culturali Vol.3: Mediterranei e modelli di civiltà Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Bicicletta di mio padre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRaffaello tragico e metafisico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Pietra d'Oriente Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Dante. Raggio Divino
Related ebooks
I Kenteypos - Il Centauro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDante nella Computer Age: libri Asino Rosso Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Commedia del ritorno Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDante rivoluzionario borghese Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEros e thanatos ne i Racconti di Canterbury di Pier Paolo Pasolini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDante e la Divina Commedia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEsplorando Dante e la Commedia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'Esoterismo di Dante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAltri labirinti: Percorsi negli spazi letterari Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCanzoniere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe grandi opere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDante e la cultura dell'amore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsParla come Dante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Medioevo (secoli XIII-XIV) - Letteratura e teatro (35): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 35 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa poesia di Dante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn tema su Pier Paolo Pasolini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIn laude di Dante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa poesia di Giorgio Caproni: per imparare l’italiano e per conoscere l’Italia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsContemplazione della morte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRiscontri. Rivista di Cultura e di Attualità: N. 3 (SETTEMBRE-DICEMBRE 2019) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsArt Links 1: Interconnessioni nell'arte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl pensiero umanistico di Dante Alighieri. Dalla Vita Nuova alla Divina Commedia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDante e gli Ebrei: Studio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDall'Europa del mito, all'Europa di Dante: Un imprevedibile passato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTaccuino per satura: Elaborazione e tematiche del quarto libro di Montale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa figurata scrittura Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Grotta Platonica: Poemetto iniziatico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsConvivio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNel mezzo del cammin...Dante Oltre: con saggi di Stefania Romito Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Literary Criticism For You
Esercizi di stile Rating: 1 out of 5 stars1/5Dossier Fatima: Tutti i misteri del giallo del XX secolo che la Chiesa ha occultato. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsParolacce Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Seicento - Letteratura e teatro (54): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 55 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAntichità - La civiltà greca - Letteratura: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 9 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Quattrocento - Letteratura e teatro (41): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 41 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Medioevo (secoli XI-XII) - Letteratura e teatro (29): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 29 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTutti i racconti del maestro del brivido Rating: 4 out of 5 stars4/5Antichità - La civiltà romana - Letteratura: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 16 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsScuola di scrittura - Stile e talento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Settecento - Letteratura e teatro (60): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 61 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItalian Sword&Sorcery: La via italiana all'heroic fantasy Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDietro la scena del crimine: Morti ammazzati per fiction e per davvero Rating: 5 out of 5 stars5/5Scrivere - Manuale di tecnica narrativa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDelos Science Fiction 215 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDelos Science Fiction 229 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsManuale di sopravvivenza per scrittori esordienti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOpere e Grandi Musicisti in pillole Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Serietà nel Buffo: il melodramma italiano e l'arte di Gaetano Donizetti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDragon Ball Z “It’s Over 9,000!” Visioni del mondo in collisione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Giocatore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsScrivere narrativa 1 - Show, don't tell: Scrivere narrativa 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome si scrive un romance erotico Rating: 5 out of 5 stars5/5Dante e l'Islam: L'empireo delle luci Rating: 5 out of 5 stars5/5Il nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItalo Calvino e il fantastico Rating: 1 out of 5 stars1/5Storia della letteratura italiana (Edizione con note e nomi aggiornati) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Principe: testo semplificato in italiano corrente Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDelos Science Fiction 214 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Dante. Raggio Divino
0 ratings0 reviews
Book preview
Dante. Raggio Divino - Pierfranco Bruni
Pierfranco Bruni
DANTE
Raggio divino
LPE.jpgProprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Stampato in Italia nell’anno 2021 per conto di Pellegrini Editore
Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Le prove dell’esistenza del Creatore si riducono
a due generi: la prova della Provvidenza
e quella della Creazione.
Averroè
Siate, Cristiani, a muovervi più gravi;
non siate come penna ad ogne vento,
e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.
Dante Alighieri
Sì come dice lo Filosofo nel principio
de la Prima Filosofia, tutti li uomini naturalmente
desiderano di sapere. La ragione di che puote essere
ed è che ciascuna cosa, da providenza di prima natura
impinta, è inclinabile a la sua propria
perfezione; onde, acciò che la scienza
è ultima perfezione de la nostra anima,
ne la quale sta la nostra ultima felicitade,
tutti naturalmente al suo desiderio semo subietti.
Dante Alighieri
Presentazione
Un saggio coraggioso
«Poeta concentrico, Dante non può fornire modelli a un mondo che si allontana progressivamente dal centro e si dichiara in perenne espansione. Perciò la Commedia resterà l’ultimo miracolo della poesia mondiale».[1] Questo uno dei passaggi del discorso che Montale pronunciò a Firenze il 24 aprile 1965 in apertura del Congresso Internazionale di Studi Danteschi per il settimo centenario della nascita di Dante. L’opera del sommo poeta «patrimonio universale», oggi, viene ripercorsa anche nel libro di Pierfranco Bruni. La chiave tematica dell’intero volume, come è ben evidente fin dal titolo, è Dante. Raggio divino. Il poeta fiorentino, che illumina la tradizione linguistico-letteraria, in particolare, ma anche quella artistico-culturale, in generale, italiane e straniere, a partire dai suoi esordi fino ai nostri giorni. Dante, l’autore dell’imponente opera, che Bruni suggerisce: «Potrebbe chiamarsi soltanto Divina. Non legare la Commedia al divino. Oltre tutto è il tragico che si intaglia nella Commedia. Tragedia divina? Forse sì. Anche se le stelle sono la luce di ogni chiesa e il cielo stellato sopperisce il cielo nero. Ma all’interno è il tragico che domina» (p. 34).
L’articolazione complessa del volume affronta tematiche care all’Alighieri, viste anche attraverso gli studi condotti in Spagna, in special modo a partire dal secolo scorso. Infatti, sostiene Rossend Arqués (2011): «La ricezione di Dante in Spagna registra una forte impennata nei periodi relativi ai due anniversari del XX secolo, quello del 1921 e quello del 1965, se non altro nel campo delle edizioni della Commedia e della Vita nuova, ivi comprese le riedizioni di vecchie quanto apprezzabili traduzioni ottocentesche».[2] Ma non solo. Perché, anche la critica dantesca spagnola ha fatto scuola, per esempio, con il «saggio di MiguelAsín Palacios (1871-1944), La escatología musulmana en la Divina Comedia (del 1919, ma pubblicato nel 1943 insieme alla Historia y crítica de una polémica) che fino a pochi anni fa era considerato lo studio più importante del dantismo spagnolo contemporaneo. Esso ha generato, al di là delle critiche ricevute e del silenzio posteriore da cui è stato avvolto, un nuovo approccio alla Commedia che qualche decennio fa è stato riscoperto in Italia, suscitando l’interessamento di filologi come Maria Corti, in quanto paradigma multiculturale
di cui servirsi nell’interpretazione della Commedia e dei testi medievali; e l’interessamento della filosofa María Zambrano, per quanto la sua lezione sia stata di recente ridimensionata da altri studiosi»[3].
Tra questi non va annoverato certamente Pierfranco Bruni. L’autore infatti nei suoi saggi ripercorre, abbracciandola, l’esegesi di María Zambrano, la filosofa che accomuna l’esperienza d’esilio di Dante alla sua. Un’esperienza di peregrinazione che non è soltanto condizione personale, ma anche, e soprattutto, metafora della dimensione esistenziale dell’uomo. Perché Dante è visto dalla filosofa spagnola come «specchio umano» in quanto trait d’union tra «tutte le cose esistenti» ed espressione massima della condizione umana. Dice del sommo poeta Elena Laurenzi: «fin qui può abbassarsi l’uomo, fin lì può ascendere (…). L’uomo riflette nel suo cuore la divinità»[4] e grazie alla ragione può peregrinare attraverso mondi trascendenti ed immanenti. Ed è proprio attraverso la peregrinazione, l’esilio – che per il suo alimentarsi di silenzio può ben essere paragonato al misticismo – che l’uomo raggiunge la conoscenza e approda in luoghi dove l’essere si disvela. Un peregrinare quello dell’esilio che non è soltanto del corpo, ma anche del cuore e della mente.
«Quel peregrinare iniziò fin dal giorno in cui, avendo poco più di nove anni, vide Beatrice che ne aveva nove. E quello della sua stessa patria, l’Italia pellegrina che non trova sede né assetto, esiliata da se stessa. Questo triplice peregrinare, quello del suo esilio, quello del suo cuore in cerca di un alimento adeguato e nutriente, vivificante, che trovò solo nelle sue visioni di amore-conoscenza, il peregrinare dell’Italia nella sua storia, gli dette libertà e animo, ma anche la solitudine e il distacco necessari per votarsi alla sua opera»[5]. In un viaggio misterico ed esoterico che coniuga cristianesimo e islamismo, tema anche questo caro alla filosofa spagnola, che, ravvisando fonti musulmane nell’escatologia della Divina Commedia, interpreta il cammino dantesco come un percorso che porta verso l’aurora, la rinascita, in una sorta di rituale iniziatico, dove la figura di Beatrice è fondamentale. Infatti, ancora Zambrano ricorda che già ne la Vita Nuova «appaiono parole rivelatrici del fatto che l’amore lo condusse fino ai confini estremi della vita, che si tratta di un amore che trasforma, che di un semplice uomo quale era Dante fa un uomo nuovo; un amore che lo portò a morire e rinascere», e «Beatrice manifesta e veglia a un tempo un’esperienza di conoscenza amorosa che secoli dopo si sarebbe detta mistica»[6].
Un Dante, dunque, riletto in chiave differente da quelle proposte dalla critica canonica. Un Dante riscattato così dalla filosofia aristotelica medievale, inserito in uno spazio e in una nuova dimensione che passa attraverso la lettura de L’esoterismo di Dante di René Guénon (1925). Dante che «indica in modo molto esplicito che nella sua opera vi è un senso nascosto, propriamente dottrinale, di cui il senso esteriore e apparente è soltanto un velo, e che deve essere ricercato da coloro i quali sono capaci di penetrarlo.»[7] Ed il senso esoterico, quello più profondo rispetto agli altri tre – il letterale, il filosofico-teologico ed il politico-sociale – Guénon esplora nel suo scritto, «poiché esso è come il loro principio, nel quale la loro molteplicità si coordina e si unifica». Ricorda Bruni: «L’ermetico – alchemico – esoterico di Guénon al quale, non volendo, fa riferimento anche il Pascoli della poesia» (p. 131).
Proprio percorrendo queste interpretazioni, sulla scia di queste prospettive, si muove Bruni che le fa sue, andando oltre, avanzando nuovi proposte di lettura, illuminato da nuove intuizioni.
Per esempio, se Zambrano aveva riscontrato analogie tra la Beatrice dantesca e la Dulcinea di Cevartes, con un volo pindarico Bruni approda a Raffaello. L’Urbinate, quello «delle madonne che diventano donne o delle donne che diventano madonne» (p. 89). Raffaello che ne La Velata riprende la Beatrice velata dantesca, in quelle contaminazioni culturali care a Dante, così come dice Bruni, e rivisitate dall’Urbinate: «Perché, se in Dante c‘è questa visione di un Oriente persiano, in Raffaello c’è il recupero di una teologia che supera l’immaginario stesso dell’Oriente, anche se i colori in Raffaello restano profondamente marcati all’interno di un percorso onirico che è quello degli Orienti» (p. 95).
Bruni nei suoi saggi si sofferma anche su alcune manifestazioni poetico-letterarie del nostro Novecento, quello per esempio di Pascoli e di D’Annunzio, i cui moduli stilistico-contenutistico vanno oltre Dante e la donna angelicata stilnovista di Guinizzelli, al quale è dedicato anche un intero capitolo. Guinizzelli ricordato, con le parole di Rossi, come colui che ha rinverdito «un topos ben noto alla tradizione occitana, quello della dama che rischiara il buio con la sua aurea» (p. 64) e che ha lasciato un’importante eredità che giunge sino all’intreccio post ermetico di Ungaretti, dimostrando «che nel Novecento la testimonianza di Ungaretti è una testimonianza che conta, non soltanto sul piano del linguaggio (non ci si dovrebbe mai stancare di ripeterlo), ma anche sul piano dei valori. La sua terra promessa
è una terra che domanda, che chiede, che pone interrogativi ma mai illude» (p. 55).
Nel suo fluire vorticoso di riflessioni critiche, l’autore ragiona non soltanto di letteratura, ma anche di arte, di pittura. Scrive per esempio di Tiziano, di El Greco: il Cristo di quest’ultimo «è il pensiero dominante di una dimensione cosmica. In una tale dimensione il viaggio escatologico di Dante si mostra tutto proprio attraverso la figura-personaggio di Beatrice» (p. 103). Bruni, con continue suggestioni, dettate dal suo animo di fervente critico, ci porta, quindi, a riflettere su San Francesco, il capostipite della letteratura novecentesca (quella di Rebora, Onofri e Ungaretti, ma anche di Comi, Fallacara, Betocchi, Luzi, Grisi, Turoldo, Testori che ne hanno vissuto il messaggio e condiviso idee e valori (p. 44)). Il poverello d’Assisi che con Chiara è riferimento d’amore. «Sono (Chiara e Francesco) amanti della pietà delle misericordia e della bellezza. Gli amanti dei Cantici sono il cuore dell’amore. Ovvero, ecco Dante!» (p. 59).
Ma l’opera di Bruni non si ferma qui, arrivando al Ventunesimo secolo. L’analisi in questi saggi è motivo di riflessione delle abusate pratiche antologiche, tante care ad una scuola che non fa vivere l’ampio respiro, la vasta portata di movimenti letterari, prediligendo sterili lezioni su frammenti
riduttivi e mortificanti di opere imponenti, meritevoli di ben altri approcci. Così, l’autore chiede: «Ai docenti di non attraversare le antologie, ma di leggere gli scrittori e i poeti direttamente e agli antologizzanti di rivedere le loro posizioni di ogni genere o di ogni struttura» (p. 90). E tante altre riflessioni che tra lingua, stile e contenuti portano a scandagliare le più remote realtà del nostro inesauribile patrimonio letterario, attraverso ragionamenti complessi e di ampio respiro.
Insomma un testo di saggi coraggiosi, alimentati dalla penna appassionata e al limite, in certi passaggi, della provocazione (valga per tutti Dante e i pontefici del Novecento), in cui viene affrontata ed indagata l’opera dantesca nella sua trasversalità, con spunti intellettuali stimolanti per ricerche future.
Il volume, dopo la riproposizione di alcuni testi di Conoscenze e di eresia di Ernst Jünger, Verso l’immortalità Rimbaud Arthur, si chiude con alcuni versi di De André tratti da Preghiera in gennaio (1967) e Tre madri (1970), quasi a suggellare il percorso critico di Bruni che, in altra sede, osservava come «con Dante De André [recuperi] tutta la ballata provenzale, Cecco Angiolieri sino al tardo Medioevo. Letteratura e musica sono un linguaggio non dell’oltre (ovvero che va al di là del quotidiano) ma del profondo. Ci sono in questo linguaggio, per restare[8] alla letteratura e alla musica, delle memorie sommerse che catturano metafore e realtà, luoghi e un sentire attraverso scenari che creano ombre e maschere, appartenenze e dimensioni oniriche. C’è uno speciale incontro tra due personaggi che hanno realizzato dei riferimenti unici ma nello stesso momento universali».
Dante è anche questo.
Annarita Miglietta
Docente di Linguistica Italiana
Università del Salento
[1] Eugenio Montale, Esposizione sopra Dante, in G. Zampa (a cura di), Il secondo mestiere, 2 voll. Milano, 1996, II, Prose 1920-1979, pp. 2668-2690, p. 2689.
[2] Rossend Arqués, Traduzioni e irradiazioni ispaniche novecentesche della Commedia di Dante (Ángel Crespo, Luis Martínez de Merlo, Abilio Echevarría e María Zambrano), in Roberto Antonelli, Annalisa Landolfi. Arianna Punzi (a cura di), Dante oggi, «Critica del testo», Sapienza, Università di Roma, XIV/3, 2011: 119.
[3] Ibidem: 120.
[4] Elena Laurenzi, La sete naturale, in Elena Laurenzi (a cura di), Zambrano, Dante specchio umano, Città aperta edizioni, 2007, pp. 10-11.
[5] Ivi, 67.
[6] Ivi, pp. 67-68.
[7] René Guénon, Dante esoterico, Roma, Adelphi, 1925, 2.
[8] Pierfranco Bruni, Con Fabrizio De André la Divina Commedia diventa popolare
e viaggia da Pavese ai Canti di Pound in http://pierfrancobruni.weebly.com/con-fabrizio-de-andreacute-la-divina-commedia-diventa-ld quo popo lare rdquo.html (ultimo accesso 1 febbraio 2021).
Pensando ad una Introduzione
La ricerca di una amorosa visione
Sono alla ricerca della amorosa visione
che attraversa il mio vivere di labirinti e mi sento naufrago e defraudato. Il viaggio con Dante resta un viaggio alla ricerca del Centro attraversando, comunque, i labirinti. Nessuna condivisione è possibile senza una filosofia che possa dichiararsi come elemento di una metafisica dell’anima. Sono derubato o mi sento derubato, perché mi sono lasciato sfilacciare il sacro e gli archetipi e mi penetrano le notti che non aspettano l’alba.
L’ironia potrà salvarmi? Neppure l’ironia. La bellezza mi salverà? Neppure. La tradizione potrà sollevare le ombre e far splendere le aurore? Sono