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Chloe e il milionario latte e caffè (eLit)
Chloe e il milionario latte e caffè (eLit)
Chloe e il milionario latte e caffè (eLit)
Ebook175 pages2 hours

Chloe e il milionario latte e caffè (eLit)

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About this ebook

Amiche per sempre 2
Gli uomini sono tutti dei gran... Chloe Abrams è furibonda: ha appena scoperto che il suo fidanzato, tra un cappuccino e una cioccolata, si dà da fare con diverse clienti. E lei che sperava che Aiden fosse diverso! Con gli uomini per un po' ha chiuso. Parola di scout!

Ian Black non sa da che parte cominciare per chiedere scusa a tutte le persone che ha rovinato con il suo comportamento sconsiderato. Ora è lì in una delle sue innumerevoli caffetterie a sorseggiare una bevanda calda e fumante con davanti carta e penna. Ma quella non è la ragazza che viene tutte le mattine a fare colazione? Che cosa le è successo? Sembra fuori di sé.
LanguageItaliano
Release dateApr 1, 2021
ISBN9788830526938
Chloe e il milionario latte e caffè (eLit)

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    Chloe e il milionario latte e caffè (eLit) - Barbara Wallace

    Copertina. «Chloe e il milionario latte e caffè (Amiche per sempre - Vol. 2)» di Wallace Barbara

    Immagine di copertina:

    BonneChance / iStock / Getty Images Plus

    Depositphotos / Jktu_21

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Swept Away by the Tycoon

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2014 Barbara Wallace

    Traduzione di Laura Polli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-693-8

    Frontespizio. «Chloe e il milionario latte e caffè (Amiche per sempre - Vol. 2)» di Wallace Barbara

    1

    New York, primavera

    Per favore, fa’ che non veda il mio ragazzo provarci con un’altra, pregò silenziosamente Chloe Abrams.

    Okay, lei e Aiden non avevano mai fatto sul serio. Ciò nonostante non sopportava l’idea che lui desse il suo numero di telefono a un’altra donna mentre lei si trovava a due metri di distanza.

    Anche perché non era possibile che Aiden non l’avesse vista. Fra altezza, tacchi e capelli, svettava su tutte le altre donne presenti nel locale.

    Ciò nonostante non c’erano dubbi... Aiden stava sorridendo a una bionda seduta al banco del bar, e Chloe era pronta a scommettere che non lo stava facendo perché quella tizia gli aveva chiesto una spruzzata extra di schiuma sul cappuccino.

    Fu in quel momento che Chloe udì una risatina alle sue spalle.

    «Mi chiedo quando aprirai gli occhi.»

    Fantastico, sospirò Chloe. Come se non fosse già abbastanza umiliante starsene lì a contemplare Aiden che agganciava altre donne, il Perditempo si sentiva in dovere di dirle una buona parola.

    «Quel tipo distribuisce il suo numero di telefono come se fosse il prefisso del distretto di New York» proseguì implacabile il Perditempo.

    Chloe strinse le dita sulla tracolla della borsetta, fingendo di non avere sentito. Cosa non facile, perché la voce del Perditempo aveva un timbro inconfondibile.

    «La cosa più buffa è che è sempre lui a dare il numero ma non chiede mai alle donne il loro» osservò l’uomo. «Non riesco a capire se lo fa perché è convinto che di sicuro lo chiameranno o perché è talmente avaro che così non deve spendere soldi in chiamate. Meglio non pesare sul proprio bilancio e all’inferno la galanteria, vero, Riccioli d’oro?» commentò con ironia.

    Chloe non rispose. Il problema di frequentare sempre la stessa caffetteria era che si rischiava di non passare inosservati.

    Il Perditempo era comparso poco dopo l’inizio dell’anno nuovo. A essere sinceri, non era sicura che perditempo fosse il termine esatto per definire quel tale, ma non gliene veniva in mente uno migliore, pensò Chloe.

    Restava il fatto che ogni volta che lei veniva lì, con una frequenza assolutamente ridicola, lo trovava sempre seduto a uno dei tavoli in compagnia di una tazza di caffè. A volte leggeva, altre scarabocchiava qualcosa su delle scartoffie. Aria da duro, mal rasato, con indosso una vecchia giacca di pelle, la sua presenza era una nota stonata nell’atmosfera sofisticata del Cafè Mondu.

    Di solito il Perditempo se ne stava sulle sue o si limitava a fare qualche commento sul tempo. Ma quel giorno sembrava di umore più loquace del solito.

    «Se proprio vuoi saperlo» continuò l’uomo, «una donna come te può pretendere di molto meglio.»

    Non direi, pensò Chloe, ma preferì non controbattere.

    «Il tuo caffè freddo è pronto.» In un ovvio gesto di solidarietà femminile, una delle bariste richiamò la sua attenzione.

    Prima il Perditempo, adesso una delle colleghe di Aiden. C’era qualcuno che non avesse notato la sua umiliazione?, si domandò Chloe.

    «Grazie» rispose. E se il Perditempo avesse pensato che stava rispondendo a lui anziché alla ragazza, fatti suoi. Si avvicinò al banco e urtò con la borsetta la bionda.

    La donna smise un attimo di fare gli occhi dolci al barista e si voltò a guardarla. Quel gesto richiamò anche l’attenzione di Aiden che seguì la direzione del suo sguardo. Vedendo Chloe, le strizzò l’occhio.

    Pazzesco!, pensò Chloe, dicendosi che lui avrebbe dovuto avere almeno il buon gusto di sembrare imbarazzato dopo essere stato colto in flagrante a flirtare con un’altra. Invece no, quell’idiota le strizzava l’occhio come se si trattasse di un gioco.

    «Tutto okay, Riccioli d’oro?» le chiese il Perditempo sottovoce.

    Tutto okay un accidente! Era furibonda!, pensò Chloe.

    Scoprire che il Principe Azzurro era un traditore era un conto. Era abituata alla slealtà maschile. Ma un altro era che si facesse beffe di lei davanti al Perditempo e alle colleghe... No, questo non era disposta a sopportarlo!

    «Scusa, ma sarà meglio che ti sposti» disse Chloe, rivolta alla bionda.

    «Perché?» ribatté la sconosciuta.

    «Aspetta e vedrai» rispose Chloe. Un istante dopo gettò il contenuto del bicchiere in faccia ad Aiden.

    «Cosa diamine...» Il liquido freddo gli colò sul viso e le spalle, facendolo sembrare un cane dopo un bagno.

    La soddisfazione diede a Chloe una scossa maggiore della caffeina.

    «Adesso è tutto tuo» disse Chloe rivolto alla bionda. Girò sui tacchi e marciò verso l’uscita della caffetteria.

    Al suo passaggio il Perditempo la salutò con un silenzioso applauso.

    «Ben fatto, Riccioli d’oro» si complimentò.

    Almeno qualcuno aveva apprezzato la sua esibizione, pensò Chloe, uscendo dal locale.

    «Stai scherzando» disse Larissa.

    «Niente affatto» le assicurò Chloe.

    «Vuoi dire che gli hai davvero rovesciato in testa un bicchiere intero di caffè?» mormorò Larissa Boyd, fissando perplessa la sua amica.

    «Tutto quanto» annuì Chloe. Si sedette sulla sedia del suo ufficio, sorridendo con una spavalderia che non provava affatto.

    «E Aiden cosa ha fatto?»

    «Niente. Lui e la sua nuova amichetta non se l’aspettavano. Nemmeno gli altri che erano nel locale.» Tutti tranne il Perditempo. Quel tale non le era sembrato affatto sorpreso e le aveva dedicato persino un applauso.

    «Che cosa è successo?» intervenne Delilah St. Germain, comparendo sulla soglia dello stand di lavoro della sua amica.

    «Chloe ha sorpreso Aiden mentre dava il suo numero di telefono a un’altra donna e gli ha rovesciato il caffè in testa» la informò Larissa.

    «Stai scherzando» mormorò a sua volta Delilah, incredula.

    «C’è l’eco per caso qui dentro?» ribatté Chloe. «Sì, gli ho proprio versato il caffè in testa. Attimo di pazzia.»

    «No, la pazzia è stata cominciare a frequentare quel tale» asserì Delilah. «Comunque sia, hai avuto un bel coraggio a versargli il caffè in testa.»

    Coraggio o poco giudizio?, si chiese Chloe. Era più calma adesso, e con il senno di poi stava cominciando a pensare di essersi resa solo ridicola. Le sue amiche, però, sembravano non pensarla così e quindi decise di mantenere il solito atteggiamento cinico. Era brava a recitare quella parte.

    «Preferisco dire che ho segnato un punto a favore di tutte quelle donne che vengono umiliate dagli uomini.»

    «Pensala come vuoi. Se fossi stata al tuo posto, non avrei avuto il coraggio di fare una cosa simile» dichiarò Delilah.

    «Nemmeno io» ammise Larissa.

    Non avevano bisogno di preoccuparsi, nessuna delle due si sarebbe mai trovata in una situazione simile, pensò Chloe. E questo perché erano entrambe fidanzate e stavano per sposarsi.

    Le sue amiche, infatti, erano donne che attiravano un tipo diverso di uomini. Uomini come si deve, che avevano intenzioni serie, credevano al grande amore e al vissero per sempre felici e contenti.

    Inoltre, né Larissa né Delilah erano impulsive al punto da rovesciare in testa qualcosa a qualcuno. Forse perché non avevano avuto esperienze negative con gli uomini come le aveva avute lei.

    Non che fosse gelosa o invidiosa della loro felicità... Al contrario. Non avrebbe potuto esserne più contenta. Ma dal momento in cui si erano conosciute quattro anni prima al corso di orientamento per i neoassunti alla CMT Worldwide, una delle maggiori agenzie pubblicitarie di Manhattan, si era resa conto immediatamente di essere diversa da loro. Delilah e Larissa erano due cuori teneri. Dolci e romantiche, con una disposizione d’animo serena e ottimista che lei non riusciva neppure a fingere. Per quella ragione le sue amiche meritavano tutto il bene di questo mondo.

    «A dire il vero, è Aiden che ha avuto un bel coraggio» osservò Larissa, riportandola bruscamente alla realtà. «Dare il suo numero di telefono a un’altra donna mentre eri presente... Che razza di uomo è?»

    Il classico tipo per cui di solito mi prendo una cotta, rispose Chloe silenziosamente.

    «La cosa peggiore è che non deve essere la prima volta. Il Perditempo mi ha detto che distribuisce il suo numero di telefono come se fosse il prefisso del distretto di New York.»

    «Aspetta un momento... Chi diamine è il Perditempo?» domandò Delilah, scostandosi una ciocca dal viso. Quel gesto fece scintillare il magnifico diamante solitario che portava all’anulare sinistro. L’anello che Simon Cartwright le aveva regalato per suggellare il loro fidanzamento.

    «Non ne ho la più vaga idea» rispose Chloe. «È un tizio che vedo spesso seduto ai tavoli del Cafè Mondu. «Giacca di pelle, capelli dal taglio militare, mal rasato... Davvero non lo avete mai notato? Be’, comunque sia non ha importanza. È stato lui a dirmi che Aiden regala il suo numero di telefono a un mucchio di clienti della caffetteria.»

    «E tu gli hai creduto.»

    Strano a dirsi, sì. Forse perché aveva colto in flagrante Aiden, pensò Chloe.

    «Non ha alcuna ragione per mentire. Inoltre, dovrei essergli grata per avermi messa in guardia.»

    «Tanto meglio allora» commentò Delilah. «Hai fatto bene a scaricare Aiden. A dire il vero, io e Larissa non abbiamo mai pensato che fosse il tipo giusto per te.»

    «Proprio così» annuì Larissa. «Un uomo che non sa apprezzarti è un idiota. E tu meriti di molto meglio di un tipo del genere.»

    «Il Perditempo mi ha detto più o meno la stessa cosa» rammentò Chloe.

    «A quanto pare il Perditempo ha buon gusto» asserì Delilah.

    Chloe abbozzò un sorriso. Naturalmente le sue amiche si erano schierate subito in sua difesa. Proprio come facevano ogni volta che i suoi filarini si rivelavano deludenti. Peccato solo che loro non sapessero che la colpa non era tutta di Aiden. Una parte era anche sua, che sembrava programmata per scegliere sempre il compagno sbagliato.

    Uomini che volevano solo relazioni usa e getta, un po’ di divertimento e poi tanti saluti. Per fortuna lei aveva imparato a non aspettarsi niente di più, altrimenti sarebbe già caduta in depressione.

    «Idiota o no, Aiden avrebbe dovuto essere il mio accompagnatore al tuo matrimonio, Del» sospirò Chloe. Mancavano circa due settimane alla data fissata per le nozze. La sua amica stava per sposare Simon Cartwright, il titolare dell’agenzia di New York della CMT Worldwide. Una cerimonia da favola, a cui avrebbero partecipato tutti i pezzi grossi della finanza e dell’alta società di Manhattan.

    Tutte le signore presenti sarebbero arrivate in compagnia di mariti e fidanzati.

    Tranne lei.

    «Maledizione... Aiden sarebbe stato splendido in tight» mormorò.

    «Un tight che tu gli avresti pagato» puntualizzò Larissa. «Non ti preoccupare, io e Delilah ti troveremo qualcuno che lo rimpiazzi degnamente. Uno che possa permettersi di pagarsi da solo i suoi abiti. Un amico di Tom, magari, che sarà più che lieto di farti da cavaliere.»

    «Oppure qualche amico di Simon» intervenne Delilah.

    «Assolutamente no» insorse Chloe. Preferiva partecipare alle nozze da sola piuttosto che con un compagno rimediato. Un perfetto sconosciuto, tanto per avere qualcuno che la facesse ballare. «Inoltre, a pensarci bene, è meglio che venga da sola... Così non dovrò preoccuparmi di intrattenere qualcuno. Potrò concentrarmi sui miei compiti di damigella d’onore e sarò continuamente a vostra disposizione.»

    Quando era in compagnia delle sue amiche era facile recitare la parte della donna forte e indipendente, che aveva una vita sentimentale movimentata quanto effimera. Ma quando Delilah e Larissa tornarono nei loro rispettivi uffici, Chloe non poté fare a meno di provare un orribile senso di vuoto.

    Aveva sperato veramente che Aiden tenesse a lei. Non era più una ragazzina e da un po’ di tempo aveva cominciato a sperare di incontrare un uomo che fosse interessato a qualcosa di più che a trascorrere le serate in locali e discoteche. A quanto pareva, con Aiden si era solo illusa che

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