La Storia dell'Acqua
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Con queste parole Nicole e Davide nel 2012 lasciano il Madagascar dopo il loro viaggio di nozze, durante il quale sono stati colpiti tanto dalla natura incontaminata dell’isola quanto dalle condizioni estreme in cui vive la popolazione locale.
Da quel momento inizia un nuovo viaggio, che porta alla nascita di Aid4Mada, la ONG che, grazie all’aiuto di tantissimi volontari e sostenitori, sta trasformando il Sud del Madagascar, una delle aree più povere del mondo.
In questi anni Aid4Mada ha cambiato la vita di migliaia di persone, portando istruzione scolastica, acqua potabile, sostegno alimentare e sanitario, occupazione e soprattutto un aiuto concreto per aiutare il Madagascar a realizzare uno sviluppo sostenibile e autonomo.
Questa è la storia di come ci è riuscita, di come una semplice frase può generare una bellissima realtà, di come aiutare a cambiare le vite degli altri può cambiare la tua vita.
Non è una storia facile, non lo è stato realizzarla e non lo è stato raccontarla.
Ma è una storia vera.
E il protagonista di questa storia puoi essere anche tu.
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Book preview
La Storia dell'Acqua - Massimo Lazzari
Massimo Lazzari
La Storia dell'Acqua
copyright © 2021 Massimo Lazzari
all rights reserved
immagine di copertina di Carlotta Passarini
tutti i proventi del libro sono devoluti ad Aid4Mada onlus
www.aid4mada.org
UUID: 27d62112-12c4-4a9a-8e05-45b1dc98028e
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
http://write.streetlib.com
INDICE
IL LIBRO
1 - DOVE NASCE L’ACQUA
2 - DOBBIAMO FARE QUALCOSA
3 - UN VIAGGIO MOLTO DIVERSO
4 - L’AVVENTURA ERA INIZIATA
5 - IL GIORNO CHE AVEVANO SOGNATO
6 - UNA VENTATA DI CAMBIAMENTO
7 - QUALCOSA DI PIÙ
8 - UNA SCELTA CORAGGIOSA
9 - HO SEMPRE DESIDERATO ANDARCI
10 - GLI INCONTRI CHE TI CAMBIANO LA VITA
11 - UN NUOVO VIAGGIO
12 - IN MADAGASCAR NULLA È IMPOSSIBILE
13 - POSSIAMO COSTRUIRE UN POZZO
14 - UN SENSO DI VITA PER TUTTI
15 - DIVENTARE PARTE DI QUALCOSA DI BELLO
16 - OVERFUNDING
17 - UN EVENTO EPOCALE
18 - TU COSA AVRESTI FATTO
19 - L’ACQUA È VITA
20 - POCHE CHIACCHIERE
21 - UN NUOVO CAPITOLO
22 - IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L’IMPENSABILE
23 - LA MIA STORIA DELL’ACQUA
24 - AID4MADA
25 - VOGLIO CONTINUARE A LAVORARE CON VOI
26 - NON SO PROPRIO DA DOVE INIZIARE
27 - DOBBIAMO ANDARE IN MADAGASCAR
28 - ALLA FINE DELLA TERRA
29 - SIAMO ARRIVATI ALLA FINE
L'AUTORE
Ai bambini del Madagascar
ai bambini di tutto il mondo
IL LIBRO
«Dobbiamo fare qualcosa per aiutarli!»
Con queste parole Nicole e Davide nel 2012 lasciano il Madagascar dopo il loro viaggio di nozze, durante il quale sono stati colpiti tanto dalla natura incontaminata dell’isola quanto dalle condizioni estreme in cui vive la popolazione locale.
Da quel momento inizia un nuovo viaggio, che porta alla nascita di Aid4Mada, la ONG che, grazie all’aiuto di tantissimi volontari e sostenitori, sta trasformando il Sud del Madagascar, una delle aree più povere del mondo.
In questi anni Aid4Mada ha cambiato la vita di migliaia di persone, portando istruzione scolastica, acqua potabile, sostegno alimentare e sanitario, occupazione e soprattutto un aiuto concreto per aiutare il Madagascar a realizzare uno sviluppo sostenibile e autonomo.
Questa è la storia di come ci è riuscita, di come una semplice frase può generare una bellissima realtà, di come aiutare a cambiare le vite degli altri può cambiare la tua vita.
Non è una storia facile, non lo è stato realizzarla e non lo è stato raccontarla.
Ma è una storia vera.
E il protagonista di questa storia puoi essere anche tu.
1 - DOVE NASCE L’ACQUA
Dove nasce l'acqua?
Me lo sono chiesto spesso negli ultimi giorni e confesso che non ne sono ancora venuto a capo.
«Dai ghiacciai», potrà dire qualcuno.
«No, dalle nuvole», protesterà un altro alzando le braccia al cielo.
«Ma per arrivare sulle nuvole deve evaporare, quindi nasce per forza dal mare», sentenzierà un terzo con aria saccente, non rendendosi conto del paradosso.
Ebbene, la conclusione a cui sono giunto è che l’acqua non può nascere.
È un po’ un rasoio di Occam se vogliamo, però se ci pensi bene risolve tutti i nostri problemi.
Tuttavia, se anche riusciamo a metterci d’accordo su questo, non possiamo comunque accettare che una storia non abbia un inizio.
E allora, se proprio dobbiamo trovarne uno per questa, potremmo partire così...
La storia dell’acqua inizia nel luglio del 2012 sulla spiaggia di Nosy Be, un paradiso tropicale nel nord del Madagascar.
Certo, avremmo potuto farla iniziare anche prima.
Chissà, magari davanti a un documentario in tv o a un depliant di un’agenzia viaggi.
Oppure, se vogliamo essere ancora più romantici, davanti a un mappamondo che ruota e che un dito ferma casualmente sull’isola africana.
Tuttavia, per comodità narrativa, stabiliamo l’inizio di questa storia in quel giorno in cui Davide e Nicole atterrarono all’aeroporto di Nosy Be.
Avevano scelto il Madagascar come meta per il viaggio di nozze.
In Italia avevano lasciato la piccola Asia di tre anni, parcheggiata dai nonni, e per fortuna anche i tanti stereotipi così tipici della nostra cultura.
Volevano vivere il vero Madagascar ed entrare in contatto il più possibile con la realtà locale e la popolazione malgascia, anziché rifugiarsi in uno dei tanti resort a cinque stelle pieni di turisti europei.
Una scelta non banale, anche perché il Madagascar, allora come oggi, era un paese povero, non facile da visitare, con una situazione sociale molto diversa da quella da cui i ragazzi provenivano.
Una scelta tuttavia quanto mai azzeccata, anche perché il Madagascar, allora come oggi, era un paese meraviglioso, con una natura incontaminata, paesaggi mozzafiato e un popolo sorprendente.
Davide e Nicole trascorsero due settimane nell’arcipelago di Nosy Be, facendo base in un villaggio accanto alla foresta di Lokobe.
Le giornate trascorsero piacevolmente, all’insegna di quel mora mora, piano piano, ripetuto continuamente da tutte le persone che incontravano.
Le sere, seduti in riva all’oceano Indiano, sorseggiavano rhum arrangè, ascoltando racconti e avventure malgasce, in compagnia dei ragazzi che prima di tornare al loro villaggio si fermavano a condividere con loro balli e canti.
Da quell’esperienza si riportarono in Italia ricordi di incontri indimenticabili: i lemuri, le tartarughe, i camaleonti.
Dei colori straordinari e unici dell’isola: il rosso polveroso della terra, il blu sconfinato del cielo, il verde intenso della foresta.
Dei profumi della vaniglia, delle spezie e dei fiori di Ylang Ylang.
Dei rumori della città e del silenzio assordante della notte, delle chiacchiere delle donne nei mercati e delle risate dei bambini.
Tutti quei bambini incontrati durante il viaggio.
Bambini poverissimi, sporchi, vestiti di cenci, in precarie condizioni igieniche e sanitarie. Bambini che vivevano per strada, in misere baracche, senza alcun tipo di comodità. Senza la possibilità di andare a scuola, di costruirsi un futuro, di avere certezza del presente. Eppure sempre pronti a regalare un sorriso disarmante al vaza, lo straniero.
Oltre ai ricordi, Davide e Nicole si portarono in Italia un’altra cosa.
La consapevolezza che dovevano fare qualcosa, tutto quello che avrebbero potuto, per aiutare questi bambini.
Era il 2012, e possiamo senza dubbio dire che questo fu il momento in cui le vite dei due ragazzi cambiarono drasticamente.
È il momento in cui inizia la nostra storia.
L’acqua è nata.
2 - DOBBIAMO FARE QUALCOSA
Quando ho iniziato a scrivere questa storia non mi ero reso subito conto di un’incredibile coincidenza.
Nel luglio del 2012, proprio mentre Davide e Nicole si trovavano in Madagascar per il viaggio che avrebbe cambiato la loro vita, io pubblicavo il mio primo libro e iniziavo a frequentare Matilde: due fattori che, come ti racconterò più avanti, sarebbero poi diventati molto importanti nel corso di questa storia.
Ma appunto, non è ancora il momento di parlare di questo.
Torniamo ai nostri ragazzi e quell’estate del 2012.
Dopo il viaggio di nozze, Davide e Nicole rientrarono a Vicenza, dove le loro vite ripresero esattamente dal punto in cui le avevano sospese un paio di settimane prima.
All’epoca Davide, poco più che trentenne, era già manager di una multinazionale e lanciato in una promettente carriera. Nicole lavorava a tempo pieno nell’amministrazione di un’associazione sportiva. Entrambi erano da poco, per l’esattezza da quattro anni, genitori della piccola Asia. Insomma, i ritmi lavorativi e famigliari, come prevedibile, li costrinsero presto a reimmergersi in una routine frenetica, che lasciava poco spazio a tutto il resto.
Tuttavia, qualcosa era cambiato nelle