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The Conversation ALBERT BOURLA

“Ecco perché sono stato messo in questa posizione: per essere in grado di prendere i giusti rischi, senza essere troppo prudente, muovendoci proprio quando il mondo ha bisogno di noi”

PUNTARE TUTTO SULLA SCIENZA

A inizio marzo 2020, neanche dopo un anno dall’inizio del tuo mandato come Ceo, hai preso la decisione improvvisa di prendere 2 mld di dollari dai fondi di Pfizer per sviluppare un vaccino per il Coronavirus. Cosa ti ha spinto verso questa gigantesca scommessa?

Era rischioso, ma necessario. Non ci sono molte aziende che sui vaccini abbiano il tipo di capacità end-to-end che ha Pfizer, che può partire dalla ricerca e arrivare non solo alla produzione, ma anche alla distribuzione, che è una grande sfida. Quindi la domanda per me era: “Se non noi, chi altro?”.

Ci sono vari metodi per costruire un vaccino, ma voi avete scelto di procedere con quello dell’mRna 1 una tecnologia che non aveva mai portato alla produzione di un vaccino approvato. Perché?

Sapevo che stavamo lavorando con l’mRna per l’influenza, attraverso la nostra partnership con la tedesca BioNTech. Avevamo degli adenovirus su cui continuiamo a lavorare per produrre vaccini per altre malattie. Lavoravamo

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