Pro Tools For Breakfast: Guida introduttiva al software più utilizzato negli studi di registrazione: Stefano Tumiati, #1
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Pro Tools For Breakfast: impara a utilizzare il software diventato uno standard negli studi di registrazione!
La prefazione è a cura di Matteo Cantaluppi, produttore musicale per Francesco Gabbani, Thegiornalisti, Le Vibrazioni, Dente, Dimartino, Fast Animals and Slow Kids, Ex Otago, Arisa, Bugo, Canova
Questa vuole essere una guida introduttiva al software Pro Tools, utilizzato negli studi di registrazione per recording, editing, mixing e mastering. Ogni funzione è spiegata passo passo proprio per poterti guidare nello studio di Pro Tools. In questo sarai in grado di registrare e produrre musica in uno studio di registrazione professionale o nel tuo home studio.
La colazione è il primo pasto della giornata, il più importante. Questa guida vuole essere solo il primo tassello verso la piena conoscenza di Pro Tools. Tutto è spiegato e organizzato secondo l'esperienza didattica di Stefano Tumiati, docente di Pro Tools alla NAM di Milano dal 2016, oltre che User Certificato AVID.
Il libro è pieno di suggerimenti utili su come muoversi rapidamente in Pro Tools e sfruttare a pieno le sue potenzialità. Vedrai quali sono le impostazioni più usate e utili per il corretto utilizzo sia nella produzione che nel mixing.
Oggi la produzione audio è unicamente digitale, è utile conoscere bene un sequencer (software che gestisce audio digitale) come Pro Tools per poter produrre le proprie demo, podcast, basi, audiolibri, canzoni, …. Nel processo di produzione audio ci sono molte cose da fare: la pre-produzione, il processo di registrazione, l'editing, il mixing, il mastering, ... Per essere autonomi bisogna quindi conoscere bene il flusso di lavoro del proprio sequencer e come gestirlo al meglio.
Gli argomenti principali che troverai in Pro Tools For Breakfast sono:
- Introduzione a Pro Tools
- Creare una sessione
- Registrazione
- Editing
- Gestione della sessione
- MIDI
- Mixing
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Book preview
Pro Tools For Breakfast - Stefano Tumiati
Prefazione di Matteo Cantaluppi
Quando nell’anno 2000 , poco più che ventenne e arrivato dalla provincia, misi piede in uno dei più importanti studi di registrazione di Milano, mi trovai a dover affrontare uno dei più significativi periodi di transizione della storia della musica registrata. Il passaggio era dalla registrazione lineare e distruttiva su supporto a nastro, analogico o digitale, all’acquisizione ad accesso random su supporto magnetico. Avevo appena terminato gli studi come tecnico del suono e molti docenti ci parlavano della registrazione su hard disk tramite computer come di qualcosa di ancora poco affidabile per fare produzioni di alto livello. In più le ore di lezione teorica e pratica circa questi sistemi erano poche, molto poche.
Per cui, quando feci il primo colloquio per diventare assistente di studio, non avevo grande dimestichezza con questi sistemi. Conoscevo meglio i registratori analogici a 24 tracce su nastro a 2 pollici. Ero spaventato da questa mia impreparazione e consapevole del passaggio, per cui non avevo molta scelta: dovevo mettermi sotto, da solo e studiare in maniera più approfondita Pro Tools, ai tempi ancora della Digidesign. Mi ritrovai in questa grande regia, con un banco a 56 canali, un registratore a nastro analogico sincronizzato con un 8 tracce digitale (sempre su nastro) e un timido, costoso, sistema Pro Tools Mix Plus con una interfaccia 888 ed una 882. Il software era alla versione 5.
Parallelamente il mondo dell’home recording si stava spostando dai classici sistemi MIDI con registratori Adat, alle schede Digidesign Mbox e Digi 001, iniziando un percorso importante tutt’ora in crescita.
Accettai la sfida ed entrai con forza nel mondo Digidesign, poi diventato Avid. Era come avere un enorme campionatore con infinite possibilità.
Sono passati 20 anni, ancora utilizzo quasi quotidianamente Pro Tools, che nel frattempo si è evoluto, ha migliorato le implementazioni MIDI, ha aumentato il numero di tracce audio, si è potenziato per quanto riguarda i sistemi nativi, ha aggiornato l’interfaccia utente. Penso sia ancora il software più affidabile, stabile e intuitivo esistente. Ogni studio di registrazione professionale in cui sono stato, ha come core system
Pro Tools.
Nel frattempo quasi tutto il mondo della produzione si è spostato su questa piattaforma, segnando il punto di non ritorno. Oggi sembrerebbe impossibile affrontare la registrazione di un album moderno completamente su un registratore a nastro. Come spesso è accaduto nella storia, la musica stessa è cambiata grazie alla tecnologia, diventando parte del processo creativo.
Grazie a questo testo, completamente in italiano, avrete accesso ad un mondo fatto di copia, incolla, sposta e ricostruisci, e verrete seguiti passo dopo passo. Capirete come mettere a tempo l’esecuzione di un batterista, oppure come cambiare la tonalità di un coro. Verranno svelati piccoli trucchi per accelerare il vostro lavoro e imparerete le scorciatoie
della tastiera. Se volete diventare padroni dell’audio, leggete questo manuale!
Matteo Cantaluppi
Produttore Musicale
Francesco Gabbani, Thegiornalisti, Le Vibrazioni,
Dente, Dimartino, Fast Animals and Slow Kids,
Ex Otago, Arisa, Bugo, Canova.
Presentazione del libro
PRO TOOLS È UN SOFTWARE con molte potenzialità e funzioni. Per passione e per lavoro ho voluto approfondire la conoscenza di tale sequencer conseguendo le certificazioni ufficiali Avid 101 e 110. Durante il mio percorso di insegnamento alla NAM di Milano, nei corsi di fonico sound designer, ho riscontrato la mancanza di un manuale in italiano, aggiornato all’ultima versione e di facile comprensione su Pro Tools. Ho deciso di scrivere questo libro credendo di poter aiutare gli aspiranti fonici, ma anche gli appassionati, ad avvicinarsi a questo stupendo software che è diventato lo standard per gli studi di registrazione di tutto il mondo. È necessaria una conoscenza di base su argomenti legati al settore audio come la conversione analogica-digitale, la scheda audio, le sezioni di un mixer e la registrazione per poter comprendere al meglio tutti gli argomenti spiegati. Tale guida non vuole in alcun modo sostituirsi al sacro manuale ufficiale Avid ma piuttosto fornire una serie di argomenti basilari sull’utilizzo del software, accompagnati da esempi, consigli e esercitazioni spiegati in maniera chiara, semplice e di rapido apprendimento. Per chi volesse approfondire ulteriormente la conoscenza di Pro Tools rimando direttamente ai manuali e corsi ufficiali Avid.
Buona Produzione!
Stefano Tumiati
1 - Introduzione al software
Nozioni di Audio Digitale
La tecnologia con la quale si effettuano registrazioni audio è cambiata parecchio da quando si incideva su nastro magnetico ad oggi. La più grande rivoluzione è stata quella dell’ Audio Digitale , ovvero il poter incidere una chitarra, una voce, una batteria su un software... e quindi su un computer!
I macchinari impiegati per la registrazione analogica, a nastro, erano costosi e solo veri studi di registrazione potevano permettersi attrezzature del genere. Sono stati prodotti registratori analogici da 2, 4, 8, 16 fino ad arrivare anche a 24 piste. Con lo sviluppo della tecnologia è stato necessario tradurre il segnale audio analogico, una variazione di tensione elettrica, in un linguaggio comprensibile per il computer: il codice binario. Il processo di traduzione è detto conversione analogico/digitale (A/D).
REGISTRAZIONE ANALOGICA
Pro: massima fedeltà tra suono registrato e inciso
Contro: registratori molto costosi, supporto fisico di incisione ingombrante, poca possibilità di editing (taglio fisico del nastro), duplicazione del registrato non identica al 100%.
REGISTRAZIONE DIGITALE
Pro: costi contenuti, supporto di incisione pratico (hard disk), molta possibilità di editing, copie identiche
Contro: il suono digitale non sarà mai identico a quello registrato in analogico.
Vediamo perché il suono digitale non sarà mai come quello analogico. Partiamo dalla definizione.
Il suono è una perturbazione meccanica, prodotta da una sorgente, che si propaga in un mezzo e da’ sensazioni uditive.
È una continua compressione e decompressione dell’aria, il mezzo, che si propaga tridimensionalmente nello spazio. Se prendessimo per esempio la rappresentazione grafica di un suono puro, che contiene solo una frequenza, avremmo una sinusoide:
TALE GRAFICO MOSTRA delle porzioni positive, sopra l’asse orizzontale, e delle porzioni negative, sotto l’asse orizzontale, che indica lo scorrere del tempo. L’asse verticale indica il valore di pressione sonora, in genere misurato in Pascal. Il risultato grafico rappresenta l’effettiva compressione e decompressione del mezzo nel quale si propaga il suono. L’andamento continuo sta a significare che i due eventi si ripetono ciclicamente fino all’esaurimento dell’intensità sonora.
Finché rimaniamo in campo analogico possiamo affermare che questa sinusoide è descritta da infiniti punti che si susseguono.
La conversione in digitale non accetta infiniti punti ma deve avere un campione minimo oltre il quale non è possibile scendere: il suono dev’essere quantizzato. I due valori corrispettivi di Pressione Sonora e Tempo in digitale sono il Bit Depth e il Sample Rate.
Il Bit Depth descrive quanti possibili valori è possibile descrivere sull’asse verticale. I valori possibili sono:
8 bit, il suono dei videogame di fine anni novanta
16 bit, qualità CD audio
24 bit, qualità video
32 bit floating point, ultima possibilità introdotta che però non introduce informazioni superiori del 24 bit.
Il Sample Rate descrive quante volte in 1 secondo il suono viene campionato. I valori possibili sono:
44.100 Hz, qualità di stampa CD audio
48.000 Hz, qualità video
88.200 Hz
96.000 Hz
176.400 Hz
192.000 Hz
Maggiori sono i valori di Bit Depth e Sample Rate e maggiore saranno fedeltà e definizione del suono digitale rispetto a quello analogico. La risultante grafica della sinusoide di prima sarebbe così:
PER QUANTO LA SINUSOIDE digitale possa essere dettagliata e definita non sarà mai identica a quella analogica. La qualità audio digitale è comunque ottima e la conversione A/D garantisce numerosi vantaggi sulla registrazione analogica. Ormai tutte le produzioni musicali vengono sviluppate tramite computer.
L’apparecchiatura che si occupa di convertire il suono in digitale è la scheda audio; essa è presente in ogni pc ma si può scegliere di usarne anche una esterna per aumentare il numero di input e output.
Il software che si occupa di accogliere, modificare e mixare il materiale audio convertito è detto sequencer.
Cos’è e a cosa serve Pro Tools
PRO TOOLS È UN SEQUENCER, ovvero un software che permette di lavorare con l’audio digitale. Esso permette di registrare uno strumento, mixare un brano, produrre e comporre una canzone, fare editing e post produzione su un qualsiasi materiale audio. I principali utilizzi sono:
Audio, permettendo di lavorare con formati digitali compressi (mp3, convertiti in fase di importazione) e non compressi (wav e aiff) e con una frequenza di campionamento massima di 192 KHz e una profondità sino a 32 bit virgola mobile.
MIDI, lavorare con tracce MIDI e con controller in grado di gestire tale linguaggio che non contiene audio ma solo informazioni musicali come il nome della nota, con che intensità viene suonata, per quanto tempo, ... È possibile utilizzare poi dei plugins come virtual instrument, libraries di suoni e drum machine per dare un suono alle note MIDI.
Mixaggio, ha un routing altamente personalizzabile e plugins di buona qualità. È compatibile con