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Il Libro Sospeso
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Il Libro Sospeso

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Il libro sospeso: perché questo titolo?
Troverai la risposta nel leggere sino alla fine.

Sono racconti brevi e fiabe: storie di persone, animali, amori, rimpianti, sofferenze, ritorni...
Insomma, ciò di cui è fatta la vita. Chi saranno i lettori? Ragazzi ma anche adulti, quelli tra loro che ancora si stupiscono e sognano.

17 racconti e fiabe: un brutto numero, dirà qualcuno. Ma perché? 1+7=8.
E 8, scritto in orizzontale, è il simbolo dell'infinito.

L’Autrice

Ambientalista e animalista, Gloria Lai è stata archeologa e docente di Materie Letterarie.
Divide la sua casa con tre gatti, ex randagi. Da onnivora qual era, ha deciso tempo fa di non nutrirsi di animali. Nei ritagli di tempo, raccoglie plastica sulla spiaggia del mare, che ammira dalle finestre della sua casa. Nata nel Sassarese, è cagliaritana per origini familiari e tradizioni.
LanguageItaliano
PublisherGloria Lai
Release dateFeb 15, 2021
ISBN9791220264426
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    Il Libro Sospeso - Gloria Lai

    memoria

    INTRODUZIONE

    Una fresca giornata autunnale. Sono in treno: scelgo un vagone vuoto, mi siedo.

    Devo passare due ore in viaggio e non ho nulla da leggere, purtroppo.

    Ma, neanche a farlo apposta, sul sedile davanti al mio vedo un libro. E’ scritto da una donna.

    Nelle pagine iniziali, una dedica, niente date. Lo sfoglio: sono fiabe o racconti brevi, non so bene, ma capisco che si parla di donne, uomini e animali.

    Allora mi appoggio allo schienale, mi rilasso: e comincio a leggere.

    I DONI

    Una lunga storia matrimoniale, la consuetudine quotidiana, i sonni condivisi: i due coniugi avevano imparato ad accettarsi, a smussare le diversità. Sarebbero stati anche felici, ma una tristezza dolorosa opprimeva la donna: non avevano figli. Lui ormai si era rassegnato, ma lei si sentiva incompleta, un ventre incapace.

    Il tempo passava.

    Quando capì che non sarebbe mai stata madre, le sembrò di avere ormai poco da offrire.

    Lui trascorreva molto tempo tra i campi, che coltivava con amore: quando lei restava sola, una malinconia profonda le attraversava la mente. Allora, in assenza di lui, prese ad uscire. La loro casa fiancheggiava degli orti. In fondo a questi si aprivano vasti campi e poi, più lontano ancora, si estendeva il verdeggiare del bosco.

    Ogni giorno lei si spingeva più oltre: gli orti, i campi e una mattina, infine, quel verde lontano. Folto e profondo, il bosco le apparve subito intricato. Ormai aveva già camminato abbastanza. Sentiva la stanchezza e una certa inquietudine. Si agitavano nella mente le fiabe di quando era bambina, la paura del buio che sarebbe giunto, il timore di perdersi. Decise che era andata fin troppo oltre. Si sedette ai piedi di una quercia e volle riposarsi un poco prima di tornare. Ma la prese il sonno e si adagiò su un morbido letto di foglie.

    Il pomeriggio era ormai inoltrato. Intanto la donna veniva spiata da occhi diversi: incuriositi da quella presenza e nascosti dal fogliame, molti animali erano giunti silenziosamente e altri ne arrivavano ad osservare il suo volto, triste anche nel dormire. Loro già sapevano: il vento, che tutto conosce, aveva raccontato al bosco la storia di lei, donna senza figli. Fu allora che gli animali, scrutandosi l’un l’altro, pensarono intensamente a come consolarla.

    Non avevano molto tempo: a breve si sarebbe svegliata.

    Ed ecco che cominciarono cautamente gli scoiattoli a poggiarle in grembo qualche ghianda, le gazze, invece, pietrine scintillanti rubate al fiume, le api gocce ambrate di miele, le formiche foglie e fiori profumati, i gufi morbide piume scure; altri animaletti altri doni ancora, leggerissimi e colorati. Infine, una femmina di cardellino le adagiò sul ventre uno dei suoi piccoli, caduto dal nido e ferito ad un’ala.

    Quando lei finalmente aprì gli occhi, rimase incredula. Il suo grembo era tondeggiante, gravido di doni colorati e odorosi. Un ventre ricolmo.

    Si guardò intorno stupita e vide accanto a sé, timidi e silenziosi, gli animali del bosco. Capì che quei doni erano il conforto che loro le avevano offerto. Allora si sentì colmare gli occhi di lacrime. Sconvolta da quell’affetto, ringraziò tutti loro con un filo di voce, perché la commozione le chiudeva la gola.

    Intanto il cardellino ferito pigolava piano. Lei lo sostenne con cura e si alzò lenta, facendo scivolare al suolo quei doni colorati. Gli animali la accompagnarono sino all’inizio dei campi e lì si fermarono a vederla andare, mentre i cardellini del bosco sapevano che lei avrebbe accudito il piccolo meglio di loro.

    Il marito, ansioso, la vide arrivare che era ormai notte: lei camminava cauta, le mani a coppa per proteggere quell’essere che pigolava.

    Quando fu vicina al suo uomo, lui le scoprì negli occhi una luce nuova.

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