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La wedding planner va all'altare
La wedding planner va all'altare
La wedding planner va all'altare
Ebook174 pages2 hours

La wedding planner va all'altare

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About this ebook

Abito bianco, musiche soavi di sottofondo, bouquet di fiori d'arancio... Signore e signori il matrimonio è servito!
Dopo la fine del suo fidanzamento, Becky English decide di rinunciare al suo personale e vissero felici e contenti e di realizzare i lieto fine altrui. La sua carriera di weddig planner inizia sotto i migliori auspici: deve organizzare un matrimonio hollywoodiano ai Caraibi. Il fratello dello sposo, il magnate Drew Jordan, è però pronto a metterle i bastoni fra le ruote: per lui quel matrimonio è un errore madornale e lo boicotterà con ogni mezzo! Ma i fiori sono già arrivati, e così pure gli invitati... quindi forse un matrimonio si farà. Anche se non quello che Becky si aspettava!
LanguageItaliano
Release dateFeb 10, 2021
ISBN9788830525436
La wedding planner va all'altare
Author

Cara Colter

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    La wedding planner va all'altare - Cara Colter

    1

    Caraibi, maggio

    «No!» esclamò una voce maschile in tono irritato.

    Un attimo più tardi un foglio atterrò su quella che attualmente era la scrivania di Becky English, dopo averle sfiorato il viso scottato dal sole.

    Lei alzò lo sguardo, cercando di nascondere la sorpresa.

    La voce, calda e profonda, apparteneva all'uomo che le stava di fronte. Il più attraente che lei avesse mai visto.

    Di più.

    Un vero e proprio schianto, pensò, seccata per la reazione che quello sconosciuto le aveva provocato.

    Alto, bruno, vestito in modo casual con una camicia verde scuro e un paio di bermuda color sabbia, lui aveva il tipico aspetto di chi pratica regolarmente sport e trascorre molto tempo all'aria aperta. Il suo bel viso virile, infatti, era perfettamente abbronzato.

    Peccato solo che in quel momento i suoi occhi blu come il Mar dei Caraibi la stessero fissando con un'espressione poco amichevole.

    «E no anche a questo» aggiunse con decisione l'uomo, lanciando un altro foglio, la foto stampata di un padiglione all'aperto, che stavolta atterrò sulla tastiera del computer portatile.

    «Posso sapere chi diamine saresti, tu?» scattò Becky, resistendo alla tentazione di asciugarsi la fronte con il dorso della mano. Faceva un caldo infernale ai Caraibi, sulla piccola isola privata di Sainte Simone.

    «Immagino tu sia una delle amiche di Hollywood di Allie» replicò lui, ignorando la domanda.

    «E tu invece chi sei?» insistette Becky. Una lista degli invitati le avrebbe fatto comodo, ma Allie era stata categorica sul quel punto. Le aveva detto che agli invitati avrebbe pensato lei e che a nessuno, nemmeno alla sua wedding planner, cioè a Becky, avrebbe fornito l'elenco dei vip che avrebbero partecipato alla cerimonia. I nominativi sarebbero rimasti top secret.

    Anziché rispondere, lo sconosciuto scosse il capo con espressione disgustata.

    «Chiunque tu sia, sei in anticipo. La cerimonia nuziale è fra due settimane» lo avvertì Becky freddamente, chiedendosi perché il cuore le battesse come un tamburo, come se avesse appena finito di correre.

    La verità era che avrebbe dovuto aspettarselo... Amici e conoscenti di Allie e Joe, persone ricche e viziate, in maggioranza nullafacenti, sarebbero fioccati a Sainte Simone con largo anticipo, per godersi una vacanza ai tropici.

    «Sono Drew Jordan» si presentò l'uomo. «Il mastro carpentiere di questa specie di circo.»

    Drew Jordan? Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci? A dire il vero, lo stava aspettando. Era il fratello di Joe, il futuro sposo.

    Be', lui poteva anche essere il mastro carpentiere, ma lei era il presentatore dello spettacolo. E doveva dirglielo subito, chiaro e tondo.

    «Scusa, ma non mi piace che paragoni il matrimonio di Allie Ambrosia a un circo» ribatté, gelida. Al contrario, la sua amica le aveva raccomandato la massima discrezione nei preparativi e soprattutto di non rivelare alla stampa la data e il luogo in cui si sarebbe svolta la cerimonia.

    Becky non era sicura di riuscirci, considerato che stava organizzando una festa per duecento invitati e che i paparazzi erano sempre in agguato intorno a quella che era considerata una delle coppie d'oro di Hollywood.

    «E come lo definiresti allora?» ribatté Drew in tono bellicoso.

    «Matrimonio dell'anno è una definizione che preferisco» rispose Becky.

    Una definizione che piaceva anche alla più famosa it girl di Hollywood, Allie Ambrosia.

    Soprattutto, doveva evitare che quel tale capisse che lei, Becky English, sconosciuta wedding planner di provincia, era un po' intimidita dall'incarico che Allie le aveva affidato con tanta fiducia.

    Fu in quel momento che ricordò che Allie l'aveva messa in guardia nei confronti di Drew Jordan.

    Il mio futuro cognato è un imprenditore edile. Un tipo dalle idee un po' rigide e antiquate. È il fratello maggiore di Joe. Ha solo qualche anno più di lui, ma spesso e volentieri si comporta come se fosse un vecchio decrepito. Ha un brutto carattere e questo spiega perché non è ancora sposato.

    A giudicare dall'espressione che Drew Jordan aveva in quel momento, probabilmente Allie aveva ragione. Il suo futuro cognato aveva un carattere poco conciliante, ma di sicuro non era decrepito e molte donne avrebbero fatto carte false per sposare un fusto del genere.

    Restava da capire perché quel pensiero le provocasse un assurdo guizzo di gelosia...

    Aiutare altre coppie a coronare il proprio sogno d'amore era il compito del suo lavoro di wedding planner.

    Vissero felici e contenti era il nome che aveva scelto per la sua azienda. Peccato solo che lei non avesse alcuna fede nel lieto fine che suoi clienti si aspettavano. Le sue illusioni erano andate miseramente in frantumi dopo la triste fine del suo fidanzamento.

    A quell'epoca era stata molto più giovane e ingenua, con la mente piena di fantasie romantiche. Un tris che non aveva tardato a rivelarsi un vero e proprio disastro.

    Be', adesso di fronte a lei c'era un uomo che avrebbe potuto farle credere di nuovo alle favole. Ma l'ultima cosa che desiderava era farsi illusioni sul conto di Drew Jordan. Per quella ragione prese l'ultimo foglio che lui le aveva lanciato, il... no anche a questo.

    Gli diede una rapida occhiata e si rese conto che Drew aveva scartato uno dei progetti che le stavano maggiormente a cuore.

    «Ma questo è il padiglione all'aperto!» protestò. «Se lo eliminiamo dove metteremo duecento ospiti seduti a tavola?»

    «Il posto c'è già, qui all'interno o sul prato di fronte a questa mostruosità» replicò Drew accennando all'edificio in cui si trovavano. «Per cui, niente padiglione» stabilì.

    «Si dà il caso che questa mostruosità è un castello» precisò Becky. Okay, anche lei quando era sbarcata a Sainte Simone dal piccolo aereo privato che l'aveva condotta lì era rimasta a dir poco perplessa, osservando il castello in stile medievale che sorgeva sull'isola. Una costruzione che strideva in mezzo alle palme e ai cespugli di fiori tropicali. Ma con il passare dei giorni aveva cominciato ad apprezzarne i lati positivi.

    I muri massicci mantenevano la temperatura interna deliziosamente fresca, le stanze erano spaziose e arredate con un lusso degno di un hotel a cinque stelle.

    Inoltre, in quella mostruosità, Allie non avrebbe avuto alcun problema ad alloggiare degnamente i suoi duecento invitati.

    Senza contare che al castello lavorava uno staff di servizio abituato a ospitare eventi chic e intrattenere comitive numerose.

    Il proprietario del castello era Bart Lung, un magnate della discografia internazionale, e molte pop e rock star avevano utilizzato il castello per feste e altre stravaganze.

    Anche il video di un famoso brano musicale per raccogliere fondi per i bambini poveri, We are the Globe, era stato completamente filmato e registrato al castello di Sainte Simone.

    Come le aveva fatto notare Drew, il castello disponeva di una sala da pranzo dalle dimensioni simili a quelle di un grand hotel, ma per le nozze di Allie e Joe lei aveva immaginato una festa all'aperto.

    «Stai cercando di dirmi che non sei in grado di costruirmi un padiglione?» gli domandò Becky, sforzandosi di avere un tono di voce pungente e intimidatorio.

    «Non che non posso, è che non voglio» puntualizzò Drew. «Hai due settimane per organizzare il circo, non due anni.»

    A quanto pareva quel tono non aveva avuto alcun effetto su Drew. E di sicuro non solo perché lui era il fratello del futuro sposo. Probabilmente, ci voleva ben altro per intimidirlo.

    Becky fu tentata di ordinargli di nuovo di non definire circo la cerimonia nuziale di Joe e Allie, ma immaginò che sarebbero stati solo tempo e fiato sprecati.

    Con persone come Drew Jordan era meglio attenersi a ciò che era strettamente pratico e razionale.

    «Il padiglione è una struttura temporanea e realizzabile in poco tempo» gli spiegò, sforzandosi di mantenere la calma. «Inoltre è assolutamente imperativa. Cosa accadrebbe, infatti, se il giorno delle nozze il tempo fosse inclemente?»

    Anziché rispondere, Drew scosse il capo.

    «Che c'è?» gli domandò Becky, infastidita dal modo in cui lui la stava osservando. Okay, non era una bellezza statuaria come Allie Ambrosia, e in quel momento doveva essere anche sudata e spettinata, oltre ad avere il naso scottato dal sole, ma non era nemmeno il brutto anatroccolo... Insomma, perché diamine quel tale la stava guardando come se le stessero per spuntare due teste?

    «Sto cercando di capire se fai parte del Gruppo Cenerentola oppure no» le spiegò Drew.

    «Gruppo Cenerentola?» ripeté Becky, senza capire.

    «Persone completamente avulse dalla realtà e prive di buonsenso» precisò lui. «In caso di maltempo, basterà apparecchiare i tavoli nel salone del castello.»

    «Un padiglione all'aperto sarebbe molto più romantico» protestò Becky. «Senza contare che creerebbe l'illusione di un set cinematografico.»

    «No, non fai parte del Gruppo Cenerentola» decise Drew.

    «Cosa te lo fa pensare?»

    «Imperativa... Inclemente... Allie non si esprime mai usando termini così ricercati» rispose Drew in un tono fra l'ironico e il divertito.

    Davvero? Be', non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato il suo vocabolario, e non il suo aspetto, a decidere la sua appartenenza o meno al gruppo di amiche di Allie.

    «Comunque sia, anche ai tropici esiste sempre la possibilità che il tempo sia inclemente e...»

    «Molto improbabile. Ho controllato le previsioni del tempo su tutti i siti di meteo e su Google.»

    Becky diede un'occhiata allo schermo del suo portatile, sul quale c'era proprio la pagina iniziale del motore di ricerca.

    «Questo lato dell'isola ha solo tre giorni di pioggia all'anno» aggiunse Drew. «Dalle registrazioni meteorologiche degli ultimi quarantadue anni, risulta che il tre giugno, ovvero la data fissata per il B-Day, non ha mai piovuto.»

    B-Day non era meglio di circo per indicare il giorno delle nozze di Joe e Allie, pensò Becky, irritata da quell'osservazione di cui non poteva negare il buonsenso.

    Avvicinò il computer, come se volesse controllare personalmente tutti i report meteorologici degli ultimi cento anni riguardanti il tre giugno sull'isola di Sainte Simone.

    Invece, quasi contro la sua volontà, le sue dita digitarono sulla tastiera D-r-e-w J-o-r-d-a-n.

    2

    Perplesso, Drew si concesse un istante per osservare Becky English.

    Si era aspettato la classica organizzatrice di eventi californiana, elegante e sofisticata. Invece, la donna seduta di fronte a lui, con il naso scottato dal sole e i capelli raccolti alla base della nuca, era vestita in modo semplice e sportivo.

    Chiaramente lei non rientrava nei canoni professionali che si era aspettato, e Drew immaginò che Becky fosse un'amica alla quale Allie era affezionata, ma per nulla qualificata a svolgere l'incarico che le era stato affidato.

    No, la bionda che lo stava guardando con palese ostilità non aveva nulla della classica ragazza viziata di Hollywood o Beverly Hills. Il suo aspetto e il vocabolario indicavano una provenienza diversa. Molto più colta ed eclettica. Per intenderci, una via di mezzo fra la secchiona della classe e la cheerleader della squadra di football del liceo. Chi l'avrebbe mai detto che quella combinazione potesse risultare così affascinante?

    Capelli dorati, occhi nocciola, senza un filo di trucco, Becky English non era nemmeno abbronzata. Un particolare davvero poco alla moda, considerata la stagione e il luogo di provenienza. E, naso a parte, dopo alcuni giorni trascorsi ai tropici, il colore della sua pelle indicava che aveva trascorso più tempo al lavoro che sulla spiaggia.

    Aveva gli incisivi leggermente sovrapposti, una lieve imperfezione che Drew, per qualche oscuro motivo, trovò deliziosa.

    Forse perché la stragrande maggioranza delle donne che frequentava erano perennemente abbronzate, ben pettinate e truccate, modellate alla perfezione da madre natura o dal chirurgo plastico. E con denti così bianchi che sembravano falsi.

    Ormai si era come assuefatto a quell'aspetto standard e artefatto, anche se non lo considerava affatto una cosa negativa. C'era qualcosa, in quella disgustosa falsità femminile, che metteva al

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