Menti criminali. Analisi comportamentale e profilo criminologico secondo l’F.B.I.
By Luca Marrone
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Società e scienze sociali - saggio (41 pagine) - La diretta correlazione tra la dinamica di un crimine ricostruita attraverso l’esame del locus commissi delicti e i tratti della personalità del suo autore. La storia e le tecniche del criminal profiling secondo l’F.B.I.
Gli studi dell’Unità di Analisi Comportamentale costituita, nel 1972, presso l’Accademia dell’F.B.I., miravano, tra l’altro, a verificare la sussistenza di una diretta correlazione tra la dinamica di un crimine ricostruita attraverso l’esame del locus commissi delicti e i tratti della personalità del suo autore. Allo scopo, i membri dell’Unità iniziarono a intervistare pericolosi criminali detenuti nelle strutture carcerarie degli Stati Uniti, per comprendere le loro dinamiche psicologiche, le loro motivazioni più intime, l’incidenza del contesto sulla loro determinazione a uccidere. Da tali studi è nato il modello di profilo criminologico di cui il presente testo propone in sintesi concetti di riferimento e modalità applicative. La storia e le tecniche del criminal profiling secondo l’F.B.I., uno dei più significativi sviluppi della criminologia applicata all’investigazione, reso famoso da romanzi come Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris e celebrato dalla recente serie tv Mindhunter.
Luca Marrone è nato a Roma, si è laureato in Giurisprudenza, specializzandosi poi in Criminologia e Psicologia forense. Si è dedicato ad attività di consulenza criminologica e, dal 2007, è docente di Criminologia e Scienze forensi presso la Libera Università Maria Ss. Assunta (Lumsa) di Roma. Iscritto dal 2010 all’albo dei periti del Tribunale in materia di analisi della scena del crimine, è tra i soci fondatori del Joseph Bell Institute, che svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione nell’ambito delle discipline forensi e criminologiche. È membro della Società Italiana di Criminologia. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Delitti al microscopio. L’evoluzione storica delle scienze forensi (2014), Dalla scena del delitto al criminal profiling. Temi di investigazione criminale (2015), Compendio di criminologia investigativa (2016); Appunti di criminologia. Lo studio del delitto e le sue applicazioni (2017), Lezioni di criminologia (2018).
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Reviews for Menti criminali. Analisi comportamentale e profilo criminologico secondo l’F.B.I.
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- Rating: 5 out of 5 stars5/5Molto interessante e pratico per chi sta iniziando in criminologia o psicologia forense. Molto consigliato.
Book preview
Menti criminali. Analisi comportamentale e profilo criminologico secondo l’F.B.I. - Luca Marrone
9788825413946
1. Nasce la Behavioral Science Unit
1.1. Gli studi pionieristici di Teten e Mullany
Nel 1969, presso la sede del Federal Bureau of Investigations di Washington D.C., esordisce un originale corso di criminologia applicata, cui partecipano agenti di polizia che esaminano, insieme al docente, dei casi criminali irrisolti nel tentativo di individuare inedite strategie di indagine. Le lezioni sono tenute da Howard D. Teten.
Nato in Nebraska nel 1932, in servizio presso i marines tra il 1950 e il 1954 e, in seguito, agente di polizia specializzato in indagini sulla scena del crimine a San Leandro (California), Teten ha sempre nutrito uno spiccato interesse per la criminologia e per le sue applicazioni all’ambito dell’investigazione criminale. Laureatosi proprio in criminologia presso l’Università di Berkeley, anche prima di entrare nell’F.B.I., ha compiuto pionieristici studi tesi a individuare una possibile, diretta correlazione tra le caratteristiche peculiari della scena di un crimine ed eventuali disturbi mentali dell’offender. Una tale prospettiva analitica era stata in precedenza adottata da più di un criminologo, pur non essendosi ancora tradotta in una specifica e definita tecnica di indagine, in un protocollo codificato.
In particolare, Teten si è dedicato allo studio delle analisi criminali effettuate dallo psichiatra James Brussel (1905-1982), relativamente ad alcuni casi sottoposti alla sua attenzione dalla polizia, negli anni Cinquanta e Sessanta (Marrone, 2020). Pur non condividendo l’impronta freudiana dell’approccio adottato dallo psichiatra, Teten ne coglie le notevoli potenzialità a fini di indagine.
Le lezioni di criminologia applicata, che Teten propone presso l’F.B.I. a partire dal 1969, ben presto divengono dei veri e propri corsi incentrati
su uno degli elementi più utili per la soluzione di un crimine: il movente. L’obiettivo era di fornire agli studenti gli strumenti per comprendere perché i criminali violenti pensino e agiscano secondo un determinato schema. (Douglas e Olshaker, 2017:95).
Primo collaboratore di Teten è Patrick Mullany (1935-2016), newyorkese, bachelor’s degree in storia americana e master’s degree in psicologia. Nel 1972, presso l’Accademia dell’F.B.I. a Quantico (Virgina), Teten e Mullany danno vita a uno specifico programma di profilo criminale e, lo stesso anno, sempre nell’ambito del Bureau, Jack Kirsch costituisce la Behavioral Science Unit (Unità di scienza comportamentale), alle cui ricerche forniranno, nel corso degli anni, il proprio significativo contributo, tra gli altri, Robert Ressler (1937), Roy Hazelwood (1938-2016) e John Douglas (1945), spesso con la preziosa collaborazione della psichiatra Ann Burgess (1936).
Riferisce Roy Hazelwood:
Inizialmente chiamammo il nostro lavoro profiling psicologico
, ma alcuni specialisti di malattie mentali si lamentarono che il termine era fuorviante, e avevano ragione. Così cominciammo a definire il processo profiling della personalità criminale
. Ancora una volta, urtammo la sensibilità di qualcuno. Dopo tutto, cosa ne sapeva un gruppo di agenti dell’F.B.I. della personalità umana? Cambiammo di nuovo, questa volta in analisi investigativa criminale
e, poiché nessuno trovò da ridire, la denominazione rimase. (Hazelwood e Michaud,