Assunzioni 2020: Strumenti operativi per calcolare la capacità assunzionale 2020
Di Simone Salvi
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Per capire come occorre comportarci in accordo con le nuove norme ci siamo posti una serie di quesiti ai quali abbiamo cercato di fornire delle risposte esaustive sulla base del DPCM del 17/3/2020, della circolare interministeriale dell’8/6/2020 e delle prime deliberazioni delle Corte dei Conti.
Quali sono le nuove norme che regolano le modalità di calcolo ed i controlli in tema di assunzioni?
Come riescono a coesistere le vecchie norme con le nuove?
Che fine fanno i resti assunzionali previsti dalla vecchia normativa?
Come determinare in quale fattispecie delle tre previste dalla norma rientra il Comune di appartenenza?
In concreto come si determina la capacità assunzionale secondo le nuove norme?
Questa mini guida dal taglio pratico e con esempi concreti cerca di rispondere a tutte queste domande attraverso una struttura semplice:
-Le Fonti Normative
-La determinazione della capacità assunzionali
oLa decorrenza del nuovo assetto normativo
oI nuovi concetti da prendere a riferimento
oLa capacità assunzionale (con esempi pratici)
oIl nuovo concetto di spesa del personale e la coesistenza delle vecchie norme con le nuove
oIl piano di lavoro
-Cosa fare – Consigli per le prossime attività
-Appendice normativa
Abbiamo cercato di strutturare questa mini guida inserendo anche una specifica sezione denominata “Appendice normativa” contenente le norme aggiornate ed abrogate al fine di facilitarne la lettura, introducendo anche la circolare interministeriale dell’8/6/2020 e le prime sentenze della Corte dei Conti.
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Anteprima del libro
Assunzioni 2020 - Simone Salvi
Assunzioni 2020
Strumenti operativi per calcolare la capacità assunzionale dopo il DPCM 2020
Aggiornato con le prime sentenze della Corte dei Conti e con la Circolare Interministeriale dell’8/6/2020.
Include:
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Piano di Lavoro
Casi pratici
Appendice normativa
PersonaleEntiLocali.it
Edizione Luglio 2020
Sommario
Introduzione
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del DPCM del 17 marzo 2020 contenente misure per la definizione delle capacità' assunzionali di personale a tempo indeterminato dei comuni
, molti Enti si chiedono:
Come determinare la capacità assunzionali 2020
Cosa succede ai resti assunzionali fino al 31.12.2019
Quali sono i nuovi limiti assunzionali e come rispettarli per non incorrere in errori nella quantificazione della capacità assunzionali
Se ti interessa rispondere a tutte queste domande questa breve guida fa al caso tuo.
In questo approfondimento ci siamo soffermati principalmente sulle modalità di determinazione della capacità assunzionale nell’anno 2020 .
Per andare subito operativi sul concreto, in questa guida non tratteremo degli argomenti quali ad esempio i numerosi limiti ed i paletti da verificare nell’istruttoria relativa all’approvazione del Piano Triennale del Fabbisogno di Personale.
Ci focalizzeremo invece sulle novità contenute nella recente normativa attuativa e di come il nuovo assetto legislativo si riconcilia
con le norme che finora hanno regolato i controlli in tema di capacità assunzionale degli enti ed in particolare dei Comuni.
Abbiamo cercato di strutturare questa mini guida inserendo la parte relativa all’ appendice normativa che si trova alla fine della guida…
Buona lettura.
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Buona lettura
Note sull’autore
Dott. Simone Salvi, Dottore Commercialista, Revisore Legale dei Conti, iscritto all’elenco dei revisori degli enti locali della Regione Abruzzo, Consulente di Enti in materia di pubblico impiego, Funzionario responsabile di servizio di PA, Collaboratore de IlSole24Ore
, autore di numerosi articoli e riviste e documenti in tema di pubblico impiego.
Le fonti normative
Le norme che regolano il tema delle assunzioni di personale per gli Enti Locali sono variegate e complesse e con questa ultima manovra impongono agli Enti Locali ulteriori conteggi e controlli da porre in essere prima procedere con l’approvazione del piano triennale del fabbisogno di personale.
Prima di trattare delle nuove norme, facciamo un rapido passo indietro parlando di quello che gli Enti hanno fatto fino al 2019 con specifico riferimento all’istruttoria che porta all’approvazione del piano triennale del fabbisogno di personale.
In particolare, le principali verifiche erano le seguenti:
Adozione di un piano triennale del fabbisogno di personale;
Adozione di piani triennali di azioni Positive;
Ricognizione annuale delle eccedenze di personale e situazioni di soprannumero;
Verifica risultati di bilancio (es. Saldo non negativo, mancato conseguimento del saldo inferiore al 3% delle entrate finali);
Mancato invio entro il 31 marzo - comunque entro il 30 aprile - della certificazione attestante i risultati conseguiti ai fini del saldo tra entrate e spese finali;
Rispetto dei termini per l'approvazione di bilanci di previsione, rendiconti, bilancio consolidato e del termine di trenta giorni dalla loro approvazione per l'invio dei relativi dati alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche;
Comunicazioni dovute dagli Enti beneficiari di spazi finanziari concessi in attuazione delle intese e dei patti di solidarietà ai sensi dell’art. 1, comma 508, L. n. 232/2016
Mancata certificazione di un credito nei confronti delle PA
Adozione entro il 31 gennaio di ogni anno di un documento programmatico triennale, denominato Piano della performance
(unificato al PEG per gli Enti Locali);
Obbligo di contenimento della spesa di personale con riferimento al triennio 2011-2013;
Assenza dello stato di deficitarietà strutturale e di dissesto;
In aggiunta a tali adempimenti vige inoltre il principio generale dettato:
per gli Enti soggetti al patto di stabilità, dall’art.1, comma 557 della L. n.296/2006 che prevede che:"Ai fini del concorso delle autonomie regionali e locali al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, gli enti sottoposti al patto di stabilita' interno assicurano la riduzione delle spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell'IRAP, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali, garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale, con azioni da modulare nell'ambito della propria autonomia e rivolte, in termini di principio, ai seguenti ambiti prioritari di intervento:
a) abrogato;
b) razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico -amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l'obiettivo di ridurre l'incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in organici ;
c) contenimento delle dinamiche di crescita della contrattazione integrativa, tenuto anche conto delle corrispondenti disposizioni dettate per le amministrazioni statali.
557-bis. Ai fini dell'applicazione del comma 557, costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, per il personale di cui all'articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonche' per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati partecipati o comunque facenti capo all'ente.
557-ter. In caso di mancato rispetto del comma 557, si applica il divieto di cui all'art. 76, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133.
557-quater. Ai fini dell'applicazione del comma 557, a decorrere dall'anno 2014 gli enti assicurano, nell'ambito della programmazione triennale dei fabbisogni di personale, il contenimento delle spese di personale con riferimento al valore medio del triennio precedente alla data di entrata in vigore della presente disposizione .
per gli Enti non soggetti al patto di stabilità, dall’art.1, comma 562 della L. n.296/2006 che prevede che:"562. Per gli enti non sottoposti alle regole del patto di stabilita' interno, le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell'IRAP, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali, non devono superare il corrispondente ammontare dell'anno 2008. Gli enti di cui al primo periodo possono procedere all'assunzione di personale nel limite delle cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato complessivamente intervenute nel precedente anno, ivi compreso il personale di cui al comma 558.
Inoltre, per gli Enti soggetti al patto di stabilità, la capacità assunzionale a tempo indeterminato era soggetta al limite del turnover dei cessati in funzione dell' art. 3, comma 5-sexies, del decreto-legge n. 90 del 2014 che prevede che " Per il triennio 2019-2021, nel rispetto della programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile, le regioni e gli enti locali possono computare, ai fini della determinazione delle capacità' assunzionali per ciascuna annualita', sia le cessazioni dal servizio del personale di ruolo verificatesi nell'anno precedente, sia quelle programmate nella medesima annualità', fermo restando che le assunzioni possono essere effettuate soltanto a seguito delle cessazioni che producono il relativo turn-over ".
Quindi riepilogando, l’assetto normativo vigente fino al 31.12.2019 prevede, per la determinazione della capacità assunzionale a tempo indeterminato , i seguenti limiti:
Erano chiaramente previste delle deroghe sia nella determinazione della spesa del personale che nella determinazione del turnover assunzionale .
In particolare, non erano considerate ai fini del calcolo della spesa del