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Sogni di carta
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Ebook94 pages1 hour

Sogni di carta

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Tutti questi scritti sono parte di quel periodo in cui avevo nostalgia di molte cose, perché nella mia vita presente stavano cambiando o, forse, più precisamente, io stavo cambiando e tutto ciò mi spaventava…

Sogni di carta è una suggestiva raccolta di racconti brevi, all’insegna di esperienze che ci portano a crescere; episodi di vita quotidiana, nei quali ritrovarsi e confrontarsi.
Letture da scoprire e nelle quali l’amore e i sogni posso disvelarsi pagina dopo pagina.
LanguageItaliano
Release dateJan 25, 2021
ISBN9791220255592
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    Sogni di carta - Vivien Zinesi

    lettori.

    Sogno d’una vita

    Caro diario,

    ore sette di sera, sono in viaggio verso il nuovo mondo.

    In viaggio verso un paese a me sconosciuto per il più grande evento podistico di sempre. Non potrei chiedere di meglio.

    Venerdì, appena partito da Malpensa. Nella mente il ricordo dell’impegno per riuscire ad arrivare a questo giorno.

    Quanta fatica alle spalle, mentre molti frequentavano la palestra solo per tenersi in forma e farsi invidiare dagli amici. Io invece, musica nelle orecchie, occhi e cuore fissi in simbiosi verso un unico obiettivo, migliorare. Non mi capacito che dopo anni di sogni, giorni di duro allenamento per cercare di dare sempre il massimo e di superarmi fino a perdere il controllo del mio corpo, troppo stanco per i ritmi ma desideroso di non arrendersi mai di fronte alla fatica che giorno dopo giorno sembrava esser diminuita, ci sono riuscito .

    Ci sono riuscito, ricordandomi che prima delle automobili pochi potevano permettersi il lusso di spostarsi comodamente e la maggior parte delle persone percorreva chilometri interi a piedi, chi solamente per una passeggiata e altri come messaggeri, sempre di corsa. Per non dimenticare i greci. Questo io e mia moglie l’abbiamo detto spesso anche alla nostra luce, Ginevra: corpo sano è sinonimo di mente sana. Ai tempi dei greci e dei romani lo sport era veramente fondamentale, non solo per il corpo. Per molti, al giorno d’oggi, la corsa è uno sport banalizzato a una semplice tendenza per mettersi in mostra, mentre per altri come me non solo è più di questo, ma anche più di un semplice allenamento personale.

    Correre significa perseguire un obiettivo, inseguire un sogno e avvicinarsi a esso passo dopo passo: raggiungere autostima e imparare ad ascoltare se stessi, i propri bisogni e i propri tempi.

    Per altri risulta sinonimo di liberazione dallo stress, pressante su di noi, dei doveri di ogni giorno e un modo come altri per incontrare persone nuove, intraprendere amicizie o solo brevi chiacchierate. Serve a conoscere nuovi posti incantevoli che spesso non si conoscono e talvolta immersi nella natura più selvaggia. Quanti ricordi legati a questa passione. Ora che mi trovo in viaggio per questa nuova avventura mi rendo conto di sentirmi come la prima volta.

    La mia passione nasce nel periodo in cui frequentavo le scuole medie. Avevo battuto l’intera classe dopo un’estate d’intensi allenamenti che resero il mio tempo ottimo.

    Il professore m’iscrisse alla gara campestre. Quando venne il giorno della competizione, persi . Mi sentivo talmente sicuro di essere imbattibile che avevo smesso di allenarmi costantemente e per questo mi classificai in quarta posizione, sentendomi deluso. Oggi invece, sono diretto in America per partecipare in questi giorni alla maratona di New York, nata il mio stesso anno, 1970 e cresciuta con me fino a diventare una delle più importanti corse degli Stati Uniti d’America. Per parteciparvi devi essere in possesso di un tempo eccellente e grazie alla mia tenacia, ci sono riuscito. Un po’ per me e un po’ per mia moglie.

    Frequentando la palestra ho avuto occasione di conoscere la madre di Ginevra, nonché mia moglie .

    In questo giorno così speciale per entrambi, lei ha riposto in me la fiducia e l’occasione di un sogno, parte d’entrambi.

    Ed è anche per questo che la amo. Spero un giorno anche la mia piccolina possa leggere di questo lungo viaggio, che reca in me un’emozione indescrivibile. Perché la cosa bella degli sport e delle competizioni è che fin quando non avrai dato il tutto per tutto, nel caso della corsa, tutto fino all’ultimo passo, non potrai mai sapere se il privilegio di vincere potrà aggiudicarselo qualcun’altro o se esso spetta a te.

    Tuo Stephen.

    Rosso di sera, bel tempo si spera

    Sedeva sulle scale del Teatro Grande di Brescia quando la vidi per la prima volta. Sembrava disorientata. Ascoltava la musica, dopotutto eravamo tutti lì per lo stesso motivo. L’ho trovata fin da subito stupenda, non so cosa mi abbia colpito particolarmente di lei, forse quei capelli rossi e lisci, oppure quelle bellissime lentiggini che si sposano perfettamente con quegli occhioni verdi da gatta che porta dipinti di nero, facendoli risaltare. Fatto sta che rispetto alle sue coetanee denota una grande voglia di fare e di mettersi in gioco con passione e divertimento.

    Ovviamente mi ero perso fissandola , con quei gesti così naturali, la trovai particolarmente interessante. Portava dei vestiti semplici, una maglia rossa, dei pantaloni neri di jeans e delle comodissime sneakers . Ma proprio mentre me ne stavo imbambolato a fissarla, lei volse il suo sguardo verso di me. Mi parve vuoto e perso. Forse lo era per il fatto che stava riscaldando la voce ed era concentrata più su se stessa che su ciò che le accadeva attorno. Così, per la paura che mi beccasse a fissarla come un allocco, catapultai il mio sguardo altrove. Nel mentre mi accorsi che aveva ricominciato a

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