Crisi politica più profonda del ‘92
e le parole dirette. Come quelle che usa nella valanga quotidiana di tweet e post sugli altri social. Carlo Calenda ha scelto la sua strada e la percorre senza esitazioni. Risponde alle nostre domande nella nuova sede di Azione, in pieno fermento nonostante il rispetto delle norme anti Covid. Ci sono trenta persone che lavorano a un progetto ben definito, la corsa al Campidoglio, ma anche a uno schema più largo, la costruzione di un soggetto politico capace di raggiungere gli elettori con un messaggio semplice e allo stesso tempo ambizioso: la politica deve essere buona amministrazione. Il punto di partenza, e di arrivo, dell’analisi di Calenda è un’analisi impietosa dell’esistente. “Il Paese inevitabilmente franerà, lo Stato ha smesso di funzionare. Siamo di fronte a una crisi della Repubblica più profonda di quella affrontata nel 1992, perché non è solo la crisi di una classe dirigente ma dei fondamentali
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