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Fuga d'amore a Polignano
Fuga d'amore a Polignano
Fuga d'amore a Polignano
Ebook127 pages1 hour

Fuga d'amore a Polignano

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About this ebook

Lara dopo un anno di vita rurale ha nostalgia di Bologna. Rodolfo dal canto suo si è calato fin troppo bene nella parte del contadino, diventando avaro e tirato, a volte insopportabile.
Alla fine si parte per Bologna, ma Lara ha voglia di visitare la meravigliosa Polignano a Mare. Rodolfo non gradisce il cambio di programma, rivelandosi pesante e scorbutico. Forse Lara non è nata per fare la contadina, a Bologna l’attende un ex ancora innamorato, ma non gli dà peso. Quando però una sua vecchia amica stilista trapiantata a Bari le offre un piccolo lavoro nel mondo della moda, decide che forse Rodolfo merita una lezione…
LanguageItaliano
Release dateJan 1, 2021
ISBN9788893471855
Fuga d'amore a Polignano

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    Fuga d'amore a Polignano - Vito Introna & Francesca Panzacchi

    Vito Introna & Francesca Panzacchi

    Fuga d’amore a Polignano

    Prima Edizione Ebook 2021 © R come Romance

    ISBN: 9788893471855

    Immagine di copertina su licenza Adobestock.com, elaborazione Edizioni del Loggione

    www.storieromantiche.it

    Edizioni del Loggione srl

    Via Piave 60

    41121 Modena – Italy

    romance@loggione.it

    http://www.storieromantiche.it    e-mail: romance@loggione.it

    La trama di questo romanzo è frutto della fantasia dell’autore.

    Ogni coincidenza con fatti e persone reali, esistite o esistenti, è puramente casuale.

    Vito Introna & Francesca Panzacchi

    FUGA D’AMORE

    A POLIGNANO

    Romanzo

    INDICE

    1. Partire 6

    2. Verso Polignano 10

    3. Al risveglio  13

    4. Separarsi 16

    5. Programmazione e Distrazione 19

    6. Distanti 22

    7. La situazione degenera 25

    8. Intanto a Bologna 29

    9. Situazione di stallo 31

    10. Una strana cena 33

    11. Tornare 35

    12. Cena a sorpresa 37

    13. Decisioni affrettate 39

    14. Il primo giorno di lavoro 42

    15. Il piano di Rodolfo 44

    16. Ripensamenti nella notte 46

    17. Varie gradazioni di stalking 48

    18. Di nuovo a casa 50

    19. Di nuovo al lavoro 54

    20. La sfilata di Polignano 62

    21. Finalmente in scena 66

    EPILOGO 72

    NOTA 74

    Gli Autori 75

    Catalogo 76

    1. Partire

    «Hai preso tutto?»

    Rodolfo irruppe nella stanza spalancando la porta.

    Lara non rispose, non si voltò nemmeno, presa com’era dal disperato tentativo di far entrare un ultimo paio di decolté tacco dodici in valigia.

    Rodolfo allargò le braccia sconsolato.

    «Guarda che staremo via solo una settimana, non due mesi!»

    «Infatti ho preso solo l’essenziale» ribatté un po’ seccata.

    «Facciamo così…  io scendo e ti aspetto ancora per un quarto d’ora, dopodiché me ne vado da solo, ok?»

    Lara sbuffò.

    Lui scese le scale, caricò il suo trolley nel bagagliaio lasciando il portellone aperto in attesa di quello di Lara.

    Fumò una sigaretta, rispose al telefono, fumò un’altra sigaretta. Salutò i cani un’altra volta.

    Dopo trentacinque minuti di attesa di Lara non c’era ancora traccia.

    «LARA SCENDI!» la voce di Rodolfo riecheggiò nel silenzio delle Murge.

    «Eccomi arrivo» gli rispose una vocetta sottile in lontananza.

    «STO ANDANDO VIA» urlò di nuovo.

    Salì in auto e mise in moto. Faceva sul serio.

    Buttò uno sguardo al portone di casa dove Lara lo fissava a braccia conserte.

    «Beh, che c’è ora?»

    «Non pensi di darmi una mano?»

    «Ok, alla valigia ci penso io, ma tu sali a bordo che vorrei arrivare prima che faccia buio!»

    Lara, imperturbabile, si diresse verso l’auto ondeggiando su un paio di stivali neri, mentre Rodolfo trascinava un’enorme valigia fucsia fino al bagagliaio.

    Una volta salito in auto fece per rimproverarla, ma lei gli baciò le labbra prima che potesse proferire parola.

    «Lara…»

    «Dai su andiamo che è tardi» tagliò corto lei allacciandosi la cintura di sicurezza.

    Rodolfo ricacciò in gola un urlo e varcò la soglia del cancello.

    Ringo e Alì abbaiarono forte come se presagissero che il distacco dal loro padrone sarebbe durato più a lungo del solito.

    «Ma lo sai che questo è il nostro primo viaggio insieme?»

    «Beh, più o meno…»

    «Le altre erano piccole fughe… roba di qualche giorno, un viaggio è una cosa diversa.»

    «Ci farà bene cambiare aria.»

    «Sono così felice!» esclamò Lara sistemandosi la frangia davanti allo specchietto.

    «Speriamo che Maristella si ricordi di sfamare i cani.»

    «Dai non preoccuparti amore, se la caveranno anche senza di noi. Anzi, faranno la guardia alla masseria.»

    «Per loro sarà un trauma, non li ho mai lasciati per più di due giorni.»

    «Ora non essere melodrammatico…»

    «Dici così perché ami i gatti» ribatté Rodolfo «e sai poco di cani.»

    «Sono in due, si faranno compagnia. Stasera chiamiamo Maristella per sapere come va.»

    «Ah puoi giurarci.»

    «E adesso cosa stai facendo?»

    «Niente.»

    «Perché hai abbassato il finestrino? Mica vorrai fumare in macchina?»

    «Eddai Lara, non rompere!»

    Rodolfo irritato si accese una pestilenziale sigaretta e tirò dritto verso il casello di Palagianello.

    Quel tratto di autostrada era al solito deserto, la vecchia Opel Astra ringhiava sull’asfalto liscio, sotto un inquietante sole venusiano.

    «Mi sa che piove, fino a Bologna troveremo parecchi temporali» mormorò lui.

    Lara, irritata dalla puzza di fumo, non lo stette a sentire e continuò a giocherellare con lo smartphone.

    «Non vedo i miei figli da troppo tempo, e poi devo prendere parecchia roba, ricordi?»

    Lui annuì, non aveva nessuna voglia di accompagnarla; Bologna era bellissima, ma in passato aveva dato casa a troppi problemi, non ultimo lo scippo da parte di Franco Montanari.

    In realtà l’antico rivale si era sposato pochi mesi prima con una donna orribile e ora sembrava tranquillo, aveva smesso di cercare Lara (almeno così dichiarava lei) e da tempo non faceva più parte delle loro conversazioni.

    Tuttavia Bologna nel bene e nel male l’aveva segnato e se soltanto Lara fosse stata in grado di guidare per più di tre chilometri in fila l’avrebbe tranquillamente lasciata partire da sola.

    Lara a un certo punto abbassò il volume dell’autoradio, quasi ipnotizzata dallo schermo dello smartphone.

    «Rodolfo, Acquaviva delle fonti, ci siamo!»

    Lui la guardò con aria interrogativa.

    «Da Acquaviva a Polignano a Mare sono solo trenta chilometri. Andiamo?»

    «A Polignano?»

    «Certo, me l’avevi promesso e invece quest’estate non ti sei fermato un minuto. Non si vive di sola uva!»

    Rodolfo soppesò la cosa, l’uscita per Acquaviva era vicinissima.

    «Ma se ci fermiamo lì poi con i figli come fai? E i bagagli?»

    «Senti, portami a Polignano e poi magari salgo in treno a Bari e me la sbrigo da sola.»

    «E col baule come la mettiamo?»

    «Alessandro è più alto di te, Andrea ha la forza di un toro. Mi aiuteranno loro.»

    «Ma cos’è che ti ha preso?» Rodolfo sconcertato girò verso il casello. «Polignano la visitiamo tutta in tre ore, cosa credi che sia?»

    «Tu me ne hai sempre parlato male per tenermi buona ma so che è magica, un autentico spettacolo della natura. Vivo in Puglia da un bel po’, è ora di visitarla.»

    Rodolfo pagò alla biglietteria automatica e di pessimo umore rasentò l’abitato di Acquaviva delle Fonti. La strada interna per Polignano la conosceva bene, se possibile faceva ancora più schifo della Fossamorena-Taranto. L’auto cominciò a sobbalzare fra buche, dossi e curve serpeggianti.

    «Ma cos’è un rally?» chiese lei intimorita.

    «No, è la Puglia.»

    «Hai ancora le chiavi della tua villa?»

    «Che? Ma allora non mi ascolti proprio quando parlo!»

    «Non le hai?»

    «Le ho sì, ma non ci entrerei per tutto l’oro del mondo. I miei, che il diavolo se li tenga, hanno lasciato la villa in usufrutto a vita a mio fratello, che ha messo su un B&B da quattro soldi.»

    «Ah già. E non possiamo dormire là?»

    «Pagando cento euro a persona?»

    «Così tanto già in marzo?»

    «A luglio duecento. Agosto trecento e passa.»

    «E la gente ci va?»

    «Non saprei, non credo faccia grandi affari. Conoscendolo quel megalomane di Luigi si sarebbe subito comprato

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