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Cattive ragazze: Cattive Ragazze, #10
Cattive ragazze: Cattive Ragazze, #10
Cattive ragazze: Cattive Ragazze, #10
Ebook130 pages1 hour

Cattive ragazze: Cattive Ragazze, #10

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About this ebook

Remmy affronta ulteriori episodi di bullismo da parte dei vampiri e non ha idea di cosa fare. Ma poi, la sua amica Amelia le viene in soccorso con delle idee che l'aiutano a scoprire di poter gestire da sola i suoi problemi. Quando Remmy decide di occuparsi personalmente della faccenda, si produce una reazione inattesa e il comportamento di Sandy passa ogni limite. Sebbene, nessuno si aspetti il disastro che ne seguirà o le conseguenze delle decisioni dei vampiri. 

Non perdetevi questa conclusione drammatica. Vi coglierà di sorpresa. Cattive ragazze- Libro 10. Disastro è un altro libro grandioso per ragazze che vi piacerà di sicuro. 

LanguageItaliano
Release dateFeb 11, 2021
ISBN9781071582428
Cattive ragazze: Cattive Ragazze, #10

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    Cattive ragazze - Katrina Kahler

    Indice dei contenuti

    Capitolo Uno – Che cattive

    Capitolo Due- Non è più un segreto

    Capitolo Tre- I vampiri sono FUORI controllo

    Capitolo Quattro- Amelia

    Capitolo Cinque- Piano d’azione

    Capitolo Sei- Il misfatto

    Capitolo Sette- Vestiti nuovi

    Capitolo Otto- Disastro

    Capitolo Nove- Dopo il disastro

    Capitolo Dieci- Conseguenze

    Capitolo Uno - Che cattive

    Remmy sedeva nel cubicolo del bagno e fissava la porta. Si stava nascondendo lì da almeno dieci minuti per cercare di evitare tutti. Alla mensa, Sandy l’aveva messa completamente in imbarazzo e non sarebbe tornata là per niente al mondo. Quello che Sandy aveva detto sicuramente costituiva il pettegolezzo del momento e adesso probabilmente ne avevano sentito parlare in tutta la scuola. La sorellastra di Remmy la odiava e l’aveva anche accusata di averle rovinato la vita. Dopo essere stata umiliata così tanto, Remmy pensava che tutti l’avrebbero considerata lo zimbello della scuola.

    Il bagno aveva un odore terribile e qualcuno aveva anche sparso della carta igienica per tutto il pavimento. I cubicoli del bagno la facevano sentire a disagio, poiché le ricordavano di quella volta nella quale i vampiri le avevano scritto addosso parole cattive con l’inchiostro indelebile e poi l’avevano abbandonata lì da sola. Adesso Remmy si nascondeva nuovamente nel bagno e si mordeva le unghie mentre continuava a fissare la porta. Almeno sul muro non c’era alcun graffito che la riguardasse. L’unica scritta diceva Amerò CH per sempre. Remmy non gli diede molto peso. Era felice che non ci fosse scritto niente su di lei.

    Suonò la campanella e Remmy si alzò riluttante. Si mise lo zaino in spalla e poi uscì dal cubicolo. Dopo essersi lavata le mani, tornò in classe con la testa bassa in modo da restare nascosta al mondo. Questo stratagemma però non ebbe alcun successo.

    Hai sentito cosa le ha detto Sandy? Chiese una ragazza ad alta voce alla sua amica mentre passavano.

    Remmy affrettò il passo, sperando che la terra la inghiottisse. C’erano ragazzi ovunque e sembrava che tutti la stessero guardando e indicando.

    Povera Sandy, è troppo carina per dover avere a che fare con un incubo di sorella, disse un ragazzo ad alta voce rivolto al suo gruppo.

    Remmy cercò di ignorarli, ma le loro parole la ferivano. Voleva solo che tutti smettessero di parlare di lei e la lasciassero in pace. Quando arrivò in classe si pentì di non essere entrata prima, dato che gli altri ammutolirono e guardarono dalla sua parte. Remmy si fissò i piedi mentre si affrettava a raggiungere il suo posto. Sydney roteò gli occhi e poi si girò così tanto di lato da darle la schiena. Remmy non era sicura se preferisse essere ignorata all’essere derisa. Entrambe le cose la facevano sentire ugualmente a disagio.

    Decisamente, Sydney non era una buona compagna di banco, sebbene Remmy non riuscisse a decidere cosa fosse peggio...sedersi vicino a Sydney o a Sandy. Sospirò mentre si guardava attorno. Il suo sguardo si fermò su Sandy e ricevette un’occhiata assassina che la fece rabbrividire. Fu in quel momento che decise che Sandy sarebbe stata la persona peggiore alla quale sedersi vicino. Quindi, la nota positiva era che almeno era seduta vicino alla seconda peggiore.

    Mentre la signorina Sutherland continuava a blaterare di qualche noioso problema di matematica, Remmy mise i gomiti sul banco e appoggiò la testa sulle mani. Si trovò a fantasticare di essere di nuovo a Sweet Lips durante una giornata calda di primavera, mentre camminava attraverso i campi di un verde lussureggiante con sua mamma e suo papà.

    Una risatina da parte dei vampiri la riportò alla realtà. Sydney aveva un sorrisetto in volto che fece innervosire Remmy. Quando Remmy guardò il suo quaderno vide le parole ‘Bambina piagnucolosa’ scritte con inchiostro rosa. Remmy abbassò la testa e le cancellò velocemente. Era ingiusto che avesse dovuto lasciare Sweet Lips per venire qui ed essere tormentata. Nessuno l’aveva bullizzata quando si trovava là. Tutti erano gentili e amichevoli. Meglio ancora, allora faceva parte di una vera e propria famiglia. Perché suo padre era morto? Non era giusto, niente di tutto questo lo era.

    Remmy sentì che i suoi occhi si riempivano di lacrime. Ma le ricacciò indietro. Non piangerò di fronte ai vampiri, pensò tra sé, mentre si tamponava gli occhi.

    Cercò di pensare a cose felici per tirarsi su di morale. C’era Bridget, che era una migliore amica straordinaria. Poi c’era Charlie, il miglior ragazzo di sempre. Aveva Amelia, che la faceva sempre sentire meglio. Inoltre, non poteva dimenticare gli altri amici fantastici che avesse, Colin e Mike. Poi, ovviamente c’era sua mamma che le voleva bene. La sua sorellastra poteva anche essere malvagia, ma il suo patrigno non era male. Anche se sembrava Ken di Barbie, con i suoi capelli dalla piega perfetta e l’abbronzatura splendente, Remmy doveva ammettere che Marcus non le dispiacesse. Poi c’era il lungomare dove adorava correre. Pensava che Venice Beach fosse bella, con la sua massa di sabbia dorata e cieli che erano quasi sempre azzurri.

    I suoi occhi non erano più umidi, la sua idea di ‘pensare a cose felici’ aveva funzionato. Sentiva Sydney che scarabocchiava vicino a lei, ma cercò di ignorarla immaginandosi Charlie che le sorridesse con quella sua espressione meravigliosa.

    Gestire la situazione era comunque difficile e quando finalmente suonò la campanella dell’ora di pranzo, Remmy si sentiva già di aver passato tutta la giornata in classe. L’idea di dover ancora affrontare tutto il pomeriggio la faceva rabbrividire. Sydney spinse indietro la sedia e si alzò. Sandy si diresse verso di lei e ignorò del tutto Remmy, mentre stava in piedi vicino al banco di Sydney.

    Ehi, Syd! Disse Sandy sbattendo gli occhi furiosamente. Mi fanno male gli occhi perché ho dovuto fissare i capelli della ragazza gallo, dovrebbe davvero tingerseli.

    Remmy sapeva che Sandy stesse parlando di Bridget, ma non voleva peggiorare la situazione commentando. Voleva solo andarsene da lì. Ma era bloccata dai due vampiri. Rimase seduta, sentendosi come una statua, incerta sul da farsi.

    Sydney sorrise a Sandy. Ho bisogno di una bottiglia d’acqua perché stare seduta vicino ad una bambina piagnucolosa è cooosì stancante.

    Non dovresti farle da balia; non è giusto. Dovresti sederti vicino a qualcun altro, qualcuno cool, sbuffò forte Sandy.

    Il cuore di Remmy batteva all’impazzata nel suo petto. Sentiva che le stesse salendo il panico e faceva fatica a controllare il respiro. Perché non potevano uscire dalla classe invece che essere così cattive? Voleva allontanarsi da loro, ma non riusciva ancora a muoversi.

    Sydney buttò indietro i capelli. Per fortuna essere una perdente non è una malattia contagiosa.

    Sì, replicò Sandy. Preferirei morire che essere una perdente come lei; è già abbastanza brutto che debba viverci assieme.

    Non so come tu faccia; deve essere orribile.

    Sì, sono arrabbiatissima con mio papà per avermi obbligata ad avere a che fare con lei e la sua brutta mamma.

    Remmy afferrò il banco. Voleva urlare che sua mamma fosse bella, ma non riuscì a profferire parola. Il suo cuore batteva così forte da farle pensare che le sarebbe uscito dal petto. Voleva muoversi disperatamente, ma era congelata sul posto.

    Fu allora che vide Charlie che veniva verso di lei. Era felice di avere un amico che prendesse le sue difese, ma non voleva che sentisse i commenti cattivi che i vampiri facevano su di lei. Aveva già subito abbastanza umiliazioni; decisamente non

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