La Mappa segreta del Chitarrista Felice: Guitar Mindfulness®
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About this ebook
Mosso dal desiderio di condividere questa straordinaria scoperta, il maestro accompagna l’allievo sulle vie di questa mappa. Saranno molti gli ostacoli da superare, ma la passione per la chitarra spinge l’allievo a proseguire il suo viaggio, scoprendo così la vera geografia del proprio percorso artistico.
La mappa segreta si rivela a poco a poco, attraverso profonde riflessioni ed esercizi pratici, accompagnando il chitarrista verso il pieno sviluppo del suo potenziale musicale e, allo stesso tempo, al centro di se stesso.
Manuel Consigli in questo breve e incisivo saggio ci introduce al Guitar Mindfulness, un metodo originale per lo sviluppo armonico delle abilità musicali e strumentali, che rimuove i blocchi espressivi e fa emergere attitudini e talenti, per raggiungere il massimo obbiettivo possibile: la felicità del chitarrista.
Recensioni
“La “Mappa Segreta del Chitarrista Felice” è una straordinaria possibilità di crescita per qualsiasi chitarrista. Offre una visione unica, che coniuga la didattica musicale con la psicologia e con profonde ma semplici riflessioni. Un testo originale e prezioso, indispensabile per qualsiasi chitarrista che si trovi in un autentico percorso artistico.”
Francesca Amat
“Un’illuminazione per tutti i chitarristi, non importa quanto esperti, professionisti, o dilettanti: ecco cos'è questo lavoro di Manuel Consigli, chitarrista e maestro di grande esperienza ed enorme umanità. Una mappa per trovare la propria strada in quel percorso infinito che è lo studio della chitarra, rimuovendo falsi ostacoli (non ho tempo, non ho talento, non sono ancora pronto...) e altrettanto false certezze (il talento non ha bisogno dello studio, la teoria non è utile quanto la pratica). Il punto di partenza è il musicista che ciascuno di noi è, a prescindere da dove si trova nel suo personale percorso, il punto di arrivo... è la consapevolezza di diventare il musicista che ciascuno di noi può essere, e scoprirsi nello stesso momento un uomo o una donna migliore.”
Massimo Murianni - giornalista
L’autore
“…solo questo sapevo: che avrei suonato la chitarra. Questa era l’unica certezza.”
Manuel Consigli
Chitarrista, compositore, didatta, autore e traduttore, suona la chitarra dall’età di 6 anni.
È l’ideatore del Guitar Mindfulness, un metodo innovativo che è il segno distintivo della G.M. Jazz Academy, scuola da lui fondata e sede di masterclass sui temi dell’arrangiamento per chitarra e dell’improvvisazione.
Ha fondato l’Associazione Culturale AbbracciArti, di cui è presidente.
È l’autore della Nuova Edizione degli “Studi Didattici per Chitarra Jazz” di Filippo Daccò pubblicata da “Edizioni Curci”, il testo è fra i vincitori del “20 Greatest Jazz Books 2010”, l’ambito riconoscimento assegnato da Jazzit (una delle più prestigiose riviste italiane di Jazz). Nella recensione di Jazzit, il testo viene definito come “Uno dei migliori testi per chitarra jazz mai pubblicati”.
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La Mappa segreta del Chitarrista Felice - Manuel Consigli
Manuel Consigli
LA MAPPA SEGRETA DEL CHITARRISTA FELICE
Guitar Mindfulness®
UUID: dd96c5b3-19ef-4ca1-8b29-9d95ee72f6d0
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
http://write.streetlib.com
INDICE
INTRODUZIONE
PARTE I
I DIECI OSTACOLI ALLA FELICITÀ DEL CHITARRISTA
LE CINQUE QUALITÀ ESSENZIALI DI UN EFFICACE PERCORSO DI CRESCITA ARTISTICA
LA PERCEZIONE DEL TEMPO DEL CHITARRISTA FELICE
SEI UN MUSICISTA, SÌ O NO?
PARTE II
IL PERCORSO NON È LINEARE MA ORGANICO
I QUATTRO TERRITORI DEL TUO PERCORSO ARTISTICO
UNA POTENTE SEQUENZA DI STUDIO
AL CENTRO CI SEI TU
LA METAFORA DELLA CARROZZA
PARTE III
COMPRENDERE
Il falso mito del musico ignorante
Comprendere la musica ha cambiato la mia vita
L’armonia è sexy!
PRATICARE
Il principio dell’equilibrio
Il principio della qualità
Il principio dell’unità
ESPRIMERE
La differenza tra Suonare ed Esprimere
La qualità essenziale per esprimere
ASCOLTARE
Ascolto attivo e passivo
Ascolto interno e esterno
Ascoltare il suono
Ascoltare il ritmo
Ascoltare il corpo
Ascoltare il silenzio
Ascoltare gli altri
Ascoltare le emozioni
Ascoltare la mente
PARTE IV
LA VIA DELLO STUDIO
I segreti della pratica
Una dinamica sottile
Cosa studiare?
Le due direzioni
LA VIA DELLA CONSAPEVOLEZZA CORPOREA
Come esprimere al massimo il senso ritmico
Come studiare con relax
Le tre qualità della consapevolezza corporea
Gli otto tipi di movimento dell’esecuzione musicale
LA VIA DELL’ESPRESSIONE
Dalla pratica all’espressione
Liberare le forze creative
Offrire agli altri la propria musica
Come suonare al meglio
L’eccellenza della performance
Le cinque qualità di una performance eccellente
PARTE V
LA VIA DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA
La gratitudine del chitarrista
LA VIA DELL’ATTO CREATIVO
Il cursore dell’atto creativo
LA VIA DELLA COSCIENZA
Il cursore dello stato di coscienza
PARTE VI
ESPANSIONE DI COSCIENZA
Il cerchio sul foglio bianco
La tua vera natura
Il risveglio del chitarrista
IL CHITARRISTA ILLUMINATO
Meditazione La luce nel cuore
PARTE VII
LA MAPPA
Il Portale
L’atto creativo
Il monte e il sentiero
L’albero e la stella
Illuminare la Pratica e praticare la Luce
I quattro territori
La metafora della carrozza
La stella nel centro
Praticare
Comprendere
Ascoltare
Esprimere
Lo Spazio della Musica
La Via dello studio
La Via della consapevolezza corporea
La Via dell’intelligenza emotiva
La Via per esprimere
La Via dell’atto creativo
La Via della Coscienza
BIBLIOGRAFIA
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Manuel Consigli
LA MAPPA SEGRETA
DEL CHITARRISTA FELICE
Guitar Mindfulness ®
LA MAPPA SEGRETA DEL CHITARRISTA FELICE
Guitar Mindfulness ®
Copyright © 2020 Manuel Consigli
Tutti i diritti riservati.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta
senza il preventivo assenso dell’Autore.
Prima edizione dicembre 2020
Bibligrafia | Francesca Amat
Grafica | Marco Ernesto Rossetti & Romano Antico
Editing| Massimo Murianni
Foto di copertina
chris-hardy-3w9LY9NJ00s-unsplash.jpg
Foto carrozza
https://unsplash.com/photos/jKnMUEj63ac
Photo by LSE Library on Unsplash
A Francesca, meravigliosa compagna di viaggio,
con amore e gratitudine.
INTRODUZIONE
Benvenuto chitarrista, non importa da quanto tempo suoni o quale sia il tuo livello, che tu sia un professionista o un chitarrista per passione: in ogni caso questo libro è per te!
Ciascuno è in un proprio percorso e ciascuno in un punto diverso: c’è chi è partito prima e chi è partito dopo, c’è chi procede più velocemente e c’è chi procede più lentamente.
Siamo tutti in cammino in un viaggio con la nostra chitarra, che ci accompagna sempre. Molti di noi hanno questa compagnia da tantissimo tempo e, chissà, forse anche tu sei un chitarrista di vecchia data…
Io ho iniziato quando avevo solo sei anni e, in un certo senso, ho passato tante vite come chitarrista, come autodidatta, allievo, professionista, insegnante, sperimentandone tutte le gioie e i dolori. Sì, proprio così, anche i dolori!
Diciamo la verità, per noi chitarristi non è semplice realizzarsi e avere la sensazione di arrivare in qualche modo a chiudere il cerchio
e provare una sensazione di appagamento; magari ce l’abbiamo in certi momenti, ma spesso questo percorso è accompagnato da infelicità, tensione e talvolta anche da sofferenza.
Come maestro e come eterno studente di chitarra, mi sono occupato per tutta la vita di crescita musicale e quello che ho scoperto è davvero prezioso per noi chitarristi.
Ne è nato un metodo originale per la realizzazione artistica del chitarrista, che ho chiamato Guitar Mindfulness.
In questo libro ti introdurrò i principi e alcuni esercizi di questo metodo e soprattuto ti svelerò la sua mappa.
Scoprirai che questa mappa si basa su una conoscenza molto antica, un tempo riservata a pochi eletti, e che invece oggi è a disposizione di tutti, ed è quindi anche per te, a patto che tu sia disponibile a osservare cose consuete da nuove prospettive e soprattutto che tu sia, in un certo senso, disposto a metterti in gioco. Questa mappa è per te, ma come si usa dire, la verità è negli occhi di chi sa guardare
. Questa mappa quindi è segreta non solo perché in pochi la conoscono, ma soprattutto perché solo tu potrai interpretarla nel modo più adatto a te, e solo così ti potrà portare al tesoro che stai cercando. Ti invito quindi a percorrerla con la mente e il cuore aperti, ti porterà alla tua realizzazione artistica. Questa è la mia promessa!
Dunque, sei pronto a entrare nella Mappa segreta del chitarrista felice
?
PARTE I
COME PREPARARSI AL VIAGGIO
A vent’anni suonavo a cappello per la strada.
Cantavo accompagnandomi con la chitarra per il fiume di persone a passeggio che scorreva nei cortili del Castello Sforzesco a Milano.
Cantavo a tutta voce le canzoni che amavo e si formava un semicerchio di persone ad ascoltare…
Verso sera, se non arrivavano i vigili per mandarmi via, scorgevo la figura di mio padre, un po’ in disparte, dietro il capannello delle persone che si fermavano ad ascoltare.
Anche lui ascoltava e… come ascoltava! Mio padre era un uomo silenzioso e dunque un grande ascoltatore.
Era quello il momento in cui cercavo di dare il massimo, cantando e suonando meglio che potevo quell’ultima canzone. Mio padre aveva l’abitudine di venirmi a prendere per tornare insieme a casa. Mi aiutava a contare le monete lasciate dai passanti nella custodia della chitarra, e con tenerezza gioiva insieme a me per il mio piccolo tesoro.
Poco dopo mio padre si ammalò e dopo tanta sofferenza ci lasciò. Da allora io smisi di cantare.
Il mio canto però cercava una strada per esprimersi e non ne voleva sapere di tacere.
Fu così che la chitarra, fino ad allora usata solo per accompagnare la mia voce, divenne per me sempre più importante e cominciai a studiare la musica sul serio, soprattutto l’improvvisazione e poi l’armonia e l’arrangiamento.
Le melodie che prima cantavo tornavano ad esprimersi con gioia attraverso la chitarra, che scoprivo sempre più come il mio vero strumento, armonico, melodico, ritmico… una vera piccola orchestra sempre con me!
Fu così che scelsi di diventare un chitarrista. Non è stato facile, anzi, ti confesso che ho faticato molto e ho anche sofferto, ma sono andato sempre avanti: sapevo solo che avrei suonato la chitarra, quella era l’unica certezza.
I DIECI OSTACOLI ALLA FELICITÀ DEL CHITARRISTA
CAPITOLO 1
Nel cuore delle difficoltà riposano le opportunità.
Albert Einstein
È capitato anche a te di vivere con insoddisfazione o tensione il tuo percorso di chitarrista?
Questo in un certo senso è normale, perché chiunque abbia un approccio artistico alla musica matura un ideale di bellezza verso il quale tende e che vuole raggiungere.
Sogniamo di suonare come quel chitarrista
, individuiamo dei modelli di riferimento che ci ispirano, e identifichiamo in questo o quel modo di suonare il nostro ideale. Creiamo così un obiettivo verso cui andare, e questo tendere
genera tensione.
Questo in un certo senso è un bene, il tendere verso
un ideale di bellezza fa parte della natura di un percorso artistico.
Il problema è che questa tensione può tradursi in uno stato di malessere e può essere vissuta con sofferenza.
Questo è solo uno dei problemi, ma ci sono tante altre sofferenze che ho vissuto in prima persona o che ho riscontrato nei miei allievi e nei miei amici chitarristi. Queste sofferenze possono essere più o meno dolorose.
Può succedere ad esempio che soffriamo perché il nostro talento non è capito, non è riconosciuto e questo può essere un grande motivo di sofferenza.
Possono essere i nostri genitori a non avere riconosciuto il nostro talento e quindi magari soffriamo e ci tormentiamo pensando che se i nostri genitori ci avessero riconosciuto e avessero capito quanto era importante per noi questa passione magari ci avrebbero aiutato a coltivarla, ci avrebbero dato più possibilità.
Oppure succede che sono la nostra compagna o il nostro compagno che non comprendono quanto per noi la chitarra sia importante e fondamentale, per cui si fa fatica a condividerla nella quotidianità. Si fa fatica a prendersi i propri spazi, perché magari l’altra persona non capisce o è gelosa o comunque non condivide, quindi non riesce a cogliere quanto sia importante per noi poter coltivare questa passione.
Questo ovviamente crea problemi: magari porta a doverci limitare nel coltivare questa passione o ci fa soffrire perché non possiamo condividerla con le persone a cui vogliamo bene. Tutto questo è molto frequente.
Lo so, ora sto mettendo, come si dice, il dito nella piaga, ma sappi che nel corso del libro scoprirai come liberarti per sempre da questi problemi, dunque vai avanti a leggere, probabilmente ti riconoscerai, e saprai come reagire alla tua sofferenza.
Uno dei problemi più grandi che abbiamo è quello del tempo.
Molti di noi non sono chitarristi di professione, ma hanno un altro lavoro, quindi passano la maggior parte della loro giornata facendo un’altra attività.
In questo caso spesso anziché sentirci come architetti, impiegati, operai… che suonano la chitarra, intimamente ci sentiamo piuttosto come dei chitarristi che fanno un altro lavoro!
Se una persona ha una passione forte ma è impedita nel poterla coltivare, perché il lavoro porta via tempo ed energia, questo può essere un grande motivo di frustrazione e sofferenza ed è anche uno dei più comuni: la maggior parte di quelli che suonano la chitarra non lo fa per lavoro.
Ma anche chi suona per professione non ha tanto tempo libero, perché magari insegna, oppure deve fare promozione per le proprie attività, spesso deve viaggiare e poi, come chiunque altro, ha anche impegni familiari.
Spesso anche chi suona per mestiere soffre per il fatto di non riuscire a portare avanti tutto quello che vorrebbe, perché gli ambiti da coltivare sono tanti: lo studio, la preparazione del repertorio, la ricerca, l’ascolto, la cura della propria strumentazione ecc.
Neanche il professionista riesce ad appagare fino in fondo la sua passione. Per esempio io avrei sempre desiderato studiare la chitarra flamenco, ma non sono mai riuscito a trovare il tempo per farlo, come tutti ho dovuto fare delle scelte e delle rinunce.
Un altro motivo di sofferenza è la mancanza di opportunità di fare musica.
Spesso ci piacerebbe suonare con qualcuno, vorremmo avere la possibilità di esprimerci, di avere delle situazioni in cui esibirci, avere delle serate, dei locali dove ci possono ascoltare, ma può capitare che non riusciamo a trovarne.
E magari, quando troviamo finalmente da suonare, il locale è rumoroso e sembra che non ci ascolti nessuno e anche questo può essere motivo di sofferenza.
Oppure le serate sono pagate talmente poco, da togliere dignità all’esperienza e anche questo è un grande motivo di sofferenza per chi è professionista. Soprattutto in Italia è dura, anzi è durissima riuscire a fare questo lavoro.
Mi dispiace dover elencare queste cose negative, ma prenderne coscienza è il primo passo necessario per superarle. Anche questi aspetti negativi fanno parte della nostra esperienza di chitarristi, quindi, coraggio, andiamo avanti, guardiamo in faccia la realtà!
Un altro aspetto molto comune che genera sofferenza, e che ci impedisce di realizzarci come chitarristi, è l’ eccessivo senso critico e autocritico: non essere mai contenti di quello che facciamo. Questo può dipendere da due cose principali; la prima è un atteggiamento di perfezionismo, vogliamo da noi stessi la perfezione, la pretendiamo e, finché non l’abbiamo raggiunta, non accettiamo quello che facciamo, lo rifiutiamo e non ci permettiamo di esprimerci.
Pretendiamo da noi stessi la perfezione sia dal punto di vista tecnico sia da quello teorico. Quindi accumuliamo un’enorme quantità d’informazioni perché non ci sentiamo mai pronti per poterci esprimere e abbiamo sempre qualche motivo per non ritenerci mai all’altezza.
Questo è un diffusissimo problema fra chitarristi. Il chitarrista, per la mia esperienza, è solitamente una persona molto modesta. Anche se spesso gli altri musicisti ci prendono in giro dicendo che teniamo sempre il volume troppo alto durante le prove e nei concerti, in realtà quello che ho notato è che in genere il chitarrista tende a svalutarsi piuttosto che a darsi arie. Ovviamente ci sono anche persone che hanno invece l’inclinazione a buttarsi
e a esprimersi senza riserve, ma sono una netta minoranza.
Oltre al problema del perfezionismo esiste anche il suo contrario: il pressapochismo. Ci sono chitarristi infatti che sono totalmente inconsapevoli dei propri limiti, si accontentano di tutto quello che fanno e non curano aspetti importanti, per esempio la qualità del suono, il tocco, e tanti piccoli dettagli che se trascurati portano a una bassa qualità della musica. Anche questa è una questione importante: bisogna avere cura di quello che facciamo in ogni dettaglio, senza perfezionismo, ma la cura dei dettagli è importante!
Pat Metheny diceva che quando si suona è come se si costruisse un mosaico. Un mosaico è fatto da tante piccole tessere e se le nostre tessere non