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Le favole della buonanotte
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Ebook64 pages46 minutes

Le favole della buonanotte

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About this ebook

Innaturale coscienza, quando si viene sfiorati da un gelido tatto, e il mondo si dissolve da non esistere più. Ogni cosa è immersa nelle tenebre. Attimi di lucidità che giocano molto sulla labile linea di demarcazione fra incubo e realtà. Ed è ciò che accomuna le cinque favole horror raccolte nell’antologia. Un vascello di parole, disturbanti e grottesche, come un cantino lugubre, che ha radunato una marmaglia composta da: un lupo mannaro, una strega, un’orda di scheletri, un demone e un perfido custode di un cimitero.
LanguageItaliano
Release dateDec 2, 2020
ISBN9788833467351
Le favole della buonanotte

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    Le favole della buonanotte - Alessia Piemonte

    Piemonte)..."

    Prefazione

    Buttarsi a letto in un sospiro, sperando di riposare serenamente, libero da ogni paura che un’entità maligna possa celarsi dietro gli armadi, sotto il letto, nelle grinze della tenda, sull’angolo del tetto.

    Nel buio echeggia un suono ritmato, profondo, metallico. Scricchiolare di ossa. Qualcosa affonda nelle coperte, schiacciando il tuo corpo. Qualcosa strofina il tuo giubbotto appeso, come se lo stesse stropicciando. Ringhi acuti e animaleschi, risalgono dalle viscere del buio. Il muro è ricoperto di strane smorfie. Ti sorridono a denti scoperti… Nei loro occhi guizza una luce rossa e vorticosa, come una fiamma…

    Non esistono i mostri!, affermi scettico, ma con falsa ostinazione, mentre sollevi rapido la coperta per proteggerti dai loro imminenti attacchi. Quelle maschere disturbanti hanno già solcato nella mente. Ti hanno fracassato i timpani con le loro languide, sguaiate ma … malefiche voci. Hanno strappato come erbacce morte i tuoi nervi scoperti dalla paura. Hanno smembrato la tua anima… Una mano ossuta e villosa sta sfiorando la tua testa… Stai per avere un psicosi…

    "Non esistono i mostri!", continui a ripetere a te stesso, con voce malferma, ma intanto…sei già precipitato nella paura…

    Il lupo mannaro

    (…La bestia sollevò lentamente lo sguardo verso di noi, osservandoci con i suoi occhi iniettati di sangue…)

    Napoli, 25 febbraio, 2020

    Ancora oggi, quando la curva della mia vita da circa un decennio ha già superato la boa dei 50 anni, mi chiedo se veramente ho avuto un incontro diretto con la più inquietante creatura della notte oppure sono solo ricordi di storie fantastiche, rievocate dall’antro della mente di un bimbo impaurito.

    Tuttora quando gli ululati animaleschi echeggiano così reali nella mia mente e quando rivedo stagliata sul muro l’ombra cupa di una bestia feroce, cerco di giustificare a un giovane me stesso che sono solo dei randagi latrati e la proiezione di un sinistro gioco di luci, ma purtroppo… rivivo spesso i suoi assalti come la scena di un film replicato più volte in tv. Gli occhi di fuoco, l’ululato cavernoso, zanne acuminate sporche di sangue, sono i responsabili dei miei bruschi risvegli notturni.

    Tutto ebbe inizio nella torrida estate del 1960. All’epoca ero solo un bambino di otto anni. Risiedevo con la mia famiglia a S. Giovanni a Teduccio, popoloso quartiere della periferia sud di Napoli. Quell’anno, come ogni estate, il mio piano estivo prevedeva un quotidiano bagno nel vicino mare cristallino, dormire il pomeriggio, giocare nei limitrofi campi con i miei amici e ultimare le giornate con leccornie di strada, come gustose pizzette fritte ed enormi gelati alla nocciola.

    Si prospettava un’estate amena e spensierata, ma purtroppo nella notte tra il 15 e 16 luglio, un bambino della mia età, e compagno di giochi, Gino Esposito, scomparve improvvisamente.

    Di lui si persero le tracce e non si seppe più nulla. Gino era il classico bravo ragazzo, faceva parte della nostra piccola banda di scugnizzi e, quando poteva, si univa con gioia ai nostri giochi.

    Sempre pronto ad aiutare sua madre e la sua famiglia, Gino ogni sera, poco prima della mezzanotte, non avendo acqua corrente a casa, munito di un pesante secchio di alluminio o di una tanica di plastica, si recava alla vicina fontana pubblica per rifornirsi di acqua, usata dalla sua famiglia per bere e cucinare.

    Normalmente impiegava circa 15 minuti nel percorrere la distanza di andata e ritorno tra la sua abitazione e la fontana. Ma quella notte il ragazzo non rincasò …

    Sua madre, presa da un’insolita inquietudine, si svegliò nel cuore della notte. Lei dormiva nella stessa stanza con suo marito e i suoi due figli, e non ebbe alcuna difficoltà a constatare l’assenza di Gino dal suo lettino.

    La donna svegliò con energici strattoni suo marito e, quando i due genitori realizzarono la mancanza del loro amato figlio, disperati chiesero aiuto al vicinato. La notizia della scomparsa del piccolo Esposito si

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