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La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson
La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson
La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson
Ebook177 pages2 hours

La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson

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About this ebook

" '... Voglio solo fare sesso, senza impegno'. Rimangono in silenzio. Ha parlato troppo? Ha soltanto lasciato uscire in libertà tutti quei pensieri che le affollano la testa. Solo questo. Osserva Nick. Prima che riesca a trovare un senso alla situazione, i suoi pensieri sono interrotti dalla voce di lui: 'Forse posso darti una mano'. " Jane Wilson sa che è sbagliato, che va contro tutti i suoi principi e contro il suo ruolo di madre - ma non riesce a farci niente. Nick è il coinquilino di suo figlio. È molto più giovane di lei. Eppure tra loro c'è attrazione, c'è una certa vibrazione erotica, e un giorno si presenta l'occasione. Una commissione innocente porta a un incontro sessuale pieno di passione.Questo libro contiene i seguenti racconti brevi:Impazzire di voglia - Luci, motore, sesso! - Fuckboy - La MILF - Velvet - Lazzaro - Amanti - Amore fraterno - Padre - Eros-
LanguageItaliano
PublisherLUST
Release dateDec 17, 2020
ISBN9788726484403

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    La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson - B. J. Hermansson

    La MILF - 10 brevi racconti erotici di B. J. Hermansson

    Translated by LUST

    Cover image: Shutterstock

    Copyright © 2020 B. J. Hermansson and LUST

    All rights reserved

    ISBN: 9788726484403

    1. e-book edition, 2020

    Format: EPUB 3.0

    All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    La MILF

    Jane Wilson sa che è sbagliato, che va contro tutti i suoi principi, il suo senso di giustizia, i suoi amici e soprattutto contro il suo ruolo di madre - ma non riesce a farci niente. E non vuole.

    Guarda l’immagine che ha davanti. Gli ha mandato una richiesta di amicizia su Facebook. Lui l’ha accettata e così ora può vedere il suo profilo, i suoi post e, cosa più importante, le sue foto. Questa sembra scattata in primavera. I capelli castani chiari sono un po’ scompigliati e indossa una t-shirt bianca che cade morbida su un corpo che lei sa essere atletico. Sta sorridendo. Un sorriso infantile. Come se non avesse un solo pensiero al mondo. Le rivolge quel suo sorriso spensierato.

    Chiude gli occhi. Si porta due dita tra le gambe e inizia a toccarsi il clitoride. È piacevole. Il suo corpo freme e l’eccitazione sale dentro di lei, con un formicolio piacevole. Avvicina a sé il pene del ragazzo. Lascia che la penetri e lo aiuta con le dita. Ansima. La sua vagina e il suo cuore iniziano a pulsare nell’istante stesso in cui si penetra con le mani. Accelera un po’ alla volta. Lui la fotte con una forza inconfondibile. Piega la testa all’indietro e si abbandona a un orgasmo che le fa girare la testa. Ha le dita coperte dai suoi stessi umori e immagina di leccare via lo sperma di lui dalla sua pelle. E tutto questo solo per una foto. Immagina i loro corpi raggiungere il massimo del piacere allo stesso tempo. Lui sarà pure un frutto proibito... ma così buono.

    Nick è il migliore amico di suo figlio, David. Vivono insieme in un appartamento in affitto; hanno la stessa età ed entrambi studiano ingegneria fisica. Jane vive da sola. David è il suo unico figlio; anche se sa che ormai lui è un adulto più che autosufficiente, non riesce a trattenersi dall’andarlo a trovare almeno un paio di volte alla settimana. Lui non chiede mai aiuto per nulla, quindi sta a Jane decidere quando passare di lì, quando potrebbe avere bisogno di una mano.

    A volte va a trovarlo per aiutarlo a montare delle nuove tende, altre volte soltanto per dargli una mano con le pulizie. In effetti è una madre un po’ iperprotettiva e troppo pronta ad aiutare, ma a essere del tutto onesti lo fa anche perché non ha di meglio da fare. Sin dal giorno in cui ha divorziato dal padre di David, Jane vive di alimenti e non è costretta a lavorare. All’inizio è stato bello, avere tutta quella libertà che aveva sempre sognato, ma in qualche misura ne è stata anche sopraffatta.

    Ha lasciato il suo posto da preside supplente e ha deciso di fare qualcos’altro; l’unico problema è che non ha idea di cosa. Quindi passa la maggior parte del suo tempo in casa, a pulire e riordinare, a leggere, a occuparsi del giardino o riarredare il salotto per la centesima volta. Cose del genere. Cose frivole e irrilevanti, se ne rende conto sempre di più con ogni giorno che passa. E poi ovviamente si vede con le amiche. Si incontrano tutti i giovedì per chiacchierare. Poi un giorno è successo.

    Già da molto tempo Jane guarda Nick e vede un giovane uomo alquanto attraente. È atletico e affascinante, ha i capelli mossi e una scintilla negli occhi, quel tipo di scintilla che le fa sempre tremare le ginocchia. In sua presenza è sempre molto gentile ed educato, quasi troppo, ma quella scintilla negli occhi le dice che c’è di più. Le dice che c’è qualcos’altro nascosto dietro il suo sorriso carino e il suo comportamento da bravo ragazzo.

    Col tempo Jane si è resa conto di essere attratta da lui. Invece di ignorare i suoi sentimenti e mettere da parte quei pensieri, ha iniziato a fantasticare su di lui. Ad avvicinare il corpo di Nick al suo. Il potere che ha provato nel farlo, e l’orgasmo meraviglioso e travolgente che ne è conseguito, le ha fatto desiderare di più. Anche se sa di essere molto più grande di lui, non può trattenersi. Potrebbe essere sua madre. Dopotutto, ha l’età di David. Ed è amico di David. Sa che è pericoloso. Sa che rischia molto, giocando a questo gioco. Ma non può farne a meno: deve averlo.

    Ed è così che tutto ha inizio. Il suo viaggio alla scoperta di qualcosa che possa riempire le sue giornate al posto delle frivolezze di adesso. Gioia, lussuria e desiderio - tutto in uno; è qui che si rende conto di cosa si tratta.

    Jane ha comprato qualcosa per suo figlio, ma è solo una scusa per vederlo. Stavolta lo ha anche chiamato per accertarsi che fosse a casa, cosa che di solito non fa. Magari è il suo subconscio che si comporta così nel tentativo di - chissà, magari - imbattersi in Nick da solo. Bussa alla porta. Aspetta un paio di secondi. Sembra un’eternità. Si stupisce quando vede che non è David ad aprire la porta; sapeva che lei sarebbe venuta.

    Invece, è Nick a stare lì in piedi sulla soglia tenendole la porta. E non è soltanto , ma è anche praticamente nudo. Indossa solo un paio di mutande bianche che aderiscono al suo corpo atletico e abbronzato. In una mano ha una qualche sorta di attrezzo da palestra. Si rende conto che doveva essere nel bel mezzo di una sessione di sollevamento pesi. È un po’ sudato, probabilmente in reazione al lavoro sodo dei muscoli e alla cocciutaggine del lanciarsi in movimenti sempre più tosti e più faticosi.

    Ciao Nick! Ho portato una cosa per David, gli ho detto che sarei venuta. E stavolta non volevo cogliervi di sorpresa.

    Gli rivolge un sorriso diverso dal solito. Non ci pensa due volte, le viene naturale. Un sorriso leggermente asimmetrico. Tutto tranne che innocente, proprio come gli occhi di Nick.

    Lo ha chiamato un amico, signora Wilson. È andato a dargli una mano a fare qualcosa, ma ha detto che sarebbe tornato presto. Non glielo ha detto?

    No, non l’ha fatto. O forse...

    Tira fuori il telefono e controlla se ci sono nuovi messaggi. Per una volta, David l’ha davvero avvisata. Sono in ritardo di un’ora, vediamoci alle tre. Ovviamente. Sempre queste decisioni improvvise. Cambia sempre programmi all’ultimo secondo e Jane cerca sempre di accontentarlo, per la felicità di tutti. Ma stavolta non è delusa. Risponde velocemente a David e gli dice che non c’è problema a vedersi un’ora più tardi. Sa cosa significa. Un’ora non le basta per tornare a casa e poi venire di nuovo qua. In compenso ha giusto un po’ di tempo da passare con Nick. Mette via il telefono.

    Posso entrare?

    Ma certo. Mi sto solo allenando... come può vedere. Ma posso riprendere più tardi. Venga, si sieda.

    Jane prende posto su una delle sedie intorno al tavolo della cucina. Oltre all’angolo cucina, la stanza ha anche un letto, un divano e una TV. La stanza di David e il bagno sono dall’altra parte dell’appartamento.

    Nick si siede sul bordo del letto senza dire niente. Jane lo guarda. Lo osserva dalla testa ai piedi. È davvero attraente. È mascolino e muscoloso, ma non sembra più vecchio di quello che è. Un giovanotto. Un giovanotto attraente. A differenza della foto con cui si è masturbata l’altro giorno, ora il suo torace è nudo. Ora può vedere bene il suo petto e la sua pancia.

    È chiaro che quei muscoli sono stati tesi e rilassati tante, tante volte in una vigorosa routine di allenamento. Lui sembra un po’ insicuro. Forse non sa cosa dire. È quasi come se stesse cercando di decidere se provarci o meno.

    Com’è la vita da single, signora Wilson?

    L’ha detto davvero?

    Non sono più la signora Wilson, Nick, chiamami Jane.

    Sente un brividino al petto. Un brividino simile a una scossa elettrica. Incontra il suo sguardo ed ecco lì quella scintilla, la scintilla che è tutto fuor che innocente e ordinaria. Lui intende ogni parola. Lo vuole sapere davvero. E lei decide di dargli una risposta onesta.

    Non direi che sta andando benissimo. La maggior parte dei miei coetanei sono decisamente troppo noiosi per me. Non voglio essere come loro. Mi sento giovane, molto più giovane dei miei anni. E non voglio stare con qualcuno di noioso… né di troppo vecchio.

    Forse dovresti iniziare a uscire un po’ con qualcuno.

    Vuoi dire come fate tu e David? No, non credo faccia per me. Non voglio uscire con nessuno, Nick. Sto bene da sola.

    Be’, allora va bene così. Non ti manca niente, quindi?

    No. Non mi mancano le relazioni complicate, gli appuntamenti, il rischio di sentirsi delusi, o troppo eccitati, o entrambe le cose insieme. L’unica cosa che mi manca è il sesso. Voglio fare sesso, senza impegno.

    Rimangono in silenzio. Ha parlato troppo? Ha soltanto lasciato uscire in libertà tutti quei pensieri che le affollano la testa. Solo questo. Osserva Nick. Prima che riesca a trovare un senso alla situazione, i suoi pensieri sono interrotti dalla voce di lui:

    Forse posso darti una mano.

    D’istinto Jane si alza in piedi. Si passa una mano tra i lunghi capelli scuri. Mette a fuoco lo sguardo su di lui. Lui è ancora seduto a gambe leggermente aperte. Si appoggia all’indietro puntellandosi sulle braccia.

    Lo credi davvero, Nick?

    La sua voce è tranquilla e ferma.

    Sì, lo credo. Proviamo e vedrai.

    Si sente sicuro. Sicuro del suo approccio, delle sue abilità. Capisce che non c’è alcun dubbio nella mente di Nick. Lui sa di poterla soddisfare in un modo che la farà godere. E non c’è alcun dubbio neppure nella mente di Jane, neanche una parvenza. Sente l’eccitazione vibrare lungo le sue cosce, nella sua vagina, su per il ventre e il petto e fino alle labbra. Ci pensa per un paio di secondi. Sa benissimo che non dovrebbe farlo, che è sbagliato in così tanti modi. Ma è sopraffatta dall’eccitazione. Il potere del suo desiderio è incontrollabile. E la sua vagina lo brama. Finalmente, finalmente.

    Si avvicina a Nick. Più vicino. Si mette tra le sue gambe. Lui si sposta ancor più all’indietro, sempre puntellandosi sulle mani. Jane sente le cosce di lui premere contro le sue ginocchia. Indossa i tacchi ed è considerevolmente più alta di lui.

    E così mi vuoi scopare, Nick?

    Ha la voce ferma come prima.

    Sì, Jane. Voglio. Sei la MILF più fica che io conosca. Ho fantasticato milioni di volte su come sarebbe stato.

    MILF?

    "Mother I’d like to fuck, Jane. Madre che vorrei scoparmi".

    Lei sorride.

    E lo faresti... bene?

    Più che bene. Farei tutto il possibile per farti venire, per regalarti il miglior orgasmo di sempre.

    Ah sì? E come lo faresti?

    Gli afferra le mani. Se le porta alle cosce e le lascia vagare sul dietro delle gambe, a salire verso il culo. Prende la sua testa tra le mani e se la avvicina ai seni. Gli accarezza i capelli, massaggia l’attaccatura sulla nuca. Lui le afferra le natiche in una maniera che trasuda tutta la sua sicurezza. La vuole. E lei lo avrà.

    Posso... posso fartelo vedere?

    Puoi.

    Si alza in piedi. La prende per mano e la fa voltare. Poi la guida verso il letto facendola sdraiare nella stessa posizione in cui era lui un attimo fa. Si inginocchia davanti a lei, fra le sue cosce. Le tira su la gonna. Lei non indossa biancheria, la fa sentire in trappola. Piega il collo all’indietro ed emette un gemito esaltato. Lui avvicina il viso alle parti più interne di lei, alla sua vagina. Le bacia il clitoride con le sue labbra affamate e con una lingua che è ruvida e morbida allo stesso tempo. Jane gli mette i piedi e le caviglie sulle spalle. Lui si avvicina. Le bacia il monte di venere.

    Cautamente inizia a penetrarla. Comincia lentamente a esplorare, con movimenti attenti. Poi più forte. Più a fondo, più veloce. La lingua le esplora la vagina con un ritmo costante e incalzante. Lui sa esattamente cosa sta facendo. Il calore e l’eccitazione la fanno vibrare dentro. Si sente penetrare dalla sua lingua, dal suo corpo e dalla sua pelle, e ne vuole sempre di più. Allarga le gambe e usa i piedi per attirare la testa di lui a sé. Famelico, lui continua a divorarla. Lei geme. Ansima. La sua vagina pulsa, il suo sangue è in fiamme. È bello, così incredibilmente bello.

    Dopo un po’ sente il bisogno di soddisfarlo, di dargli lo stesso piacere che lui sta procurando a lei. Si tira su sui gomiti, si alza e lo spinge sul letto. Queste azioni lo colgono di sorpresa e i suoi occhi si riempiono di delizia e di confusione allo stesso tempo. Il materasso rimbalza quando lui ci atterra sopra. Vuole essere dominato? Lei sente la lussuria insediarsi nel suo ventre. Vuole dominarlo. Possederlo. Averlo.

    Si inginocchia davanti a lui e gli sfila le mutande che cadono e gli rimangono intorno alle caviglie. Trova ad attenderla un cazzone impressionante. Un cazzone bellissimo. Morbido, liscio, splendido. Avvicina il viso e bacia tutta l’erezione spessa e pulsante di Nick. Lo bacia un po’ alla volta, piano, gli occhi fissi nei suoi in cui legge il piacere che prova. La lotta tra il piacere assoluto e il pensiero di stare facendo qualcosa di assolutamente proibito, di irreale. Il piacere assoluto è quello che prova mentre lei gli bacia il cazzo e lo provoca. Più di ogni altra cosa

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