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Gli Imp Della Cucina E Altre Storie Oscure
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Gli Imp Della Cucina E Altre Storie Oscure
Ebook39 pages29 minutes

Gli Imp Della Cucina E Altre Storie Oscure

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About this ebook

Gli Imp della cucina e altre storie oscure - sei brevi racconti di caos e malizia.

Vincitore del miglior fantasy 2018 su NN Light Book Heaven.

Imp maliziosi, calzini mancanti, ladri astuti e divinità sconcertate caratterizzano questa raccolta di brevi romanzi fantasy.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateNov 14, 2020
ISBN9781071575413
Gli Imp Della Cucina E Altre Storie Oscure

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    Gli Imp Della Cucina E Altre Storie Oscure - A L Butcher

    GLI IMP[1] DELLA CUCINA

    La cucina era buia. Solo un lieve fascio di luce lunare brillava attraverso le grandi finestre di vetro, che durante il giorno si affacciavano su un patio piuttosto ordinario e su un giardino qualunque in una strada altrettanto anonima. Non era una stanza grande, dato che si trovava in un'abitazione particolarmente angusta, almeno per l'occupante umano, ma egli non era l'unica creatura che viveva lì. Sebbene, alla maniera degli umani, egli ritenesse di essere il più importante, si sbagliava. L'umano credeva che quella casa fosse governata unicamente da lui e anche in questo cadeva in errore.

    Per un po’ le altre creature che abitavano nella casa ascoltarono e puntarono, con le loro orecchie pelose attente ad ogni suono e i loro rossi occhi sporgenti che osservavano nell’oscurità. C’era silenzio, tranne che per il gocciolio del rubinetto che perdeva e il debole squittio di uno dei topi che abitava la cucina. Ikthik, il più audace delle piccole creature, oltrepassò la saliera, spingendola a casaccio contro una mensola; era molto più alta della creatura e, per buona misura, la prese a calci con forza. La saliera si mosse, vacillando oltre il bordo della mensola di legno sopra il lavandino. L’imp ghignò, mostrando i suoi denti bruni e affilati all’interno di una faccia tonda ma piuttosto schiacciata; un berretto ricavato dai panni da lavare, che secondo il padrone di casa continuavano a svanire misteriosamente, ornava una testa tondeggiante. Il motivo a quadretti blu e bianco si rifletteva curiosamente nella lucente ampolla d'argento mentre un raggio di luna lo investiva. Calciò di nuovo la saliera, saltellando di gioia mentre cadeva, facendo piovere sale qua e là sul pavimento.

    Attenzione, cade! gridò con la sua voce acuta, al di là dell'udito del proprietario della cucina ma non delle piccole creature che correvano oltre la trappola per topi dietro il frigorifero come se non ci fosse. Ogni giorno il formaggio spariva, ma non venivano ritrovati topi morti. Gli imp e i loro amici squittenti avevano un accordo: il formaggio era uno scambio equo per il trasporto. Così il topo più grande aspettava, provvisto di un fiammifero e un’imbracatura di corda sulle spalle per trainare un carretto le cui ruote altro non erano che bottoni.

    Ikthik si mise attorno alle sue spalle alquanto curve i resti di un asciugamano per il viso, di colore rosa con un'anatra gialla sorridente, che aveva ovviamente rubato,

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