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La teoria della coscienza senziente creatrice
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La teoria della coscienza senziente creatrice

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Il matematico israeliano Amir Aczel pubblicò nel 2014 il testo intitolato Perché la scienza non nega Dio con l’obiettivo di sostenere che la scienza non ha fornito alcuna prova del fatto che Dio non esiste. Nel libro evidenzio le luci e le ombre del pensiero di Aczel inerente le religioni rivelate, il Big Bang, il multiverso, l’universo dal nulla, l’infinito, l’origine della vita e l’evoluzione delle specie. Nell’opera riprendo ad analizzare, aggiungendo numerose tesi, la teoria della coscienza senziente creatrice che avevo proposto nel libro Dio e l’aldilà: due ipotesi scientifiche con lo scopo di formulare una nuova teoria del tutto in grado di unire in un unico quadro Dio, la vita dopo la morte e le leggi fisiche dell’universo. Nel saggio, inoltre, dedico particolare attenzione ai metodi con cui dimostrare scientificamente la teoria della coscienza senziente creatrice.
LanguageItaliano
Release dateNov 1, 2020
ISBN9791220214735
La teoria della coscienza senziente creatrice

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    La teoria della coscienza senziente creatrice - Edoardo Jacopo Bruno

    BRUNO

    INTRODUZIONE

    Nei primi tre saggi scritti intitolati Dio e l’aldilà: due ipotesi scientifiche [¹] , I grandi errori di Stephen Hawking [²] e Il grande inganno dell’universo dal nulla [³] ho analizzato il pensiero riguardante l’universo, l’esistenza di Dio e della vita dopo la morte di tre autori atei: Richard Dawkins, Stephen Hawking e Lawrence Krauss. In questo testo, invece, esamino le tesi del matematico israeliano Amir Aczel che nel libro denominato Perché la scienza non nega Dio [⁴] si mostra aperto alla possibilità che esista un Dio trascendente come insegnato dalla tre grandi religioni rivelate (ebraismo, cristianesimo e islamismo). L’uscita dell’opera di Aczel ha provocato vivaci discussioni all’interno del mondo scientifico. Gli autori atei e quelli credenti nelle religioni rivelate lo hanno preso come punto di riferimento per sostenere le loro specifiche idee inerenti l’esistenza o meno di Dio. Lo scopo principale di questo libro al contrario è stato quello di evidenziare le luci e le ombre delle tesi formulate dal famoso matematico israeliano come spunto per riprendere a indagare la teoria della coscienza senziente creatrice, già proposta in Dio e l’aldilà: due ipotesi scientifiche, cercando di approfondire nuovi e originali aspetti riguardanti l’origine dell’universo, l’esistenza di Dio e della vita dopo la morte. La teoria della coscienza senziente creatrice è una nuova teoria del tutto che potrebbe rispondere alle grandi domande che ancora oggi l’uomo si pone.

    PRIMO CAPITOLO

    I LIMITI DELLE RELIGIONI RIVELATE

    LE RELIGIONI RIVELATE CONFUTATE ATTRAVERSO LA SCIENZA E LA FILOSOFIA

    Nel secondo capitolo del suo libro, dal titolo Perché l’archeologia non nega la Bibbia , Amir Aczel scrive: "Abbiamo visto in questo capitolo quale evidenza storica e archeologica esista a proposito di determinate parti del racconto complessivo della Bibbia. Non esiste, ovviamente, alcuna prova di miracoli o di eventi sovrannaturali; ma i generici avvenimenti raccontati nelle Scritture si accordano con le testimonianze archeologiche, sempre più numerose, provenienti dalla Terra Santa [⁵] ". Questo punto è fondamentale per sottolineare i limiti del ragionamento di Aczel inerente la Bibbia. Certamente sono presenti nelle Sacre Scritture numerosi reperti archeologici che possono confermare determinati fatti accaduti nel corso della storia, ma la questione più importante che Aczel evita di affrontare nel capitolo è se sia possibile scientificamente e filosoficamente dimostrare l’esistenza del Dio raccontato nell’Antico e nel Nuovo Testamento. In entrambi i Testi Sacri vengono descritti molti miracoli come il diluvio universale, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, la moltiplicazione dei pani, la guarigione del cieco nato, la risurrezione di Lazzaro e di Gesù e la nascita dello stesso Gesù da una vergine, che evidenziano o che una persona può avere poteri sovrannaturali o che Dio detiene la facoltà di intervenire nel mondo cambiando un determinato evento. Da un punto di vista scientifico, non esiste nessuna possibilità che un uomo possa compiere atti sovrannaturali poiché le leggi fisiche dell’universo vietano di poter risorgere dalla morte o dividere le acque del Nilo. Un ragionamento molto simile lo si può attuare anche per quanto riguarda l’eventuale esistenza di un Dio trascendente, onnipotente e onnisciente come quello raccontato nella Bibbia. Le leggi di natura del cosmo non permettono a qualunque tipo di Dio di avere la capacità di divulgare il suo pensiero, esistere in un mondo trascendente, fare qualsiasi cosa senza nessun limite, essere a conoscenza di ogni evento passato, presente o futuro e realizzare miracoli. Questa riflessione vale anche per gli avvenimenti presenti nel Corano. La divisione della Luna ad opera di Maometto, l’Arcangelo Gabriele che annuncia la parola di Dio allo stesso Maometto o il soccorso degli angeli a favore degli islamici durante la battaglia di Badr sono fatti illogici e comici, in quanto incompatibili con qualsiasi legge scientifica. Il Dio della Bibbia e del Corano può essere confutato ricorrendo anche alla filosofia. Una delle facoltà presenti nel Dio creduto da Mosè, Gesù e Maometto è sicuramente quella di essere infinitamente buono. Il suddetto potere fa sorgere però la problematica relativa al paradosso del male. Nel mondo in cui viviamo esistono malattie, guerre, terremoti, omicidi e incidenti che hanno provocato la sofferenza e la morte di miliardi di persone. Come può un Dio infinitamente buono permettere la comparsa dei tumori, la morte di bambini piccoli o non aver impedito tragedie avvenute nel corso della storia come l’olocausto e i gulag? Qualora Dio fosse infinitamente buono avrebbe dovuto proibire la nascita dei precedenti mali. Escludendo la possibilità che Dio sia malvagio perché contrasterebbe con la facoltà raccontata nella Bibbia e nel Corano di essere infinitamente buono, l’unica soluzione al paradosso è sottolineare che Dio non è né onnipotente, poiché non può impedire la formazione del male sulla Terra, né onnisciente in quanto non conosce ogni fatto triste che avverrà in futuro sul nostro pianeta. Aczel, inoltre, non affronta nel suo libro la tematica dell’aldilà sostenuto nei Testi Sacri delle religioni rivelate. Nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’islamismo si crede che le anime dei defunti andranno in un luogo trascendente al cosmo denominato paradiso, inferno o purgatorio (solo per i cristiani) in relazione agli atti commessi durante il corso della vita. Le tesi sulla vita dopo la morte asserite dagli ebrei, cristiani e islamici sono scientificamente impossibili poiché le leggi di natura dell’universo impediscono la formazione di posti trascendenti al cosmo dove le anime possono andare una volta terminata la loro esistenza sulla Terra. Aczel nel suo libro predilige sottolineare come alcune scoperte archeologiche confermino diversi racconti della Bibbia, dimenticando di evidenziare che le leggi di natura e il paradosso del male rendono impossibile dal punto di vista scientifico

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