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Che sfiga, Raffaello!
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Che sfiga, Raffaello!
Ebook45 pages34 minutes

Che sfiga, Raffaello!

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About this ebook

Bello, talentuoso, famoso, amato dalle donne e stimato dagli uomini. La sua opera è sinonimo di perfezione ed equilibrio.
All’apice della fortuna e della gloria, Raffaello si ammala e il sei aprile 1520, lo stesso giorno del suo compleanno, muore dopo quindici giorni di febbre e salassi inutili. Il suo ultimo capolavoro viene posto sopra il suo letto di morte; vicino a lui l’amata Margherita, in lacrime, distrutta dal dolore, e il commosso saluto dell’intera corte pontificia. La reale causa della malattia resta però un mistero. Si mormora sifilide ma anche avvelenamento da arsenico. E non solo perché il pittore urbinate era molto invidiato alla corte del papa, aveva accumulato grandi ricchezze ed era protagonista di sfide con altri artisti. Le testimonianze della prima riesumazione, effettuata nel 1700, raccontano infatti che il corpo dell’artista fu trovato in ottimo stato.
Maria Teresa Landi e Luciana Tola utilizzano in parte lo stesso artificio letterario sperimentato nel fortunato Leonardo alla sbarra e danno voce a Raffaello in un Aldilà che molto somiglia a una corte rinascimentale, in cui bellissime donne e colti gentiluomini conversano e inventano passatempi.
Così, ecco che il Sanzio racconta su invito di tre belle dame tra cui Isabella d’Este il suo incontro con Margherita, la popolana di cui si innamorò perdutamente; con Baldassarre Castiglione rievoca gli anni della loro amicizia; con Leonardo da Vinci esplora il web per dare risposta a un quesito che lo assilla: gli uomini si ricordano di lui e della sua arte a cinquecento anni dalla morte?
LanguageItaliano
Release dateOct 31, 2020
ISBN9788832927757
Che sfiga, Raffaello!

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    Che sfiga, Raffaello! - Maria Teresa Landi

    Parmenide.

    Personaggi

    Raffaello Sanzio, Sulla sua tomba nel Pantheon di Roma si legge l’epitaffio scritto per lui dall’amico Pietro Bembo: Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori ( Qui giace Raffaello da cui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire ).

    Isabella d’Este, Moglie del marchese Francesco Gonzaga e signora di Mantova. Donna colta e raffinata.

    Leonardo da Vinci, Genio universalmente riconosciuto, neppure da morto riesce a tenere a freno l’innata curiosità.

    Lucrezia Borgia, Figlia di Papa Alessandro VI e sorella del cinico Cesare. Bellissima e molto chiacchierata, sposa in terze nozze Alfonso d’Este, signore di Ferrara.

    Baldassarre Castiglione, Sincero amico di Raffaello e prototipo del cortigiano perfetto, di lui Carlo V avrebbe detto: Uno de los mejores caballeros del mundo. Vera icona del suo tempo.

    Galileo Galilei, Scienziato pisano che non ha bisogno di presentazione. È considerato il padre del moderno metodo sperimentale.

    Che sfiga, Raffaello!

    Anno terrestre 1520, 6 aprile

    Apre gli occhi il giovane pittore e prova un tuffo al cuore: trovarsi in un altro mondo, così all’improvviso, non è cosa da poco. Stonato, come se avesse bevuto troppo. Vero è che la febbre degli ultimi tempi l’ha indebolito, ma…

    Davanti a lui un grandioso edificio che ricorda le terme romane, una scalinata importante e un mare di anime fluttuanti. Ne riconosce due, li ha dipinti nella Stanza della Segnatura: Platone che indica il cielo e Aristotele che invece punta alla terra. Cosa stanno dicendo?

    Il mondo non è che una brutta copia della realtà ideale e superiore.

    Macché, l’unica realtà possibile è quella terrena, quella che percepiamo con i nostri sensi.

    Chi dei due ha ragione?

    Raffaello pensa bene di chiederlo a un volto familiare. Si tratta di Eraclito, lo conosce bene per averlo dipinto con le fattezze di Michelangelo. Siede sui gradini della scala e prende appunti.

    Difficile rispondere, borbotta scontroso quello. Sono ancora qui a chiedermi quale sia sulla terra la via giusta per arrivare alla verità… La filosofia, forse?

    Perché non lo chiediamo a quei due?

    Per carità, non vanno mai d’accordo.

    Come noi artisti del resto.

    Un suono di tromba getta scompiglio nella scuola di Atene.

    Che succede?

    Come, non lo sai? È finito il processo. Qui impera l’arte del sillogismo puro e nel dibattito ci divertiamo un mondo. Questa volta è toccato a…

    Anno terrestre 2019

    Dopo tre giorni di appassionati interventi, finalmente accusa e difesa hanno deposto le armi. A cinquecento anni dalla morte, il genio di Leonardo da Vinci ha ricevuto l’ennesima conferma. [1]

    La folla di anime si disperde lentamente tra commenti e battute salaci. È stato un dibattito interessante, ma anche divertente.

    Deposto l’abito del giudice, Isabella abbandona il tribunale improvvisato, proprio mentre sulla terra irrompe il rosso di un tramonto da cartolina. Che meraviglia!

    Tutto intorno si

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