Gli sguardi dei filosofi sull'amore
Di Elisa Dipré
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Possiamo chiaramente assistere ad una spaventosa e diffusa perdita dei valori e sani principi di una volta, insieme alla scomparsa di quel romanticismo e di quelle piccole attenzioni e gentilezze, ormai derise e considerate superate, che si incontrano soltanto nei grandi classici.
Purtroppo sono poche le persone che mettono ancora cuore nei gesti e nelle parole.
Dobbiamo prendere “con filosofia” tutto ciò?
D’altronde, quasi ogni cosa si può prendere con filosofia, perché la filoso- fia si occupa della vita. E quindi anche dell’amore, con cui ha un legame speciale: nella parola filosofia, addirittura, è inclusa la radice greca del verbo amare. Difatti per molto tempo l’amore è stato considerato materia per filosofi e poeti.
Come ha sostenuto il filosofo Armando Massarenti:
“La filosofia e l’amore hanno molto in comune. Non solo perché la filosofia è amore per il sapere, ma anche per lo sguardo che ha il filosofo di fronte alle cose del mondo: invariabilmente in bilico tra lucidità e meraviglia. Lo sguardo di un innamorato”.
La filosofia ha prestato sufficiente attenzione all’amore? Che cos'è l'amore e che cosa significa amare?
Vi è una relazione fra amore e bene? L'amore può riguardare la sfera morale? L'amore appartiene solamente alla sfera dei sentimenti e delle pulsioni sessuali?
Come hanno amato i filosofi?
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Anteprima del libro
Gli sguardi dei filosofi sull'amore - Elisa Dipré
Ai miei genitori, che mi hanno reso l'adulta di oggi
Ai miei nonni, fonti d'amore
A Marco con tutto il mio amore
Indice
Introduzione
Cap.1 Eros nella religione greca
Cap.2 Amore nel pensiero di Empedocle
Cap.3 Platone: l'amore e la filosofia
Cap.4 Aristotele: amore e amicizia
Cap.5 Plotino: l'estasi mistica dell'amore
Cap.6 Sant'Agostino e l'amore
Cap.7 Bernardo di Clairvaux: i quattro gradi dell'amore
Cap.8 Tommaso d'Aquino e l'amore
Cap.9 Spinoza: amore come movimento verso Dio
Cap.10 Hegel e l'amore
Cap.11 Arthur Schopenhauer e l'amore
Cap.12 Eros e Thànatos in Sigmund Freud
Cap.13 Le storie d'amore dei filosofi
Cap.14 L'amore nella società attuale
Cap.15 Conclusioni
Bibliografia
Quando si è innamorati, si prova un sentimento di serenità tale che sembra di essere in paradiso
.
(Alain Badiou)
Introduzione
In questo mondo fatto di tecnologia, al giorno d’oggi si tende ad essere più superficiali, meno pazienti e meno scrupolosi. Si tende a togliere poesia a gesti e a parole che meriterebbero maggiore importanza e sensibilità.
Possiamo chiaramente assistere ad una spaventosa e diffusa perdita dei valori e sani principi di una volta, insieme alla scomparsa di quel romanticismo e di quelle piccole attenzioni e gentilezze, ormai derise e considerate superate, che si incontrano soltanto nei grandi classici.
Purtroppo sono poche le persone che mettono ancora cuore nei gesti e nelle parole.
Dobbiamo prendere con filosofia
tutto ciò?
D’altronde, quasi ogni cosa si può prendere con filosofia, perché la filosofia si occupa della vita. E quindi anche dell’amore, con cui ha un legame speciale: nella parola filosofia, addirittura, è inclusa la radice greca del verbo amare. Difatti per molto tempo l’amore è stato considerato materia per filosofi e poeti.
Come ha sostenuto il filosofo Armando Massarenti:
La filosofia e l’amore hanno molto in comune. Non solo perché la filosofia è amore per il sapere, ma anche per lo sguardo che ha il filosofo di fronte alle cose del mondo: invariabilmente in bilico tra lucidità e meraviglia. Lo sguardo di un innamorato
.
La filosofia ha prestato sufficiente attenzione all’amore?
Che cos'è l'amore e che cosa significa amare?
Vi è una relazione fra amore e bene? L'amore può riguardare la sfera morale? L'amore appartiene solamente alla sfera dei sentimenti e delle pulsioni sessuali?
Come hanno amato i filosofi?
Elisa Dipré
Capitolo 1
Eros nella religione greca
Eros è una parola greca che significa amore
ed è stata ripresa nel linguaggio filosofico e scientifico moderno per indicare aspetti o componenti della vita affettiva e dell’attività sessuale. Nella religione greca indica il dio dell’amore, Eros, menzionato dai testi orfici e dalla Teogonia di Esiodo come l’entità cosmica primordiale e principio che anima l’universo. Nella Teogonia il poeta descive la nascita di Eros dal Caos, insieme a Gaia dall'ampio petto
(cioè alla Terra) e al Tartaro oscuro
. Da ciò si evince che Eros è anteriore agli dei dell'Olimpo e allo stesso Zeus assumendo così le peculiarità di una forza cosmica originaria, che spinge le unità primordiali a dare alla luce ciò che nascondevano oscuramente dentro di loro
.
Ai simboli originari del dio, anicomici (una pietra) o fallici nei suoi principi santuari (ad Atene e in Beozia), si sostituì progressivamente un’iconografia che lo rappresenta spesso fanciullo, alato, munito di torcia, di arco e frecce con cui colpisce i cuori; a queste immagini corrisponde un apparato mitologico in cui Eros, non è più concepito come dio primigenio ma