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Introduzione alla letteratura tedesca
Introduzione alla letteratura tedesca
Introduzione alla letteratura tedesca
Ebook49 pages35 minutes

Introduzione alla letteratura tedesca

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Perché studiare letteratura tedesca e a che cosa “serve” la letteratura? Per rispondere a questa domanda si dà voce qui ad alcuni grandi nomi - Goethe, Kafka, Rilke, Kaschnitz, Celan, Kommerell… - i quali mostrano che la letteratura ha radici profonde nell’esistenza di chi la crea e può divenire parte essenziale della vita di chi ne fruisce, personale e professionale. 
Questo perché la letteratura racconta la verità dell’“universalmente umano”, avvicina al senso e alla bellezza delle parole in quanto arte fatta di parole, ma anche perché sollecita la dimensione emotiva e intellettuale di ciascuno ed è presente in molti luoghi della storia e della cultura occidentale.
LanguageItaliano
PublisherMorcelliana
Release dateOct 19, 2020
ISBN9788828402633
Introduzione alla letteratura tedesca

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    Introduzione alla letteratura tedesca - Lucia Mor

    Introduzione alla letteratura tedesca

    Lucia Mor

    13

    L’arca di Scholé

    e-book


    Copyright Editrice Morcelliana © 2020

    Via Gabriele Rosa 71 – 25121 Brescia

    www.morcelliana.com


    ISBN 978-88-284-0263-3

    Prima edizione digitale ottobre 2020

    Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore. È vietata ogni riproduzione anche parziale non autorizzata.

    Indice

    Premessa

    1. Poesia e verità

    2. Fatte di parole

    3. Il messaggio nella bottiglia

    4. Parlare di letteratura è difficile

    5. I luoghi della letteratura

    Bibliografia

    Risvolto di copertina

    L’autore

    Collana L’arca di Scholé

    Premessa

    Le riflessioni che seguono sono nate, e quindi vanno collocate, in un contesto molto preciso. Esse aprono il corso di letteratura tedesca rivolto alle matricole della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. I destinatari sono pertanto studenti germanisti, frequentanti curricula diversificati: Lingue e letterature straniere, Lingue, Comunicazione e Media, Esperto linguistico per il Turismo, Esperto linguistico d’impresa, Esperto linguistico per le Relazioni internazionali. Se dunque tutti gli studenti condividono la scelta dello studio della lingua e della cultura tedesca, molto diversi sono gli interessi in vista del futuro professionale. Ne consegue un atteggiamento molto disomogeneo verso lo studio della letteratura, come è documentato dalla verifica della qualità della didattica. Da molti anni nelle università italiane gli studenti devono compilare un questionario di valutazione dei singoli insegnamenti, nel quale, fra le altre, è presente una domanda relativa all’interesse verso gli argomenti trattati. La percentuale di gradimento da parte di coloro che iniziano un corso di letteratura non è mai alta, ridotto è anzi il numero di quanti mostrano un punto di vista positivo e interessato; perlopiù la lettura di poesie, racconti, romanzi o testi teatrali è sentita come difficile, noiosa, e, soprattutto, inutile.

    Due quadri di Spitzweg ben rappresentano gli stereotipi associati dagli studenti ai protagonisti del mondo della letteratura, lo scrittore e il lettore, come confermano le reazioni divertite quando i due dipinti vengono mostrati in aula: uno si intitola Der arme Poet e rappresenta, come dice il titolo, un povero poeta, malaticcio e senza una lira, infreddolito sotto le coperte del suo letto in una gelida soffitta in cui piove acqua dal tetto; il secondo si intitola invece Der Bücherwurm, letteralmente il verme dei libri, in italiano il topo di biblioteca, e ritrae un anziano signore, dal viso piuttosto triste e pieno di bitorzoli, arrampicato sulla scala di una polverosa e asfittica biblioteca dalle pareti ricoperte di libri. Queste immagini mettono a fuoco quanto il mondo della creazione e della fruizione letteraria sia visto dalla maggior parte degli studenti (eccezioni ce ne sono sempre) come una dimensione lontana, estranea e certamente senza ruolo alcuno nella loro esistenza. A questo si aggiunge la considerazione - basta fare qualche domanda fra il pubblico per averne conferma - che il testo letterario è considerato ostico se non addirittura inaccessibile, qualsiasi sia il genere frequentato, narrativo, teatrale o lirico.

    Su questo sfondo, piuttosto demotivante per chi

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