Poesia contra el bloqueo: Oltre cento voci cubane, italiane e venezuelane contro il blocco a Cuba e Venezuela
By Geraldina Colotti, Gabriele Frasca and Lucidi
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About this ebook
I proventi delle vendite saranno usati per aiutare le popolazioni di Cuba e Venezuela, impoverite dal blocco economico.
Con muy diversas voces la poesía italiana se posiciona a favor de una postura radical contra el bloqueo económico, financiero y comercial del imperio norteamericano contra Cuba y Venezuela, mantenido y recrudecido incluso en plena emergencia sanitaria de la Covid, simplemente porque son dos países disidentes que resisten la embestida del capital y del modelo único quiere se quite imponer a escala planetaria. Las dos naciones latinoamericanas ni responden a los parámetros del capitalismo sin salida en el que nos encontramos sumidos, y del cual por su precaria visión del ser humano como algo desechable, ahora corremos el riesgo de morir. El encuentro con la poesía cubana y venezolana hace de este eBook, una expresión de lo que debe ser el diálogo entre pueblos que aunque diferentes, independientemente de credos filosóficos, políticos, religiosos o ideológicos se encuentran unidos en una misma lucha por la paz, la justicia y la preservación de la vida en la tierra, empeñados en ejercer su derecho a elegir su propio destino como pueblos, naciones y culturas.
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Book preview
Poesia contra el bloqueo - Geraldina Colotti
culturas.
Amelia B. Alfonso
Nuestro, del mundo.
Cuando la asolada lágrima te nombre
Devorará la voz del espanto, la calumnia
La que construye bloques asfixiantes.
Para esa voz una isla mestiza,
seductora, rebelde,
nuestros errores, nuestros logros.
Para esa voz una caravana de médicos y lazos de amistad.
Y esta peregrina lágrima, que aviva
tu recuerdo, Fidel nuestro, del mundo
Alpidio Alonso Garau
La heredad
Dónde en no está
R. F. R.
Nos dejó sus preguntas
su mirada de santo
su pefil de mortal crucificado
Junto a su respiración cortada
nos dejó una doctrina del amor
que a cada despertar somete a prueba
palabras que no son El Evangelio
Para los que vendrán
nos dejó su fantasma
sonámbulo pertinaz con un ramo de estrellas
braceando entre las sombras
Nos dejó su difícil manera de morir
Sin saberlo
nos dejó su resurrección
su manera de ser Dios en los tiempos que corren
y
por si fuera poco
nos dejó la vigilia
hecha
según él
de sueños imposibles
Se atrevió a decir: siempre
Prefirió ser nosotros
Viola Amarelli
(hombres)
vanno a tentoni,
spostano sassi
spalano, carotaggi
hanno un progetto, pensano,
gli scoppia in mano
Antonella Anedda
Correva
Correva verso un rifugio, si proteggeva la testa.
Apparteneva a un’immagine stanca
non diversa da una donna qualsiasi
che la pioggia sorprende.
Non volevo dire della guerra
ma della tregua
meditare sullo spazio e dunque sui dettagli
la mano che saggia il muro, la candela per un attimo accesa
e – fuori – le fulgide foglie.
Ancora un recinto con spine confuse ad altre spine
spine di terra che bruciano i talloni.
Ciò che si stende il peso del prima
e il precipitare del poi:
questo io chiamo tregua
misura che rende misura lo spavento
metro che non protegge.
Vicino a tregua è transito
da un luogo andare a un altro luogo
senza una vera meta
senza che nulla di quel moto possa chiamarsi viaggio
distrazione di visi
mentre batte la pioggia.
Alla tregua come al treno occorre la pianura
un sogno di orizzonte
con alberi levati verso il cielo
uniche lance, sentinelle sole.
Franco Arminio
Ascolta, poche sono le rivoluzioni,
poche le nazioni in lotta.
Si compra e si vende,
si combatte per guadagni
personali che non servono a niente.
La notte dell'occidente
è senza stelle, si salva
solo chi non mente, si
salvano le punte delle montagne,
gli uccelli sui rami
i pesci in mezzo al mare,
si salva la lontananza dai commerci,
i luoghi sensibili alle muse.
La terra si salva
se la adoriamo,
la terra poco concimata,
la luna nostra immacolata.
Bisogna ripartire da Platone,
dalle donne follemente
innamorate,
non dal pozzo cieco
dell'incasso, ci serve
l'aria pura delle cime,
il batticuore di chi è pazzo.
Celenia Arreaza Montserrat
Festín
Voraces zamuros se asoman por las ventanas del viento
Cielo descampado expuesto al vacío de miradas huecas
El sol cae sobre el pavimento, lame las calles donde se difumina la esperanza
La rendija del hambre borra la sonrisa de unos labios sin ataduras ni bordes
Uno a uno los cadáveres obstruyen el paso
El océano cambia de color
Las flores se deshacen en silencio
El vidrio apagado de los ojos anuncia que todo está por repetirse
Las aves de rapiña preparan su banquete
Cuando dan todo por servido, desde el caos vigente para entonces…
Se levanta el coraje y un puñado de seres libres resplandece
Vincenzo Bagnoli
This corrosion (semisonetto hey now hey now now)
La pioggia dell’atlantico e le ceneri
la fine dell’inverno del rancore
lo sciogliersi in fanghiglia delle ore
del giorno che s’impiglia ai gangli teneri.
l’acqua corrode l’asfalto e i muri
facendo i fiumi e le strade più grigi
sfuma i contorni ma rende più rigi-
do il clima e gli orizzonti più duri.
diventa grigia anche l’acqua che cade
e che corrode infino alla forcata
il tristo sacco dei sogni più brutti:
smonta le storie e disfa le strade
desolazione pubblica e privata
privati ognuno di tutto e di tutti
Mariano Bàino
(da Pinocchio (moviole))
1
è io
che ode férmati fermo furfante in un intruglio
di ordini secchi di assassini
di urli dementi di pattuglie
voci arrampano a vilucchio torno torno
ai malleoli strangolando ─ è io in allungo accelero
fra abeti dai cappelli a punta rivestiti di ampie vesti
come astrologi è
io travolgo silvestri cocomeri zucche
matte cucumbre ─ è
oscuro
diabolico albero l’ontano a te di fronte con melmosi
rami ove si accagliano gli sfiati
da bocche usciti con il tono dei due punti
─ dietro il viso
il grado caporale ─ haueua
una carta in mano pareua
che volesse scrivere ongeua
con una penna sopra le muraglie pinocchio
2
quando il lungo corso di un vento si sfoga
in urto, cristo, contro un altro vento sul malfido
enorme mare e si turba
la vastezza dell’acqua, non consola
guardare da nave intatta il lontano
naufragio…
non ti allegra
distanza, né diversa sorte, se al momento
non straripa dai boccaporti, cristo, non corre
giù per i ponti la morte per acqua
Franco Bifo Berardi
Evviva maggio
Lei potrebbe. Non sa ma lei potrebbe
guidare la rivolta senza grida,
senza parole senza spiegazione
senza vittoria né contrattazione
la rivolta dei corpi che si godono
alla luce del sole allegramente,
non soltanto nel buio della notte
quando si tesse la trama del niente.
Lei potrebbe perché ha la cattiveria
e l'innocenza di chi non si doma
perché è nata nell'anno del passaggio
quando non potevamo saper che l'avremmo incontrata.
Lei potrebbe. Ha la voce squillante
seppure roca quando mormora nell'abbordaggio
lei potrebbe lei ch'è nata nell'anno di passaggio
evviva maggio e il gonfalon selvaggio.
Alessandra Berardi Arrigoni
La staccionata
Semplici assi
infitte per terra
verniciate di sabato
o domenica
preferibilmente
da un individuo
di sesso maschile:
ordinato perimetro
della proprietà privata
spesso privata
di tutto
tranne che
della staccionata.
Confine
tra mondi equivalenti,
ha per dogana
i pettegolezzi tra i vicini
e i pettegolezzi sui vicini,
quei pettegoli.
I suoi dintorni
sono anche meta
prediletta
per il sotterramento
di un cadavere
occasionale.
Non di rado
è valoroso avamposto
di conflitti acerrimi
per via di rami d’acero
che pendono
dalla parte sbagliata
- e le foglie cadute
a chi spetta
rastrellarle via dal prato?
"Sognavo una casa
con un piccolo giardino
e una staccionata bianca",
dirà tra le lacrime
la protagonista
del film,
a un certo punto.
Forse, signora,
a delimitare i sogni
così precisamente
si chiudono intorno
gli orizzonti.
Anche a tutti
noi italiani,
a dire il vero,
piacerebbe abitare
in una casa
con staccionata:
preferibilmente
però
quella di Paperino.
Pierre Bernet Ferrat
Ninguna otra
…mi ambición es que el sol con su lumbre,
la ilumine a ella sola --¡a ella sola!--,
¡en el llano, en el mar y en la cumbre!
(Mi bandera). Bonifacio Byrne
Radiante siempre
bajo un cielo digno
colgada de un balcón
una ventana en fechas patrias
a la entrada
o en el patio de una escuela
junto un busto de Martí
con niños que a su sombra
exclaman seremos como el Che
aunque aún no comprendan del todo
la significación de esa consigna
que les hace palpitar el corazón.
En un parque un edificio público
la plazoleta de una unidad militar
pintada sobre el techo de una fábrica
donde se cosecha el futuro del país.
Siempre ¡…ella sola! poeta
como quisiste verla.
Alberto Bertoni
Blocchi
È come quando
blocchi a qualcuno l’aria, gli metti
una mano sulla faccia e
Che vita mai ti aspetta, chiedi,
come farai a riaccendere il respiro,
gustarti il tuo cibo,
divorare fino all’osso una polpa
E io a scontare la mia colpa?
Tutte domande retoriche
formulate con calma sadica
trascritte sullo smartphone
e affidate al refolo fra i pini
che spietato annuncia pioggia
al nostro minuscolo disagio
di vacanza in sospeso
tutto il pomeriggio nell’acquario
di qua dal vetro
Quanto a immedesimarti,
eccoti già nella fornace
di sentimento, indignazione e voglia
oltrepassando con lui la soglia
fino a sentirti in sogno
il DeNiro di Mission
Fra qualche anno
si parlerà di genocidio,
mi convinci tranquillo
dal tuo rifugio d’Appennino,
mosso dalla coscienza di chi è nato
dalla parte che inventa
liturgie a discolpa
e va a caccia di sacro,
che vorrebbe ma non sa rappresentare
perché il povero dev’essere sempre
povero vero
e mai la sua parola
Del Venezuela conservando in memoria
la scia lontana di un aereo
Caracas pentola marcia sotto l’ala
Franchista garrota americana
Alexander Besu Guevara
NO PUEDES ENTENDER. Nunca podrías.
Los muros no detienen la confianza
en nuestro inmenso porvenir. Los muros
más bien nos instan y nos soliviantan.
Ni cercas, ni barreras, ni broqueles,
ni mampuestos, ni diques, ni murallas,
podrían detener la voz robusta
de esta tierra amorosa y soberana.
Un criollísimo y viril orgullo
se nos enciende con tus amenazas,
y las penalidades que prometes
nos endurecen el barniz del alma.
Si supieras que somos una tribu
de sueños luminosos como el alba,
que fabricamos nuestro propio cielo
y elaboramos nuestras propias alas,
para salir volando sin tu anuencia
a dar abrazos, a fundar alianzas,
a repartir sonrisas por el mundo
pese a tus muros y tus alambradas,
entenderías el por qué mi isla
tiene el mismo color de la esperanza.
Elisa Biagini
Parc de la Liberté: due passi ad Algeri
Nell'assenza di briciole
e gocce questo è un paesaggio
di tessere mancanti dove
gli uccelli rispondono da
grate e libera è solo
l'acqua del digiuno.
Vito M. Bonito
luna piena
in questa nazione spezzata siamo stanchi e feriti. Ci hanno lasciati soli, senza niente. Siamo stati abbandonati. Siamo come il vomito in strada davanti ad un bar malfamato. Siamo stati cacciati in fondo al barile, e tutte le nostre capacità di comprensione e amore sembrano sparite per sempre. Se vogliamo sopravvivere, dovremo diventare come gli animali e dovremo lasciar perdere ogni senso di civiltà e comprensione
Harmony Korine - Werner Herzog
a casa i vivi non ritornano più
nei letti dei bambini - sussurra la cenere – su!
su! è