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Una fidanzata a contratto (eLit): eLit
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Ebook150 pages2 hours

Una fidanzata a contratto (eLit): eLit

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About this ebook

Spose a 18 carati 3
Fingersi la fidanzata di uno degli attori più sexy di Hollywood farebbe la felicità di qualsiasi donna, ma non della timida Gretchen McAlister. Suo malgrado, la donna è costretta ad accettare la proposta quando il responsabile delle pubbliche relazioni di Julian Cooper si rivolge alla sua agenzia matrimoniale: la star è appena uscita da una rottura burrascosa con una collega e ha bisogno di un'accompagnatrice per presenziare a un matrimonio. Ben diversa dalle donne che frequenta di solito, Julian rimane subito affascinato da Gretchen, tanto da desiderare che la finzione diventi realtà.
LanguageItaliano
Release dateNov 2, 2020
ISBN9788830521476
Una fidanzata a contratto (eLit): eLit

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    Una fidanzata a contratto (eLit) - Andrea Laurence

    978-88-3052-147-6

    1

    «Mi scusi, eh» polemizzò Natalie, protendendosi verso il cliente seduto di fronte. «E lei vorrebbe che ce ne occupassimo noi? Non è di nostra competenza.»

    Gretchen era contenta che Natalie lo avesse detto, perché era piuttosto confusa anche lei.

    Le quattro proprietarie della Spose a 18 carati erano sedute in sala riunioni davanti a un uomo dall'aria arrogante in abito sartoriale di eccellente fattura. Non era di Nashville, lo si capiva lontano un miglio, e stava farneticando.

    Ross Bentley pareva infastidito dalla perplessità delle donne, così come lo erano loro nei suoi riguardi.

    «Nella vostra pubblicità, non dite che siete un'agenzia che organizza un matrimonio dalla A alla Zeta?»

    «Sì» rispose Natalie, «e ciò normalmente significa che pensiamo noi al banchetto, alla musica e ai fiori. Non ci è mai stato chiesto di fornire un'accompagnatrice a uno degli ospiti. Questa è un'agenzia che organizza matrimoni, non appuntamenti.»

    «Mi spiego» insistette Ross con un sorriso posticcio che non prometteva nulla di buono. «Si tratta di una richiesta particolare, me ne rendo conto, e vorrei che questa conversazione rientrasse nel patto di assoluto riserbo che so che avete garantito al vostro cliente, il signor Evans, quando si è rivolto a voi per l'organizzazione del suo matrimonio.»

    Murray Evans era un nome di spicco nel panorama della musica country. Durante il suo ultimo tour, si era innamorato della cantante che apriva i suoi concerti, e con lei aveva programmato un mega matrimonio i cui festeggiamenti si sarebbero protratti nell'arco dell'intero weekend. Uno di quegli eventi che attiravano l'interesse dei media e dal cui clamore bisognava proteggere. La Spose a 18 carati assicurava ai suoi clienti la massima riservatezza, con tanto di clausola inclusa nel contratto, così da scongiurare che trapelassero indiscrezioni da parte delle quattro wedding planner, proprietarie dell'agenzia.

    In verità, Gretchen era un po' stufa di quei matrimoni stellari. I soldi erano una benedizione, questo sì, tuttavia avere a che fare con gente capricciosa con pretese spesso assurde era snervante.

    «Può stare tranquillo» assicurò Natalie.

    «Io rappresento Julian Cooper, l'attore. È un amico di vecchia data del signor Evans e sarà il suo testimone di nozze. Non so quanto siate informate sulle vicende personali delle celebrità, ma è di dominio pubblico la recente rottura della relazione di Julian con Bridgette Martin, sua coprotagonista nel film Bombs of Fury. Bridgette è stata sorpresa dai fotografi in compagnia di un altro famoso attore. In qualità di manager del signor Cooper, ritengo che non faccia bene alla sua immagine che il mio cliente si presenti al matrimonio da solo; tuttavia, allo stesso tempo, l'ultima cosa di cui Julian ha bisogno in questo momento è di complicarsi la vita con un'altra relazione. Gli serve semplicemente una donna che gli stia accanto e finga di essere la sua compagna per tutta la durata dei festeggiamenti. Nulla di sconveniente, ve lo assicuro.»

    Gretchen sapeva bene chi era Julian Cooper – era impossibile ignorarlo – sebbene non avesse visto nessuno dei suoi film. Era il re degli action movie, film pieni di inseguimenti rocamboleschi, sparatorie, con sceneggiature approssimative. Un genere di film che a lei non piaceva, ma che sapeva in molti guardavano e apprezzavano. Le pareva strano che un sex symbol come lui, con tanto di addominali scolpiti messi in evidenza nelle locandine dei film e nei trailer, avesse bisogno che una donna venisse pagata per stare al suo fianco. Anche se non amava i suoi film, non aveva nulla da ridire sul suo fisico statuario. Se uno così doveva ricorrere a una fidanzata di facciata, allora per lei non c'erano speranze.

    «Che genere di donna sta cercando?» azzardò Bree, la fotografa dell'agenzia. «Non sono sicura di conoscere molte signorine capaci di sembrare disinvolte a braccetto con una star del cinema di quel calibro.»

    «È comprensibile» convenne Ross. «Preferisco una donna comune. Non voglio, insomma, che sembri una escort. E poi, farsi vedere con la tipica ragazza della porta accanto sarebbe una mossa vincente con le sue fan, perché darebbe loro delle speranze.»

    Gretchen espresse in una smorfia il proprio scetticismo e Ross le scoccò un'occhiata tagliente dal lato opposto del tavolo. «Siamo disposti a pagare bene per il disturbo. Diecimila dollari mi sembrano una cifra congrua, no? Più gli extra per il parrucchiere, vestito e quant'altro.»

    «Diecimila dollari?» Gretchen a momenti si strozzava. «Sta scherzando?»

    «Sono molto serio, invece» assicurò Ross. «Allora, mi potete accontentare, sì o no?»

    Natalie prese un bel respiro e annuì. «Sì. Manderemo una ragazza dal signor Cooper non appena arriverà a Nashville.»

    «Perfetto. Dovrebbe essere qui domani sera e alloggerà all'Hilton.» L'uomo si portò una mano sul petto ed estrasse dalla tasca interna della giacca un portafoglio di pelle nera. Un secondo dopo, un blocchetto di banconote era poggiato sul tavolo, davanti a Natalie. «Questi dovrebbero bastare per le prime spese. Il resto vi sarà consegnato a matrimonio finito.»

    Senza aggiungere altro, si alzò in piedi e uscì dalla stanza, lasciando le quattro donne in attonito silenzio.

    Fu Bree, alla fine, a fiondarsi sul denaro e a contarlo. «Caspiterina, ragazze, questi sono due sacchi. Bastano e avanzano per un bell'abito da sera e qualche ammennicolo, mi pare, no?»

    Amelia, la cuoca e pasticcera dell'agenzia, oltre che la modaiola del gruppo, nicchiò. «Dipende. Intanto, bisogna vedere se riusciamo a trovare la materia prima. Chi di noi si presterebbe?»

    «Io no» si rifiutò Bree prontamente. «Sono fidanzata, e poi sarò impegnata con le foto. E tu nemmeno, direi, sei sposata e pure incinta.»

    Amelia si lisciò il pancione. Era alla ventiduesima settimana e da non molto aveva scoperto che lei e suo marito Tyler avrebbero avuto una femminuccia. «Anche se non lo fossi stata, devo preparare un banchetto per cinquecento invitati. Sono già con l'acqua alla gola, pur con l'aiuto di Stella.»

    Si girarono tutte verso Natalie, intenta a digitare sulla tastiera del suo tablet.

    «Non guardate me» protestò questa, quando si accorse di essere stata presa di mira. «Io mi devo occupare della supervisione generale. Sarò tutto il tempo con le cuffie in testa a coordinare le operazioni e a far sì che tutto fili liscio.»

    «A chi lo possiamo chiedere, allora? Ti viene in mente qualcuno?» domandò Gretchen, rivolgendosi proprio a Natalie. «Tu sei cresciuta a Nashville. Non conosci nessuna ragazza a cui non dispiacerebbe essere la bella di una star del cinema per un paio di sere?»

    «E se ci andassi tu?»

    «Che cosa?» esclamò Gretchen con voce stridula, in risposta a quella proposta assurda. «Che cosa c'entro io con Julian Cooper?»

    Natalie fece spallucce, minimizzando il suo sconcerto. «Hanno detto che vogliono una ragazza normale, no?»

    «Il fatto che non vogliano una top model non significa che si debbano accontentare di una come me. Sono bassa e grassa, e con gli uomini sono una frana. Ammutolisco ogni volta che vedo il fidanzato musicista di Bree, ve ne siete scordate? Come potete pensare che riesca a comportarmi in maniera disinvolta mentre uno degli attori più sexy di Hollywood mi sussurra languido all'orecchio?»

    «Tanto per incominciare, non sei grassa» la rimbrottò Amelia. «Sei formosa. E a un sacco di uomini piacciono le donne con curve morbide come le tue.»

    Formosa? Curve morbide? Gretchen strabuzzò gli occhi. Era in sovrappeso da quando portava il pannolino, per la miseria. Le sue due sorelle erano di costituzione esile e delicata, con lo stesso fisico da ballerina della madre; mentre lei era tutta suo padre, purtroppo, il tipico russo tozzo e corpulento.

    «Non starete dicendo sul serio, voglio sperare. Anche se fossi l'ultima donna sulla faccia della terra e lui non avesse nessun'altra alternativa, vi dimenticate che io qui ci lavoro? Sarò indaffarata proprio come voi.»

    «Non esattamente» la contraddisse Bree. «Gran parte del tuo lavoro tu lo sbrighi nei giorni precedenti la cerimonia.»

    Gretchen si accigliò. Bree aveva ragione, anche se non voleva ammetterlo. Le partecipazioni erano state spedite diversi mesi prima, i programmi, i menu e i segnaposto erano stati ultimati già da un pezzo. A decorare la sala ci pensava la sera prima, ma ciò non significava che il giorno del matrimonio non ci fossero un sacco di cose da sbrigare. «Non mi sembra che, arrivato il sabato, io me ne stia con le mani in mano.»

    «Non vogliamo dire questo» disse Bree.

    «In ogni caso, è un'idea assurda» borbottò. «Julian Cooper... ma per favore.»

    «I soldi, però, potrebbero farti comodo.»

    Gretchen guardò Amelia ed emise un sospiro. Quello era il suo punto debole. Da quando avevano avviato l'attività di wedding planner, la maggior parte dei profitti serviva per pagare il mutuo che avevano acceso per costruire tutta la struttura, per cui i loro stipendi non erano granché. Per Amelia e Bree quello non era più un problema. Bree si era fidanzata con un ricco produttore discografico e Amelia era sposata con un commerciante di pietre preziose. Gretchen riusciva a vivere decorosamente, ma le rimaneva ben poco per gli extra. «E a chi non farebbero comodo?»

    «Potresti finalmente andare in Italia» suggerì Natalie.

    A quel punto Gretchen emise un sommesso brontolio. Avevano trovato il suo tallone d'Achille. Erano anni che sognava di fare un viaggio in Italia, da quando frequentava le superiori. Il suo desiderio era quello di trascorrere settimane intere a immergersi nell'arte, a godersi ogni monumento, ogni dipinto dei maestri del Rinascimento. Tuttavia non era un viaggio alla portata delle sue tasche, purtroppo, nonostante provasse da anni a mettere i soldi da parte. Natalie aveva ragione. Con quel gruzzolo fra le mani, avrebbe potuto subito acquistare un biglietto aereo e partire.

    Firenze, Venezia, Roma...

    Scacciò dalla mente il pensiero di un gelato sulla scalinata di piazza di Spagna e guardò in faccia la realtà. «Siamo oberate di lavoro e non riesco a intravedere la possibilità di prendermi tre settimane di ferie per andare in Italia, nel mio prossimo futuro. Il riccone potrebbe sganciare pure un milione di sacchi e io non riuscirei comunque a partire.»

    «Dimentichi che siamo chiuse nella settimana tra Natale e Capodanno. È già qualcosa» mediò Natalie. «O potresti partire in primavera. Se ti porti avanti con la stampa di partecipazioni, menu, eccetera, potremmo trovare qualcuno che si occupi degli addobbi. L'importante è che tu abbia in mano il denaro per poter affrontare le spese del viaggio. Il resto si sistema.»

    «È così, Gretchen» si associò Bree. «Sono un sacco di soldi. E per cosa? Per stare avvinghiata al corpo di una bomba sexy come Julian Cooper, fargli gli occhi dolci, ballare con lui e sbaciucchiarlo davanti ai fotografi.»

    Gretchen serrò la mascella, soffocando la voglia che aveva di protestare, perché anche stavolta sapeva che Bree aveva ragione. Tutto quello che doveva fare era stringere i denti per un paio di giorni e poi sarebbe potuta partire per l'Italia. Non le si sarebbe mai più presentata un'occasione come quella.

    Se Ross non fosse stato personalmente responsabile del successo della sua carriera, Julian lo avrebbe licenziato seduta stante.

    «Mi

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