ADHD, Strategie educative per gli insegnanti: Pratico manuale per docenti
ADHD, Strategie educative per gli insegnanti: Pratico manuale per docenti
Descrizione
All'interno del libro è presente un template esclusivo per organizzare un Programma Educativo Individuale per alunni ADHD nella scuola primaria, che il docente potrà personalizzare secondo la sua esperienza.
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Anteprima del libro
ADHD, Strategie educative per gli insegnanti - Arianna Fabbro
Capitolo 1
1.1 Cos’è l’ADHD
L’Attention Deficit Hyperactivity Disorder, Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (da ora in poi ADHD) è una categoria di disturbi medici associata a difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività, difficoltà a controllare comportamenti non appropriati relativamente all’età dell’individuo.
Non esiste un test unico per la diagnosi dell'ADHD, i terapisti valutano un cluster di comportamenti al fine di effettuare una diagnosi individuale. In questo quadro si tendono a individuare aspetti problematici nel comportamenti dei bambini e successivamente si concentra sull'identificazione sulle singole patologie atte a definire un vero e proprio quadro clinico.
Al fine di identificare i bambini affetti da questo disturbi+o è necessario che i sintomi appaiano in un arco di tempo più o meno definito e siano caratterizzati da un certo decorso. I sintomi cominciano quindi da sei anni a dodici, sono presenti per più di sei mesi, e causare problemi in almeno due (ad esempio a scuola, a casa, o nelle attività ricreative). Nei bambini questi sintomi possono risultare in carenze dell’apprendimento, in paerticolare in ambito scolastico. Nonostante le difficoltà che provoca, soprattutto nella società moderna, molti bambini con ADHD dimostrano una buona capacità di focus e concentrazioni per le attività che trovano interessanti.
Nonostante l’ADHD sia il disturbo più comunemente studiato e diagnosticato nei bambini e negli adolescenti, le cause esatte del problema non sono note. Si ritiene sia sostanziale un’interazione tra fattori genetici e ambientali.
Studi recenti hanno dimostrato che sono coinvolti direttamente quei geni che riguardano direttamente la neurotrasmissione della dopamina. (DAT, DRD4, DRD5, TAAR1, MAOA, COMT, e DBH). È stata inoltre individuata una variante comune al 9% della popolazione diagnosticata, un gene