Ponti intrecciati: Versi 1954-1958
Di Maria Mauri
()
Info su questo ebook
Categorie correlate
Recensioni su Ponti intrecciati
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Ponti intrecciati - Maria Mauri
figli.
Introduzione
Ponti intrecciati
sono preghiere che accomunano persone, anche distanti tra di loro. Ognuno prega per l’altro: così uno prega per uno e si fa un ponte, poi questo prega per un altro e si fa un altro ponte, poi codesto prega per un altro ancora e si fa un altro ponte ancora, poi quello… e così via. Alla fine capitava che alcuni ponti si intrecciavano, per cui ti trovavi che una persona lontana da te pregava per te, riallacciandosi allo stesso ponte che avevi lanciato tu. È un’esperienza di fede e di solidarietà bellissima. Per questo abbiamo voluto riprendere questo titolo dalla poesia Ponti
.
Chi è Mariuccia Mauri?
Maria Mauri nasce a Barzio, comune e principale centro della Valsassina - allora in Provincia di Como - il 16 agosto del 1935. Dal 1974 vive ad Olgiate Comasco¹. Come ci racconta spassionatamente: è nata alle otto del mattino ed il suo nome di battesimo è Maria Giuseppina. Il padre, Carlo, fa il giardiniere, e la madre, Caterina, detta Rina
, fa la casalinga. Ha due fratelli: Francesco e Adelio. Uno dei fratelli muore in un incidente stradale, andandosi a sbattere contro una pianta nel 1971. Lo cita anche in una poesia A mio fratello Adelio, ferito
con manzoniana nota: «immoto giace»². Eco di questa vita familiare li troviamo sia nella poesia Mio padre
, dove lo dipinge con un sorriso e «tornato fanciullo», sia in Le tre sentinelle
, dove ricorda tre tuie che vigilano sui bambini del nido materno³.
Di Barzio leggiamo nella Guida del Touring Club: «È la maggiore località (m.767, ab. 1331) di soggiorno turistico della valle. In origine la sua fortuna era legata alle attività casearie, che sfruttavano i facili accessi alla vicina Val Taleggio… Nella parrocchiale di S. Alessandro spicca una tela di Giovanni Stefano Montalto, della seconda metà del 600, Decollazione del Battista. Nell’ex oratorio di San Giovanni Battista è ora allestito, per volontà degli eredi, il Museo privato delle opere dello scultore Medardo Rosso (1858-1928). Di Barzio erano originari i Manzoni, potenti mercanti che commerciavano i prodotti della lavorazione del ferro nella valle…»⁴. Il bisnonno di Alessandro Manzoni, infatti, era di Barzio. Pare che Barzio fosse stato fondato dai Celti, o dai Longobardi, anche se vi sono tracce di insediamenti di epoca romana. Da questa località infatti passava la Via Spluga. Ecco come viene descritto nel Dizionario Corografico (1854): «Allegro villaggio della Valsassina in una valle eminente alle falde meridionali del Monte Pendaglio, a cui piedi scorre precipitosa la Pioverna. Il suo montuoso territorio non ha che pascoli e castagni, ma vi si alleva del bestiame e si fanno ottimi formaggi, oggetto principale di cui si occupa una piccola fiera che ivi si tiene ogni anno alla metà di settembre. Nei suoi contorni vi sono indizi di miniere di ferro, piombo