Poesie d’assuefanti bellezze
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Anteprima del libro
Poesie d’assuefanti bellezze - Alessandro Paganelli
Mondo.
LUNGIMIRANTI RICORDI
A volte, quando la mente s’accheta svuotandosi
degli attanaglianti pensieri che normalmente
l’assalgono, riaffiorano ricordi d’un tempo, con i
quali ripercorro strade riassaporandone
lungimiranti pensieri portatori di gioie e dolori reconditi
Frammenti d’un estate
Frammenti d’un estate costernata da luce,
un’estate priva d’addii,
un ‘estate che ha lasciato ricordi sulla pelle,
ricordi di momenti intrisi di spensieratezza e gioia,
ricordi d’un amore ricambiato, infuso
in un amplesso d’estasi con il sol
al qual senza nulla chieder
m’ha donato significanti orgasmi d’energia.
O mia dolce cara estate,
con il cuor ricolmo di lacrime
frutto di recondite nostalgie
t’imploro di sopraggiungere
al cospetto del mio tempo
e di governare con acume
il viaggio introspettivo dell’anima mia.
Ti amo.
Il tempo
Esiste il tempo del dovere,
il tempo del piacere,
il tempo di scrivere d’amore,
ed il tempo per distendersi
acquietando i pensieri,
abbandonandosi al recondito
facendo si che la mente dei ricordi
lavori incondizionata senza inibizioni,
portando inevitabilmente il mio stato
ad una condizione di bellezza o di dolore.
Il ricordo generato dall’irrazionalità
naviga nella natura incontrollabile
del sé, governando senza rivali,
ricordi di vita per cui dannarsi,
ricordi di vita per cui gioire,
costruendo e forgiando la vita
d’immense crescite interiori.
Nostalgie d’un tempo
Acuto dolor nel mio cuor
a rimembrar ricordi d’un tempo
quando tutto fu perfetto
quando tutto fu armonia assoluta,
rivesto di ricordi il mio io
immaginandomi catapultato in quel tempo,
tempo d’armonia,
tempo di gioia,
tempo di bellezza recondita.
Non smetterò mai di pensare
e rivivere nella mente sub-cosciente
le gioie provate,
per ritrovare gli antichi battiti del cuore,
generatori d’attuali energie
tese a governare le lacrime
di ricordi e bellezza.
Il mare d’inverno
Il mare d’inverno,
rimembralo mi sovvien bellezza
mischiata a nostalgia d’estate,
tu dormiente leggiadro stai,
baciato dal grigiore del ciel,
non conosci sorriso ora,
ma sol lacrime mischiate
indissolubilmente con gocce di pioggia.
Mi siedo disteso sul bagnasciuga
a riassaporar ricordi d’esistenze felici,
quando nell’acqua giocavo
a rincorrer specchi di luce
generati dai baci del sol
meravigliandomi di quanto vivevo,
in un afflato meraviglioso di gioie.
Ora ti guardo e sorrido
stringendomi dal freddo
consapevole che esisteranno tempi
di future gioie.
A presto mio caro amico.
Mio amato Padre
Caro mio amato Padre
ricordo quella tarda mattinata
di diciannove anni fa,
fu il 20 gennaio d’un sabato,
ricordo quando l’anima sublime
abbandonò il tuo corpo inerme
e si ricongiunse con quella di Dio Padre,
colui che ha l’immenso e lo
straordinario potere paterno
d’illuminar d’amor e rigenerarne