Strega superstar (Trixie Pepperdine Mystery, #10): Trixie Pepperdine Mystery
Di Morgana Bell
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Info su questo ebook
Trixie vuole anche scoprire il motivo per cui il detective Sterling è stato sospeso dal lavoro. Nonostante le abbia detto chiaramente di non immischiarsi, lei non gli dà retta e prende in mano la situazione. Nel frattempo si imbatte nel padre che pensava fosse morto e che desidera parlarle. E come se tutto ciò non bastasse, le viene chiesto di indagare su una serie di rapine messe a segno sull’autobus che collega il mondo umano a quello magico.
E dulcis in fundo un caso del passato torna a perseguitarla… letteralmente!
Serie Trixie Pepperdine Mystery
Strega per caso - Libro 1
Un tocco di magia - Libro 2
Strega in libertà - Libro 3
Il colpo della strega - Libro 4
La strega è mobile - Libro 5
Strega si nasce - Libro 6
Vita da strega - Libro 7
Processo alla strega - Libro 8
Strega per sempre – Libro 9
Strega superstar – Libro 10
Attenti alla strega - Libro 11
La notte della strega – Libro 12
Attacco alla strega - Libro 13
Morgana Bell
Sono nata a Milano e sono cresciuta in un mondo di libri. Mia madre era una lettrice vorace e mi ha trasmesso il suo amore per la narrativa. I miei primi ricordi sono: io con un libro in mano o mentre disegno con le matite colorate, per ore intere. Ho scritto il mio primo romanzo quando avevo vent’anni, ma l’amore per la pittura mi ha portato a studiare arte. Ho frequentato l’Accademia di Brera a Milano, ma poi ho proseguito per altre strade. Durante gli anni ho continuato a dipingere e a scrivere, ma non ho mai pensato seriamente a fare pubblicare i miei lavori. Fortunatamente, quando mi sono decisa a farlo, nel 2012, Amazon ha consentito agli scrittori come me di pubblicare i propri romanzi. E lo stesso è successo con gli altri rivenditori come Apple, Google e Kobo che hanno aperto le loro porte agli autori. Quando non sto scrivendo, dipingo e leggo. Adoro gli animali e mi piace viaggiare.
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Anteprima del libro
Strega superstar (Trixie Pepperdine Mystery, #10) - Morgana Bell
perduto
Capitolo 1
––––––––
Dopo che il trasferimento di Mark Sterling era stato annullato, pensavo che io e lui avessimo finalmente stabilito una vera connessione. Credevo che il nostro prossimo appuntamento sarebbe stato qualcosa di speciale, una sorta di nuovo inizio. Il tipo di appuntamento in cui il cielo è blu, gli uccelli cantano e i teneri coniglietti saltellano felici in un prato fiorito.
La realtà era molto più prosaica: nel cielo c’erano nuvole di pioggia, gli avvoltoi volavano sopra le nostre teste e non c’era traccia di coniglietti o di altri animali.
La serata era offuscata dalla sua sospensione, e sebbene Mark si sforzasse di apparire tranquillo, avevo capito che era molto preoccupato. Mi ero ripromessa di non sollevare l'argomento perché sapevo che lui non voleva parlarne, ma alla fine mi sentii in dovere di dire qualcosa.
Allora, come sta andando l'indagine interna?
Oh cielo, sembrava che gli avessi chiesto com’era andata l'endoscopia.
Quelli degli affari interni mi hanno interrogato.
Sospirò. Ma non ho più saputo niente.
Dai, Mark. È assurdo. Questa faccenda avrebbe dovuto essere stata chiarita in pochi giorni. Perché si trascina così a lungo?
Tu non sai come funziona il sistema. Gli ingranaggi girano molto lentamente.
Cosa stai facendo per accelerare le cose? Non puoi startene con le mani in mano e continuare a farti trattare in questo modo.
Devono seguire delle procedure.
Come fai a restare così calmo?
Arrabbiarsi non serve a nulla.
Sembrava che per me funzionasse.
Perché non vuoi almeno che ti aiuti?
No! Te l'ho detto. Non devi immischiarti.
L'uomo era esasperante. Perché non riusciva a essere più ragionevole? Come... ehm... be’, come me, per esempio.
Finimmo presto la serata. Quando mi riaccompagnò a casa, non lo invitai a entrare; nessuno di noi due era nel giusto stato d'animo. Mark era arrabbiato con me perché avevo cercato di immischiarmi in questa faccenda, e io ero arrabbiato con lui perché non voleva il mio aiuto.
Ti chiamo,
disse, mentre scendevo dalla sua macchina.
Pensai di scusarmi, ma poi pensai ai frollini al burro.
Si. Va bene. Ci vediamo.
E con ciò, se ne andò. Ecco l’ultimo di una lunga serie di appuntamenti di successo. Quando imparerò a tenere la bocca chiusa? Le risposte vanno inviate a: Neanche per idea, c/o non capiterà mai.
––––––––
La mattina dopo ero ancora di cattivo umore. Alla faccia del nostro ‘nuovo inizio’. È stata tutta colpa di Blink.
Perché? Non sapevo perché, ma dovevo dare la colpa a qualcuno. E non penserete mica che l’avrei data a me stessa, no?
Se avessi dovuto stilare un elenco di tre persone che quella mattina non volevo incontrare, avrei scritto: l’Oscuro, la nonna e... troppo tardi! Eccolo lì.
Buongiorno, Trixie,
disse il signor Burns.
Giorno.
Non ero proprio riuscita a dire ‘buon’.
Se nei prossimi trenta secondi avesse detto la parola film
, sarei stata costretta a ucciderlo. Ma non lo avrei fatto in modo cruento, naturalmente. Non sono del tutto senza cuore.
Cosa ne pensi di lei?
Chiese con un gran sorriso.
Non ero per niente in vena di enigmi. ‘Lei’ avrebbe potuto essere qualsiasi cosa; o qualche diva del cinema di cui non avevo mai sentito parlare, oppure la sua tartaruga d’acqua dolce.
Devi dirmi qualcosa di più. Chi è ‘lei’?
La mia nuova macchina, ovviamente!
Dov'è?
Mi guardai intorno, ma non vidi nessuna minicar.
È laggiù!
Ancora non riuscivo a vederla. A meno che non fosse parcheggiata dietro l'auto sportiva rossa. Una Ferrari cabrio, se non mi sbagliavo, una delle mie auto preferite. Non poteva importarmene di meno della macchina del signor Burns, ma volevo dare un'occhiata più da vicino a quella bellezza.
Allora, cosa ne pensi?
Il signor Burns mi aveva seguito.
Dov'è?
Eccola! È proprio davanti a te!
È questa?
Sì.
È tua?
Sì.
La Ferrari?
Sì.
L'hai noleggiata?
Sapevo che c'erano società specializzate nel noleggio di auto di lusso come questa per brevi periodi. In realtà anch’io avevo pensato di noleggiare una Ferrari, ma il costo era talmente proibitivo che avevo dovuto rinunciare.
No. L'ho comprata.
Mi stava sfuggendo qualcosa? Che lavoro faceva il signor Burns? Non ne avevo idea; non mi era mai importato abbastanza per chiederglielo. Non mi sembrava che fosse uno spacciatore di droga o un agente di borsa, quindi in quale altro modo avrebbe potuto permettersela?
Hai vinto alla lotteria?
Assolutamente no. Non mi piace il gioco d'azzardo.
Hai ricevuto un’eredità?
Niente del genere. Ho fatto un ottimo affare con questo piccolo gioiello. È stata una vera occasione.
L'hai rubata?
No, certo che no.
Rise. Tutti i documenti sono in regola. Ho controllato e ricontrollato. Si tratta solo di avere i contatti giusti. L'ho comprata da un altro appassionato di film, che ho incontrato tramite la mia rubrica sull’Oracle. Quando mi ha detto quanto voleva, l’ho presa al volo.
Feci scorrere le dita lungo le linee affusolate del cofano. Non avrei mai pensato di dirlo, ma in effetti ero un po’ invidiosa del signor Burns. Già mi ci vedevo al volante di una Ferrari. Essere una strega aveva i suoi vantaggi, quindi perché non potevo procurarmi una macchina come questa con la magia? Quale uso migliore e altruistico della magia potrebbe esserci?
Sei già andato a farci un giro?
Non ancora. Me l’hanno consegnata ieri in tarda serata. Pensavo che avrei potuto metterla alla prova stasera. Ti va di venire con me?
Questo era un bel dilemma!
Pro: farei un giro sull'auto più bella del mondo.
Contro: il signor Burns.
Pro: forse avrei potuto addirittura provare a guidarla.
Contro: il signor Burns.
Era una decisione difficile, e tutto dipendeva dal fatto se avessi potuto guidarla o no. Per riuscirci, potevo usare tutte le mie astuzie femminili e flirtare con il signor Burns. Ma sarebbe stato contrario a qualsiasi etica, dato che non avevo alcun vero interesse per lui.
Certo, mi piacerebbe molto venire con te.
Che cosa? Giudicatemi male quanto volete, ma una Ferrari è sempre una Ferrari.
Bene! Se il tempo lo consente, possiamo percorrere la strada costiera e dirigerci verso il mare.
Ottima idea.
––––––––
Quel gatto sta di nuovo tramando qualcosa,
disse la signora Piggy quando entrai in ufficio.
Cosa sta combinando adesso?
Non lo so, ma dal tuo ufficio provengono tantissimi miagoli.
Ormai si potrebbe pensare che niente di quello che Blink potrebbe fare mi sorprenderebbe, ma in qualche modo quella grossa palla di pelo c’era riuscito un’altra volta.
Era appollaiato sul davanzale della finestra con in mano le sue due bandierine. Di fronte a lui c'erano altri nove gatti. Nove! Lo stavano osservando così intensamente che a malapena si accorsero del mio arrivo. Blink era una specie di gran maestro quando si trattava di segnali con le bandiere. Inizialmente le aveva usate per comunicare con Dafne, la sua ragazza, la top model felina. Da lì, avevano continuato a inviarsi messaggi tramite un elicottero telecomandato e poi via smartphone. Ma Blink aveva ancora un debole per le sue bandiere, e ad essere sincera, anch’io. Era un mezzo di comunicazione così insolito e tuttavia accattivante per una storia romantica.
Ma perché aveva deciso di riprendere le sue bandiere? E, cosa più importante, perché c'erano tutti quei gatti nel mio ufficio?
Ti dispiace levarti di torno?
Mi lanciò uno sguardo torvo col suo unico occhio. Stai interrompendo la mia lezione.
Cosa sto interrompendo?
La mia lezione. La stai interrompendo. Cosa c’è che non hai capito?
Che tipo di lezione?
Sospirò, ovviamente era esasperato dalla mia ottusità. Ti darò un indizio.
Agitò le sue bandiere. Vuoi provare a indovinare?
Stai dando lezioni di segnali con le bandiere?
Molto bene, ancora una volta dimostri di essere un’investigatrice privata di prima classe.
Tornò alla sua lezione. Cinque minuti di pausa, ragazzi, mentre spiego alcune cose alla mia umana. A quanto pare non è molto sveglia.
Gli altri gatti iniziarono a esercitarsi con i segnali mentre Blink veniva a parlarmi.
Non potevi aspettare fuori fino alla fine della lezione?
No, non potevo. Nel caso in cui non l'avessi notato, questo è il mio ufficio. E comunque, mi sorprende che ci sia una così grande richiesta di imparare i segnali con le bandiere.
Potrei avere qualcosa a che fare con questo.
Avrei dovuto immaginarlo.
Tutto è iniziato con un post che ho pubblicato su GattoSocial pochi giorni fa. Per caso ho menzionato il fatto di come io e Dafne ci siamo messi insieme. L'ho fatto solo per raccontare una specie di storia di interesse felino, ma dopo che è apparso su GattoSocial, sono stato contattato da molti gatti che si trovano nella stessa posizione in cui ero io. Hanno un interesse amoroso nelle immediate vicinanze, ma non hanno accesso né a un elicottero telecomandato, né a uno smartphone. Quindi, i segnali con le bandiere offrono loro la soluzione ideale.
Ma se non hanno uno smartphone, come hanno fatto a vedere i tuoi post su GattoSocial?
Questa è una domanda molto perspicace e fa di te una vera investigatrice privata. Ogni tanto, per qualche minuto, la maggior parte di loro è in grado di accedere a uno degli smartphone, tablet o computer dei propri umani. Ma non sufficientemente a lungo o abbastanza spesso per sostenere una relazione significativa. Così, dopo che avranno completato questo corso, potranno utilizzare le bandiere quando vogliono.
Dove hanno preso tutte le loro bandiere?
Blink sogghignò.
Dovevo saperlo. Vendi anche le bandiere?
Ovviamente. Non potevo lasciarmi sfuggire un'occasione d'oro come questa.
E senza dubbio li avrai rapinati alla grande.
Shhh!!
Si guardò attorno per assicurarsi che gli altri gatti non stessero ascoltando, ma erano troppo impegnati a esercitarsi per accorgersene. Se quando prenotano il corso acquistano anche le bandiere, concedo loro uno sconto del 20%. Non potrei essere più generoso di così.
Uno sconto del 20% su quanto?
Venti sterline.
Stai scherzando? Venti sterline per un paio di bandiere che si possono comprare in spiaggia per cinquanta centesimi?
Trenta.
Trenta cosa?
Due di queste bandiere costano trenta centesimi in spiaggia. Dove pensi che le abbia prese?
Questo è un ricarico a dir poco scandaloso.
Non vedo nessuno lamentarsi. Ad ogni modo, non hai afferrato il concetto. Non stanno pagando le bandiere; stanno pagando per apprendere un nuovo modo di comunicare con i loro cari.
E quanto chiedi a lezione?
Cinquanta sterline.
Cinquanta?
Chiaramente avevo scelto il lavoro sbagliato. Da dove prendono i soldi?
Noi gatti abbiamo i nostri metodi.
I loro poveri proprietari avrebbero sicuramente trovato delle strane spese sulla prossima fattura della propria carta di credito.
Quanto ti manca per finire?
Per oggi abbiamo quasi finito, ma questa è solo la prima di molte lezioni. C'è una lunga lista d'attesa.
"E il mio lavoro? Cosa dovrei dire ai miei clienti?"
Se vuoi, posso insegnare i segnali con le bandiere anche ai tuoi clienti. Gli farò pure uno sconto.
Intendevo, come posso far entrare i clienti in ufficio quando tu e i tuoi amici siete impegnati a sventolare le bandiere?
Nell’ipotesi remota che tu abbia un cliente, allora potremo preoccuparcene. Ma non ci conterei più di tanto.
Se hai intenzione di usare il mio ufficio, penso di avere il diritto di ottenere una parte dei soldi che stai guadagnando.
Va bene. Si può fare. Inoltre, ho detto ai miei allievi che il corso includeva cibo e bevande gratis. Quindi voglio che tu vada a comprare del latte e del salmone extra.
Dovrei comprare cosa?
In alternativa, forse potresti prendere anche un po’ di tonno, che ne dici?
Aspetta, non si è mai parlato di andare a comprare cibo e bevande extra per i tuoi allievi.
Sono disposto a darti una generosa percentuale dei guadagni.
Cinquanta/cinquanta.
Ottanta/venti.
Sessanta/quaranta.
Settanta/trenta.
Sessantacinque/trentacinque.
Va bene, ma è meglio che ti sbrighi ad andare a comprare il latte perché questo è un lavoro sfiancante. Intero, ovviamente.
Ovviamente.
––––––––
Provavo così tante emozioni contrastanti. Da un lato stavo per fare un giro con la mia auto preferita di sempre, la Ferrari. Dall’altro lato...
Buonasera, Trixie. Sei pronta per fare un giro su questo bolide?
Il signor Burns indossava un paio di pantaloni alla zuava, che non gli donavano affatto. Non aveva le gambe adatte. Io avevo scelto un abbigliamento in stile anni sessanta. Con i capelli raccolti in una coda di cavallo e gli occhiali da sole, sembravo quasi Audrey Hepburn. Sprigionavo classe e raffinatezza. Come sempre.
Sì, non vedo l'ora di fare un giro.
Malgrado la compagnia.
Andiamo!
Gridò. Prenderemo l’autostrada verso il mare e poi percorreremo le stradine costiere. Con il tetto dell’auto aperto, la brezza marina sarà particolarmente piacevole.
Ok. Sembra fantastico.
E lo sembrava veramente, ma avrei dovuto sapere che era troppo bello per essere vero.
Perché stavamo andando così piano? La lancetta del contachilometri si era mossa a malapena. Forse era eccessivamente prudente perché era la prima volta che guidava una Ferrari? Ero sicura che quando saremmo arrivati in autostrada avrebbe aumentato la velocità.
Ma non lo fece. Ci stavamo ancora muovendo a passo di lumaca.
Cosa c'è che non va? Il cambio si è bloccato in prima marcia?
Non lo so. Ho inserito la quinta e sto schiacciando l’acceleratore. Credo che ci sia un problema al motore.
Uscì dall'autostrada e imboccò una statale. Pochi istanti dopo un ciclomotore ci superò. Era a dir poco imbarazzante.
C'è ovviamente qualcosa che non va, signor Burns. Puoi richiedere l’assistenza stradale?
Sì, sono socio da anni.
Allora farai meglio a entrare in quell’area di sosta e telefonare.
––––––––
Dovemmo aspettare quasi due ore prima che arrivasse il soccorso stradale. Tuttavia, non fu così male. Durante l’attesa il signor Burns mi fornì un resoconto dettagliato di tutti i film che aveva visto quel mese. Che noia!
Quando infine arrivò il meccanico, ero praticamente in coma.
Salve.
Il meccanico aveva una macchia d'olio sul naso e due denti anteriori mancanti. Bellissima macchina. Qual è il problema?
Non ne ho idea.
Il signor Burns si strinse nelle spalle. L'ho appena acquistata. Questa è la prima volta che la prendo per fare un giro.
Va bene. Apri il cofano, così darò un'occhiata al motore.
L'uomo scomparve sotto il cofano, ma solo per pochi secondi. Quando si alzò di nuovo, aveva un'espressione perplessa sul viso. Avevo l’orribile sensazione che non ci avrebbe dato una buona notizia.
Hai detto di aver acquistato la macchina solo di recente?
Sì.
L’hai pagata molto?
No, è stata un’occasione. Un vero affare.
Questo spiega tutto.
Cosa c'è che non va?
Intervenni.
È il motore.
Si è rotto?
No, funziona ancora bene.
Allora perché andiamo così piano?
Non è quello giusto.
Quest'uomo stava iniziando a farmi perdere la pazienza. Giusto per cosa?
Per questa automobile. Di solito questi motori stanno sotto il cofano di macchine molto più piccole.
Quanto piccole?
Minicar.
Oh cielo!
––––––––
Non mi ero mai sentita così imbarazzata in vita mia. Mentre tornavamo a casa molto lentamente, fummo superati da una coppia su un tandem. Quando finalmente arrivammo era quasi mezzanotte.
Mi dispiace per stasera, Trixie.
Il signor Burns mi aiutò a scendere dall’auto. Non mi sono preso la briga di guardare il motore.
Perché mai avrebbe dovuto? Era una parte così insignificante della macchina.
In qualche modo riuscii a forzare un sorriso; l’alternativa era quella di strangolarlo.
Quando potrò permettermi di acquistare il motore giusto, magari ci riproveremo.
Sì, forse.
Prima che andassi a fare un altro giro in macchina con il signor Burns, era molto più probabile che corressi in Formula 1.
Capitolo 2
––––––––
La mattina dopo avevo ancora dei flashback degli eventi della sera precedente. L'unica mia consolazione era che nessuno di mia conoscenza aveva assistito alla mia umiliazione. Se Vivian l’avesse scoperto, non mi avrebbe mai più lasciato in pace.
Blink stava usando il mio computer... ancora una volta! Stava ridendo istericamente per qualcosa.
Hai mai pensato di aprire il tuo canale YouTube?
Disse quando infine riuscì a