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CONFINI
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CONFINI

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About this ebook

“Incrociamo nello sguardo
Il fondale vivido
Il cuore buio
Che ferocemente custodiamo”

Un’esplorazione dei confini in tutte le possibili accezioni, in particolare del confine labile e sottile fra sé e l’altro, fra il mondo interiore e la realtà quotidiana delle cose.
Confini come possibile apertura o come ferita, violazione.
Confini come la percezione di noi stessi attraverso la pelle lambita dal mare o da mani altre.
Confini abitati e moltiplicati come nella travolgente esperienza della maternità.
Confini implosi e bloccati nel lutto e nel dolore.
Confini dell’identità sgretolata e ricomposta, ritrovata, riabitata.
 
Rubina Valli è nata a Mantova nel 1981. Ha vissuto tra l’Italia e la Svezia per dieci anni prima di tornare nella sua città natale col marito e le loro due figlie. A Stoccolma scriveva in svedese per il blog di Kulturhuset. Insegna a scuola e in carcere e collabora con varie pagine web fra cui “Pangea” e “Inverso Poesia”, scrivendo articoli, recensioni e traduzioni da inglese, svedese e russo. Sue poesie e racconti hanno ricevuto premi e menzioni speciali, fra cui “Il Sigillo” 2017 dell’Università Popolare di Padova, presidente di giuria Antonia Arslan. Tre suoi testi sono stati rappresentati con nove scatti fotografici di diversi autori, nel contesto della mostra “I Paesaggi dell’Anima. Dalla scrittura alla fotografia”, inaugurata a Palazzo Angeli a Padova il 17 aprile 2019.
LanguageItaliano
Release dateSep 7, 2020
ISBN9788835891000
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    CONFINI - Rubina Valli

    mia…

    PREFAZIONE

    C’è quiete e c’è tempesta nel cammino che la sorte ad ognuno riserva, ci sono attimi eterni e giorni lunghi e opachi. È il cammino dell’essere nel solco dell’ignoto, il destino che ci appartiene e ci accomuna, e in questo tormentato cammino ognuno muove i passi e attraversa il sentiero a suo modo, con le scelte, le azioni e con le emozioni che sgorgano dal proprio cuore. A volte poi queste scelte coraggiose e queste emozioni profonde divengono poesia e restano taglienti frammenti di tempesta che si stringono tra le mani, chiari brandelli di sole che illuminano l’orizzonte del cuore.

    Dalle nebbie sottili della vita, dall’anima profonda dell’uragano, emergono i versi potenti di questa silloge di Rubina Valli, intrisa di luce, forza e bellezza. Nei suoi limpidi versi, l’autrice attraversa il tumulto e il dolore con l’innocente audacia di chi riconosce la fragilità della propria condizione, ma continua tenacemente a lottare. Rubina attraversa la bufera con l’indomito ardore di chi non sfida le ombre, ma si immerge in esse e le affronta, le scruta, le sfiora per poterle curare. La poetessa si ripiega sull’io tormentato. Scava a mani nude nel cuore dell’essere e della vita, accarezza ogni affannato pensiero lasciandolo libero di gemere e urlare, scruta, con occhi pietosi, la solitudine, il vuoto, l’assenza e lascia che ogni fibra del cuore e dei versi siano scossi dalla furiosa tempesta e brucino in essa. Al rasserenarsi del cielo infuocato l’anima stanca resta ad ascoltare l’eco rosso del dolore e, dignitosa e paziente, raccoglie le scintille e la cenere calda che, come viva argilla, modella nel sostrato di luce a cui àncora saldamente la sua anima e i suoi versi.

    Un lungo temerario processo catartico che inabissa l’autrice e il lettore nelle voragini inquiete della sofferenza e

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