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Viola
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Ebook63 pages53 minutes

Viola

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About this ebook

Viola è una giovane donna che si ritrova, il giorno del suo quarantesimo compleanno a fare un resoconto della sua vita.

La sua analisi la porta al ricordo delle sue esperienze amorose ed intriganti, alla sua dipendenza sessuale di uno dei suoi amanti al quale non sapeva negarsi.

Ma Viola è una donna tenace che sa poi scegliere il meglio per se stessa.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateAug 20, 2020
ISBN9788831690195
Viola

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    Viola - Marisa Pautasso

    ragazzi!

    Viola, alta più della media delle coetanee, fisico snello, capelli rossi e occhi verdi, aspetto sicuramente piacente.

    Quando entravo in un locale affollato non erano pochi gli uomini che lanciavano sguardi ammirati.

    Avendo sempre praticato sport, tanti sport, iniziati ai nove anni di età. I miei genitori erano stati atleti ed avevano trasmesso a me la stessa passione per lo sport.

    Tutto ciò che era movimento faceva parte del mio vivere e aveva contribuito a modellare la crescita del mio corpo in modo armonioso.

    Spasimanti tanti ma sicuramente molto esigente nel trovare feeling così da trovarmi spesso sola.

    Poi otto anni fa cambiò tutto nella mia vita.

    Assunta a pieni voti in una prestigiosa multinazionale con sede nella mia città.

    Dovevo però cambiare la mia vita e trasferirmi dal mio paesello nella grande città, nuova casa e nuovi amici. Ero una determinata e la novità mi permetteva totale indipendenza economica e accettai con orgoglio la situazione.

    Dovetti mettere a parte lo sport ma era piacevole andare nella palestra vicino all’ufficio con le colleghe, così per restare sempre in ottima forma.

    Oggi qui, nella mia cucina striminzita, divido la mia tazza di latte con Arturo, l'unico maschio che accarezzo da… …Boh chi se lo ricorda...

    Sono sola da così tanto!

    A proposito, visto che l'ho nominato, vi presento Arturo, il mio gatto, ex randagio.

    Il nostro incontro è stato piuttosto singolare.

    Era ormai metà settembre, cinque anni fa, uscivo dall'ufficio e pioveva a dirotto.

    Era più tardi del solito, in quanto le colleghe, avevano fatto dopo l’orario una piccola festicciola a sorpresa per augurarmi un buon compleanno.

    Così mi ero attardata nella nostra zona air per risistemare tutto.

    Uscita e salutato i colleghi che si erano fermati, mi riparavo con il cappuccio della giacca dalla pioggerellina che scendeva.

    Raggiunsi il parcheggio cercando nella mia fatidica super borsa le chiavi dell’auto, maneggiando qua e là attorno ai pacchettini ricevuti dai colleghi, sorridevo, era stato davvero carino mi avevano emozionata.

    Stavo per aprire la portiera della mia scassatissima cinquecento, per mettermi al riparo, quando sento un lamento.

    Sembrava un bimbo, certo lì in un parcheggio in pieno centro di Torino, non poteva essere ma un giro intorno all'auto lo feci ugualmente.

    Sbalordita ho subito posato la borsa in auto, tolto il cappuccio che mi copriva le orecchie e sono rimasta in silenzio trattenendo il respiro. Niente, nessun rumore...spazientita sto per chiudere la portiera e ancora quel lamento flebile.

    Così come una matta mi sono messa a parlare con la mia auto: ...allora? Chi c'è?... dove ti sei nascosto? …e ancora lo sento. Questa volta mi accorgo che quel verso proviene dal cofano anteriore, ma lì c'è il motore! Va beh apriamo basta! mi dico… non sto certo immaginando tutto...

    Ormai sono bagnata come un pulcino, apro la portiera e schiaccio la leva del cofano…

    Aziono il sistema manuale di sgancio del cofano anteriore dell’auto clack

    finalmente lo spalanco...

    È quasi notte ormai non si vede nulla, il lampione del marciapiede che ho di fronte all’auto, non basta a far luce, così rientro nell'abitacolo e prendo la torcia. Naturalmente è quasi scarica ma una luce debole ancora la fa, la punto in direzione di quel lamento.

    Ho il cuore a mille, in fondo sono una gran fifona, lì da sola mi tremano le mani ed ecco vedo spuntare una zampetta piccolissima al di sotto del motore, accidenti è un micetto, incastrato non si sa come proprio nel motore dell’auto.

    Eccolo appare, sbuca una testolina con due occhietti terrorizzati!

    Cerco di parlargli dolcemente, non voglio che si incastri di più, magari per paura.

    Lo afferro appena, sotto le zampette anteriori ma lui cerca di divincolarsi, mi graffia, mi morde, probabilmente gli faccio anche un po’ di male per liberarlo e mi dispiace ma devo farlo.

    Cerco di svincolare anche le zampette dietro e.… siiiii... finalmente è libero!

    Ma tu che ci fai qui piccolino?

    Lo tengo fra le mani, appoggiato al mio petto, il suo cuore batte forte almeno quanto il mio ma non si agita più, si sta calmando, sente le mie carezze e piano piano si rilassa.

    Lo proteggo con la mia giacca, sta smettendo di piovere finalmente, chiudo il cofano e rientro nell'auto con quel piccolo esserino fra le mani, è tutto sporco, sento il suo corpicino scarno fra le dita, ha il pelo rosso tutto arruffato, mi guarda smarrito con quegli occhioni gialli che sembrano enormi e brillano accesi.

    Il micetto non cerca

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