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Petali sulla pelle
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Petali sulla pelle

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About this ebook

Lei è graziosa come una margherita...

Rosie Bliss, di professione fiorista, sembra l’innocenza fatta persona, con quel suo modo di fare sexy e scanzonato. Ma nel suo negozio, tra fresie, garofani, rose e tulipani, crescono erbe, per così dire, sospette. Almeno questa è l’opinione del capo della polizia locale, Sam Maguire.

... vellutata come una rosa...

Sam è deciso a dare una controllatina al passato di Rosie e a non perderla di vista. Ma l’unica cosa che scopre è l’attrazione che prova per quello spirito libero e disinibito.

... e pericolosa come una pianta carnivora!

Fare sesso con un sospettato non è etico, ma assaggiata la dolce Rosie, Sam non riesce più a farne a meno e capisce che la sostanza eccitante più potente si chiama passione.
LanguageItaliano
Release dateAug 10, 2016
ISBN9788858952962
Petali sulla pelle
Author

Elizabeth Bevarly

Elizabeth Bevarly é nata e cresciuta a Louisville, nel Kentucky e si é laureata con lode in letteratura inglese all'università di Louisville nel 1983. Nonostante abbia sempre desiderato diventare una scrittrice, prima di riuscire a coronare il suo sogno, ha lavorato con contratti a termine in sale cinematografiche, ristoranti, boutiques e grandi magazzini.

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    Petali sulla pelle - Elizabeth Bevarly

    successivo.

    1

    Mentre ammirava quegli eccitanti décolleté accaldati e seminudi che si dimenavano al ritmo della musica funky, Sam Maguire si sorprese ad ammettere che la vita di provincia non era esattamente come se l'era immaginata. Ovviamente, quel particolare sfoggio di scollature femminili non era il modo, per quanto discutibile, con cui le rispettive proprietarie avevano deciso di guadagnarsi da vivere, come ci si sarebbe aspettati se si fosse stati in città. No, qui la ragione dietro quella sfilata di curve in bella mostra era piuttosto la volontà delle rispettive proprietarie di tenersi in forma.

    Il punto della questione era che un décolleté accaldato e seminudo era pur sempre un décolleté accaldato e seminudo, in altre parole una vista mozzafiato, che ci si trovasse in un nightclub di Boston, oppure nella palestra di Alice nella minuscola Northaven.

    Perciò Sam non poteva fare altro che starsene lì ad ammirarli. Compresi quelli che ancora ne avevano di strada da fare per ritrovare la linea ideale.

    A ogni modo, il motivo che aveva spinto Sam a osservare con tanto interesse quei corpi semisvestiti non era poi tanto diverso dal solito: un incarico di sorveglianza era pur sempre la stessa cosa, a Boston come a Northaven, anche se nella piccola cittadina di provincia si dava la caccia a ladruncoli e imbroglioni, anziché a spacciatori o strozzini. I piccoli furti che venivano denunciati di tanto in tanto non erano crimini efferati né richiedevano indagini complicate per essere smascherati, visto che di solito i responsabili non erano altri che sbarbatelli che non si preoccupavano nemmeno di occultare le proprie tracce, talmente poco abituati a simili imprese criminali.

    Il caso che Sam stava seguendo era forse il più serio che gli fosse capitato dal momento in cui si era autoinflitto il trasferimento a Northaven, un paio di anni prima.

    Il marito separato di Alice, l'istruttrice di aerobica, si era scolato qualche birra di troppo nel fine settimana, e le aveva fatto una serie di telefonate minatorie. Ma anche questo caso era ben altra cosa rispetto ai reati su cui Sam aveva dovuto indagare quando ancora viveva a Boston, visto che la minaccia più pesante di Don era stata quella di dar fondo al loro conto in banca, se Alice non avesse accettato di dargli un'ultima possibilità dopo l'incidente con una delle cassiere del supermercato che gestiva.

    Per sicurezza, Sam aveva promesso ad Alice che sarebbe passato a controllare casa sua e la palestra ogni giorno, per evitare che Don commettesse qualche sciocchezza.

    Che c'era di strano se Sam preferiva intrattenersi in palestra, piuttosto che intorno a casa di Alice, durante i suoi giri di sorveglianza? La palestra era un luogo pubblico, perciò più accessibile, rispetto alla sua abitazione privata. Per di più, lì c'era anche il rischio che qualcuna delle sue clienti potesse essere minacciata, perciò qualsiasi poliziotto l'avrebbe considerato il luogo principale da sorvegliare.

    Soprattutto visto che era lì che avveniva la sfilata di décolletté accaldati e seminudi...

    Le donne che in quel momento erano impegnate a seguire la lezione di aerobica non sapevano che Sam le stesse osservando, visto che Alice gli aveva chiesto di entrare dal retro e sorvegliare la palestra da dietro lo specchio, in modo da poter intervenire subito se Don fosse capitato all'improvviso con qualche strana idea in testa. Sam dubitava che Don avrebbe mai potuto costituire un vero pericolo. Mentre passava in rassegna le signore impegnate a saltellare a ritmo di musica, Sam riconobbe Rosie Bliss, e subito quel punto di osservazione privilegiato gli sembrò ancor più interessante.

    La fiorista di Northaven portava la lunga cascata di capelli scuri con riflessi rossi, che di norma le ricadeva fino a metà schiena, raccolta morbidamente in cima alla testa. Indossava uno di quei completini aderenti che le donne mettevano per fare ginnastica e che coprivano a malapena i seni e il sedere. Insomma, quella tenuta lasciava scoperta un bel po' di pelle candida e liscia come crema, completamente imperlata di sudore. A differenza di tutte le altre, che indossavano scarpe da ginnastica, Rosie era scalza, e le unghie dei piedi laccate di rosso ispiravano a Sam strani pensieri...

    Be', era inutile negarlo. Sam avrebbe voluto succhiare le dita dei piedi di Rosie fino a farla gridare di piacere. E poi avrebbe spostato le proprie attenzioni pian piano su tutto il resto del suo corpo.

    Sam aveva incontrato Rosie per la prima volta il giorno stesso in cui era arrivato nella sonnolenta Northaven, sconvolto e amareggiato per come si era concluso l'ultimo caso che aveva seguito a Boston, quello che l'aveva spinto a chiedere il trasferimento nella cittadina di provincia. Ma quel giorno Sam si era scontrato praticamente con chiunque, inclusi il sindaco e il rettore del Northaven College, la ragion di vita di quella minuscola cittadina. Praticamente l'intera popolazione di Northaven si era riversata in strada quel giorno, per dare il benvenuto al nuovo capo della polizia.

    Ma era stata Rosie, con quella chioma color mogano, quegli incredibili occhi verdi e un corpo che avrebbe fatto ululare di desiderio qualsiasi uomo, che Sam si era portato a casa quella notte. Era stata Rosie a dividere con lui ore e ore di quello che era stato il piacere più selvaggio e appagante che Sam avesse mai provato in vita sua...

    A dire il vero non era andata esattamente così, perché appena l'aveva conosciuta, Sam aveva capito subito che Rosie era una donna troppo perbene anche solo per pensare di fare certe cose, e per di più con un uomo che aveva appena incontrato. Lui invece non si sarebbe affatto tirato indietro, visto che, dopo aver conosciuto la donna più affascinante che avesse mai visto, se ne era tornato a casa a fantasticare per ore su quello che gli sarebbe piaciuto farle sotto le lenzuola.

    Be', quando aveva incontrato Rosie era da parecchio tempo che non faceva sesso. Non che dopo le cose fossero cambiate... accidenti! Northaven era piena di belle ragazze. Ma le sue fantasie con Rosie erano meglio di qualsiasi esperienza dal vivo. Perciò Sam fantasticava un bel po'.

    Ma nella vita reale doveva assolutamente tenersi a distanza dalla Rosie Bliss in carne e ossa. L'ultima cosa che voleva era avere una storia con una ragazza perbene. Non c'era mai stato nulla nella vita di Sam che si potesse definire perbene. Sam non voleva e non meritava niente del genere. Anche se, sotto sotto, sospettava che avrebbe potuto fare un'eccezione, se si fosse trattato di Rosie Bliss.

    Era ora di andarsene dalla palestra di Alice, rifletté Sam, visto che chiaramente non c'era nulla che non andasse. Ma non riusciva proprio a staccare gli occhi da Rosie. Lo sguardo di lei era fisso sullo specchio, appena qualche spanna più in là rispetto a dove stava Sam. Quasi senza accorgersene, scivolò lungo la parete fino a trovarsi esattamente di fronte a lei, cosicché sembrava che guardasse lui, invece della propria immagine riflessa.

    Ecco. Decisamente meglio. Di sicuro non era lui che faceva sudare e dimenare Rosie in quel modo, ma che male c'era a immaginarlo, almeno per un momento? Nulla, a parte il fatto che si sentiva maledettamente patetico.

    Al diavolo. Fino a quando nessuno avesse scoperto che lui, che tutti al distretto di polizia di Boston chiamavano cuore di ghiaccio, era cotto della bella fiorista, la reputazione di Sam era al sicuro. E poi avrebbe sfidato chiunque a resistere al fascino di Rosie Bliss.

    Il ritmo martellante della musica funky che rimbombava dall'altra parte del vetro lasciò il posto a un brano molto più lento e rilassato, e i movimenti delle signore si adattarono subito.

    Sam non smetteva di guardare Rosie mentre stirava le braccia dietro la schiena, spingendo il petto all'infuori. Il pezzo sopra del completino aderente che indossava si tese, delineando chiaramente il contorno dei seni generosi, mentre i capezzoli premevano contro la stoffa sottile senza vergogna. Sam sentì le dita contrarsi involontariamente davanti a quello spettacolo, mentre una certa parte della sua anatomia faceva lo stesso... Per quanto si sforzasse, non c'era verso che riuscisse a distogliere lo sguardo.

    Per l'ennesima volta, si chiese perché diavolo Rosie vivesse in un posto come Northaven. Subito dopo averla conosciuta, aveva saputo che si era trasferita in città un anno prima del suo arrivo. Anche se si erano incontrati di rado, e sempre a qualche riunione o festa pubblica, parlando con lei Sam aveva avuto l'impressione che venisse da tutt'altro posto rispetto alla cittadina provinciale dove viveva ora. Nessuno a Northaven sembrava sapere granché sui suoi trascorsi, se non che era sempre gentile con tutti e che aveva un corpo da urlo. Oltre a un eccezionale talento per le composizioni floreali.

    Forse era finita a Northaven per gli stessi motivi per cui c'era arrivato lui, pensò Sam mentre la osservava arcuare il braccio sopra la testa e piegarsi di lato, in una posizione invitante che lui avrebbe approfondito volentieri in privato.

    Sam stava per cedere alla tentazione e abbandonarsi alle sue fantasie preferite, quando la porta d'ingresso della palestra si spalancò, lasciando entrare il marito di Alice, Don. Tutte le donne presenti si voltarono a guardarlo. Anche Sam spostò a malincuore lo sguardo da Rosie e lo posò sull'uomo.

    L'aspetto di Don era decisamente peggiorato dall'ultima volta che Sam l'aveva visto. Indossava una giacca stropicciata e il vento gli aveva scompigliato il patetico ciuffo di capelli brizzolati che gli faceva da riporto, e che ora se ne stava dritto sopra la testa pelata. Sembrava molto più vecchio dei suoi cinquantotto anni.

    Non c'era da meravigliarsi, pensò Sam: dopotutto era stato colto sul fatto nel reparto macelleria del suo supermercato mentre avvolgeva nella pellicola trasparente una cassiera completamente nuda. Don aveva tentato di giustificarsi sostenendo che fosse una nuova forma di arte moderna, ma Alice non aveva voluto sentire ragioni e su due piedi aveva chiesto il divorzio.

    Già, la vita in una cittadina di provincia poteva essere più movimentata di quanto Sam avesse mai immaginato.

    «Alice!» latrò Don dall'altra parte dello specchio. Aveva tutta l'aria di essere agitato e nervoso. «Ho una cosa per te! So quanto lo volevi, e te lo sei proprio meritato!»

    Don tirò fuori qualcosa da sotto la giacca e cominciò ad agitarlo. Quando Sam finalmente si rese conto di che cosa fosse, si sentì cogliere da un brutto presentimento. Stavolta Don era andato ben oltre le minacce di mandare in rosso il conto in banca. E poteva decidere di passare all'azione da un momento all'altro. Quel che era peggio, era che Rosie Bliss si trovava proprio accanto a lui.

    Rosie si stava sforzando di scacciare la curiosa sensazione di essere osservata, quando il marito di Alice, Don, fece irruzione nella palestra. Un'altra volta. Come al solito ansimava e aveva lo sguardo spiritato, e Rosie si augurò che non si buttasse di nuovo ai piedi di Alice e non la implorasse di riprenderlo con sé, com'era successo l'ultima volta che aveva fatto irruzione nella palestra. Perché c'erano volute ben sei ragazze per rimetterlo in piedi, tanto erano malandate le ginocchia di Don. Ma stavolta c'era qualcosa di nuovo. Stavolta brandiva un... brandiva un... un...

    Possibile?, pensò Rosie quando riconobbe l'arma impropria che Don stringeva in pugno. Sembrava proprio un...

    Naah, non poteva essere, si disse. Il vecchio Don non era il tipo. Negli ultimi tempi aveva fatto qualche colpo di testa, d'accordo, prima con quella cassiera avvolta nella pellicola, e poi con le minacce di ridurre Alice sul lastrico, ma non era il genere di uomo che se ne andava in giro con un... con un...

    Un vibratore?

    Rosie inclinò la testa di lato per osservare l'oggetto da un'altra angolazione. Non c'era alcun dubbio. Don stava proprio brandendo un vibratore. Il modello Estasy 3000, per la precisione. E per di più nella tinta rosso scarlatto, che era diventata ormai introvabile. Anche su Internet, visto che Rosie lo cercava da un mese, da quando aveva deciso di cambiare il suo Estasy 2000 con un modello più potente.

    Be', che cos'altro avrebbe dovuto fare? C'erano parecchie cose che apprezzava della vita di provincia, a dire il vero, molte più di quante non si sarebbe aspettata, ma non si poteva certo dire che Northaven pullulasse di fusti. Esclusi quelli sopra i sessant'anni, s'intende.

    Naturalmente c'era quel bel pezzo d'uomo del capo della polizia di Northaven, pensò Rosie. A dire il vero pensava spesso a lui. Soprattutto nelle lunghe serate solitarie, quando era il suo Estasy 2000 a tenerle compagnia. Sulla trentina, con i capelli corvini e gli occhi color cioccolato. E le spalle robuste che rischiavano di far scoppiare le cuciture della sua camicia da poliziotto d'estate, e il giubbotto di pelle d'inverno. E quel fondoschiena da urlo, che nemmeno gli anonimi pantaloni della divisa riuscivano a nascondere. E quelle grandi mani forti, che avrebbero potuto coprire facilmente un seno ciascuna, o afferrare il didietro di una donna...

    Accidenti! Come al solito si era lasciata trascinare da quelle fantasie bollenti. Ed era tutto inutile, perché sembrava che Sam Maguire non la vedesse neanche. Evidentemente non si era mai accorto della tensione che si creava tra loro ogni volta che s'incontravano. Forse perché era solo lei a provarla.

    Sebbene Rosie facesse sempre in modo di ritrovarsi da sola con Sam, quando le capitava di incontrarlo in pubblico, lui si limitava a un saluto cordiale, scambiava con lei quattro chiacchiere di circostanza e poi trovava sempre qualche scusa per svicolare e andare a parlare con qualcun altro.

    Sulle prime, Rosie non ci aveva dato molto peso. Dopotutto era un pubblico ufficiale e appena arrivato in città, per giunta; perciò era ovvio che volesse mostrarsi disponibile con tutti. Ma Rosie aveva cominciato a insospettirsi l'ultima volta che lo aveva incontrato a una riunione della camera di commercio. Sam si era defilato dicendo che doveva discutere una questione importante con Luther Bybee. Nessuno in tutta Northaven avrebbe mai spontaneamente iniziato una conversazione con Luther Bybee, perché tutti sapevano che aveva il vizio di ripetere le stesse storielle idiote milioni di volte.

    Era chiaro che Sam non nutriva nessun interesse sentimentale per Rosie. Ma lei per fortuna poteva sempre consolarsi con il suo Estasy 2000.

    Rosie sapeva che anche Alice desiderava il nuovo Estasy 3000 - be' quale donna sana di mente poteva non essere interessata? - e pensò che Don fosse stato davvero un tesoro a regalargliene uno. Non era da tutti gli uomini porgere un ramoscello d'ulivo vibrante. Don ce la stava davvero mettendo tutta per farsi perdonare l'incidente con la cassiera.

    Rosie si avvicinò di un passo, per dare un'occhiata al vibratore, ed era sul punto di chiedere a Don dove l'avesse trovato, soprattutto in quello splendido rosso scarlatto, ma non fece in tempo ad aprire bocca, che si sentì assalire da una montagna di muscoli che l'atterrò, schiacciandola sul pavimento con tutto il suo peso.

    Oh, no, un momento. Non era una montagna di muscoli, si rese conto Rosie, appena si riprese dallo spavento. Era Sam Maguire. Quando si parla del diavolo...

    Forse, dopotutto, non era del tutto indifferente alle sue grazie. Anche se non le era chiaro perché avesse deciso di dichiararsi così all'improvviso, e davanti a tanta gente. A proposito, da dove cavolo era saltato fuori? Di sicuro non frequentava il corso di aerobica di Alice.

    «Ehm, tenente?» balbettò Rosie.

    Ma non riuscì ad aggiungere altro, perché si ritrovò a fissare imbambolata quegli occhi scuri come il cioccolato e si dimenticò completamente di qualsiasi cosa stesse facendo

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