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Bruciante ossessione
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Bruciante ossessione

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Ossessione.

Una sola notte. A Maggie Miller basterebbe una sola notte per soddisfare il desiderio per il suo capo, il genio del cinema Quinn Scott. Il problema è che lei è vista solo come la super efficiente segretaria, non come una donna pronta a mettere in pratica i suoi sogni proibiti con lui.

Inganno.

L'occasione si presenta a una festa in maschera, dove lei indossa i panni di una donna audace, sexy, una donna a cui Scott non può e non vuole resistere.

Possesso.

La notte che trascorrono insieme è incredibile, ma Maggie si accorge che un incontro non può soddisfare il fuoco che la brucia, lo stesso fuoco che accende anche Scott.
LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2016
ISBN9788858955611
Bruciante ossessione

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    Bruciante ossessione - Susan Kearney

    successivo.

    1

    «Sono diventato un'ossessione per te» disse lui alzando lo sguardo dal copione che aveva in mano.

    Sì, più di quanto immagini.

    Ma Maggie Miller fugò il pensiero e recitò invece la sua battuta. «E tu riesci a leggermi nella mente.» Tenne gli occhi bassi in modo che il suo capo, il leggendario regista-produttore-scrittore Quinn Scott, non capisse dalla sua espressione più di quanto voleva fargli sapere.

    Come il fatto che trovava la sua bocca più allettante di un gelato al cioccolato con panna montata e ciliegina d'ordinanza. Come il fatto che il cuore le batteva contro le costole come un martello da fabbro. O che se non fosse stata seduta alla scrivania, le gambe avrebbero potuto cederle.

    Era tutta colpa di Quinn, perché le stava offrendo uno spettacolo difficile da ignorare. Elettrizzato per il copione, probabilmente si era scordato di essere sul punto di andare a fare la doccia, ma lei no. I pantaloni della tuta gli si erano abbassati sui fianchi e, nudo dalla vita in su, le spalle e il petto luccicavano di sudore. Vedendolo entrare in ufficio dopo i suoi esercizi quotidiani, le era venuta l'acquolina in bocca. Con il copione in mano, un asciugamano bianco intorno al collo e un'invitante distesa di pelle abbronzata, avrebbe potuto essere una statua greca o un divo del cinema.

    Ma era off-limits. Maggie Miller non era una segretaria novellina che si era innamorata di un uomo qualsiasi. Oh, no. Lei moriva dietro al suo capo così bello e sexy da ormai quattro anni. Recitando la parte della brava assistente e amministratrice, aveva tentato di non mostrare ciò che provava, ma quando Quinn le aveva chiesto di leggere delle battute spinte dal suo ultimo copione, la fantasia le era parsa troppo reale.

    Già sognava di lui tutte le notti e si svegliava pensando a lui ogni mattina, ma leggergli ad alta voce delle frasi d'amore rasentava la follia. Soprattutto quando Quinn non aveva la minima idea dei suoi sentimenti.

    Purtroppo per lei, Quinn usciva regolarmente con delle bionde voluttuose, reginette di bellezza internazionali e attrici di Hollywood... e non con l'efficiente segretaria che aveva ereditato dal suo predecessore.

    Maggie tamburellò con le dita sulla scrivania. Quinn non avrebbe mai sospettato ciò che lei provava, perché non la guardava mai veramente. Come poteva, visto che lei nascondeva la vera Maggie con un abbigliamento professionale? Per non perdere il posto, aveva soffocato il suo vero io. Be', ora si era proprio stancata di vedere Quinn passare da una donna all'altra.

    Il cellulare di Quinn suonò prima che lui potesse leggere la battuta successiva. Controllò l'identità di chi chiamava e buttò il copione sulla scrivania di Maggie. «Finiremo di leggere questa scena più tardi. Ora devo rispondere.» Poi scomparve nel suo ufficio.

    Maggie impilò i copioni e sospirò. Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa, per superare la sua incontrollabile ossessione per quell'uomo che era diventato non soltanto necessario, ma indispensabile per lei. Tuttavia, dato che il suo obiettivo di diventare responsabile del casting poteva anche dipendere dalla buona volontà di Quinn, non voleva rischiare di rovinare il loro rapporto professionale con una mossa falsa.

    E grazie alla telefonata di quella mattina le si era presentata l'occasione di portarsi a letto il suo capo. Quando aveva risposto al telefono, l'agente di Laine Lamonde le aveva detto: «Il jet di Laine ha avuto problemi al motore. È atterrata a Londra, ma temo che non riuscirà ad attraversare l'Atlantico in tempo per il suo appuntamento con il signor Scott».

    Certo l'attrice francese non avrebbe mai preso un aereo di linea e il fatto che fosse rimasta bloccata a Londra dava a Maggie la possibilità di sostituirla... sempre che osasse cogliere l'attimo.

    Voleva molto di più che organizzare la giornata di Quinn... ora voleva riorganizzargli anche la notte. Era arrivato il suo turno. Una sola notte di sesso sfrenato.

    Quella volta, invece di qualche sciocca stellina, Quinn si sarebbe fatto accompagnare dalla donna da cui dipendeva perché la sua vita straordinaria fosse sempre perfettamente programmata. Se il suo piano fosse andato a buon fine, come accadeva di solito, Quinn non avrebbe mai saputo che era stata la sua segretaria a prendere il posto di Laine per la festa in maschera. Avrebbe avuto la sua notte di passione... e senza correre il rischio di perdere il lavoro e di rovinare l'amichevole rapporto professionale con il suo capo.

    Sentendo bussare alla porta, Maggie alzò la testa dalla scrivania e vide Kimberly Hayward, protégé di Quinn e amica di Maggie, entrare nell'ufficio con delle pizze di film sotto il braccio destro e il vestito appena ritirato dalla stanza d'albergo di Laine sul sinistro. Comportandosi come una ladra invece che come l'assistente alla produzione preferita da Quinn, Kimberly si guardò intorno e poi alle spalle. Controllò persino che la porta di Quinn fosse chiusa prima di mostrare il vestito sussurrando: «Come lo trovi?».

    Lei non ebbe difficoltà a immaginarsi con addosso il vestito di raso azzurro senza spalline con il corpetto decorato di perline. Nonostante l'agitazione sorrise. «È perfetto.»

    Kimberly si tolse di tasca una busta con attaccata una ricevuta. «Il portiere ha firmato per la consegna e poi ha mandato tutto nella camera di Laine.»

    La mano leggermente tremante, lei aprì la busta e si ritrovò in mano una collana di zaffiri e diamanti con orecchini coordinati. «Bella.»

    «Se sei ancora intenzionata a mettere in atto il tuo piano...»

    «Ma certo» la interruppe Maggie.

    «Allora, ti servirà anche questa.» Kimberly prese dalla sua borsetta a tracolla una mascherina dello stesso colore del vestito che le avrebbe nascosto la faccia dalle sopracciglia al labbro superiore.

    Un fremito di eccitazione fugò quasi tutti i dubbi di Maggie. Non importava che Quinn non avesse mai notato il suo corpo e che negli ultimi quattro anni non l'avesse mai corteggiata neanche una volta. Con quel travestimento, Maggie avrebbe potuto sentirsi finalmente se stessa, com'era veramente. Un po' ansante per l'audacia del suo piano, accarezzò le piume azzurre ai lati della maschera. «Grazie. Senza il tuo aiuto, non ce l'avrei mai fatta.»

    Kimberly depose il film e appese il vestito alla maniglia di un armadietto. «Non hai cambiato idea?»

    Maggie nutriva una vera passione per il suo capo ed era stanca di soffocarla. Non le era mai capitato prima di infatuarsi a quel modo, non aveva idea del perché fosse successo ma ora non intendeva certo fare marcia indietro.

    Era stanca di dividere il letto con i suoi gatti. Stanca di trascurare la sua vita privata ai fini della carriera. Quella sera, aveva la possibilità di attirare Quinn nel suo letto. Ma il minimo gesto o un'intonazione sbagliata avrebbero potuto tradirla, così esitò. «E se Quinn capisce chi sono?»

    «Non temere. Te la spasserai.»

    Facile per Kimberly dirlo. Non era lei a correre il rischio. A trentadue anni, Maggie sentiva il bisogno di cambiare la sua vita assennata, governata da vestiti che non valorizzavano le sue curve e da un atteggiamento duro e deciso che spaventava la maggior parte degli uomini. Non apparteneva certo al genere topo da biblioteca, non era il tipo di donna che si presentava a un appuntamento mattutino con i capelli alla Jennifer Aniston, un maglioncino aderente e una borsa Prada appesa al polso dove esibiva un Rolex con i brillanti. In altre parole, era un'assistente professionista apprezzata per la sua efficienza e la sua intelligenza. Quinn non l'avrebbe mai considerata una donna disponibile... a meno che lei non avesse fatto qualcosa di drastico.

    Sospirò di frustrazione.

    Il problema era che Maggie non voleva rivoluzionare tutta la sua vita. Dare la caccia a Quinn avrebbe messo a repentaglio il lavoro che amava nonché il suo obiettivo di aprire un giorno un'agenzia di casting in proprio.

    Kimberly appoggiò il fianco al bordo della scrivania. Era ancora più ambiziosa di Maggie. Scriveva sceneggiature e voleva dirigere e produrre. Come Maggie, non aveva un uomo da un po' di tempo e metteva il lavoro al primo posto, e viveva attraverso Maggie.

    «Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere?» le chiese.

    «Che Quinn scopra tutto. Potrei perdere il posto.»

    «In ogni caso, tu vuoi aprire un'agenzia tutta tua.» Kimberly sorrise. «Inoltre, non sospetterà mai che la sua abile e pratica segretaria possa dargli tanto piacere.»

    Maggie aggrottò le ciglia. «Non ho ancora i mezzi per aprire l'agenzia.» Due volte era stata sul punto di risparmiare abbastanza soldi per mettersi in proprio, ma poi la sorella Ronnie aveva avuto una terza gravidanza difficile che l'aveva costretta a stare in un letto d'ospedale e lei aveva dovuto tornare nel Michigan a prendersi cura dei nipoti in modo che il marito di Ronnie potesse lavorare di giorno e passare le serate con la sorella in ospedale. Anche se le era piaciuto stare in famiglia con i nipoti, lei aveva dovuto comunque pagare l'affitto del suo appartamento, le rate della macchina e l'assicurazione in California, il che aveva ridotto notevolmente i suoi risparmi. Tornata al lavoro, aveva ricostruito lentamente il suo conto il banca, ma poi l'anno prima la madre aveva subito una grossa perdita in borsa e Maggie aveva dovuto aiutare i genitori. Così, se Quinn avesse scoperto tutto, non solo avrebbe potuto licenziarla, ma era abbastanza potente da ostacolare i suoi piani per il futuro.

    Sospirò, furiosa con se stessa per avere anche solo esitato. «Quinn non è uno stupido. Se sceglie quel genere di donne una ragione ci sarà, non credi?»

    «Non ti starai preoccupando di non essere una donna affascinante, spero? Cioè, sono contenta che tu non lo sia, altrimenti dovrei odiarti.»

    Il film di Quinn aveva vinto cinque Oscar, fra cui quello per il miglior film, perciò il famoso regista-produttore-scrittore avrebbe potuto avere qualsiasi donna volesse. La concorrenza era accanita. Aspiranti attrici lo avvicinavano continuamente sui campi da tennis o durante i pranzi di lavoro. La settimana prima, Maggie aveva dovuto cacciare dal suo ufficio una coniglietta di Playboy con addosso tacchi a spillo di dieci centimetri e niente altro.

    «Puoi essere affascinante» continuò Kimberly. «È un altro lato della tua personalità.»

    «Ne sei certa?»

    «Hai solo bisogno dell'uomo giusto che sappia tirare fuori questo tuo lato.»

    «Immagino che tu stia parlando per esperienza personale» farfugliò Maggie. Era bello e giusto che l'amica la incoraggiasse, ma non avrebbe mai corso un rischio simile.

    Kimberly arrossì. «Accidenti, quel lato non l'ho visto nemmeno io, ma so che i tipi concreti nascondono nel loro intimo delle bombe che aspettano solo di esplodere. E al contrario di te, che hai trovato il tipo giusto, io sto solo aspettando un uomo capace di ispirare quella parte del mio carattere.»

    «Quinn non è l'uomo giusto. È l'uomo di una notte.» A trentadue anni, Maggie avrebbe dovuto mostrare maggior controllo sui suoi ormoni. Aveva superato l'età delle cotte adolescenziali. Eppure, ecco che stava per attuare un piano rischioso e poteva solo pregare che tutto andasse per il meglio.

    «Come fai a esserne così sicura?» chiese l'amica.

    «Io voglio fare sesso appassionato con lui, ma il mio cuore non sopporterebbe niente di più.»

    «Mmh?»

    «Non è il genere di uomo che si impegna con una sola donna.»

    «Forse il problema sei tu

    «Suvvia. Lavori con lui tutti i giorni. Quell'uomo cambia le sue donne come un altro i calzini. Una per ogni giorno della settimana. È da quattro anni che gli sto sotto il naso e non mi ha mai notato. Se lo farà solo perché mi spoglierò, allora significa che si tratta di sesso e basta... il che va bene per una notte, ma non di più.»

    «D'accordo.»

    «Non credo che sia tipo da innamorarsi. Tuttavia, in questo momento mi accontenterò di una notte di sogno, così poi potrò passare all'uomo giusto.» Maggie guardò con un cipiglio la porta chiusa di Quinn, poi l'amica. «E non sto cercando soltanto di essere una qualsiasi bomba del sesso. Impersonerò Laine Lamonde.»

    «Hai fatto sei anni di francese, il tuo accento è buono. E siete anche simili nei lineamenti. Per questo non puoi perdere questa occasione.»

    «Può darsi. Ma i suoi capelli sono di un biondo più chiaro del mio e più lunghi.»

    «A quello ci penserà il parrucchiere questo pomeriggio.» Kimberly seguiva la propria logica, incoraggiando Maggie a darsi da fare con Quinn. Pur non avendo molta esperienza nel settore uomini capiva che l'amica doveva passare una notte con Quinn per liberarsi della sua ossessione. E a sua volta Maggie l'aiutava nel lavoro. Non che potesse fare molto oltre che ricordare periodicamente a Quinn che doveva ancora leggere la sceneggiatura di Kimberly che stava sulla sua scrivania ormai da tempo immemore...

    «Sembrerò diversa con i capelli lunghi e il vestito» ammise Maggie. «Ma se c'è uno in grado di riconoscere una donna che sta recitando, quello è Quinn.»

    «Dopo che gli avrai stimolato gli ormoni, non penserà più molto lucidamente.»

    Maggie ridacchiò al pensiero di sedurre Quinn. Di norma non avrebbe mai attirato la sua attenzione, ma con quel vestito firmato sarebbe stata quasi perfetta. Dopo l'intelletto, il corpo era la sua migliore risorsa. Si esercitava regolarmente, alternando kickboxing e yoga, e la mascherina avrebbe nascosto il suo viso carino ma non così bello da far impazzire un uomo.

    Con il vestito, la limousine e i gioielli, forse sarebbe riuscita a convincerlo di essere una star. Persino un uomo che era stato definito dal Time un genio sensibile e creativo poteva lasciarsi ingannare dalla donna giusta se era spinta da una forte motivazione.

    Quella sera, lei sarebbe stata

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