La vendetta del greco: Harmony Collezione
Di Lynne Graham
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Info su questo ebook
Nik è deciso a usare qualunque mezzo per raggiungere il proprio scopo, e se quello che serve è un ricatto la cosa non lo spaventa minimamente. Una volta raggiunto l'obiettivo, però, lo spietato magnate greco sarà costretto a prendere in considerazione qualcosa di assolutamente imprevisto.
Lynne Graham
Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.
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La vendetta del greco - Lynne Graham
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1
Nikolai Drakos studiò la foto con un cipiglio che si accentuava sempre più. Non poteva trattarsi della stessa donna: semplicemente non era possibile che il suo nemico giurato, Cyrus Makris, avesse deciso di sposare una donna di umili origini.
Disorientato, alzò il capo e osservò ancora una volta la rossa dall'aspetto etereo. Non poteva assolutamente essere la stessa, piccola tentatrice che un tempo aveva conosciuto come addetta al parcheggio. Il mondo non era così piccolo. Eppure, a pensarci bene, Cyrus aveva una dimora di campagna nel Norfolk. Una ruga gli incise la fronte, la mente che ripercorreva rapidamente il passato come di rado gli accadeva.
Per quanto minuta, la donna che aveva conosciuto aveva delle idee ben precise. Molte idee, e sicuramente non quelle che Nikolai cercava nelle bellezze occasionali che condividevano il suo letto. Ma aveva anche degli occhi color acquamarina e una bocca rosea e delicata come un bocciolo di fiore di loto. Un insieme fisico intrigante, che aveva richiesto da parte sua un sacco di tempo per poterlo accantonare.
Serrò la bocca sensuale in una smorfia di insoddisfazione. Dopo che lei l'aveva mandato a quel paese, un altro avrebbe fatto un ulteriore tentativo per trovarla, ma non lui. Non dava la caccia alle donne, non sussurrava paroline dolci o mandava fiori o stupidaggini del genere. Mai. Se ne andava. Il suo mantra era che nessuna donna era insostituibile, unica e, soprattutto, non credeva nell'amore. La rossa, semplicemente, aveva catturato la sua immaginazione per qualche momento inebriante, ma lui non aveva permesso alla libidine di spingerlo alla caccia. Quando mai aveva dato la caccia a una donna?
E benché fosse noto a tutti che il padre di Cyrus facesse pressioni sul figlio quarantacinquenne perché si trovasse una moglie, era difficile credere che quello scapolo impenitente potesse prendere in considerazione l'idea di sposare la piccola, irascibile testa rossa che aveva graffiato la carrozzeria perfetta dell'adorata fuoriserie di Nikolai. Inoltre, solo femmine intatte e pure eccitavano Cyrus, come la sorella di Nikolai, ormai deceduta, aveva appreso a proprie spese. E non c'era modo di credere che quell'effervescente testa rossa potesse essere ancora pura e intatta.
Flettendo i muscoli mentre si alzava, Nikolai esaminò il fascicolo. L'investigatore di cui si serviva era un professionista consumato e il rapporto sicuramente preciso. Osservò di nuovo le foto. Doveva ammettere che la somiglianza tra le due donne era strabiliante. Ormai punto dalla curiosità, cominciò a leggere la relazione su Prunella, detta Ella. Sì, quella notte aveva sentito il suo capo chiamarla con quel nome, dovette ammettere seccato. Ella Palmer, ventitré anni, precedentemente studentessa alla facoltà di veterinaria, un tempo fidanzata al nipote defunto di Cyrus, Paul. Ecco una connessione che non avrebbe mai previsto, poiché Cyrus molto raramente si occupava dei parenti.
Lesse i dettagli. Da un anno il nipote era morto di leucemia, due anni dopo che il padre di Ella, George, soffocato dai debiti, aveva avuto un infarto. Nikolai si meravigliò che Cyrus, molto ricco, non fosse intervenuto in aiuto della famiglia di Ella. Forse aveva approfittato della situazione per portare a buon fine i propri piani.
Nikolai, d'altra parte, afferrò subito che quello era il momento ideale per intervenire e mettere a punto il proprio piano.
Chiamò gli assistenti e diede disposizioni, pur continuando a domandarsi come fosse possibile che Ella Palmer fosse stata presa in considerazione da Cyrus come moglie.
Cos'aveva di così speciale? Per un paio di anni, come minimo, aveva ruotato ai margini della vita di Cyrus. In quanto fidanzata del nipote sarebbe stata intoccabile, una forte tentazione per chi si vantava d'infrangere le regole. Adesso era sola e senza protezione e probabilmente Cyrus aveva colto l'occasione. Comunque fosse, era comprensibile che Ella fosse disposta a sposare Cyrus perché, pur essendo abbastanza vecchio da poter essere suo padre, era anche un ricco e noto uomo d'affari.
Ma cosa, oltre all'innocenza, poteva aver attratto Cyrus? Ella non aveva né denaro né conoscenze da offrire. Era bella, d'accordo, ma una giovane già stata fidanzata, di questi tempi poteva ancora essere vergine? Nikolai scosse il capo. Era possibile? E aveva la minima idea del tipo d'uomo con il quale avrebbe avuto a che fare? Un uomo che si eccitava praticando violenza sessuale? E che, in certe circostanze, le avrebbe inflitto del male fisico irreparabile? Considerava il vantaggio di un anello nuziale un compenso adeguato per un trattamento brutale?
Comunque fosse, l'obiettivo di Nikolai era di sottrarla alle grinfie di Cyrus. Era una persona pericolosa e lui sapeva bene come avesse l'abitudine di vivere ai margini della legalità, servendosi di ricatti, intimidazioni e denaro sporco. Così lui era stato costretto a studiare una sottile forma di vendetta. Essendo entrambi ricchi e intelligenti, Nikolai aveva tenuto d'occhio ogni mossa dell'avversario nel mondo degli affari, e regolarmente era riuscito a soffiargli sotto il naso quelli più lucrativi. E non era stato difficile, perché Cyrus aveva più nemici che amici. Ma questo non era così soddisfacente come sarebbe stato colpirlo a livello personale. Perdere Ella Palmer, vedere che sceglieva il suo peggior nemico, avrebbe colpito Cyrus proprio dove faceva male. E non c'era niente di più piacevole e soddisfacente di vederlo soffrire.
Per come le sue azioni avrebbero inciso su Ella Palmer e sulla sua famiglia, rifletté Nikolai, gliene importava realmente? Sarebbero stati semplici danni collaterali nella sua personale battaglia. D'altra parte, la sua famiglia avrebbe saldato tutti i debiti ed Ella sarebbe stata protetta da Cyrus. Il bruciante desiderio di vendetta di Nikolai era rinfocolato dalla consapevolezza che a tutte le vittime di Cyrus era stata negata giustizia. Inoltre c'era un aspetto personale che gli faceva ancora digrignare i denti, perché anche se si era imposto di restare freddo e di non lasciarsi coinvolgere a livello personale, il pensiero delle mani viscide di Cyrus che si posavano su Ella, facendole del male, gli scatenava dentro una rabbia omicida...
«Siamo a terra, Ella...» mormorò la nonna con aria afflitta.
«Quanto a terra?» chiese Ella, la bocca secca. George Palmer, il padre di Ella, si lasciò sfuggire un sospiro. «Sono un fallimento per la mia famiglia... Ho perso tutto.»
«L'attività, certo... e forse è troppo tardi per rimediare, ma questo non fa di te un fallito» lo consolò Ella con voce intrisa di lacrime, perché da tempo sapevano che il negozio non rendeva. «Ma, almeno, la casa...»
«No, Ella» intervenne la nonna, il viso pallido nel tentativo di imporsi un certo controllo, «questa volta abbiamo perso anche la casa...»
«Ma com'è possibile?» esclamò Ella, incredula. «La casa è intestata a te, non a papà!»
«Il divorzio da Joy si è portato via metà del negozio» le ricordò il padre.
«E la casa era l'unica cosa che ci era rimasta. Tuo padre non poteva ottenere dei prestiti per proseguire l'attività, dopo aver dato a Joy la parte che, secondo la sentenza, le spettava, senza una garanzia» intervenne la nonna, un'anziana, minuta signora dai capelli bianchi. «Quindi l'abbiamo ipotecata sperando per il meglio.»
«Oh mio Dio...» ansimò Ella dopo aver cercato un termine che non facesse rabbrividire la nonna.
Ripensando alla matrigna, l'esosa, incostante Joy, Ella dovette ammettere che dopo il divorzio suo padre era stato più sereno. La moglie aveva avuto molte pretese e benché George si fosse ripreso dall'infarto che l'aveva colpito due anni prima, era costretto a camminare appoggiandosi al bastone, perché la parte sinistra del corpo era rimasta lesa. Sua moglie, Joy, se n'era andata durante il periodo di riabilitazione. L'aveva abbandonato non appena il tenore di vita si era abbassato. Suo padre non si era potuto permettere un buon avvocato nella causa di divorzio che era seguita, ed era stato uno shock quando metà del valore del negozio era stato assegnato alla moglie che l'aveva lasciato. Questa somma ingente era stata la causa della loro attuale situazione finanziaria disastrosa.
«Correre questo rischio con la casa non è servito a niente, ma ci consola sapere che almeno abbiamo provato» ammise asciutto George Palmer. «Se non avessimo fatto alcun tentativo, ci saremmo sempre domandati se non fosse stato il caso almeno di provare. Adesso è cosa fatta, e purtroppo i creditori esigono il loro denaro.»
L'umore di Ella non migliorava di certo di fronte all'atteggiamento di rassegnazione del padre. George Palmer era di natura gentile e non aveva mai rivolto a nessuno una parola aspra. Ma in quel momento la sua attenzione fu catturata dalla lettera posata sul tavolo da cucina, così la prese. «Di chi è? Dei creditori?»
«Sì, i miei debiti sono stati ceduti a un'altra organizzazione. E questa è la lettera del nuovo creditore che mi avverte che metteranno in vendita la casa.»
«Be', questo lo vedremo!» sbottò Ella afferrando il telefono, decisa a fare qualcosa, qualsiasi cosa, perché limitarsi a subire non era nel suo stile.
«Si tratta di affari, Ella» la avvertì la nonna. «Appellarsi ai creditori è una perdita di tempo. Vogliono il loro denaro e inoltre un profitto per l'investimento.»
«Non è così semplice... qui si tratta della nostra vita» affermò Ella uscendo dalla cucina per telefonare al legale e chiedere un appuntamento.
Si rendeva conto che la vita, a volte, poteva proprio essere crudele. Dopo un lungo susseguirsi di delusioni ed eventi sfortunati avrebbe dovuto essere abituata, ma in quel caso si trattava della sua famiglia, ed era qualcosa di completamente diverso che faceva scattare il suo spirito combattivo. D'accordo, suo padre non si sarebbe mai ripreso del tutto, ma meritava un po' di serenità dopo il periodo turbolento del divorzio. Non sopportava l'idea che perdesse la casa, quando aveva dovuto già adattarsi a diverse restrizioni.
E la nonna? Pensando a lei, le scesero le lacrime. Il nonno, morto da tempo, l'aveva condotta in quella casa da sposa negli anni Sessanta. Il loro bambino era nato sotto quel tetto, e lei non era mai vissuta altrove. Neppure suo padre, e neppure lei, se per questo. La casa antiquata ma confortevole era un motivo di sicurezza.
George Palmer si era innamorato della madre di Ella, Lesley, all'università e quando lei era rimasta incinta aveva sperato di sposarla. Lesley, tuttavia, non era stata d'accordo, e poco dopo la nascita della bambina aveva lasciato la piccola a George per seguire la carriera in California. Giovane e brillante studiosa di fisica, la madre di Ella era diventata una scienziata apprezzata e conosciuta in tutto il mondo.
«Pare che non abbia l'istinto materno e neppure quello della moglie, perché non rimpiango di essere single neppure ora» aveva ammesso Lesley con la figlia in tutta franchezza quando si erano incontrate per la prima volta quando Ella aveva diciotto anni. «George ti adora, e quando ha sposato Joy ho ritenuto che per te fosse meglio essere parte di una famiglia perfetta senza la mia interferenza...»
Ella cercò di distogliere la mente da quelle parole ironiche che le aveva rivolto una madre che non provava il minimo affetto per lei. Lesley non si era resa conto che il totale disinteresse nei confronti della figlia e l'assoluta mancanza di rimpianto l'avevano ferita profondamente. Tra l'altro, George, Joy ed Ella non erano stati una famiglia perfetta, perché non appena diventata la moglie di George, Joy aveva fatto capire a chiare lettere quanto la infastidisse la presenza di Ella. Se non fosse stato per il profondo affetto di George e della nonna, lei avrebbe avuto un'infanzia infelice.
Grazie a Dio, Joy aveva voluto il divorzio, rifletté Ella con amarezza. Ma subito spazzò via queste riflessioni amare e si concentrò sui problemi della famiglia mentre esponeva le sue richieste al giovane dell'ufficio legale che, alla fine, aveva risposto al telefono dopo numerosi passaggi. Le pareva impossibile trovarsi di fronte un tale muro del silenzio. Molto gentilmente il legale che aveva accettato di parlarle le riferì di non poter fare il nome del nuovo creditore di suo padre. Sarebbe stato illegale discutere dei debiti di suo padre se non con lui stesso, ma per farle una cortesia avrebbe trasmesso la sua richiesta.
Quando posò il ricevitore, Ella aveva gli occhi colmi di lacrime di