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Torbidi segreti: Harmony Destiny
Torbidi segreti: Harmony Destiny
Torbidi segreti: Harmony Destiny
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Torbidi segreti: Harmony Destiny

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About this ebook

Il ritorno dei Westmoreland 1/3

Il Navy SEAL Gavin Blake non si sarebbe mai aspettato, al ritorno da una missione, di trovare la sua proprietà messa sottosopra dalla squadra della professoressa Layla Harris. L'affascinante studiosa è convinta che esista un tesoro nascosto sul terreno di Gavin. Il militare è certo che si sbagli, ma intende sfruttare il tempo di quella ricerca per scoprire tutti i segreti di Layla, compresi quelli più intimi...
Una profonda intesa si instaura tra i due, e quando Layla si avvicina alla verità Gavin non esita a mettersi al suo fianco per proteggerla. Le scoperte che entrambi stanno per fare, cambieranno però ogni cosa. Per sempre.
LanguageItaliano
Release dateFeb 20, 2019
ISBN9788858994238
Torbidi segreti: Harmony Destiny
Author

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

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    Book preview

    Torbidi segreti - Brenda Jackson

    successivo.

    Prologo

    «Ehi, Viper, mi sa che il tuo cellulare finirà per scaricarsi a forza di squillare.»

    Gavin Blake, noto come Viper ai membri della sua squadra dei Navy SEALs, il leggendario corpo speciale della Marina statunitense, annuì mentre posava la tazza di caffè su un tavolino laterale nell'area comune della caserma. Alzandosi in piedi, cercò di sgranchirsi le membra, dato che accusava un indolenzimento generale. L'ultima operazione sotto copertura era stata faticosa, ma erano riusciti a distruggere l'ennesima roccaforte dell'ISIS.

    Nel giro di un paio di giorni sarebbero stati ufficialmente fuori servizio e la maggior parte dei suoi compagni di squadra avrebbe preso la via di casa. Lui però aveva altri programmi. Del sano sesso era la voce che stava in cima alla sua agenda. Era passato fin troppo tempo da quando aveva diviso il letto con una donna e aveva dei progetti con una bella barista conosciuta diversi mesi prima in Mississippi mentre dava una mano al suo commilitone Bane per tirarlo fuori da una brutta situazione.

    Gavin corse su per le scale verso la sua branda e recuperò il cellulare dall'armadietto. Aveva una chiamata persa da Sherman Lott, l'uomo che abitava da anni nel ranch confinante con il suo. Un'ondata di panico lo attanagliò all'istante. Che fosse successo qualcosa alla nonna?

    Quando lui era via, la nonna viveva da sola, e Gavin aveva dato il suo numero ai vicini in modo che lo contattassero in caso di emergenza. Naturalmente, c'era il fattore a gestire il ranch durante l'assenza di Gavin. Fosse capitato qualcosa alla nonna, di certo Caldwell l'avrebbe contattato. Ma se questa fosse stata una di quelle volte in cui Caldwell si recava a Saint Louis per incontrare il distributore cui vendevano la carne?

    Gavin si affrettò a premere il tasto di richiamata e Lott rispose al secondo squillo. «Pronto?»

    «Signor Lott, sono Gavin. È successo qualcosa a nonna Mel?»

    «No, Gavin, tua nonna fisicamente sta benone. È la sua testa che mi dà da pensare.»

    Gavin corrugò la fronte, chiedendosi cosa intendesse. Sebbene fosse prossima ai settantacinque, Gavin non ricordava un solo giorno nei suoi trentadue anni di vita in cui Melody Blake non fosse stata più che presente a se stessa. Aveva parlato con la nonna due settimane fa e gli era parsa lucida e arguta come sempre. «Cosa le fa pensare che ci sia qualcosa che non funziona nella sua testa?»

    «Il semplice fatto che si è lasciata convincere da uno di quei docenti universitari dalla lingua sciolta che il fuorilegge Jesse James avrebbe seppellito parte del suo bottino a Silver Spurs e che abbia concesso che inizino gli scavi sulla sua proprietà già dalla settimana prossima.»

    Gavin si trattenne dal correggere l'interlocutore. Il terreno in questione era la loro proprietà, visto che Gavin possedeva di diritto i milleottocento acri in solido con la nonna. Tuttavia, invece di sottilizzare, si concentrò su ciò che aveva detto Lott. La nonna aveva dato il permesso a qualcuno di scavare sul Silver Spurs?

    «Dev'esserci un errore. Conosce mia nonna quanto me. Non permetterebbe mai a nessun uomo di...»

    «È una donna. Una certa professoressa Harris.»

    Gavin trasse un profondo respiro. Chi diamine era la professoressa Harris e com'era riuscita a persuadere sua nonna a lasciarle scavare sul terreno dei Blake?

    Passandosi una mano sul volto, Gavin si rese conto che, probabilmente, avrebbe dovuto volare direttamente a casa, con buona pace della tanto agognata deviazione in Mississippi. Maledizione!

    «Gavin?»

    «Sì, signor Lott. Sono qui.»

    «Mi seccava chiamarti, sapendo che probabilmente sei da qualche parte a svolgere del lavoro importante per il nostro paese, ma ho ritenuto tu dovessi sapere quel che sta accadendo qui.»

    «Apprezzo il suo intervento. Ha fatto la cosa giusta, non si preoccupi. Io sarò a casa fra un paio di giorni.»

    Gavin riattaccò e imprecò per la rabbia. Poi chiamò il fattore e caposquadra degli uomini del suo ranch, Caldwell Andrews. Che rispose al terzo squillo.

    «Caldwell? Che cosa diavolo sta succedendo a Silver Spurs? Mi ha appena chiamato Sherman Lott, che sospetta che nonna Melody sia uscita di testa. Mi ha accennato al fatto che Mel avrebbe dato il permesso a una docente di non so che università perché cominci a scavare nel ranch, è così?»

    Dall'altro capo della linea giunse un'imprecazione colorita pronunciata a mezza voce. Poi Caldwell disse: «Vorrei tanto che Lott non ti avesse disturbato, Gavin. Tua nonna è a posto. Ha preso in simpatia quell'insegnante. Hanno discusso a lungo e la signora Mel ha letto la relazione della docente, che pare supportata da tutta una serie di dati di fatto».

    Viper alzò gli occhi al cielo. «Caldwell, sai quanto me che non c'è nessun tesoro sepolto a Silver Spurs. Se ricordi, quando ero adolescente, papà si era fatto convincere che ci fosse del petrolio nel sottosuolo e cominciò a forare la nostra terra fino a farla sembrare una fetta di gruviera. Be', non cavò manco una goccia di petrolio.»

    «Me lo ricordo, eccome. Ma credo che la signora Mel ritenga che qualche scavo non faccia male a nessuno, dato che si tratta di un'area circoscritta, lontana dall'abitazione principale e da dove teniamo il bestiame. Stiamo parlando del pascolo sud.»

    «Il pascolo sud?»

    «Sì. Non ci va mai nessuno là.»

    Nessuno, eccetto me, pensò Gavin. Sapeva che tutti consideravano il pascolo sud una specie di terra desolata, poiché aveva un suolo compatto, scarsa vegetazione e mancanza di irrigazione. Tuttavia, quella parte del ranch era il posto in cui poteva scappare e trovare conforto ogniqualvolta aveva bisogno di star solo. Per qualche ragione, andarci lo ricaricava sempre. Era dove si rifugiava da ragazzo quando sentiva la mancanza di sua madre e dov'era andato quando aveva appreso che il padre era stato ucciso in Medio Oriente. E l'anno scorso ci aveva perfino campeggiato due giorni dopo essere tornato da una missione, convinto che il suo compagno di squadra Coop fosse morto. Era stato nel pascolo sud che Gavin aveva cercato di venire a patti con il pensiero che il suo grande amico se ne fosse andato per sempre.

    «Come ti ho già detto, Gavin, la nonna ha tutto sotto controllo.»

    Non ne era così sicuro. «Questo lo verificherò di persona, dato che sarò a casa fra pochi giorni. Mi raccomando, non far parola del mio imminente arrivo a nonna Mel. Voglio farle una sorpresa.» Quando riattaccò, si massaggiò il mento con espressione frustrata.

    «Viper? Ehi, ragazzo, tutto okay?»

    Viper si voltò per trovarsi puntate addosso quattro paia di occhi. Appartenevano a Brisbane Westmoreland, per tutti Bane. Thurston McRoy, alias Mac. Laramie Cooper, noto come Coop. E David Holloway, ovvero Flipper. Loro cinque erano sopravvissuti a tutte le fasi dell'addestramento e delle successive missioni antiterrorismo condotte dai Navy SEALs, Non erano solo compagni di squadra. Ormai erano praticamente fratelli. Più di una volta avevano messo a repentaglio le rispettive vite l'uno per l'altro e avrebbero continuato a guardarsi le spalle a vicenda, che fossero in servizio o meno.

    «Viper?»

    Gavin colse l'impazienza nella voce del commilitone e parlò prima che Mac si facesse prendere dal nervosismo.

    «È per via di mia nonna.»

    «Ehi, che cos'ha nonna Mel?» chiese Flipper, avvicinandosi. A turno, nel corso del tempo, ciascuno di loro era andato a casa di Viper, avendo così modo di conoscere sua nonna.

    «È malata?» si informò Bane.

    Viper scosse il capo. «No, niente del genere. Mi ha chiamato un vicino per farmi sapere che la nonna ha dato il permesso a una non meglio specificata professoressa universitaria di scavare nella nostra proprietà. Questa tizia ha convinto la nonna che Jesse James avrebbe sepolto parte del bottino delle sue scorribande a Silver Spurs.»

    Le espressioni fino a poco prima pensierose stampate sui volti dei suoi amici si fecero sollevate e poi divertite.

    «Tutto qui?» chiese Coop, sogghignando mentre si appoggiava alla parete con la spalla.

    «Ti pare poco? Nessuno ha il permesso di mettersi a scavare a Silver Spurs.»

    «Evidentemente tua nonna a qualcuno il permesso l'ha dato» sottolineò Bane.

    «Be', quel permesso verrà ritirato, e mi accerterò che nonna Mel e questa docente ne vengano informate al più presto.»

    «Hai parlato con Caldwell?» intervenne Flipper.

    «Sì, ma lui asseconda qualsiasi cosa dica mia nonna. Adesso non mi resta che andare dritto a casa, rinunciando a quel salto ritemprante che avevo in mente di fare in Mississippi. Diamine, questo comporterà di rinunciare a del sesso con i fiocchi e tutto per via di questa assurdità.»

    Mac sghignazzò. «E se Jesse James avesse nascosto davvero parte del suo malloppo nel vostro terreno? Da quel che rammento, lui e la sua banda hanno rapinato un certo numero di banche dentro e fuori i confini del Missouri.»

    Gavin prese il giubbino e se lo infilò, quindi si voltò verso gli amici. «Non c'è nessun malloppo a Silver Spurs e nessuno potrà mai convincermi del contrario.»

    1

    Layla Harris sorrise mentre prendeva il vassoio con i pasticcini al cioccolato che le veniva offerto. «Signora Melody, non doveva disturbarsi.»

    Pronunciò quelle parole per educazione, ben sapendo che non erano vere. Nessuno sfornava dolci come Melody Blake e Layla era contenta che alla donna più anziana piacesse non solo prepararli, ma anche condividerli con lei. Specie quando lo spuntino fuori programma comprendeva pure un bicchiere di latte direttamente prodotto all'interno del ranch in cui si trovava al momento.

    «Oh, nessun disturbo» disse Melody Blake, sorridendo. «Anche perché mi fa piacere la sua compagnia. Sa, a volte capita di sentirsi un po' soli da queste parti.»

    Layla sapeva che Silver Spurs era a una buona mezz'ora di auto dalla città. Per fortuna, la signora Melody aveva dei vicini che abitavano a breve distanza e che la controllavano regolarmente. Infatti, i terreni della zona appartenevano alle rispettive famiglie da generazioni e la maggior parte di essi era utilizzata per l'allevamento del bestiame.

    C'era qualcosa di speciale nei milleottocento acri che costituivano Silver Spurs e su cui sorgeva la spaziosa casa che era il fulcro del ranch della famiglia Blake.

    Layla si era sentita la benvenuta fin dal momento in cui era arrivata nel cortile a bordo della sua auto. La dimora pareva essersi sviluppata in modo incontrollato e appariva imponente. Ciò che l'aveva conquistata fin da subito però era il porticato che correva lungo l'intero perimetro e che presentava un'altalena posta esattamente di fronte a un incantevole stagno.

    La signora Melody, bibliotecaria in pensione, le aveva confidato che non aveva problemi a vivere da sola in una casa enorme perché ci era abituata, e leggere e cucinare la tenevano impegnata. La cucina stessa era di dimensioni notevoli ed era il luogo in cui la padrona di casa trascorreva la maggior parte delle sue giornate, creando succulente prelibatezze. Oltre all'imponente abitazione principale, c'era anche un cottage per gli ospiti a due passi di distanza.

    Quando la signora Melody aveva accettato di permettere a Layla di condurre lo scavo archeologico sulla sua proprietà, l'aveva anche invitata a soggiornare nella casa principale, ma Layla aveva preferito la dépendance, in modo da poter andare e venire senza disturbare l'anziana proprietaria.

    Secondo la signora Melody, Silver Spurs era un prospero ranch dedito all'allevamento di bestiame da anni. Il ranch era sopravvissuto alla maggioranza degli uomini che lo avevano gestito, compreso il marito della signora Melody, che a un certo punto era dovuto partire per andare a combattere in Vietnam. Quando poi il marito e il figlio erano diventati militari di carriera, ci si era decisi ad assumere un fattore che badasse a far funzionare le cose al posto loro.

    Melody, comunque, aveva tenuto a precisare che, sebbene il nipote fosse ancora in servizio nel corpo dei Navy SEALs, ogni volta che tornava a casa in licenza rivendicava il suo ruolo a tutti gli effetti.

    Layla aveva incontrato il fattore Caldwell Andrews, trovandolo capace. Lo stesso valeva per gli uomini che lavoravano sotto la sua direzione. Sembravano grandi lavoratori, corretti e leali nei confronti della famiglia Blake.

    Melody Blake per molti versi ricordava a Layla sua nonna. Entrambe indipendenti e supportate da un'ottima salute considerata l'età, erano attive nella chiesa e nella comunità. L'unica differenza fra loro era che nonna Candace non era una gran pasticcera.

    Preferiva passare il tempo a sferruzzare invece che a impastare.

    «Stavolta ho pensato di preparare dei biscotti con scaglie di cioccolato. Sono i preferiti di Gavin» disse la signora Melody, facendo irruzione nelle riflessioni di Layla.

    All'accenno al nipote, Layla non poté ignorare il fremito che la attraversò da capo a piedi. Gavin Blake era un gran bel fusto. Anche se non lo aveva mai incontrato di persona, lo aveva visto grazie alle fotografie incorniciate e sparse un po' ovunque nella grande dimora. Oh, non che la cosa fosse dovuta all'ego smisurato del diretto interessato. No, era solo che la nonna era orgogliosa del nipote che, al pari del padre e del nonno, era entrato a fare parte dei Navy SEALs.

    Dalle immagini

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