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Una settimana di passione (eLit): eLit
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Ebook208 pages2 hours

Una settimana di passione (eLit): eLit

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About this ebook

Kate Hayden ha perso la testa, altrimenti perché avrebbe comprato a un'asta di beneficenza una settimana con la sua vecchia fiamma Tyler James? Ora il pensiero di dividere lo spazio col focoso ufficiale, un metro e novanta di muscoli e fascino, la tiene decisamente in allerta. Oltretutto anche lui non sembra affatto tranquillo nell'averla accanto. Decideranno alla fine di assecondare la loro irresistibile attrazione?
LanguageItaliano
Release dateFeb 3, 2020
ISBN9788830510982
Una settimana di passione (eLit): eLit
Author

Nicola Marsh

Giornalista, ha viaggiato per il mondo in cerca di grandi scoop. Scrivere romanzi, però, è sempre stato il suo sogno.

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    Una settimana di passione (eLit) - Nicola Marsh

    Immagine di copertina:

    DaniloAndjus / E+ / Getty Images

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Purchased for Pleasure

    Mills & Boon Modern Romance Extra

    © 2007 Nicola Marsh

    Traduzione di Giuseppe Biemmi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-098-2

    1

    Nell’istante stesso in cui rivide Tyler James fu come se nel mondo di Kate Hayden fosse stato gettato lo scompiglio.

    Okay, forse non era nulla di tanto drammatico, fatto sta che si ritrovò completamente disorientata non appena tornò ad attanagliarla quello stesso desiderio di un’intensità travolgente che era stato caratteristico della loro breve relazione, risalente a secoli prima.

    Erano passati sei lunghi anni dall’ultima volta in cui lo aveva incontrato, dunque perché mai i suoi ormoni parevano impazziti alla sua sola vista?

    Se lo era messo alle spalle da un pezzo, ormai.

    Senza contare che si era preparata accuratamente a quel momento.

    Non a caso si sottoponeva a un meticoloso training autogeno da quattro settimane, da quando cioè aveva letto il nome di Tyler nell’elenco dei Tipi Strani Tuttofare, l’asta di beneficenza che la sua rivista stava sponsorizzando, e aveva capito che avrebbe dovuto assolutamente rivederlo.

    Dunque, era curiosa? Sai che novità! Era una ficcanaso da sempre e questo tratto del suo carattere l’aveva aiutata non poco nel suo lavoro, dandole regolarmente un vantaggio iniziale su ogni grosso scoop in vista e aiutandola a farsi un nome nel settore.

    Ma questa insaziabile curiosità riguardo a Ty era diversa e l’aveva capito nel momento stesso in cui si era sentita fremere trovando il suo nome nell’elenco dei maschi che sarebbero stati battuti all’asta.

    Questa non era solo la professionale curiosità di una giornalista dotata di un fiuto da segugio. Eh, no.

    Questa era l’intensa, bruciante curiosità di una donna che aveva voltato le spalle alla cosa più bella che le fosse mai capitata.

    Il primo amore si supponeva che non durasse mai troppo a lungo e Kate aveva messo una pietra sopra al suo ormai da parecchio tempo, ma in qualche modo mettere a fuoco il nome di Tyler su quell’elenco aveva fatto riaffiorare un flusso di ricordi, tutti belli, e lei aveva sentito il bisogno di rivederlo.

    In cuor suo, aveva sperato che fosse invecchiato, che fosse preda di una calvizie incipiente e che i muscoli gli si fossero miseramente sgonfiati. Altrimenti che divertimento sarebbe stato?

    Kate sorseggiò il suo champagne, augurandosi che le bollicine l’aiutassero ad alleviare l’improvvisa sensazione di secchezza che avvertì in gola quando il tizio con il quale aveva un tempo pensato di trascorrere il resto della sua vita si presentò sul palco, camminando impettito e pavoneggiandosi non poco.

    Oh, mio Dio.

    Lo champagne risolse momentaneamente i suoi problemi alla gola, ma non fece assolutamente nulla per le pulsazioni che le schizzarono di colpo alla vista dell’uomo più sexy su cui avesse mai posato lo sguardo. Un uomo che se ne stava sul palco, davanti a una sala piena di donne, come se non avesse alcun pensiero al mondo.

    Ty aveva un aspetto incredibile, molto più intrigante di quanto non ricordasse... e Kate ricordava parecchio! Se possibile, gli anni avevano enfatizzato la sua bellezza. Sottili rughe gli si irradiavano dagli angoli degli occhi, non andando minimamente a discapito dei lineamenti abbronzati del suo volto dalla pelle levigata, mentre gli zigomi alti conferivano alla sua espressione una vaga arroganza. I folti capelli castani dalle striature bionde, erano tagliati come lui preferiva, ovvero corti ai lati del viso e sulla nuca. E poi c’erano quelle labbra finemente cesellate...

    Oh, sì, le rammentava fin troppo bene, erano capaci di sedurla con la loro esperienza, di darle piacere, seminando il panico nei suoi sensi.

    I ricordi erano ancora tutti lì, scolpiti nella sua mente, marchiati a fuoco, assolutamente indelebili. Anno dopo anno, si era sforzata di metterli da parte, concentrandosi sulla carriera, cercando di ricostruirsi una vita in un altro paese. Evidentemente, non c’era riuscita del tutto.

    Lasciare Sydney per Los Angeles era stata una decisione importante per una ventunenne. Ma incontrare Ty subito dopo essere atterrata negli Stati Uniti aveva reso quella svolta un po’ meno terrificante. In effetti, quel ragazzo aveva contribuito a riportare la luce nel suo mondo.

    Contorcendosi sulla sedia, Kate bevve un altro sorso di champagne. Non era quello il momento di lasciarsi coinvolgere dai ricordi di Ty. Doveva assolutamente mantenere la concentrazione ancora per i successivi dieci minuti, vale a dire fino al momento in cui avrebbe tenuto il suo discorso. Da senior editor qual era doveva dimostrarsi calma e posata, non distratta e pericolosamente eccitata al pensiero di una vecchia fiamma.

    «Dunque, senza ulteriore indugio vi presento l’ultimo Tipo Strano della serata. Anche se devo dire che, dal mio punto di vista, non trovo nulla di strano o fuori posto in questo particolare fustaccione! Non so cosa ne pensate voi, ma a me pare che questo esemplare di maschio rasenti la perfezione.»

    Una risatina percorse la sala mentre tutti gli occhi si puntavano sul palco. Kelly Adams, la stravagante presentatrice della TV locale, indicò l’uomo alla sua destra, continuando a tesserne le lodi.

    «Lo so che vi piace quello che state vedendo, care le mie signore. Tyler James è un istruttore SEAL della Marina Americana. A proposito, per coloro che non lo sapessero, i SEAL sono un reparto speciale formato da gente tosta il cui motto è L’unico giorno facile è stato ieri. Tyler è alto un metro e novantadue e ha dei muscoli per cui si potrebbe morire, degli incredibili occhi azzurri ed è attrezzato per far fronte a qualsiasi emergenza... anche la più piccante!»

    Fischi e gridolini di approvazione riempirono l’aria, mentre l’uomo in questione sorrideva per nulla imbarazzato e tendeva i muscoli dei bicipiti, sollevando le spalle in una posa da culturista.

    «Allora, chi mi fa la prima offerta per Tyler? Forza, signore, dateci dentro. L’Orfanotrofio Ramirez è una buona causa e ha bisogno del vostro aiuto per non chiudere i battenti. E poi, diciamocelo chiaramente, chi non vorrebbe che le proprie incombenze fossero sbrigate per l’intera prossima settimana da quest’uomo? C’è forse da tagliare l’erba del prato di casa? Da lavare l’auto? Cucinare i pasti? Sbrigare le faccende domestiche? Fate la vostra offerta, signore. La farei io stessa se non fosse che, temo, mio marito avrebbe qualcosa da ridire. Chi vuole cominciare?»

    Recependo l’annuncio di Kelly, Kate soppesò l’inatteso cambiamento di carriera di Ty. Era diventato istruttore? Quando si erano conosciuti, era un orgoglioso membro dei SEAL, fulgido nella sua uniforme e pervaso di tutti gli ideali di un vero macho. Niente dietro le quinte, ma sempre e solo prima linea per quel ragazzo. In effetti, era dedito anima e corpo alla sua carriera. Perché quel ripensamento?

    Lei fissò l’uomo sul palco, mentre nella testa le turbinava tutta una serie di domande.

    Perché non ci avevano provato?

    Era valsa la pena inseguire le loro rispettive carriere, invece che seguire i loro cuori?

    Crescere li aveva cambiati?

    Avendo bisogno di una distrazione da quelle futili questioni, Kate si guardò attorno e notò che l’attenzione di ogni singola donna seduta al suo tavolo era inchiodata al palco. Non che potesse biasimarle, considerato quello che c’era in bella mostra.

    Erano un gran bel gruppo di donne con cui era molto piacevole lavorare. Giornaliste, editor e fotografe, tutte quante dotate di grande talento nella rispettiva sfera di competenza.

    Diane, la sua assistente personale, aveva organizzato quella particolare manifestazione nell’ambito della sponsorizzazione dell’orfanotrofio da parte della rivista. A essere sinceri, Di aveva avuto la responsabilità di scegliere la giusta causa da sposare quell’anno e aveva curato ogni dettaglio, tanto che Kate non aveva dovuto far altro che presentarsi alla serata.

    Quasi avesse avvertito il suo sguardo su di sé, Di si voltò verso di lei. «Perché non fai un’offerta anche tu, Kate? È ora che tu dia un pizzico di piccantino alla tua vita.»

    Piccantino? Lei? Niente da fare. C’era passata, l’aveva provato e portava ancora le cicatrici del SEAL a comprovarlo.

    Con sua mortificazione, il resto delle colleghe si girò verso di lei, così Kate sfoderò la sua migliore espressione per lasciare intendere che era troppo impegnata per concedersi certi svaghi.

    «Spiacente di deludervi tutte quante. Ma non ho tempo per le frivolezze. E, comunque, cosa dovrei farmene di un Tipo Strano?»

    Sebbene la voce le rimanesse ferma, l’idea di Ty che le correva dietro per una settimana ebbe uno strano effetto su di lei.

    Effetto che non avrebbe dovuto avvertire né tantomeno ricordare...

    «Vedi che ho ragione.» Di abbozzò un sorriso furbetto. «Se non sai cosa fartene di un fusto come quello, allora hai bisogno di molto più aiuto di quanto pensassi. Perché non cominci a vivere un po’ e ci dimostri che, in fin dei conti, anche tu sei un essere umano?»

    Il resto del tavolo si unì a Di, esortandola a partecipare all’asta e Kate scrollò il capo, sghignazzando di fronte a tanto entusiasmo.

    Di aveva ragione. Si era tuffata a capofitto nel lavoro, decisa a dimostrare che sforzi e dedizione fossero le chiavi per raggiungere il successo. Ma fare la stacanovista aveva i suoi svantaggi e, di conseguenza, non si divertiva da anni. E pensare che un tempo era stata solare e di compagnia, e che da giovane mai avrebbe potuto condurre la vita posata tutta lavoro e niente passatempi che conduceva attualmente. Forse un breve strappo alla sua monotona vita privata in compagnia di un vecchio amico avrebbe potuto costituire un antidoto al solito tran-tran che veniva accusata di condurre?

    In fondo, che male avrebbe potuto fare avanzare un’offerta? Non sarebbe certo stata la sola. Una semplice occhiata a Ty e qualunque donna presente in sala avrebbe volentieri posto mano al blocchetto degli assegni.

    «Okay, okay. Vorrà dire che vi accontenterò. Ssh.»

    Sollevando le mani in segno di resa, Kate sorrise e le altre applaudirono per manifestare il loro consenso. Buttando giù ciò che rimaneva del suo champagne in due rapidi sorsi, Kate alzò la mano e l’agitò in aria come una cheerleader su di giri ansiosa di farsi notare.

    «Cinquecento dollari» strillò, corroborata dall’alcol e dall’improvviso impulso di fare qualcosa di insolito.

    Seguì un improvviso silenzio e, invece di sprofondare nella sedia in preda all’imbarazzo, Kate raddrizzò la schiena, tirò indietro il capo e attese il momento in cui Ty avrebbe guardato verso l’offerente, ansiosa di vedere la sua reazione. Nel frattempo si chiedeva se potesse scattare ancora quella vecchia scintilla fra di loro.

    La risposta l’ebbe negli istanti immediatamente successivi, quando Ty mise a fuoco quel suo sguardo di un azzurro esagerato e lo shock che provò riconoscendola si rivelò nel modo quasi impercettibile in cui sbarrò gli occhi. Si fissarono così, attraverso la sala, ciascuno deciso a non abbassare lo sguardo in quella che in un certo senso era un’orgogliosa battaglia carica di reminiscenze del passato.

    Forse fu lo champagne, forse il numero di donne pigiate nella sala, fatto sta che mentre si sentiva intrappolata di fronte all’intensità dell’occhiata di Ty, Kate accusò un improvviso aumento della temperatura corporea, si ritrovò la fronte imperlata di sudore e cominciò ad avere qualche difficoltà di carattere respiratorio.

    «Ci sono altre offerte?» indagò Kelly, controllando la sala con un sorriso soddisfatto stampato sul volto sapientemente truccato.

    Per favore... qualcuna di voi... una chiunque...

    La tacita supplica di Kate precedette il totale pandemonio scatenato dalle signore presenti, ammesso che si potesse definirle così.

    Forse la sua offerta iniziale era stata un tantino elevata, considerato che gli uomini assegnati precedentemente nel corso della serata erano stati battuti all’asta per un massimo di quattrocento dollari. Ma aveva voluto dimostrare alle ragazze che anche lei era capace di colpi di testa, a volte. Sfortunatamente, non aveva fatto i conti con la luce speculativa negli occhi del suo ex, né con la natura competitiva delle altre partecipanti all’asta.

    «Cinque e cinquanta!» gridò una bionda sicura del fatto suo.

    Kate alzò gli occhi al cielo. Le bionde non erano il tipo di Ty.

    «Seicento!» strillò una rossa sottile come un giunco che somigliava a Nicole Kidman e il cui sorriso compiaciuto lasciava intendere che pensava di aver vinto.

    «Sei e cinquanta.»

    Kate si tirò su a sedere in punta di sedia per individuare la terza offerente, una focosa brunetta che ricordava Catherine Zeta-Jones e che aveva un paio di seni che avrebbero potuto far uscire gli occhi dalle orbite a un uomo che si trovava a cinquanta metri di distanza.

    Ecco, quella era il tipo di Ty.

    Di si sporse in avanti e, tenendosi una mano davanti alla bocca, le sussurrò: «Ehi, hai intenzione di lasciarti battere da queste dilettanti?».

    Di colpo, Kate capì che non se ne parlava nemmeno. Sostenuta dal fiero spirito di competizione che possedeva fin dalla nascita, buttò giù un altro bicchiere di champagne, dato che un cameriere aveva provveduto a riempirglielo di nuovo, e sventolò nuovamente la mano in aria.

    «Mille dollari!»

    Il caos cessò mentre degli occhi curiosi, oltre a quelli indignati che avrebbero voluto incenerirla appartenenti alla bionda, a Nicole e a Catherine, la mettevano a fuoco e lei, con il cuore che minacciava di scoppiarle in petto, strinse i pugni sotto il tavolo.

    «Mille, e uno. Mille, e due. Nessun rilancio?»

    Quando il martelletto nella mano di Kelly calò, producendo un rumore secco che riecheggiò a lungo nell’aria, Kate sobbalzò.

    «Aggiudicato. A Kate Hayden, la cui rivista è il nostro principale sponsor oggi. Ben fatto, Kate. Perché non sali e vieni a prenderti il tuo premio?»

    «Va’, ragazza.» Di rise, dandole una pacca sulla spalla. «Non credevo tu fossi capace di tanto.»

    Una specie di vago torpore pervase Kate che avanzava verso il palco meccanicamente, mettendo un piede davanti all’altro mentre un applauso incredibile risuonava tutt’attorno, riuscendo quasi a coprire il suono del suo cuore impazzito che le riecheggiava nelle orecchie.

    Oh, fantastico.

    Si era immaginata di entrare in contatto con Ty quella sera, ma non certo in quel modo. Il suo obiettivo era stato un veloce incontro lontano dal palco, non una ravvicinata quanto personalissima presentazione ufficiale di fronte all’intera sala.

    Mentre trascinava i piedi su per i gradini, Kate guardò Ty negli occhi e cercò di non afflosciarsi pateticamente ai suoi piedi.

    Se possibile, da vicino era ancora più bello. I suoi vividi occhi azzurri, dello stesso spettacolare colore dell’Oceano Pacifico a

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