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Una dolce scoperta: Harmony Collezione
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Una dolce scoperta: Harmony Collezione

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About this ebook

Come sarebbe vivere nel lusso più sfrenato?
Holly George non si era mai nemmeno posta questa domanda, almeno fino a quando quella notte trascorsa con il tenebroso Luiz Casella non cambia la sua vita. Luiz è uno degli uomini brasiliani più ricchi al mondo, e da quel momento le loro vite sono indissolubilmente legate l'una all'altra.
Nonostante tutti i meravigliosi vestiti e gli inestimabili gioielli di cui lui può ricoprirla, Holly continua a sentirsi come un pesce fuor d'acqua nel mondo di Luiz, eppure deve cercare di adattarsi a quella nuova realtà. Un erede dei Casella non può certo nascere al di fuori del matrimonio, e soprattutto lei è innamorata di Luiz dal primo istante.
LanguageItaliano
Release dateJul 10, 2020
ISBN9788830517264
Una dolce scoperta: Harmony Collezione
Author

Cathy Williams

Autrice originaria di Trinidad, ha poi studiato in Inghilterra, dove ha conosciuto il marito.

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    Una dolce scoperta - Cathy Williams

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Secret Casella Baby

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Cathy Williams

    Traduzione di Chiara Fasoli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-726-4

    1

    Luiz Casella premette il piede sull’acceleratore della sua nuova macchina sportiva e avvertì il rombo di risposta del motore mentre il veicolo aumentava di velocità lungo la stretta strada di campagna.

    Era una follia. Non avrebbe dovuto trovarsi lì, nella deserta e innevata campagna dello Yorkshire a sfidare la natura selvaggia correndo sempre più forte, circondato da un lato da campi coperti di neve che si perdevano all’infinito nel buio del tramonto ormai prossimo e, dall’altro, dall’alto argine del fiume, un ammasso di roccia gelata che avrebbe distrutto la sua macchina, se si fosse avvicinato troppo. Luiz sapeva che il suo comportamento era folle, ma sapeva anche di doversi liberare in qualche modo del dolore immenso che lo opprimeva, e quale sistema migliore per farlo che allontanarsi centinaia di chilometri dalla sua ben inquadrata vita londinese e sfidare la morte?

    Era passato quasi un anno da quella di suo padre. Mario Casella era un uomo entusiasta e pieno di vita. Da anni cercava di convincere il figlio a sistemarsi, a costruirsi una famiglia, minacciando di lasciare il Brasile e trasferirsi a Londra per convincerlo. Ma la sua vitalità era stata spazzata via in un attimo da un terribile incidente aereo.

    Luiz aveva risposto alla telefonata della madre in lacrime ed era partito immediatamente per il Brasile dove, in qualità di unico figlio maschio, si era subito assunto tutte le responsabilità che spettavano al capofamiglia. Si era occupato dei dettagli per il funerale e della compagnia diretta dal padre, gestendo allo stesso tempo, a distanza, la propria.

    Era stata la spalla su cui piangere per sua madre, le sue tre sorelle e svariati parenti, e non aveva permesso che il dolore gli impedisse di fare ciò che sapeva di dover fare. Aveva scelto le persone da porre a capo dell’azienda, aveva messo in vendita la casa di famiglia perché la madre non sopportava l’idea di viverci senza il marito e le aveva trovato un posto altrettanto bello ma più piccolo vicino a una delle sue sorelle.

    Aveva fatto in modo che alcuni dei ricordi più cari venissero conservati in un deposito, perché sapeva che prima o poi la madre avrebbe voluto riaverli. Aveva fatto tutto ciò senza versare una singola lacrima.

    Quando era tornato a Londra, mesi dopo, si era gettato nel lavoro con una tenacia che avrebbe sfiancato chiunque, avviando un programma di acquisizioni che in brevissimo tempo aveva raddoppiato il suo capitale.

    L’acquisto di una ditta di elettronica in fallimento a Durham, qualche giorno prima, gli aveva dato la prima occasione dopo mesi per rilasciare una parte dell’energia selvaggia che bruciava dentro di lui dalla morte del padre. Aveva approfittato di quell’occasione, facendosi portare la macchina in aeroporto con l’intenzione di concedersi qualche ora di libertà guidando fino a Londra.

    Pensava di prendere la strada più veloce, ma il richiamo di quelle desolate strade di campagna era stato irresistibile, e ora eccolo lì. Aveva spento il cellulare e la radio, e mentre guardava i primi fiocchi di neve ondeggiare lievemente nell’aria sentiva intorno a sé il silenzio profondo e infinito dell’inverno che lottava contro il basso rombo della sua auto.

    Suo padre aveva provato dolore prima di morire? Aveva sicuramente capito che era arrivata la sua ora, mentre l’aereo precipitava come un uccello dalle ali spezzate. Quali erano stati i suoi ultimi pensieri?

    Il padre era il migliore esempio di cosa un uomo dall’inarrestabile forza di volontà e con un’acuta intelligenza potesse ottenere. Si era sollevato dalla povertà nella quale era cresciuto e aveva collezionato un successo dopo l’altro, finché i soldi non erano più stati un problema. Aveva sposato la donna di cui era innamorato fin dall’infanzia, che lo aveva amato e sostenuto fino alla fine, e insieme avevano avuto quattro figli.

    No, di certo non aveva avuto nessun rimpianto da quel punto di vista.

    Luiz cercò di trarre conforto da quel pensiero, ma nulla in quel momento avrebbe potuto alleviare la sua sofferenza, consolarlo per la perdita dell’unica persona che avesse mai veramente ammirato.

    Strinse le mani intorno al volante, mentre un dolore sordo si impadroniva di lui. Spinse più forte il piede sull’acceleratore e un istante dopo una parete di roccia si stagliò minacciosa di fronte a lui.

    Luiz reagì in un istante, sterzò bruscamente per evitare l’impatto e sentì il rumore del metallo della fiancata che urtava contro la roccia, poi la macchina iniziò a ruotare su se stessa e uscì di strada, perdendosi nel buio dei campi. L’impatto lo lasciò momentaneamente senza fiato, ma l’airbag aveva svolto egregiamente il proprio lavoro. Mentre usciva in qualche modo dall’auto e si allontanava il più possibile da essa – il serbatoio era pieno e non aveva intenzione di rimanere troppo vicino, in caso fosse esploso – Luiz si rese conto di essere comunque in una brutta situazione.

    Camminare sarebbe stato un problema. Si tastò con cautela una gamba e sentì il lungo taglio che la percorreva. Era senza cappotto, nel bel mezzo del nulla e non c’era una sola luce in vista. A peggiorare le cose, proprio in quel momento la neve aveva iniziato a cadere in grossi fiocchi che aderivano morbidamente al terreno e ai suoi vestiti, fatti su misura ma totalmente inadeguati a proteggere dal freddo dell’inverno in aperta campagna.

    Stringendo i denti iniziò ad avanzare lentamente verso la strada. Aveva con sé il cellulare e, anche se trovare una rete disponibile sarebbe stato molto difficile in quella zona, prima o poi sarebbe riuscito a chiamare qualcuno.

    E dopotutto... Uno strano sorriso gli si aprì sul volto. Il dolore fisico sembrava quasi una benedizione, dopo tutti quei mesi passati a cercare di nascondere un dolore ben peggiore.

    A pochi chilometri di distanza, mentre svolgeva l’abituale giro di controllo degli animali ospiti nel suo rifugio, Holly George si immobilizzò sentendo lo stridente rumore di un incidente automobilistico.

    Era cresciuta in quel territorio vasto e selvaggio, e lo conosceva profondamente, le era familiare ogni avvallamento del terreno, ogni cambiamento di temperatura, e ogni suono. Soprattutto nel mese di febbraio, quando il silenzio regnava sovrano.

    Chiuse energicamente il recinto del nuovo ospite del rifugio, l’asino Buster, e corse in casa, togliendosi il pesante cappello di lana che aveva usato per proteggere i lunghi capelli biondi.

    Qualcuno è uscito di strada. Non aveva dubbi in proposito. Per qualche secondo si chiese se chiamare Andy, il collega che lavorava con lei al rifugio, ma lasciò subito perdere. Andy era andato in città per partecipare a una lezione di cucina tenuta dal suo chef preferito, un evento che attendeva con ansia da settimane, e lei non aveva intenzione di rovinargli la serata trascinandolo in una missione di soccorso.

    Ben Firth, il capo dei pompieri, sarebbe certamente uscito alla ricerca dello sventurato insieme ad Abe, il dottore locale, ma dove si sarebbero diretti? Da quelle parti si poteva essere raggiunti dall’eco di un suono la cui origine era in realtà a chilometri e chilometri di distanza. Holly, però, conosceva la zona come il palmo delle sue mani, e sarebbe stata in grado di individuare il luogo dell’incidente e raggiungerlo molto più in fretta dei pompieri o del medico.

    Holly George aveva solo ventisei anni, ma era saggia, pragmatica e abituata ad affrontare i rigidi inverni che ogni anno avvolgevano lo Yorkshire. A volte pensava che saggezza e pragmatismo non fossero tratti molto femminili, e questo forse spiegava la carenza di uomini che la corteggiavano. Ma ogni volta che immaginava di abbandonare il suo amato rifugio per animali e trasferirsi in una città piena di luci, locali e tutte le altre cose di cui le sue amiche sostenevano avesse bisogno, si sentiva male.

    Suo padre possedeva una fattoria e lei era cresciuta prendendosi cura degli animali e delle coltivazioni.

    Il padre era morto poco dopo il suo diciottesimo compleanno e lei aveva a malincuore dovuto vendere la fattoria... occuparsi di quella distesa di campi, anche con l’aiuto di altre persone, sarebbe stato impossibile. Aveva riversato tutta la sua passione nel rifugio per animali che gestiva a tempo pieno e, anche se le rimaneva una piccola somma di denaro dalla vendita della fattoria, il modesto cottage dall’antiquato sistema di riscaldamento nel quale viveva era per lei più che sufficiente.

    Eppure la sensazione che la vita le stesse passando accanto senza coinvolgerla, mentre le sue amiche la vivevano appieno, era il cruccio di un’esistenza altrimenti tranquilla e serena.

    Aveva avuto una sola storia seria. James, studente di veterinaria, aveva condotto uno degli innumerevoli seminari che Holly frequentava per migliorare le proprie competenze nell’accudire gli animali che salvava.

    I suoi modi impacciati l’avevano subito colpita e dopo una lunga chiacchierata avevano deciso di rivedersi. Quando la loro storia era finita, un anno e mezzo più tardi, erano rimasti in ottimi rapporti.

    A volte Holly pensava di aver perso la sua unica possibilità, perché nessuno le era affine quanto James, ma lui era stato trasferito in un’altra città e non aveva saputo reggere la lontananza fisica. Spesso si chiedeva se non avrebbe dovuto insistere di più per salvare la loro storia, perché il tempo passava e...

    Si fermò davanti alla porta d’ingresso per prendere le chiavi del furgone fuoristrada e lanciò uno sguardo al piccolo specchio appeso alla parete.

    Il suo viso non era fatto per le luci della città, si disse, e nemmeno il suo corpo.

    Le sue curve non erano adatte ai vestiti alla moda, e non aveva mai padroneggiato l’arte del trucco.

    I suoi brillanti occhi blu erano raramente segnati da mascara o eyeliner e aveva un viso troppo rotondo per essere sexy.

    Si voltò, senza più indugiare sui suoi difetti fisici.

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