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Fuga appassionata: Harmony Collezione
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Fuga appassionata: Harmony Collezione
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Fuga appassionata: Harmony Collezione

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About this ebook

Jacinda Beale ha bisogno di un rifugio per ritrovare la propria vena creativa. Scrittrice di talento, in seguito a un divorzio sembra che la sua Musa l'abbia abbandonata. La direttrice della rivista per cui lavora decide di darle una seconda opportunità e di mandarla in Australia per intervistare un facoltoso quanto schivo proprietario terriero, Callan Woods. Jacinda coglie al volo quella possibilità di fuggire dal suo mondo, pur sapendo che avvicinare Callan è praticamente impossibile. Una volta arrivata, però, lui la sorprende accettando di ospitarla nella sua casa. E notte dopo notte, complice la romantica atmosfera australiana, sentiranno nascere in loro un desiderio senza confini.

LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2014
ISBN9788858926666
Fuga appassionata: Harmony Collezione
Author

Lilian Darcy

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Fuga appassionata - Lilian Darcy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Runaway and the Cattleman

    Silhouette Special Edition

    © 2006 Lilian Darcy

    Traduzione di Lara Zandanel

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-666-6

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Assomigliava a un cowboy.

    O, per essere più precisi, corrispondeva fedelmente alla fantasia che ogni donna aveva di un cowboy.

    Un vecchio cappello a falda larga calcato sulla fronte rendeva impossibile indovinare il colore dei suoi occhi, ma era sufficiente un’occhiata al suo profilo. Mascella serrata, bocca pronunciata e un’intensità nello sguardo con cui scrutava il mondo... anche quando sembrava non vedere davvero quello che lo circondava.

    Il corpo era tonico, ma non era il tipo che aveva bisogno di indossare una maglietta attillata per sottolineare gli addominali scolpiti e i bicipiti sporgenti. I muscoli erano lì, sodi e immobili sotto uno strato di jeans e cotone. Aveva imparato a conservare l’energia per quando ne aveva davvero bisogno – per una lunga giornata a cavallo, per marchiare il bestiame o radunare gli animali al pascolo. In quel momento era appoggiato con le braccia abbronzate sulla staccionata di legno.

    Chiunque l’avesse scambiato per un cowboy ci sarebbe andato vicino. Era un mandriano, un proprietario terriero dell’outback australiano. Non era al servizio di nessuno, rispondeva solo alla sua terra, ai suoi animali e alla sua famiglia.

    Nove donne su dieci lo fissavano passandogli accanto. Otto su dieci rimanevano colpite da ciò che vedevano e avrebbero voluto saperne di più. Di che colore erano i suoi occhi? Aveva il segno dell’abbronzatura sulle spalle? Gli piacevano le bionde eleganti o le brune con i piedi per terra? Era disponibile? Era bello come sembrava?

    Ma anche se l’uomo percepiva tutte le attenzioni che stava attirando, non lo dava a vedere. Si sarebbe potuto dire, a ragione, che i pensieri di Callan Woods fossero lontani almeno duecento miglia.

    «Guardalo, Brant! Cosa possiamo fare?»

    Branton Smith si sentiva impotente di fronte alla domanda dell’amico Dusty Tanner. Come Callan, anche loro vivevano per la maggior parte del tempo all’aria aperta. Facevano lavori manuali. Quando si trovavano ad affrontare dei problemi si trattava di qualcosa di pratico – la siccità, un’alluvione, il fuoco, un animale ferito – e la soluzione era altrettanto pratica.

    Erano uomini forti e caparbi, con la testa sulle spalle. Cercavano soluzioni precise e concrete.

    Ma cosa potevano fare riguardo a Callan?

    «Solo stargli vicino, immagino» disse Brant in risposta alla domanda di Dusty.

    La risata ironica di Dusty non lo sorprese. «Sembri la posta del cuore di un giornale per ragazzine, amico!»

    Era vero.

    Ed era anche un pessimo consiglio, dato che entrambi gli erano stati accanto quando era morta sua moglie Liz quattro anni prima. Lui, però, sembrava essersi chiuso ancora più in se stesso nell’ultimo anno.

    Stava lì in piedi, con le braccia appoggiate alla staccionata che separava gli spettatori dalla pista, mentre intorno a lui vorticavano i colori e i rumori del più famoso evento di corse di cavalli della zona ma, a giudicare dal suo sguardo fisso, dalle spalle curve, dalla bocca tesa e dal suo silenzio, sapeva a malapena dove si trovava.

    I tre erano amici da anni, dai tempi della scuola a Sydney. A quel tempo erano tre ragazzi di campagna forti e timidi, lontani da casa per la prima volta.

    Ora possedevano insieme dei cavalli da corsa, cinque bellissimi ed eleganti animali, due dei quali correvano alle gare di quel giorno.

    La loro vivace giumenta Surprise Bouquet aveva realizzato una prestazione di tutto rispetto quella mattina. Si era piazzata quinta e poteva fare ancora meglio. Ma era Saltbush Bachelor quello su cui riponevano le loro aspettative.

    Callan, Brant e Dusty non potevano incontrarsi spesso di persona, data la distanza tra le loro proprietà, ma quella gara era una tradizione che cercavano di rispettare. Callan si era perso un paio di edizioni quando Liz era malata. Era morta in quel periodo dell’anno, alla fine di settembre. Forse quello era parte del problema. Le corse a Birdsville, il mese di settembre e la morte di Liz erano eventi collegati nel suo cuore.

    «Ha trentatré anni» mormorò Dusty. «Non possiamo lasciare che si convinca che la sua vita è finita, Brant.»

    Accanto agli amici, Callan non stava pensando a quello.

    Non esattamente.

    Sapeva che Brant e Dusty erano preoccupati per lui. Non erano bravi nel non farlo notare. Le frequenti occhiate piene di ansia, i commenti mormorati che non sempre sentiva ma che poteva immaginare, gli insistenti inviti a uscire per una birra, gli occasionali commenti sulle donne – niente di troppo diretto, solo un belle gambe e cose del genere – seguiti da una gomitata di entrambi per cercare conferma, che lui coscienziosamente dava…

    Sia Brant sia Dusty pensavano che fosse venuto il momento che trovasse una nuova madre per i suoi figli.

    Anche Callan l’aveva pensato, una volta.

    Tre anni prima per l’esattezza, in quella stessa occasione.

    Gli sembrava ieri.

    Ricordava ancora il panico, la solitudine, il bisogno fisico, il dolore per la grave perdita e, ancora più intenso, per quello che i suoi figli non avrebbero potuto avere senza la madre, dopo quel primo lunghissimo anno senza Liz.

    Dannazione! Aveva davvero creduto che un paio di belle gambe con poco più di vent’anni potessero avere il potere di aiutarlo ad andare avanti?

    C’era qualcosa di spaventosamente sbagliato nel corpo di quella donna. Le lentiggini sul naso non erano quelle di Liz. I capelli non erano biondi come quelli di Liz. Le sue curve non erano al posto giusto, e la sua voce... Aveva cercato le cose sbagliate, e non aveva trovato nemmeno quelle.

    «Sono alle gabbie di partenza.» riferì Brant, la voce alta per superare la barriera di pensieri di Callan.

    «Sembra brillante ma non eccessivamente agitato.»

    «E Garrett vuole questa vittoria» aggiunse Dusty. «Lo cavalcherà alla perfezione.»

    I due avevano i binocoli premuti sugli occhi. Non volevano perdersi un secondo della gara. Volevano che a Callan importasse che Salbush Bachelor gareggiasse dopo un buon allenamento e che avesse davvero l’opportunità di vincere.

    Lui si riscosse dal torpore abbastanza da rispondere agli amici. «Già, Mick Garrett è un bravo fantino.» Ma non sollevò il suo binocolo e notò appena l’impazienza che scuoteva i corpi dei suoi amici mentre la gara entrava nel vivo.

    Invece pensò ai suoi figli che erano rimasti a Arakeela Creek con la nonna e a quello che doveva fare con il bestiame una volta tornato a casa. Ripensò a tre anni prima, lì a Birdsville, e al disastro che era stato l’incontro con quella donna dalle belle gambe che nemmeno in un milione di anni avrebbe potuto, anche lontanamente, assomigliare a Liz.

    Pensò anche all’altra donna, incontrata pochi mesi dopo, una bionda viaggiatrice scandinava a cui aveva permesso di fermarsi a Arakeela Gorge e che era stata felice di fare di tutto per trascinarlo in quella che si sarebbe presto rivelata la disastrosa storia di una sola notte.

    Dio, odiava ricordare!

    Notando la distanza di Callan e l’espressione tesa della bocca, Brant e Dusty si guardarono di nuovo. Non c’era bisogno di dire niente, ma parlarono comunque.

    «Avrà almeno notato che è iniziata?» mormorò Dusty.

    «Lo sa» teorizzò Brant, «ma non gli importa.»

    «Se Salty vince...»

    «Non farà la benché minima differenza per lui. Dannazione, Dusty, cosa possiamo fare? Stargli vicino è una fesseria. Ha bisogno di azione.»

    «Azione? Stiamo facendo tutto il possibile. Quando voleva ritirarsi dalla società dei cavalli da corsa glielo abbiamo praticamente impedito.»

    «E anche sua madre gli ha parlato.»

    La corsa raggiunse la curva più distante della pista e dalla loro posizione era impossibile vedere come se la stesse cavando Saltbush Bachelor.

    «Kerry è preoccupata» proseguì Brant, continuando a parlare della madre di Callan. «Mi ha telefonato la settimana scorsa per chiederci di tenerlo d’occhio questo weekend.»

    «Come se non l’avessimo fatto comunque.»

    La gara entrò nel vivo quando i cavalli raggiunsero il rettilineo. «Può farcela!» gridò Brant. «È proprio lì, si avvicina. Vedi Dusty? Callan?»

    Callan non rispose.

    I cavalli sfilarono davanti a loro a tutta velocità.

    «Ci siamo! È secondo. È... Diavolo, sta perdendo terreno, ma...» Brant si interruppe.

    «Secondo posto?» Erano tutti troppo vicini per affermarlo con certezza. Dovevano aspettare i risultati ufficiali. Brant ascoltò il suono distorto degli altoparlanti per cogliere il nome del vincitore e dei piazzamenti. Nessuno sembrava nemmeno lontanamente simile a Saltbush Bachelor. Il loro cavallo aveva perso il terzo posto per un soffio.

    «Parlane con tua sorella, Brant» suggerì Dusty. «Forse c’è bisogno di un tocco femminile. Naula ha la testa sulle spalle.»

    «Una testa piena di idee folli» disse Brant.

    «Forse un’idea folle è proprio quello di cui abbiamo bisogno.»

    «Sì, perché quelle normali non hanno funzionato. Ok, quando torno le parlerò.»

    Dusty lo guardò con sguardo deciso. «Se c’è la possibilità di aiutare Callan, amico, a questo punto sono pronto a tutto.»

    2

    «Allora, come la faremo pagare a Naula, per essersene uscita con questo piano?» chiese Dusty a Brant, circa sei mesi dopo.

    «Sei stato tu a dire che eri pronto a tutto pur di aiutarlo» gli ricordò Brant, protettivo nei confronti della sorella.

    «E infatti sono qui, no?» rispose a tono Dusty. «Farò questa cosa. Ho messo la mia foto su quel dannato giornale. Ho elencato i miei hobby, raccontato la mia vita.» Agitò in aria le dita, facendo il segno delle virgolette «Quello che cerco in una donna e perché credo che l’amore possa durare

    «Hai fatto meglio di me con tutte quelle domande» disse Brant.

    Dusty scosse le spalle e sorrise. «Sono stato più onesto.»

    «Certo, amico, non hai alcun istinto di conservazione?»

    «È solo che non sono un granché come bugiardo. Tua sorella pensa davvero che Callan troverà quello che sta cercando in questo modo?»

    Erano da poco passate le sei di sera e l’aria condizionata sconfiggeva il caldo estivo in quella sala sul lungomare di Sydney. Era un luogo adatto a un cocktail party, con la vista sul porto e sullo sfondo l’Harbour Bridge.

    Era anni luce lontano dai panorami intorno alle case di Brant, Dusty e Callan.

    Dovevano esserci circa cinquanta persone nella stanza, calcolò Brant. Si trattava di una ventina di uomini single dell’entroterra australiano e venti donne di città insieme ad alcuni giornalisti e fotografi della rivista.

    «Non trovare quello che sta cercando, capire cosa sta cercando, secondo Naula» chiarì.

    «Naula, che ha appena annunciato il fidanzamento con un uomo che conosce da quando aveva, quanto, tre anni?» sottolineò Dusty. «Oh, certo, è una vera esperta in fatto di relazioni.»

    «Quindi pensa davvero...?»

    «Vuoi che citi le sue testuali parole? Questa esperienza permetterà a Callan di mettere a fuoco ciò che vuole e cosa manca nella sua vita. Gli ricorderà che ci sono ancora donne decenti al mondo, anche senza Liz. Gli dimostrerà che non è l’unico ad avere il cuore a...»

    Si interruppe. Stava per dire pezzi, ma all’improvviso non erano più soli.

    «Salve! Chi abbiamo qui? Dustin, giusto?» L’eccessivamente entusiasta donna americana che avevano di fronte consultò alcuni appunti, mentre un fotografo compariva accanto a loro. Erano entrambi della rivista.

    «Chiamami Dusty» disse.

    L’americana sorrise forzatamente. «Bene, Dusty, sei qui per conoscere Mandy stasera, ed eccola qui!»

    Mandy si fece avanti. Era alta circa un metro e sessanta e le sue gambe erano piuttosto comuni, ma aveva begli occhi scuri e un sorriso entusiasta. Era anche eccitata perché era riuscita ad abbinare correttamente le informazioni su Dusty alla sua fotografia.

    Dusty pareva confuso dal suo atteggiamento, ma quando rispose alla domanda che gli pose e lo ascoltò con gli occhi spalancati fissi sul suo viso... Era bello quando una donna era genuinamente interessata.

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