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Balla con me tutte le notti: Harmony Destiny
Balla con me tutte le notti: Harmony Destiny
Balla con me tutte le notti: Harmony Destiny
Ebook154 pages2 hours

Balla con me tutte le notti: Harmony Destiny

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About this ebook

Lei è la DJ migliore della notte di Detroit. Lauren parla ai cuori solitari e si spaccia per una cinica e poco romantica. Ma un giorno lui entra nel suo studio e tutto cambia. Jack è tormentato da quella voce calda e sensuale e ha deciso di darle un volto a ogni costo.
LanguageItaliano
Release dateMar 10, 2016
ISBN9788858946800
Balla con me tutte le notti: Harmony Destiny
Author

Katherine Garbera

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Balla con me tutte le notti - Katherine Garbera

    aspettava?

    1

    L'incontro era stato lungo e noioso.

    Lauren Belchoir avrebbe voluto trovarsi altrove, invece era seduta alla sua postazione come sempre in quegli ultimi cinque anni. Le piaceva lavorare di notte alla stazione radio WCPD come conduttrice del programma dedicato ai cuori solitari, ma, da quando era cambiata la dirigenza, anche il suo lavoro aveva subito delle modifiche.

    Era stata affiancata da Ray King e la nuova produttrice, una certa Didi Sera, era determinata a portare la WCPD ai vertici d'ascolto per entrare nella rosa delle stazioni radio in cima alla classifica delle frequenze più seguite.

    «Il progetto è semplice. Lanceremo questo nuovo programma, Mile of Men, per attirare il maggior numero di scapoli affinché partecipino alla nostra trasmissione con la promessa che troveranno l'anima gemella. Didi distribuirà delle cartelle a ognuna di voi con i nominativi e le foto degli uomini che abbiamo selezionato e che voi dovrete contattare.»

    Lauren afferrò il suo fascicolo ed emise un sospiro profondo. Non si sentiva a proprio agio e avrebbe fatto volentieri a meno di partecipare a quella sfida, ma non poteva tirarsi indietro: quello era il suo lavoro. La prima pagina era stata dedicata a Jack Montrose: uomo attraente, dalla carnagione e i capelli scuri, sguardo magnetico e reputazione discutibile. Non aveva una compagna, un interesse particolare: non aveva mai portato avanti un rapporto sentimentale oltre i sei mesi, scaduti i quali, rivolgeva il suo interesse altrove. Non possedeva una dimora fissa, conduceva una vita movimentata, senza regole, vivendo secondo gli interessi del momento, padrone assoluto delle sue scelte... esattamente come suo padre, Diamond Dave Montrose, che aveva vissuto come lui fino al giorno della sua morte.

    Continuò a sfogliare il fascicolo, sorpresa di trovare la fotografia del suo capo, Ty Montrose. Lui e Jack erano fratelli.

    «A ognuno di voi sarà destinato uno scapolo da contattare. Abbiamo scelto questi uomini perché i loro nomi sono un richiamo per la maggior parte del pubblico femminile e ci faranno pubblicità.»

    Lauren continuò a osservare le fotografie e riconobbe Joe Brigg, il capo del sindacato dei costruttori di impianti audiovisivi. Lo conosceva. Erano usciti a cena insieme un paio di settimane prima, ma, anche se tra loro non era scoccata nessuna scintilla, decise di contattarlo. «Conosco Joe Brigg. Ci parlerò io.»

    Ray la studiò con attenzione, lo sguardo serio sotto le sopracciglia arcuate.

    La stava osservando, o era soltanto la sua immaginazione? Lauren lo conosceva appena e non era ancora in grado di interpretare la sua espressione.

    «Didi e io ci occuperemo di Joe. Vorrei che invece tu prenda contatto con Jack Montrose.»

    «Ma è il fratello di Ty. Non gli può parlare lui?»

    Ty era l'immagine dell'uomo caparbio e severo e Lauren si pentì subito del suo suggerimento. I dipendenti sapevano che se non fossero riusciti ad alzare gli ascolti, sarebbero andati incontro a una serie di problemi e Ty era il proprietario della radio. «Era soltanto un'ipotesi.»

    «Credo sia meglio per te trattare con Jack» ripeté Ray.

    Lauren sapeva che non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea. «Va bene, allora» commentò, laconica.

    «Ty sarà molto impegnato nei prossimi giorni a cercare un luogo d'incontro adatto al nostro scopo e a stendere le biografie dei prescelti. È meglio non importunarlo con faccende di cui possiamo occuparci noi» intervenne Didi, sedendosi accanto a Ray.

    Indossava un abito color tortora e i capelli le piovevano sulle spalle, ondeggiando a ogni piccolo movimento.

    Lauren annuì.

    «È tutto, per adesso, ma tenete presente che ci saranno dei cambiamenti di programma. Marshall, anziché condurre la trasmissione del pomeriggio, vorrei che ti occupassi della fascia notturna. Lauren, voglio che invece tu intervenga la mattina, durante la fascia oraria di punta.»

    Quelle parole furono per Lauren un duro colpo. Non avrebbe mai voluto cambiare il turno. Le piaceva lavorare nella solitudine della notte, mettere i dischi che più le piacevano e chiacchierare con le sue ascoltatrici e i suoi ascoltatori, ma non aveva scelta.

    Ty allungò il braccio oltre la scrivania e le strinse la mano con calore. Lauren gli sorrise suo malgrado.

    L'incontro era concluso e poco dopo la sala conferenze si svuotò.

    Lauren indugiò, osservando Ray sulla porta che discuteva con Didi e Marshall. Quando finalmente quest'ultimo li salutò, si avvicinò al nuovo capo e alla nuova produttrice.

    «Avrei bisogno di parlarvi» esordì.

    «Sì, prego. C'è qualche problema?»

    «Mmh... Vorrei mantenere i miei vecchi orari e continuare a lavorare durante la fascia notturna. Le mie ascoltatrici si sono affezionate a me, abbiamo stabilito un bel rapporto e...»

    «Lo sappiamo.» Didi non sollevò lo sguardo dai documenti che stava sfogliando. «Detieni il record di ascolti qui alla WCPD e la tua è l'unica fascia oraria che non teme rivali. Hai sbaragliato la concorrenza.»

    Lauren non si era mai resa conto che il suo programma avesse un tale seguito di pubblico. Nessuno l'aveva mai messa al corrente del successo che aveva ottenuto e lei aveva lavorato in modo sereno e tranquillo, soddisfatta della grande libertà che le era stata concessa.

    «Per questo vogliamo che tu conduca il programma del mattino» intervenne Ray.

    Lauren annuì. Sapeva che la sua era una battaglia persa in partenza, perché il cambio di orario sarebbe andato a suo svantaggio. «Mi auguro che il mio modo di lavorare faccia presa anche sugli ascoltatori della mattina» si limitò a dire.

    «Di sicuro» replicò Didi, raccogliendo le sue carte e varcando la soglia.

    Ray restò un passo indietro. «Tutto chiaro? Altre domande?»

    «Mmh... Sono sempre convinta che dovrebbe essere Ty a contattare suo fratello» insistette Lauren.

    «Ho già avvisato Jack e aspetta una tua telefonata, Lauren. Con voi due come protagonisti, sempre che si riesca a coinvolgere Jack, dimostreremo che la lotta tra i due sessi può essere molto stimolante» aggiunse Ray.

    «Che cosa vuoi dire?»

    «Tu hai il senso della famiglia, sei responsabile, assennata. Lui è un tipo che prende la vita come se fosse un gioco, si lascia trasportare dagli impulsi ed evita di assumersi le sue responsabilità quando ci sono in gioco i sentimenti, perciò credo che sia il tipo giusto per noi.»

    «Non so proprio come comportarmi con uomini del genere, non saprei da dove cominciare.»

    «Tesoro, non si tratta di te e lui. Questo è un programma radiofonico e dobbiamo puntare ad aumentare l'indice di ascolto.»

    Lauren capiva perfettamente l'importanza degli indici di gradimento e bisognava che tutti facessero del loro meglio altrimenti la radio avrebbe chiuso i battenti. Dopotutto era il suo lavoro e doveva darsi da fare.

    Ray le passò un braccio intorno alle spalle e la strinse a sé. «Non ti avrei mai affidato questo incarico, se non avessi piena fiducia nelle tue capacità.»

    Le rivolse un sorriso accattivante, ma il suo sguardo era malizioso.

    «Non vai per il sottile quando vuoi ottenere qualcosa, vero?» lo punzecchiò lei.

    «Niente di più vero» rispose lui, strizzandole l'occhio, poi l'accompagnò lungo il corridoio verso la sala d'attesa.

    «Pat, Ty ha bisogno di allestire la sala conferenza per incontrare gli ospiti e parlare con loro» dichiarò, rivolgendosi alla segretaria, seduta dietro una grande scrivania posta all'ingresso dell'edificio.

    Il pavimento in ciliegio e l'atmosfera ovattata davano l'impressione a chi varcava la porta di trovarsi in una stazione radio di alto livello, il cui bilancio non aveva niente da invidiare alle radio concorrenti. Purtroppo, però, gli indici d'ascolto erano tra i più bassi e la radio rischiava il fallimento. Bisognava trovare qualcosa che risollevasse le sorti della WCPD e per questo era stato istituito il Mile of Men per il giorno di San Valentino con lo scopo di dare ascolto alle richieste delle ascoltatrici single in cerca della propria metà e favorire gli incontri tra uomini e donne.

    Pat Mallery era stata una delle prime impiegate a lavorare alla stazione radio. Avrebbe potuto avanzare nella carriera, diventare dirigente, ma a lei piaceva il ruolo che ricopriva perché stava sempre in contatto con la gente ed era la prima a sapere quello che succedeva. Era anche la custode principale dei pettegolezzi che per forza di cose giungevano alle sue orecchie. A Lauren piaceva quella donna anziana e discreta.

    «Certo, capo. E chi risponderà al centralino?» s'informò Pat.

    Ray lanciò un'occhiata a Lauren.

    «No. Io... non posso» replicò lei, timida.

    Ray scrollò le spalle e osservò le lucette lampeggiare. «D'accordo. Ci penserò io.»

    Lauren si allontanò in tutta fretta da quello strano tipo che adesso dettava le regole. Nella corsa travolse un uomo che la fissò con gli occhi grigi come il cielo d'inverno, freddi e indifferenti. I capelli scuri, pettinati all'indietro, erano spruzzati di bianco sulle tempie. Il vestito elegante e raffinato sembrava essere stato cucito da un sarto ed evidenziava le sue spalle larghe e il torace ampio. Le bastò una rapida occhiata per riconoscerlo: Jack Montrose.

    «Mi dispiace» si scusò lei in fretta, rendendosi conto troppo tardi che non aveva smesso di fissarlo.

    «È colpa mia. Ero distratto» replicò lui con voce morbida e calda.

    A Lauren sembrò di ricevere una carezza sul viso. Aveva un debole per le voci maschili profonde e sensuali, forse perché la voce era il suo strumento di lavoro e alla radio era importante avere un timbro vocale accattivante, seducente... In quel momento s'immaginò davanti a un caminetto acceso, intenta ad ascoltare quell'uomo, di cui conosceva solo il nome, recitarle delle poesie.

    Attraverso il tessuto leggero della camicetta, Lauren riusciva ad avvertire il calore delle sua mano sulla spalla e la sensazione di benessere che provò la colse impreparata. Non si era aspettata di gradire il tocco caldo e rassicurante di uno sconosciuto.

    «Piacere. Mi chiamo Jack Montrose e lei?»

    Si strinsero la mano. Lui aveva le dita lunghe e le unghie curate, la stretta salda e amichevole.

    Inaspettatamente aveva conosciuto il fratello dongiovanni del suo capo, l'uomo incapace di far durare un rapporto sentimentale più di sei mesi.

    L'anno precedente il giornale Detroit aveva pubblicato un articolo su di lui, definendolo lo scapolo più ambito e inafferrabile, ma era diverso da come lo aveva immaginato.

    «Lauren Belchoir.»

    «La DJ?» domandò lui, incuriosito.

    Di sicuro non può essere un mio ammiratore, pensò Lauren. A volte temeva che il suo programma radiofonico fosse seguito solo da persone che soffrivano di insonnia, o dagli operai che facevano i turni di notte in fabbrica. «Sì, sono la signora cuore solitario. Vado in onda da mezzanotte alle quattro del mattino.» Ancora per poco.

    Come avrebbe potuto chiedere a quell'uomo di partecipare al Mile of Men?

    Lui inclinò la testa da un lato e la osservò

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