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Alla conquista del conte
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Alla conquista del conte

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About this ebook

Inghilterra, 1818 - Al rientro dalle guerre napoleoniche e dopo un periodo trascorso a Parigi, il Conte di Monthurst fa ritorno alla sua proprietà alle porte di Londra. Ad attenderlo Clive trova una situazione di abbandono e decadenza, ma anche Raina Locke, figlia del vecchio parroco e sua compagna di giochi d'infanzia. Raina si rende conto che la presenza del conte alla tenuta è indispensabile perché quest'ultima ritorni agli antichi fasti. Per questo cerca di convincerlo a restare e ad abbandonare i suoi propositi di seguire in giro per l'Europa la Comtesse de Morière, una donna viziata ed egoista che Clive ha portato con sé dalla capitale francese. L'impresa si rivela più difficile del previsto e Raina è costretta a giocare tutte le carte per salvare la sua terra e conquistare il cuore dell'uomo che ama da sempre.
LanguageItaliano
Release dateSep 19, 2017
ISBN9788858970225
Alla conquista del conte
Author

Barbara Cartland

Nata a Edgbaston, nei pressi di Birmingham, il 9 luglio 1901, negli anni Venti e Trenta fu una delle personalità più celebri dell'alta società londinese, acclamata oltre che per la bellezza e il fascino anche per gli audaci ricevimenti che organizzava e per la sua innata capacità di "fare tendenza" nel campo della moda. Nel corso della sua lunghissima vita ha dato il proprio sostegno a numerose cause umanitarie e caritatevoli, e nel 1981 è stata nominata dalla Regina Elisabetta Dama dell'Ordine dell'Impero britannico proprio per il suo impegno in ambito letterario, politico e sociale. Autrice di numerosi romanzi storici, biografie, commedie e persino saggi, è diventata famosa in tutto il mondo per aver scritto più di 700 romanzi rosa, impresa per la quale nel 1983 ha meritato un posto d'onore nel Guinness dei primati. Si è spenta alla veneranda età di 99 anni il 21 maggio del 2000.

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    Alla conquista del conte - Barbara Cartland

    Cartland

    1

    1818

    Raina Locke portò il suo cavallo nella scuderia, dandogli delle piccole pacche sulla schiena per premiarlo di essersi comportato bene. Poi si diresse verso il vicariato, un edificio molto gradevole, circondato da un vasto giardino in cui l'abbondante presenza di fiori colorati produceva un effetto quasi accecante.

    Superò la porta d'ingresso e vide che un grande vaso di rose era stato sistemato sul tavolo al centro del piccolo atrio. Erano bellissime. Sorrise. Nanny, la sua bambinaia di un tempo, che ancora viveva al vicariato, apprezzava i fiori quanto lei e insisteva che ne venissero disposti in ogni stanza della casa, che fosse in uso oppure no.

    Raina andò alla porta della cucina, l'aprì e chiamò: «Emily, sono tornata!».

    La cuoca, che lavorava per i Locke da quasi trent'anni, uscì dalla dispensa. «Il vostro pranzo sarà pronto in due minuti, Miss Raina» annunciò. «Ero sicura che sareste stata puntuale e sono rimasta in attesa di darvi la notizia.»

    «Quale notizia?» replicò lei, chiedendosi se al villaggio fosse nato un altro bambino, oppure se qualcuno fosse prossimo alla morte. Suo padre, un tempo, insisteva sempre che gli comunicassero immediatamente ogni novità che accadeva nella zona e, da quando lui non c'era più, Raina aveva preso su di sé il compito di andare a visitare le persone afflitte.

    «Non ci credereste mai» continuò Emily, avvicinandosi maggiormente, «ma il conte è appena arrivato alla Hall.»

    Raina la fissò. «Stai dicendo che è tornato, Emily?»

    «Proprio così. Il postino mi ha detto che era andato a consegnare una lettera a Mr. Munn, il segretario, e lui gli ha riferito che Sua Signoria era arrivato la notte scorsa.»

    «Non posso crederci!» esclamò Raina.

    Erano passati molti anni da quando il Conte di Monthurst aveva lasciato la sua residenza alla Hall. Nel corso della guerra era stato un soldato e, dopo la vittoria del Duca di Wellington nella battaglia di Waterloo, era rimasto di stanza in Francia con l'armata di occupazione. L'intero villaggio apparteneva alla sua grande tenuta e, quando anche l'occupazione era terminata, gli abitanti si erano aspettati che tornasse a casa, tuttavia non in quella maniera improvvisa e inaspettata.

    «Devono essersi agitati molto, su alla Hall» commentò Raina.

    «Proprio così, signorina, e il postino ha detto che i pochi domestici rimasti sono stati gettati nella più grande confusione. Il che non deve sorprendere, dato che il loro padrone è stato lontano così a lungo.»

    «Sì, è passato parecchio tempo, e devo ammettere che non vedo l'ora di incontrarlo.»

    «Non sarete l'unica persona a volerlo fare.» Emily sorrise mentre tornava indietro a sollevare una pentola dal fornello.

    Raina si tolse il cappotto che aveva indossato per cavalcare e poi andò nella sala ad aspettare il suo pranzo.

    Sembrava incredibile che, dopo essere stato lontano per cinque o sei anni, il conte fosse tornato a casa senza avvisare nessuno della sua intenzione. Tutti lo avevano aspettato talmente a lungo che la sua apparizione, adesso, aveva dell'incredibile.

    Raina si chiese quanto tempo sarebbe passato prima che lei potesse vederlo. Suo padre era morto l'anno precedente e al villaggio non era ancora stato assegnato un altro vicario. Gli abitanti potevano assistere a un servizio solo ogni quindici giorni, quando il parroco di un villaggio vicino veniva a recitare le preghiere del mattino o della sera.

    «Dovrete aspettare fino al ritorno del conte» si era sentita dire Raina quando aveva fatto domande. «La chiesa si trova nella sua tenuta, ed è lui a pagare lo stipendio del vicario.»

    Era la stessa risposta che si riceveva riguardo a qualunque altra cosa fosse necessaria al villaggio. Il padre di Raina aveva stilato una lunga lista di progetti che avevano bisogno di essere avviati, sperando che il conte li avrebbe presi favorevolmente in considerazione, alla fine della guerra. Come tutti, aveva atteso con ansia il suo ritorno.

    Purtroppo, però, lui non c'era più, e Raina pensò che adesso solo lei avrebbe potuto informare il conte di quel che era necessario fare con maggiore urgenza. Tutti gli abitanti della zona avevano sofferto, durante la guerra. Gli uomini abili dell'età giusta erano stati arruolati nell'esercito e, sebbene all'epoca fossero stati felici ed eccitati all'idea di andare a sconfiggere Napoleone, molti di loro non erano tornati, il che significava che c'era una gran carenza di braccia per lavorare nei campi.

    Il vicario Locke, che proveniva egli stesso da una vasta tenuta, aveva sospirato spesso alla vista dei raccolti che continuavano a diminuire, mentre le erbacce crescevano a vista d'occhio.

    Alfred Locke era il terzo figlio di una distinta famiglia originaria del nord dell'Inghilterra. All'inizio gli era stato garantito un incarico nella tenuta paterna, come succedeva di solito quando in famiglia c'erano parecchi figli, ma lui non era andato d'accordo con i fratelli maggiori ed era stato felice di accettare un beneficio ecclesiastico nella tenuta del padre dell'attuale Conte di Monthurst, suo amico da quando stava a Oxford.

    Alla morte del conte, alcuni anni dopo, il vicario era rimasto in rapporti molto buoni con il suo erede. Poi, non appena era stato abbastanza grande per farlo, Clive si era unito all'esercito e si era distinto nella guerra sulla Penisola e nella battaglia di Waterloo.

    Raina non poteva fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato deluso, suo padre, di non poter parlare con il conte della battaglia e dell'armata di occupazione, argomenti che lo avrebbero interessato moltissimo.

    Papà sarebbe così emozionato di sentire questa notizia, pensò mentre si gingillava con il pranzo, ma io, a essere sincera, sono piuttosto in ansia.

    Il conte precedente era stato molto generoso e gentile con la sua gente, e lui e il vicario non avrebbero mai lasciato che qualcuno nei villaggi circostanti si trovasse in difficoltà, se poteva essere evitato.

    Raina non poté fare a meno di domandarsi se il figlio del vecchio conte avrebbe dimostrato il medesimo interesse. Lo aveva frequentato poco, anche quando lui era un ragazzo. Clive era partito presto per la scuola e, al ritorno a casa per qualche periodo di vacanza, portava invariabilmente con sé degli amici. I ragazzi uscivano spesso a cavallo e partecipavano alle corse a ostacoli, ma all'epoca Raina era stata troppo giovane per andare a cavalcare con loro.

    Aveva visto Clive un'ultima volta, in quella che era stata solo una breve visita prima che si arruolasse, quando lui aveva diciannove anni. Adesso ne aveva ventisei e Raina dubitava che si ricordasse di lei. Impegnati nelle loro gare spericolate, lui e i suoi amici a quel tempo non si interessavano alle ragazze, specialmente a una come lei, che era poco più di una bambina.

    Raina pensò di nuovo alla lunga lista di faccende che avrebbero richiesto l'attenzione di Sua Signoria, nella tenuta e nel villaggio più vicino, come pure negli altri tre minori che appartenevano anch'essi al conte.

    Se lui avesse rifiutato di effettuare le necessarie riparazioni, la gente avrebbe continuato a vivere nelle stesse, difficili condizioni per le quali aveva sofferto da quando era iniziata la guerra.

    Sono certa che mi darà ascolto, si rassicurò.

    Le notizie che arrivavano sulla situazione nel resto dell'Inghilterra erano molto brutte, e dopo un così lungo periodo di guerra non c'era da aspettarsi altro. Raina non aveva idea di quali fossero le condizioni del conte. Avrebbe potuto permettersi di pagare per quanto gli sarebbe stato richiesto? Poteva solo pregare che fosse in grado di aiutare coloro che si trovavano in una condizione di disperato bisogno.

    Quando ebbe finito di pranzare andò nello studio del padre. Avrebbe tanto desiderato vederlo ancora seduto al suo scrittoio, come accadeva spesso. Lui si impegnava molto nei suoi sermoni e li scriveva tutti con grande attenzione, prima di pronunciarli. Teneva anche un dettagliato resoconto di coloro che vivevano nel villaggio e registrava tutto quello che succedeva anno dopo anno nelle loro vite.

    Mancavano solo le registrazioni dell'ultimo anno perché, da quando era morto, Raina non aveva proseguito in quel lavoro. Adesso si chiese se il conte sarebbe stato interessato a leggere ciò che suo padre aveva scritto. In tal caso, considerò, lei si era dimostrata piuttosto negligente a non continuare a registrare i dettagli degli eventi locali, come avrebbe dovuto fare. Si rassicurò dicendosi che sarebbe stato un errore dare al conte delle inutili preoccupazioni, nel momento stesso del suo ritorno.

    Un'altra prospettiva, tuttavia, tormentava Raina. Se, a seguito della sua richiesta, il conte avesse designato un nuovo vicario, lei sarebbe stata costretta a lasciare quella che era stata la sua adorata casa fin dal giorno della sua nascita.

    In origine, prima che suo padre lo occupasse, quell'edificio era stato una normale abitazione civile. Il precedente conte non aveva però ritenuto che il vecchio vicariato fosse sufficientemente grande e confortevole per il suo amico di lunga data, perciò gli aveva offerto quella casa all'estremità del villaggio, che era molto più bella e spaziosa. Il vecchio vicariato era stato diviso in due cottage, che adesso erano occupati da gente del luogo.

    Il giardino che era stato la gioia della madre di Raina era molto vasto e ben curato già ai tempi dei precedenti proprietari. L'edificio stesso era una costruzione affascinante, che risaliva all'epoca elisabettiana e poi era stata modernizzata e provvista di ogni possibile comodità.

    Raina aveva sempre amato la propria casa e l'idea di lasciarla non soltanto la spaventava, ma la rendeva infinitamente triste. Quella era una delle molte faccende che da tempo pensava di dover discutere con il conte e tuttavia, adesso che era davvero tornato, aveva paura di incontrarlo.

    E se lui avesse rifiutato di impegnarsi per il villaggio e i suoi abitanti?

    E se si fosse limitato a dirle di trovarsi un'altra sistemazione il prima possibile?

    E se non avesse voluto ascoltare nessuna delle sue richieste di dare un aiuto alle persone che soffrivano per la mancanza delle cose più essenziali?

    Simili pensieri passarono nella sua mente, prima che lei si ammonisse di non essere assurda. Non c'era ragione di pensare che l'attuale conte sarebbe stato diverso dal padre, che era stato un uomo affascinante e generoso.

    Tuttavia c'era un altro aspetto su cui Raina non aveva riflettuto abbastanza. Ed era che molti proprietari terrieri, ora che la guerra era finita, semplicemente non potevano permettersi di provvedere alle necessità dei loro possedimenti. Il proprietario di una tenuta a non più di quattro miglia di distanza dalla Hall, alla fine della guerra si era ritrovato in bancarotta ed era stato costretto a vendere i suoi cavalli e le fattorie a chiunque potesse permettersi di comprarli. La sua casa, a quanto diceva, stava letteralmente crollando a pezzi.

    Supponendo che accada anche qui, si chiese Raina sentendosi straziata dall'angoscia, che cosa potrei fare?

    Suo padre, come terzo figlio, non era certo stato un uomo ricco, ma aveva avuto una piccola rendita, così come sua madre. Raina sapeva di star meglio di un gran numero di persone, anche se i proventi di quelle rendite erano diminuiti durante la guerra. Gli utili di suo padre si erano molto assottigliati, rispetto al passato. Da qualunque prospettiva Raina guardasse la situazione, a meno che il conte non fosse abbastanza generoso da offrirle una casa, lei sapeva che molto probabilmente non avrebbe potuto permettersi di affittarne una. Da quando suo padre era morto, quel pensiero aveva continuato a preoccuparla e non aveva mai abbandonato la sua mente.

    Perché, si chiese, il conte ha mantenuto un tale segreto riguardo al suo ritorno? Di certo doveva aver informato in anticipo il segretario che si occupava dei suoi affari, mentre lui era via. Tuttavia Raina aveva visto Mr. Munn soltanto tre giorni prima ed era certa che, se avesse conosciuto i movimenti del suo padrone, glieli avrebbe comunicati.

    «Che cosa devo fare? Limitarmi a restare qui seduta ad aspettare o andare a parlargli?»

    Pronunciò ad alta voce la domanda come se davvero si aspettasse una risposta da parte di suo padre e, in qualche modo che non seppe spiegarsi, ottenne quel che voleva.

    Sarebbe andata subito dal conte, decise.

    Sarebbe andata a trovarlo prima che altri lo informassero di quanto era successo, di quanto era necessario fare e di cosa ci si aspettasse da lui.

    Raina possedeva una mente veloce ed era svelta in qualunque cosa facesse, perciò corse

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