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Caliente Barcellona: Harmony Collezione
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Caliente Barcellona: Harmony Collezione
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Caliente Barcellona: Harmony Collezione

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About this ebook

La soluzione conveniente per entrambi: un matrimonio!

Ramon Dario vuole disperatamente il network di proprietà della famiglia Medrano, ma per concludere l'affare deve accettare una clausola oltraggiosa: sposare la figlia del proprietario, Estrella. Ramon odia qualunque cosa gli venga imposta, ancora di più una donna arrivista e senza scrupoli come la sensuale mora.

Ma Estrella non è quella che crede Ramon. Lei non ha intenzione di vendere il suo corpo a un uomo, anche se affascinante e sexy come il sanguigno Ramon. Solo che, a pensarci bene, un matrimonio di convenienza ben organizzato sembra essere la sola soluzione per liberarsi dal suo crudele padre.

LanguageItaliano
Release dateMay 9, 2014
ISBN9788858922002
Caliente Barcellona: Harmony Collezione
Author

Kate Walker

Autrice inglese originaria della regione di Nottingham, ha anche diretto una libreria per bambini.

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    Caliente Barcellona - Kate Walker

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Spaniard’s Inconvenient Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2004 Kate Walker

    Traduzione di Maura Arduini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-000-2

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Estrella si fermò con le dita sulla maniglia. Aveva bisogno di tutta la sua calma per affrontare l’incontro con l’uomo che l’aspettava, al di là di quella porta.

    Si era illusa che suo padre avesse smesso di cercare candidati disposti a sposarla. Invece, pochi minuti prima, lui le era piombato in camera, senza bussare, per dirle che l’importante uomo d’affari con cui si doveva incontrare quel pomeriggio voleva conoscerla. Dunque, aveva ricominciato.

    Se solo avesse potuto fuggire, pensò lei. Se solo avesse avuto un posto dove nascondersi finché il nuovo pretendente non si fosse stancato e non se ne fosse andato sbattendo la porta. Purtroppo, sapeva per esperienza che l’unico mezzo per risolvere in fretta la questione era un incontro faccia a faccia.

    Così prese fiato di nuovo, passò la mano tra i suoi capelli neri, raddrizzò le spalle e si impose di entrare.

    Lui era in piedi accanto alla finestra, dall’altra parte della stanza. La sua sagoma si stagliava scura in controluce, alta e possente. Guardava il giardino, oltre i vetri.

    «È lei il signor Dario?» chiese. «Ramon Juan Francisco Dario?»

    La tensione rese la sua voce tutt’altro che conciliante. Lui voltò la testa di scatto.

    «Sì. E lei è Estrella Medrano?» Il tono era reciso e scostante almeno quanto il suo.

    «Mio padre ha detto che voleva vedermi.»

    Lui non si curò di rispondere. Piuttosto corrugò la fronte, irritato.

    Del resto, che cosa si era aspettato? Che lei sprecasse tempo in convenevoli? Non erano necessari, se sapeva perché era lì.

    «Sì, volevo parlarle.»

    «Ma era qui per vedere mio padre, no?»

    «Sì... volevo acquistare il suo network.»

    «Ci è riuscito?»

    «Siamo ancora... in trattative.»

    Già, rifletté lei, amara. L’affare non era destinato a concludersi finché le condizioni di suo padre non fossero soddisfatte. Nessun dubbio, dunque. Lui era uno della lunga lista di possibili mariti che suo padre aveva cercato di comperarle.

    «Costa troppo?» gli chiese, passando le mani sudate sul tubino nero.

    «Affatto. Pagherei qualunque cifra.»

    Venne verso di lei e il suo corpo flessuoso e sciolto sprigionò un’energia che sembrava trattenuta a stento, grazie a un ferreo autocontrollo. Estrella si sentì fremere. Era paura? D’un tratto, la stanza le sembrò troppo piccola.

    «Ci tiene così tanto, al network?»

    «Sì.»

    Doveva essere proprio così. Era disposto a vendersi, e a comperare lei, solo per ottenere ciò che voleva. Suo padre doveva averglielo letto negli occhi, e si era convinto che questa volta fosse proprio l’uomo giusto.

    Il buonsenso le diceva che quello era il momento di chiarire che lei sapeva tutto, e che era meglio porre fine a quella farsa. Non aveva intenzione di ascoltare la sua proposta di matrimonio. Né, tanto meno, di accettarla.

    Ma non lo fece. E a dire la verità, non aveva idea del perché.

    Non era affatto come se lo aspettava, questo Ramon Dario. Tanto per incominciare, non assomigliava affatto a suo padre. Il vecchio Reuben Dario era stato un uomo corpulento, con i capelli e gli occhi scuri, che nessuno avrebbe mai potuto definire piacente.

    Suo figlio, invece, era splendido.

    Prima di tutto era più alto, e i suoi capelli avevano dei riflessi ramati che, nella luce calda del pomeriggio, tendevano più al bronzo che all’ebano. Gli occhi, poi, erano grigi come il cielo dopo una tempesta, e illuminavano un viso dai lineamenti perfetti, con la pelle abbronzata.

    Certo. Aveva dimenticato che Ramon Dario era spagnolo solo per metà. Sua madre, morta molti anni prima, era inglese.

    I centimetri di altezza in più si accompagnavano a una corporatura decisamente atletica, con le spalle ampie, i muscoli scattanti sotto la giacca di ottima sartoria e le lunghe gambe piantate saldamente sul tappeto rosso che ricopriva il pavimento del salotto.

    «E allora, perché voleva vedermi?» gli chiese. Come se non lo sapesse.

    «Desideravo parlarle.»

    «E lei ottiene sempre quel che desidera?»

    Non gli piaceva il suo atteggiamento, era chiaro. Le rughe sulla sua fronte non accennarono a spianarsi, anzi divennero più minacciose. Ma a Estrella non importava.

    Piuttosto, voleva che quella farsa finisse al più presto per poter tornarsene in camera. Nell’isolamento a cui ormai si era abituata. Con le occhiatacce e la disapprovazione di suo padre a fare da contorno, e i bisbigli dei conoscenti, che improvvisamente si zittivano al suo arrivo.

    «È lei...» diceva la gente. «È quella certa Medrano che ha strappato Carlos Perea da sua moglie, lasciandola sola con due bambini piccoli. E pensare che lui avrebbe potuto essere suo padre...»

    «Non vuole sedersi?»

    Lui le indicò una sedia con un cenno della mano.

    «Devo proprio?»

    Non c’era ragione al mondo perché il cuore dovesse balzarle in gola al solo pensiero che lui si avvicinasse, ma all’improvviso Estrella sentì tutti i suoi sensi all’erta. Persino l’aroma speziato della sua acqua di colonia la faceva fremere.

    Non era mai successo niente del genere, con gli altri. E non si era mai sentita tanto vicina a un uomo. Nemmeno a Carlos.

    «Preferisco stare in piedi.»

    «Pensavo che potesse sentirsi più a suo agio.»

    «Se devo essere sincera, preferirei essere dovunque tranne che qui.»

    «Le assicuro che non la tratterrò a lungo.»

    Il tono era piuttosto freddo, e le parole scandite con cura. Il pensiero che anche lui si sentisse autorizzato a mostrarle tutta la propria riprovazione scatenò la collera che lei aveva cercato di trattenere fino a quel momento.

    «E io le assicuro che non nutro alcun interesse per quel che lei ha da dirmi.»

    Lo aveva punto sul vivo. Si capì da come trattenne il fiato tra i denti, e dallo sguardo gelido che le lanciò.

    «Posso suggerirle di aspettare finché non abbia almeno parlato?»

    L’aveva studiata fin da quando era entrata nella stanza, ma adesso i suoi occhi grigi la percorsero dalla testa ai piedi, facendola sentire come un capo di allevamento pregiato, non completamente all’altezza delle aspettative.

    Nessuno degli altri l’aveva fatta sentire così male. Le dita le pizzicavano per la voglia di togliergli dalla faccia quello sguardo beffardo, e fu tentata di dirgli esattamente quel che pensava. Ma l’autocontrollo che si era imposta la trattenne.

    «Allora parli» riuscì a dire.

    «Lo farò subito.»

    Lui si passò una mano tra i capelli scuri, che si arruffarono e ricaddero subito al loro posto, grazie a un taglio perfetto e sicuramente costoso. Ma, in quel brevissimo istante, Estrella ebbe la visione di un altro Ramon Dario. Un uomo molto lontano dall’interlocutore distaccato con cui si stava confrontando.

    Probabilmente, era così a letto, si ritrovò a pensare suo malgrado, mentre un certo calore le invadeva il corpo. Non aveva mai provato niente del genere in tutta la sua vita. Mai. Nemmeno per...

    Era stato Carlos, il punto d’inizio. La sua maligna influenza le condizionava la vita anche adesso. Anche dall’aldilà.

    Però, nemmeno lui l’aveva fatta sentire così.

    Era ridicolo, ma non poteva farci niente. Qualcosa, nell’uomo che aveva di fronte, risvegliava tutto quello che c’era di femminile in lei.

    «C’è un problema... noi abbiamo un problema.»

    La voce di Ramon Dario la riportò alla realtà.

    «Noi? Che cosa le fa credere che abbiamo qualcosa in comune?»

    «È stato suo padre a legarci allo stesso filo.»

    Ecco, stavano arrivando al dunque. Tutte le altre volte aveva solo voluto che quel momento passasse in fretta, e adesso invece succedeva il contrario. Avrebbe voluto allungare una mano per mettergliela sulle labbra e impedirgli di parlare. Impedirgli di formulare quella proposta che solo suo padre e la prospettiva di futuri lauti guadagni lo avevano spinto a fare.

    Perché, se formulava la proposta, lei avrebbe dovuto rispondere.

    E la risposta sarebbe stata sicuramente no.

    Come sempre. Fin da quando suo padre aveva deciso di redimerla dalle ombre del passato, procurandole un matrimonio rispettabile e possibilmente sicuro, da un punto di vista finanziario. Se anche Ramon Dario aveva pensato di poterla acquisire come parte dell’accordo che gli garantiva la proprietà della compagnia televisiva a cui aspirava, allora avrebbe ricevuto la stessa risposta che lei aveva dato a tutti gli altri.

    No.

    Eppure, nonostante la sua determinazione, Estrella avvertì un inspiegabile fremito di rimpianto.

    Per la prima volta da quando suo padre aveva aperto quell’assurda campagna acquisti, lei si chiedeva se magari...

    «Suo padre ha chiesto un prezzo che posso tranquillamente accettare» continuò Ramon, prendendo il suo silenzio per un incoraggiamento. «E sono davvero molto interessato! Ma ci sono delle condizioni, e queste condizioni riguardano lei. Suo padre mi ha chiesto di sposarla. Altrimenti non acconsentirà mai alla vendita.»

    Era quello che si aspettava, ma Estrella provò un terribile senso di perdita, all’idea che quello fosse il punto di non ritorno. Non c’era più speranza che quest’uomo, unico fra tutti, rifiutasse di essere comprato.

    Una speranza fievole e assurda, uscita chissà da dove. Nata forse dal fatto che Ramon Dario conduceva le trattative in maniera imprevista, non si comportava come gli altri, e dunque lei non sapeva bene come reagire.

    Però era proprio come gli altri, avido e senza scrupoli, deciso a ottenere ciò che voleva a dispetto di chi o di che cosa potesse intralciargli il cammino. E assolutamente incurante dei sentimenti altrui.

    La delusione le impedì di parlare. «Estrella» disse

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