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Bello e inesorabile: Harmony Destiny
Bello e inesorabile: Harmony Destiny
Bello e inesorabile: Harmony Destiny
Ebook142 pages1 hour

Bello e inesorabile: Harmony Destiny

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About this ebook

Fllint Mc Cray è il proprietario di un ranch e possiede un cavallo molto promettente, che ha però bisogno di un buon allenatore. A tale scopo assume la bella Jeanna Adams, che ben presto gli dimostra di essere più brava un uomo nel suo lavoro. L'attrazione fra loro è forte, ma Flint stenta a fidarsi completamente di lei, anche perché ultimamente ha subito dei furti di bestiame e delle minacce anonime. Finché qualcuno gli tende una trappola, e lui dovrà ricredersi...

LanguageItaliano
Release dateJan 11, 2016
ISBN9788858943755
Bello e inesorabile: Harmony Destiny
Author

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Bello e inesorabile - Kathie DeNosky

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Rough And Ready Rancher

    Silhouette Desire

    © 2001 Kathie Denosky

    Traduzione di Michela Polverino

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-375-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Flint McCray smise di scartabellare fra la miriade di documenti impilati sulla scrivania e guardò accigliato Brad Henson, il suo braccio destro. «Se quell’Adams non si fa vivo entro un’ora, è fuori. Il lavoro lo affiderò a un altro.»

    «Adesso calmati, Flint» lo ammonì amichevolmente Brad, distendendo la lunga figura dinoccolata sulla soffice poltrona di pelle. «Cal Reynolds mi ha assicurato che J.J. Adams è il miglior addestratore di cavalli della piazza. Se il tipo ha il marchio di approvazione di Cal, vale l’attesa, non credi?»

    Flint considerò le parole del suo caposquadra. In fondo aveva ragione: Reynolds era il più ragguardevole allevatore di cavalli di tutto il Texas. Quindi, quella raccomandazione avrebbe dovuto placare i suoi timori. Peccato che una strana sensazione gli faceva presagire che sotto sotto qualcosa non andava... «Se è vero che Adams è così bravo, perché non ho mai sentito parlare di lui?»

    «Semplice» ribatté l’altro. «Finché hai dovuto occuparti della custodia di Ryan hai avuto ben altri problemi per la testa che cercare un addestratore per quello strano incrocio equino che ti ostini a chiamare stallone.»

    Al solo nominare suo figlio Ryan, Flint si sentì sopraffare da un’ondata di orgoglio. «Ora che ho avuto finalmente il mio bambino, l’addestramento di Black Satin sarà la mia massima preoccupazione per un po’ di tempo.»

    Brad scosse la testa gravemente e mormorò: «Temo che non sarà così... Tanto per cominciare, purtroppo siamo stati colpiti un’altra volta la scorsa notte».

    Flint sgranò gli occhi incredulo. «Vuoi dire che hanno rubato dell’altro bestiame a Widow’s Ridge?» All’assenso di Brad, gettò la penna sulla scrivania. «Quanti stavolta?» gridò.

    «A occhio e croce una quindicina di capi.» Brad esitò fino a che non guardò Flint dritto negli occhi. «E non hai ancora sentito il peggio. In una notte Rocket è diventato un costosissimo castrato.»

    «Che cosa?»

    Brad annuì. «È così.»

    «Maledizione!» sbottò Flint. «Chi l’ha fatto sembra proprio che stia cercando di farmela pagare... Ma per che cosa e perché? E poi, non riesco davvero a immaginare chi potrebbe essere.»

    «Flint, Flint! Corri subito alla scuderia!» gridò Jed Summers irrompendo nell’ufficio. «Un ragazzino ha scavalcato lo steccato e se ne sta nel bel mezzo del recinto di Black Satin!»

    Flint scattò dalla sedia e, calcandosi sulla testa il cappello da cowboy, volò fuori seguito dai due dipendenti.

    Altri uomini della sua fattoria stavano attorno al recinto mentre osservavano attoniti ciò che accadeva all’interno di esso.

    Flint li raggiunse.

    E rimase immobile, terrorizzato, di fronte alla scena dello stallone che correva veloce attorno alla esile figura. La bestia scalciava polvere. Il suo intento era lampante.

    Flint rimase sbigottito nel notare che il ragazzo non mostrava il minimo timore. Forse non si stava rendendo neppure conto del pericolo che stava correndo.

    Continuando a raschiare polvere con lo zoccolo, lo stallone sbuffò dalle narici, pronto ad attaccare. A un tratto mosse il capo di lato quasi a considerare le parole inintelligibili che il ragazzo gli rivolgeva.

    Peccato che l’imprecazione di uno degli uomini interruppe l’incanto.

    Il cavallo scalciò furiosamente all’indietro e nitrì tutta la rabbia che aveva in corpo.

    Il ragazzo non si scompose. Ma per Flint era abbastanza: qualsiasi cosa avesse in mente quel giovane, non poteva lasciarlo esporsi ulteriormente alla morte.

    «Brad, avanza piano piano e aprimi il cancello» ordinò sottovoce. «Jim, tu e Tom tenetevi pronti con le funi. Se Satin non uscirà dal recinto verso il pascolo quando si apriranno i cancelli, prendetelo al laccio, intesi? E tenetelo ben stretto fino a che non riporterò quel giovane folle fuori da lì!»

    Quando fu chiaro che Black Satin, dal manto nero scintillante sotto i raggi del sole, non intendeva approfittare della libertà che i cancelli aperti gli stavano offrendo, Flint scavalcò atleticamente lo steccato e corse in salvataggio del ragazzo. Contemporaneamente Jim e Tom bloccarono lo stallone con le funi fino a che il loro capo uscì dal recinto con il giovane in spalla.

    Non appena i cancelli furono richiusi e Flint rimise a terra il ragazzo, Black Satin venne liberato.

    «Si può sapere che diavolo ci facevi là dentro?» chiese perentorio Flint.

    «Semplicemente il mio lavoro» fu la risposta serafica del giovane.

    «Il tuo lavoro?» rimarcò Flint in tono di rimprovero. Avrebbe voluto continuare con una serie di ammonizioni, ma le parole gli si bloccarono in gola.

    Nell’alzare il capo, due occhi grigi si fissarono nei suoi e una bocca inequivocabilmente femminile gli sorrise. Quando infine il giovane si tolse il cappello da cowboy, una cascata di capelli biondo scuro ricadde sulle sue spalle e Flint rimase senza fiato nel constatare che chi gli stava di fronte non era un ragazzo, bensì una donna, in carne e ossa. E che donna!

    «Sono J.J. Adams» si presentò quest’ultima porgendogli la mano.

    Che colpo! Ignorando il suo gesto, Flint si mise a squadrarla da capo a piedi. La larga camicia in denim celava i suoi seni, ma i jeans attillati svelavano, a uno sguardo attento, fattezze tipicamente femminili, nonché curve allettanti!

    Flint scrollò il capo come a scuotersi da una sbornia e ritornò con lo sguardo al volto della sconosciuta. Nessun maquillage, per quanto costoso e realizzato da mano esperta, poteva competere con il tocco di bellezza che i raggi del sole avevano conferito a quel bellissimo viso. I lineamenti fini e graziosi rafforzarono la convinzione che si era fatto di lei e che voleva negare: quella era decisamente una donna, e una donna incantevole!

    Tuttavia, anche Jenna Adams sussultò di fronte all’aspetto di colui che l’aveva trascinata via dal recinto. Dovevano essere certamente molte quelle che puntavano l’attenzione su un tipo del genere. Era fatto bene. Aveva spalle larghe e vita stretta, fisico atletico, snello e slanciato. Aveva anche un’aria tenebrosa, dovuta alla barba incolta o ai suoi occhi castani che scintillavano sotto le sopracciglia nere e folte. Fortuna che i capelli scuri e scarmigliati cadenti sulla fronte addolcivano la sua aria corrucciata e sdegnata.

    Jenna deglutì. Poteva scommetterci il suo più pregiato paio di stivaloni che se a quell’uomo fosse venuta la malaugurata idea di sorridere, avrebbe fatto sciogliere ai suoi piedi anche la più coriacea delle zitelle del paese!

    A ogni modo, il contegno autoritario, l’espressione dura e arrogante di costui significavano senza alcun dubbio una cosa, e cioè che doveva trattarsi nientepopodimeno che di Flint McCray, signore e padrone del Rocking Mountain Ranch! In altri termini, doveva essere il suo nuovo datore di lavoro, ora talmente furioso da incenerire chiunque si trovasse sui suoi passi.

    Era giunto il momento delle chiarificazioni. Gli fece perciò un largo sorriso. «Sono il suo nuovo addestratore, o meglio, addestratrice di cavalli. Mi scuso per essere arrivata in ritardo, ma Daisy è andata in panne e il meccanico ha avuto un bel daffare per trovare un giunto che si adattasse a un camioncino di vecchia data come lei.»

    «Non so che razza di imbroglio sia il tuo, ma non ci casco, signora mia» bofonchiò Flint fra i denti.

    Uno dei presenti soffocò una risata. Flint afferrò la ragazza per il gomito con l’intenzione di dirigersi a casa. «Lo spettacolo è finito, ragazzi. Tornate al lavoro. Voglio che il bestiame di Widow’s Ridge venga condotto qui, vicino alla sede centrale. Invece tu, Brad, verrai con me.»

    Diversi minuti più tardi, Jenna fece il suo ingresso nello studio privato di Flint McCray. Era come tanti altri che aveva avuto il privilegio di vedere negli ultimi anni. Anche qui, cuoio e legno erano i materiali della stanza, elementi di una mascolinità che usava dominare. Senza guardare, sapeva che gli scaffali dietro la scrivania contenevano libri sull’industria del bestiame, sull’allevamento dei cavalli e l’accoppiamento animale. Voltandosi, si aspettò di vedere - e così fu - il caminetto sormontato da una mappa gigantesca in cuoio, bruciacchiata ai bordi, che, come in molti altri uffici di ranch texani, rappresentava la topografia della tenuta.

    Nulla fuori dell’ordinario dunque, convenne. A differenza di un particolare rispetto a ciò che aveva visto negli altri ranch: accanto al vecchio orologio sul cornicione del caminetto, qui vi era una cupola di cristallo. Dentro, una collana di diamanti scintillava al riverbero del tramonto che penetrava dalla finestra.

    Che ci faceva una collana di diamanti, un oggetto così femminile e prezioso, nello studio di McCray? Jenna si sedette in una poltrona accanto a quella in cui si era accomodato Brad e decise di gettarsi alle spalle certe curiosità. La vita di Flint McCray

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