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Una proposta dal cuore: Harmony Collezione
Una proposta dal cuore: Harmony Collezione
Una proposta dal cuore: Harmony Collezione
Ebook157 pages2 hours

Una proposta dal cuore: Harmony Collezione

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About this ebook

"No, non posso". Ellie Madigan ha accettato con sollievo l'offerta di Brett Spenser, il miglior amico del suo defunto marito, di prendersi cura di lei e di suo figlio. Fin dal primo giorno il cuore le dice che lui può essere l'uomo con cui ricominciare a vivere, tuttavia lei pensa che le attenzioni di Brett siano solo frutto di pietismo e di sensi di colpa per essere stato coinvolto nell'incidente mortale che l'ha resa vedova. Davanti a una proposta di matrimonio, poi lei reagisce male e...

LanguageItaliano
Release dateAug 10, 2015
ISBN9788858939888
Una proposta dal cuore: Harmony Collezione
Author

Lindsay Armstrong

Dicono che l'Africa resti per sempre nel cuore di chi vi è nato... Lindsay Armstrong è nata in Sud Africa ed è cresciuta con tre ambizioni ben precise: diventare una scrittrice, vedere il mondo e diventare guardia forestale. Non è riuscita a realizzare il suo ultimo obiettivo, ma l'amore per la natura selvaggia e per l'Africa non l'ha mai abbandonata.

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    Una proposta dal cuore - Lindsay Armstrong

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    His Convenient Proposal

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2002 Lindsay Armstrong

    Traduzione di Laura Premarini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-988-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Il volo da Johannesburg a Sydney si prospettava lungo e noioso, quindi Brett Spencer non si dispiacque quando il suo vicino di posto nella business-class si mostrò desideroso di chiacchierare.

    Il fatto poi che si trattasse di un’avvenente biondina sui vent’anni, con un abbigliamento talmente audace da non lasciare spazio all’immaginazione, non fece che aumentare la sua buona disposizione.

    Quando servirono la cena erano ormai intimi.

    Lei aveva scoperto che Brett era un medico specializzato in malattie tropicali che tornava in Australia dopo un periodo trascorso a lavorare in Congo, e lui aveva saputo che lei era una ballerina di ritorno da una serie di spettacoli al Sun City Village in Sudafrica.

    La ragazza, Chantal, gli aveva anche spiegato, con molta naturalezza, che spesso si esibiva in pubblico in topless.

    Aveva meravigliosi occhi del colore delle violette in un viso dall’ovale perfetto e rideva in un modo che la rendeva irresistibile.Tra una portata e l’altra, gli aveva raccontato la storia della sua vita.

    Il suo vero nome era Kylie Jones, ma lei si era costruita un personaggio allo scopo di arrivare alla fama.

    Alla fine Brett era arrivato alla conclusione che poteva anche essere una spogliarellista dal fisico sensazionale, ma era soprattutto una brava ragazza che cercava di sopravvivere nella giungla della vita.

    Dopo cena guardarono un film. Poi, mentre il jet proseguiva il suo volo, si prepararono a passare la notte, ma entrambi non sentivano il bisogno di dormire e così continuarono a chiacchierare nell’alone di luce soffusa che li avvolgeva.

    Chantal gli raccontò che le avevano offerto di lavorare in due spettacoli di varietà, uno a Melbourne e uno sulla Gold Coast. Dato che Melbourne era la sua città natale, la cosa più sensata da fare sarebbe stata accettare quello, ma lei non aveva ancora deciso. Poi divenne pensierosa e gli posò una mano sul braccio.

    Lui guardò le sue unghie laccate di rosso e i suoi occhi perfettamente truccati e cercò di capire cosa stesse accadendo.

    «Hai una compagna, Brett?»

    «Al momento no» rispose lui dopo un’impercettibile esitazione.

    «Non mi sembri un tipo solitario, però.» Le sue dita gli strinsero il braccio.

    «No...» concesse lui, «ma il Congo ha i suoi limiti in questo senso» aggiunse serio.

    «Perché non ci mettiamo insieme? Sento che tu saresti il mio tipo di uomo.»

    «E quale sarebbe il tuo tipo di uomo?» le chiese lui, provando il desiderio di trovarsi ovunque, ma non lì a trentamila piedi di altezza prigioniero di un lungo volo alle prese con quell’imbarazzante conversazione.

    «Il mio ideale?» ripeté Chantal. «C’è una canzone che lo spiega perfettamente, l’ho ballata molte volte. Si tratta di un uomo forte e nel contempo dolce, che sa come far sentire importante una ragazza. Tu non sei quel genere di uomo?»

    Lui ribatté: «Non credo sia saggio andarsene in giro dando giudizi così avventati, Chantal».

    «Oh, una ragazza lo capisce subito» gli assicurò lei. «Specialmente quando fa il mio lavoro. Non si tratta solo dell’aspetto fisico.» I suoi magnifici occhi si posarono su di lui e lo fissarono con aria assorta. «Intendiamoci, non che questo dispiaccia se c’è, tuttavia sto parlando di ben altro. Il modo in cui parli e sorridi, l’umorismo, l’intelligenza... Be’, semplicemente questo» concluse.

    Per un attimo, mentre parlava, Brett Spencer fu tentato di provarle che aveva ragione.

    Sarebbe dovuto essere di legno per non essere attratto da quella ragazza, d’altra parte dentro di lui sapeva che non poteva permettersi di complicarsi ulteriormente la vita.

    «Chantal» mormorò a quel punto con gentilezza, posando la mano sulla sua, «ti ringrazio per l’offerta e non pensare che sia facile per me, ma...»

    «Non sono il tuo tipo di ragazza?»

    «Al contrario, sei il classico tipo che tutti sognerebbero» affermò convinto

    «Vuoi dire quella che fa pensare solo al sesso?» sorrise maliziosa lei.

    Lui tacque e si chiese disperatamente se il volo fosse equipaggiato con qualche paracadute.

    «Senti» riprese, «io credo di essere un po’ troppo vecchio per te...»

    «Quanto vecchio?»

    «Trentacinque, mentre tu ne avrai...ventuno?» azzardò.

    «Ventiquattro» rispose lei lusingata.

    «Ho undici anni in più di esperienza in materia» replicò lui. «Sono convinto che sia giusto che due persone si conoscano bene prima di prendere certe decisioni» concluse.

    «Se non fossimo in aereo, potrei mostrarti che non è così» sospirò lei. «In qualche modo bisogna pur cominciare. Quindi cerchiamo di essere onesti, io non sono e non potrei mai essere la ragazza giusta per te se non per una notte, non è questo che pensi?» gli chiese guardandolo seria.

    «Mettiamola in un altro modo, io non sono e non potrei mai essere l’uomo giusto per te.»

    «Che tipo di donne ti piacciono allora? Intellettuali e aristocratiche? Dal modo in cui parli si capisce che lo sei anche tu.»

    «Questo non c’entra. Chantal, se io non sono l’uomo giusto per te, questo non significa che là fuori non ci sia qualcuno adatto. Sei molto simpatica, ma... dovresti prenderla con un po’ più di calma. E poi...» Le sorrise. «Sei uno spettacolo per gli occhi, ragazza mia!» affermò con un sospiro di finto rimpianto.

    Alla fine Chantal si addormentò, ma lui no.

    Forse perché si rendeva conto che la sua vita stava per cambiare drasticamente.

    Rientrava a casa per la prima volta dopo cinque anni trascorsi in una terra difficile, in condizioni difficili.Tornava perché gli era stata assegnata una cattedra, però non era del tutto sicuro che la cosa gli piacesse.

    Sapeva di avere bisogno di una pausa, inoltre aveva importanti relazioni da scrivere e una nuova, pericolosa malattia da studiare. Non che non amasse le comodità della vita civile, ma per quanto sarebbe riuscito a resistere?

    Per quanto avrebbe rinunciato a svolgere la sua professione tra gente che aveva disperatamente bisogno di aiuto?

    Poi c’era Elvira Madigan.

    La ragazza del suo migliore amico, che un giorno lui aveva salvato e sistemato nella propria casa. Gli era tornata in mente parecchie volte...

    2

    Il primo biglietto sullo sportello del frigorifero diceva:

    Cara mamma,

    voglio solo farti sapere che non sono cieco. Ho capito benissimo che nella tua vita c’è qualcuno di nuovo da come continui a giocherellare con i tuoi capelli. Spero solo che tu abbia scelto meglio dell’ultima volta! Sarebbe peggio, però, se non ci fosse niente in frigorifero!

    Il tuo adorato figlio Simon.

    Il secondo appunto scritto con una calligrafia da adulti replicava:

    Simon,

    al contrario di quello che sostieni tu, questo frigorifero è pieno di cose da mangiare. Certo, non ci sono surgelati e cibi pronti da scaldare nel microonde, ma solo perché non ti fanno bene.

    Con affetto mamma.

    Un disegno a matita di un bambino lentigginoso che stava piangendo decorava il terzo messaggio:

    Mamma,

    ho solo dieci anni! Non ho ancora avuto il tempo di imparare a cucinare! Quindi cosa c’è di sbagliato in una pizza surgelata? I miei amici le mangiano sempre e non sono ancora morti. Non dimenticare che tu lavori e io sono il tuo unico figlio. Pensaci!

    Simon.

    L’ultimo messaggio era il più lungo:

    Figliolo,

    il ricatto non ti porterà da nessuna parte! Quello che tu insinui non è vero. Io ti cucino due pasti nutrienti al giorno e mi sforzo di prepararti sempre cose nuove da portare a scuola. Quindi non c’è alcun bisogno che tu aggiunga il cucinare al tuo elenco di incarichi. Ma se il problema sono gli spuntini tra i pasti, credo tu sia grande abbastanza per riuscire a farti un sandwich con tutto quello che questo frigorifero contiene. E se stai morendo dalla voglia di far funzionare il microonde, c’è del pasticcio di pollo avanzato che deve solo essere riscaldato. Medita anche tu!

    Mamma.

    In fondo al foglio c’era il disegno di una donna con le mani cariche di pentole, scope, un ferro da stiro e i capelli puntati da mollette per il bucato.

    Era una cucina gradevole dove il frigorifero fungeva anche da lavagna. Era un locale con il pavimento in piastrelle di terracotta e la vista del giardino, ma erano stati aggiunti particolari che Brett Spencer non ricordava mentre si guardava in giro. Nuove tende gialle con margherite bianche, vasi di timo, basilico e prezzemolo sul davanzale della finestra, barattoli colorati di funghi sott’olio e altri utensili che facevano capire che lì si cucinava sul serio.

    Su un lato della stanza c’era un tavolo rotondo con quattro sedie di pelle screpolata. Il tavolo era coperto di libri, riviste, un cesto di frutta, una palla da cricket e due cappellini da baseball.

    D’improvviso la porta si aprì e un ragazzino si precipitò dentro la cucina. Vedendo Brett si fermò di colpo.

    «Chi sei?»

    Brett rimase scioccato riconoscendolo. Non si poteva dubitare chi fosse suo padre...

    «Tu devi essere Simon» osservò gentilmente mentre il ragazzino con le lentiggini gettava la sua cartella sul tavolo, facendo rotolare via la palla da cricket. «Ciao, sono Brett. Sono venuto a trovare tua madre.»

    «Cavolo!» Lo guardò allarmato, poi prese la palla e cominciò a farla roteare tra le dita. «Non dirmi che alla fine l’ha capita!»

    «L’ha capita?»

    «Lei ha gusti terribili in fatto di uomini» gli confessò Simon. «Ma tu mi sembri abbastanza normale e se quella nel vialetto è la tua macchina, è davvero

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