Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Baciami ancora sotto il vischio: Harmony Jolly
Baciami ancora sotto il vischio: Harmony Jolly
Baciami ancora sotto il vischio: Harmony Jolly
Ebook166 pages2 hours

Baciami ancora sotto il vischio: Harmony Jolly

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Non sempre al primo colpo si capisce chi abbiamo a fianco, ma la seconda volta sì!

Accidenti che bell'abbraccio di bentornato! Joe Maden è appena rientrato in Australia dopo quattro anni all'estero e trova ad accoglierlo una bella istanza di divorzio, portata avanti da sua moglie Ellie, oltre a un figlio piccolo. Manca solo la sua firma per rendere tutto effettivo e poi ognuno andrà per la propria strada. Joe, però, ha bisogno di rivederla, così come vuole conoscere il piccolo Jacko. Ha deciso, andrà da loro e cercherà di recuperare il tempo perduto. Niente è impossibile a Natale, neanche i miracoli. Almeno, questo è quello che gli hanno sempre insegnato. Speriamo solo che sia vero!

LanguageItaliano
Release dateJan 20, 2015
ISBN9788858930472
Baciami ancora sotto il vischio: Harmony Jolly
Author

Barbara Hannay

Vive nel Queensland. Dopo anni d'insegnamento, ha deciso di coltivare la sua passione: scrivere.

Read more from Barbara Hannay

Related to Baciami ancora sotto il vischio

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Baciami ancora sotto il vischio

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

1 rating0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Baciami ancora sotto il vischio - Barbara Hannay

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Second Chance with Her Soldier

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2013 Barbara Hannay

    Traduzione di Caterina Pietrobon

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-047-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Il caporale Joe Maden attese due giorni prima di aprire la mail della moglie.

    Non era uno che rimandava o evitava le cose, anzi. Agire così era contrario a tutto quello che aveva appreso durante l’addestramento militare. Colpisci fulmineo era il motto del commando australiano di cui faceva parte e invece eccolo lì, a trattare quel raro messaggio di Ellie come se fosse stato più pericoloso di un ordigno esplosivo di fattura artigianale.

    Che razza di effetto poteva avere un divorzio incombente su un uomo!

    Ed era irrilevante il fatto che a proporre a Ellie di divorziare fosse stato proprio lui. Dopo quegli anni di matrimonio fin troppo burrascosi, la sua era stata una proposta necessaria e giusta. Solo che rompere non era stato affatto facile. Né indolore.

    Nella minuscola capanna, Joe scorse con gli occhi gli altri due messaggi giunti dall’Australia nel corso della notte. Il primo di sua zia che gli ricordava che non avrebbe mai smesso di preoccuparsi per lui e il secondo di uno dei suoi fratelli. Quest’ultimo almeno gli strappò una risata sarcastica, ma alla fine si ritrovò a fissare la mail di Ellie.

    Momento decisivo.

    Joe sapeva con esattezza a che cosa si riferiva. Il loro avvocato aveva approntato gli ultimi documenti per il divorzio ed Ellie non vedeva l’ora di passarglieli.

    Chiaramente non era più disposta ad attendere il termine dei suoi quattro anni di servizio nell’esercito per porre fine al loro matrimonio e questo nonostante lui le avesse proposto di procrastinare la decisione per motivi di carattere pratico.

    Nessun soldato era al sicuro in Afghanistan, e se l’avessero ucciso mentre era ancora sposato, Ellie avrebbe avuto pieno diritto alla pensione di vedova di un militare e così, almeno da un punto di vista finanziario, sarebbe stata al sicuro.

    Ma era davvero tanto importante? Sì. Il peggio poteva accadere in un attimo. Durante le missioni Joe affrontava il pericolo quotidianamente, o meglio ogni ora, e aveva già perso due commilitoni cui era molto legato, due soldati addestrati al meglio. In quel paese la morte era una realtà e una presenza costante.

    Per questo si era sentito in dovere di offrire a Ellie un’ancora di salvezza, per essere sicuro che, qualunque cosa gli fosse accaduta, lei non avrebbe avuto problemi finanziari. Evidentemente, in quel momento per lei lasciarsi il loro matrimonio alle spalle era più importante che ricevere una rendita a lungo termine.

    Al diavolo. Probabilmente la sua ex aveva già per le mani qualche altro tipo. Però non quel dannato contadinotto che le aveva scelto sua madre!

    Quali che fossero le ragioni di Ellie, lo schermo tradiva la sua impazienza.

    Momento decisivo.

    Non c’era motivo per cercare di evitare la cosa.

    Quando cliccò sul messaggio, gli andò di traverso il caffè che aveva appena trangugiato.

    Nell’estremo nord del Queensland, al ranch Karinya, era una giornata tremendamente calda e afosa. I recinti dei cavalli erano bruciati dal sole e gli animali affamati, e quando Ellie riversò la melassa nelle mangiatoie vuote, le bestie impazienti le si spinsero incontro, cercando di farle cadere il barile dalle mani, così che alla fine si ritrovò tutta appiccicaticcia e sporca come una caramella caduta per terra. Decise allora di raggiungere al più presto il locale lavanderia e strofinarsi mani e braccia sotto il getto del rubinetto.

    Poi andò in cucina, agguantò una brocca di acqua gelata dal frigo, se ne riempì un bicchiere e lo bevve a grandi sorsate. Ne versò un altro, se lo portò nello studio e accese il computer, restando in piedi a causa dei jeans imbrattati di melassa.

    Mentre scaricava i messaggi, Ellie sentì la tensione crescere dentro di lei. Joe le aveva risposto?

    L’inquietudine crebbe al punto che serrò gli occhi fino a quando non sentì il suono che segnalava l’arrivo dell’ultimo messaggio. Allora si costrinse a guardare lo schermo e restò profondamente delusa.

    Da Joe niente.

    Nemmeno una parola.

    Per un intero minuto rimase a fissare lo schermo come se, grazie a qualche strano potere, potesse riuscire a far comparire un’altra mail. Cliccò di nuovo, giusto per essere sicura, ma niente.

    Ma perché non aveva risposto? Che cosa significava quel ritardo? Anche se fosse stato di pattuglia, di solito rientrava al campo dopo uno o due giorni.

    Un brivido di terrore la scosse come una raffica di vento gelido sull’acqua.

    Non era rimasto ferito, vero? No. Non Joe.

    L’esercito si sarebbe messo in contatto con lei e...

    Non pensarci.

    Da quando il marito si era arruolato, Ellie aveva imparato a bloccare sul nascere i pensieri negativi. Altre coppie nella loro situazione usavano dei codici segreti per parlare di qualcosa di pericoloso, ma lei e Joe avevano ormai perso da tempo quel tipo di intimità.

    Andò alla ricerca di una spiegazione più plausibile.

    Probabilmente Joe stava riflettendo con cura sul contenuto della sua mail. Dopotutto di sicuro era stata un vero shock e lui stava soppesando i pro e i contro di quell’incredibile proposta.

    Per tranquillizzarsi, Ellie rilesse il messaggio che gli aveva inviato, anche per accertarsi che suonasse ancora ragionevole.

    Aveva cercato di spiegarsi in modo conciso e diretto, evitando troppe emozioni, cosa più che indicata, considerato il fatto che avevano deciso di comune accordo di divorziare. D’altronde, mentre leggeva, si ritrovò a tentare di immaginare come doveva essersi sentito Joe nel ricevere quella lettera.

    Ciao Joe,

    spero che tu stia bene. Ti scrivo per un motivo di ordine pratico. Ho ricevuto un’altra fattura dalla clinica della fecondazione assistita e così mi sono ritrovata a pensare agli embrioni congelati.

    So bene che all’inizio del programma noi due abbiamo firmato quel modulo dove abbiamo concordato che in caso di divorzio avremmo donato i nostri embrioni rimasti a una coppia sterile. Senti, mi dispiace, ma io adesso ho dei dubbi in proposito.

    Ci ho riflettuto molto, Joe. Credimi, ci ho riflettuto davvero tantissimo e mi piacerebbe tanto sentirmi così generosa da passare quegli embrioni a una coppia che li merita più di noi, ma ogni volta che penso a quei cosetti congelati, li sento come i miei bambini.

    Ci ho pensato tanto, Joe, e alla fine ho capito di volerci davvero provare un’ultima volta. So che probabilmente la cosa ti sconvolge, che secondo te non faccio che espormi a un’altra tremenda delusione.

    In ogni caso, se per qualche strano miracolo dovessi rimanere incinta, non mi aspetto di certo che i nostri accordi cambino per quel che riguarda il divorzio. Ti prometto che non tenterò di servirmi del bambino per legarti a me né di manipolare le cose in alcun modo.

    Come per esperienza ben sai, è altamente improbabile che accada, io però non posso procedere con la fecondazione assistita senza il tuo consenso e quindi aspetto con ansia di sapere che cosa ne pensi.

    Intanto abbi cura di te, Joe.

    Con i migliori auguri,

    Ellie

    Doveva essergli esplosa una granata a pochi centimetri dalla faccia.

    So che la cosa ti sconvolge...

    E che diamine! Certo che mi sconvolge! Mai e poi mai avrebbe considerato la possibilità che lei...

    E lui che aveva davvero creduto di essersi lasciato per sempre alle spalle quei periodi stressanti in cui lui ed Ellie avevano tentato di formare una famiglia!

    Da quando aveva lasciato il ranch non si era mai permesso di ripensare a quei pochi embrioni rimasti. Neppure una volta. Quanti erano poi? Due? Tre?

    Al ricordo degli anni dolorosi in cui la clinica per la fecondazione assistita aveva dominato le loro vite, un peso tremendo gli schiacciò le costole. I loro sogni, le loro speranze... tutti appesi a quegli embrioni. Gli avevano persino trovato un soprannome.

    I loro marmocchi.

    Ma nessuno di loro era sopravvissuto all’impianto.

    E ogni volta il trauma era stato straziante.

    E anche stavolta... Joe sapeva benissimo che Ellie sarebbe solo andata incontro a un’altra terribile delusione. Eppure, per la frazione di un secondo, sentì un bagliore di speranza germogliare dentro di sé, quella stessa speranza che li aveva tenuti per anni sul filo del rasoio.

    Per quanto le probabilità di successo fossero infime, augurava a Ellie di tutto cuore di riuscirci, anche se gli faceva male sapere che aveva deciso di andare avanti da sola. Senza di lui.

    In verità non voleva più pensare a nessun aspetto di quella storia. Si era arruolato per dimenticare la propria vita tormentata e per fortuna in quel paese il nemico era visibile: un bersaglio reale e sufficiente a tenerlo completamente concentrato, giorno e notte.

    Ellie invece lo costringeva a riconsiderare l’idea della paternità e di tutte le responsabilità che comportava. Solo che stavolta si sarebbe trattato di una paternità solo di nome. Era stata chiarissima: voleva ancora il divorzio e lui sapeva bene il perché. Quindi, anche se fosse accaduto l’improbabile e lui si fosse ritrovato padre, il bambino non sarebbe mai cresciuto sotto il suo tetto.

    Sarebbero stati più o meno due estranei.

    Il boato di un’esplosione! Proprio un degno accompagnamento a quella sua ultima considerazione, ma troppo vicino per i suoi gusti. Dalla finestra intravide dei lampi luminosi, del fumo e sentì voci impazzite gridare. Un’altra granata a razzo. Niente di meglio per ricordargli al momento più opportuno che il pericolo e la morte erano i suoi compagni quotidiani.

    Non c’era modo di evitare di risponderle così come, a essere sincero, non c’era alcun motivo per riesaminare i pro e i contro della richiesta di Ellie. Sarebbe stata solo una perdita di tempo.

    Joe la conosceva già la risposta. Quell’idea era una stupidaggine pura e semplice.

    1

    Tre anni dopo.

    «Ellie, sono la mamma. Hai il televisore acceso?»

    «La televisione?» Ellie non credeva alle proprie orecchie. «Mamma, arrivo adesso dai recinti. Le mangiatoie erano a secco e per tutto il pomeriggio ho fatto wrestling con una mucca che si era impaludata. Sono coperta di fango dalla testa ai piedi. Ma perché? Che cosa c’è alla televisione?» In quei giorni l’unica trasmissione che la interessava

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1