Dolce e perversa
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About this ebook
Come trasformare la notte che non c'è mai stata in una notte senza fine.
Karrie Albright non è quel che si dice una cattiva ragazza. Ma ha deciso che è tempo di prendersi ciò che vuole senza chiedere il permesso. E quello che vuole è una sua vecchia fiamma dei tempi dell'università, un desiderio proibito mai consumato.
Rob Phillips non ha mai avuto problemi a comportarsi da seduttore impenitente e, quando rivede Karrie, l'incantatrice dagli occhi verdi, capisce che finalmente è arrivato il suo momento. Entrambi sono pronti a concedersi il miglior sesso della loro vita.
L'atmosfera si scalda, la temperatura sale e Karrie e Rob non riescono a saziarsi l'uno dell'altro. Anzi, sono solo all'inizio.
Debbi Rawlins
Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.
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Dolce e perversa - Debbi Rawlins
Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:
Good To Be Bad
Harlequin Blaze
© 2004 Debbi Quattrone
Traduzione di Erin Bennett
Questa edizione è pubblicata per accordo con
Harlequin Books S.A.
Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o
persone della vita reale è puramente casuale.
Harmony è un marchio registrato di proprietà
HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.
© 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano
eBook ISBN 978-88-5894-411-0
www.harlequinmondadori.it
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Prologo
Karrie Albright lanciò un’occhiata al salone affollato dello splendido appartamento e si chiese ancora una volta che diavolo ci facesse lei in un posto simile. Era l’ennesimo venerdì sera che passava all’ennesimo party, tra vuote chiacchiere e sguardi altezzosi di signore che avrebbero preferito morire piuttosto che farsi vedere con indosso un abito che non fosse griffato.
L’unica nota positiva era che alla festa ci era andata insieme a Madison. Karrie non aveva mai afferrato perché due come loro continuassero a ricevere inviti per quel genere di serate, dato che nessuna delle due era particolarmente alla moda, né conducevano uno stile di vita mondano quanto gli altri ospiti, ma da due anni a questa parte avevano stretto amicizia con la straordinaria editor Nancy Kragen, e da allora erano automaticamente entrate a far parte di quel mondo.
Non era affatto male condurre quel tipo di vita sociale con regolarità, avevano incontrato persone magnifiche e persino qualche uomo niente male ma, in fin dei conti, cominciavano ad annoiarsi.
«Non crederai a queste sciocchezze, vero?» chiese Madison, lo sguardo fisso alla porta della camera da letto di Sonya.
«Certo che no.»
Karrie sbirciò dalla porta socchiusa nel tentativo di vedere la famigerata Madame Zora. Negli ultimi mesi, le amiche di Karrie avevano organizzato ogni genere di feste a tema, ma questa si era rivelata la più bizzarra in assoluto. Una chiromante? Ma per favore... «Hai intenzione di farti predire il futuro?»
Madison alzò gli occhi al cielo. «Non ho tempo da perdere, io.»
«Come se avessi di meglio da fare.» Karrie si guardò intorno con aria sconsolata. «Avanti, ormai siamo qui. Non ho intenzione di tornarmene a casa così presto.»
Madison annuì e bevve un altro sorso di Martini. «Non è facile la vita delle giovani e belle donne in carriera.»
Le sopracciglia di Karrie scattarono all’insù. «Giovani e belle?» Quella descrizione valeva senza dubbio per Madison, con quella silhouette flessuosa e gli splendidi capelli biondi. Ma nella migliore delle ipotesi Karrie si considerava a malapena passabile. Era contenta di non dover badare troppo alla dieta e non le dispiacevano i propri capelli, ma si lamentava della bocca troppo grande e degli occhi ravvicinati. Lavorare gomito a gomito con le più belle modelle di Manhattan avrebbe messo a dura prova l’autostima di qualunque donna.
«Ehi» riprese Madison, «se cominci a lamentarti, giuro che me ne vado.»
«Non puoi farlo. È arrivato il nostro turno per essere ricevute da Madame Zora.»
«Oh, no.»
«Oh, sì, invece. Entreremo insieme.»
Madison scosse la testa. «Ma che diavolo sarà passato per la mente a Sonya per organizzare una cosa del genere?»
Karrie sorbì il suo cocktail e osservò una donna alta dai lunghi capelli scuri uscire dalla stanza. Sgranò gli occhi pesantemente truccati quando un’altra ragazza le si fece incontro per chiederle com’era andata con la chiromante.
«È straordinaria. Assolutamente incredibile.» La donna scuoteva la testa incredula. «Sapeva ogni cosa di me. Persino che sono fidanzata.»
Madison assestò una gomitata a Karrie e accennò con la testa all’anello che spiccava all’anulare della donna.
Karrie trattenne un sorriso sarcastico. «Falla finita. Che c’è di male?»
«Non mi costringerai ad assistere a questa pagliacciata, vero? Sai che detesto questo genere di cose.»
Karrie scoppiò a ridere, ma non aveva intenzione di darla vinta all’amica. «Piantala di fare la guastafeste. Non si sa mai, potrebbe anche vedere un affascinante sconosciuto nel tuo futuro.»
«Certo, come no.»
«E va bene, magari non sarà così. Ma fallo per me, ti prego.»
«Okay, okay.»
Karrie sorrise.
Madison la stava ancora fissando in cagnesco quando si aprì la porta e un’altra ragazza, Camilla, emerse dalla stanza. Aveva il volto arrossato e gli occhi lucidi, un’aria a metà tra lo spaventato e l’eccitato. Strano, non era il tipo da farsi impressionare facilmente.
Karrie si sentì cogliere da un ripensamento. E se Madame Zora avesse previsto qualcosa di negativo per il suo lavoro? Se avesse escluso, per esempio, la promozione in cui sperava a fine d’anno? O se le avesse rivelato che non sarebbe mai riuscita a trasferirsi nell’appartamento per cui era ormai in lista d’attesa da mesi?
Improvvisamente i suoi pensieri corsero a suo fratello, militare di stanza in Germania. Se Madame Zora...
No, erano soltanto stupidaggini. Un mucchio di frottole. La chiromante non aveva altro potere soprannaturale che un acuto spirito di osservazione. Di solito faceva predizioni talmente generiche, che avrebbero potuto adattarsi a chiunque. Anche se Madame Zora avesse indovinato che Karrie aveva un fratello, non avrebbe saputo raccontarle niente di fondato sul suo conto. Ora che ci pensava, era un pezzo che non aveva sue notizie.
Al di là di quanto avrebbe potuto predire la chiromante, suo fratello metteva a repentaglio la sua vita ogni giorno, era un pilota dell’aeronautica. Anche lui da ragazzo non vedeva l’ora di lasciarsi alle spalle Searchlight, la cittadina in cui erano cresciuti, e si era arruolato non appena raggiunta l’età per farlo.
Karrie invece era riuscita a evadere dalla piccola cittadina nel cuore del deserto grazie a una borsa di studio. Da quando la loro madre si era risposata e si era trasferita, cinque anni prima, nessuno dei due aveva più fatto ritorno nel Nevada, né alla squallida roulotte che era stata la loro casa e della quale si erano sempre vergognati a morte.
Karrie deglutì e si voltò verso Madison, intenta a sgranocchiare una tartina. «Non predirà niente di brutto, vero?»
Madison arcuò le sopracciglia, divertita e al tempo stesso seccata. «Per esempio?» domandò scettica.
«Non saprei. Un lutto o roba del genere.»
«Solo per rovinare il party di Sonya? Non essere sciocca» la schernì Madison.
«Ehi, Karrie, Madison.» Sonya stava facendo loro segno di entrare nella camera da letto. «Madame Zora vi sta aspettando.»
«Grandioso» borbottò Madison finendo l’ultimo sorso del suo drink.
Karrie fece strada ridacchiando, sebbene non fosse più tanto eccitata all’idea di farsi predire il futuro.
Non appena mise piede nella stanza immersa nella penombra, il suo cuore accelerò. Per l’occasione la camera era stata trasformata in un angolo esotico e raccolto, illuminato soltanto dalla luce soffusa di due candele. All’altro capo della stanza sedeva Madame Zora. Non era esattamente il tipo di chiromante da fiera paesana, ma aveva comunque un aspetto eccentrico.
Aveva gli occhi neri e corti capelli corvini, al punto da far sembrare che il volto fluttuasse nel buio. Indossava un ampio caffettano nero che non nascondeva la sua figura corpulenta, ed era adagiata su un sofà color bordeaux. Ai lobi portava due enormi cerchi dorati.
Sonya chiuse la porta alle loro spalle e Karrie sobbalzò.
«Non essere nervosa, mia cara. Accomodatevi, prego.» Madame Zora indicò due sedie di fronte a sé. Le labbra si schiusero in un sorriso, rivelando un dente d’oro.
Karrie si sedette per prima e lanciò un’occhiataccia all’amica per scoraggiare ogni eventuale tentativo di fuga. Madison era evidentemente riluttante a prendere posto sull’altra sedia. Ricambiò con uno sguardo di disapprovazione.
Madame Zora rise sommessamente. Non era facile stabilirne l’età. La pelle era liscia, ma gli occhi erano quelli di una donna anziana. Aveva uno sguardo dolce che fece immediatamente sentire Karrie a proprio agio.
«Perché sei venuta da Madame Zora?» chiese la donna fissando Karrie.
Lei si strinse nelle spalle e rispose: «Non credo in questo genere di cose, ma visto che lei si trova qui comunque e che i suoi servizi sono gratis...».
Madame Zora rise ancora. Era un suono che infondeva istantaneamente calma. «Non devi avere paura di me. Hai un futuro luminoso davanti a te.» Si sporse in avanti e le prese la mano tra le sue.
Karrie trasalì, ma il tocco gentile delle dita di Madame Zora la rassicurò.
«Il tuo lavoro sta andando bene» esordì la chiromante sottovoce. «Nel tuo futuro c’è una promozione. Vedo...» Si interruppe e chiuse gli occhi per qualche istante.
Karrie lanciò un’occhiata a Madison, che fissava perplessa la scena.
«B.A.» Le palpebre di Madame Zora si sollevarono. «Conosci qualcuno con queste iniziali, non è vero?»
Karrie annuì lentamente.
«Brian?»
«E... esatto.» Sentì come una vertigine. Possibile che quella donna conoscesse il nome di suo fratello? Sonya non poteva averle raccontato un particolare simile. Nemmeno lei ne era a conoscenza. «Che mi dice di lui?»
Madame Zora le strinse la mano. «Non preoccuparti. Sta bene ed è felice di volare come gli uccelli.»
Karrie tossì e fissò la sua amica. Anche Madison pareva sorpresa.
«Perché mi ha parlato di lui?» chiese Karrie.
«È una persona a te cara e ho visto che era nei tuoi pensieri.» La chiromante scrollò le spalle. «Proprio come il tuo lavoro.» Si interruppe e corrugò la fronte. «Chi è R.P.? Il tuo fidanzato?»
Karrie scosse la testa. «Cosa? Un fidanzato? Io? Ehm, no.» Madame Zora sembrò sorpresa e chiuse gli occhi. «Conosci quest’uomo. Appartiene al tuo passato. Ma le vostre strade presto si incroceranno ancora.»
Impossibile. Karrie sospirò. Raramente incontrava qualcuno di carino a Manhattan, decisamente nessuno che fosse appartenuto al suo passato.
Con gli occhi sempre chiusi, Madame Zora prese a sventolarsi con la mano. Qualche goccia di sudore le imperlò la fronte. Eppure nella stanza non faceva affatto caldo.
«Oh, mia cara. Il vostro incontro sarà decisamente bollente. Ma tu sei abituata al calore del deserto, dico bene?» Spalancò gli occhi e sondò Karrie con lo sguardo di chi la sa lunga.
Karrie si irrigidì sulla sedia. Qualcuno doveva averle raccontato che veniva dal Nevada. Si terse i palmi sudati sui jeans e si sentì improvvisamente accaldata. Una cosa era certa: per niente al mondo sarebbe mai tornata nello stato dov’era cresciuta.
Almeno l’incantesimo si era finalmente rotto: la chiromante non era altro che una ciarlatana.
Karrie si sforzò di sorridere, augurandosi che finalmente avrebbe spostato la sua attenzione su Madison.
Niente da fare. Anzi, la curiosità di Madame Zora aumentava. Fissò Karrie ancora per qualche istante, poi socchiuse gli occhi e le sue labbra si incresparono in un sorriso divertito, quasi stesse assistendo a una scena che solo lei poteva vedere.
«Che c’è?» chiese Karrie irritata.
Quando finalmente la donna riaprì gli occhi, il lampo guardingo che le illuminava lo sguardo fece trasalire Karrie.
«Non sarà un’avventura qualunque, quella che vivrai con quest’uomo.»
Madison scoppiò a ridere e Karrie dovette trattenersi per non fare altrettanto. Madame Zora si sbagliava di grosso. Tornare nel deserto del Nevada per vivere un’avventura bollente? Non c’era neanche la remota possibilità che capitasse una cosa del genere.
«No, mia cara. Non è uno scherzo. L’ho visto chiaramente. La vostra relazione sarà esclusivamente fisica all’inizio» proseguì la chiromante, gli occhi che scintillavano. «Molto sensuale e istintiva. Direi animalesca» aggiunse sottovoce.
Karrie rabbrividì e sentì il sorriso svanirle dalle labbra. C’era qualcosa nella voce di quella donna e nel suo sguardo profondo che rendevano quelle parole credibili.
«Non riuscirete a fare a meno l’uno dell’altra, anche se vi sforzerete entrambi di mantenere le distanze. Ma non potrete resistere all’alchimia che c’è tra di voi. Nemmeno il caldo rovente del deserto riuscirà a tenere a bada la vostra passione.»
«Mi dispiace» replicò Karrie, pronta a lasciare il posto all’amica. «È una previsione decisamente fantasiosa, ma nel mio futuro non c’è assolutamente la prospettiva di tornare nel deserto.»
«È quello che credi oggi.» Il sorriso di Madame Zora fece accelerare il battito a Karrie. «Accadrà prima di quanto tu possa immaginare. Tornerai nel deserto. Incontrerai ancora