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Lo scapolo d'oro: Harmony Destiny
Lo scapolo d'oro: Harmony Destiny
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Lo scapolo d'oro: Harmony Destiny

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IL RITORNO DEI MONTORO - Chi salirà sul trono dell'isola di Alma?

Dopo oltre mezzo secolo un Montoro sarà di nuovo re.

Dopo essere sfuggito all'imposizione paterna di sposare la principessa Bella Montoro, Will Rowling ha deciso di assumere il controllo della propria vita lavorativa e personale e di perseguire i suoi desideri. E su ciò che desidera non ci sono dubbi: riconquistare Catalina Iberra, il suo primo amore. Purtroppo Cat ha già sofferto troppo e non crede più alle fiabe: figlia della cameriera dei Rowling, non sarà mai adatta a diventare la signora Rowling. Will, però, non intende rinunciare all'unica donna che abbia mai amato, povera o ricca che sia.



Miniserie "I Montoro" - Vol. 5/6
LanguageItaliano
Release dateSep 20, 2016
ISBN9788858954690
Lo scapolo d'oro: Harmony Destiny

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    Lo scapolo d'oro - Jules Bennett

    successivo.

    1

    JUAN CARLOS SALAZAR II LEGITTIMO EREDE AL TRONO

    Will Rowling fissava il titolo a caratteri cubitali mentre sorseggiava il caffè, e ringraziò il cielo di aver evitato di imparentarsi con la famiglia reale di Alma. Tra i fratelli Montoro e il loro cugino Juan Carlos, quello era un gruppo veramente scombinato.

    Suo fratello, James, aveva sposato l'affascinante Bella Montoro. Anche se il loro padre aveva sperato che fosse Will a impalmare la seducente principessa, i suoi subdoli piani erano falliti quando James e Bella si erano innamorati.

    L'amore. Un sentimento così volubile che mandava all'aria anche il migliore dei piani. Non che lui fosse mai stato entusiasta dell'idea di sposare Bella. Avrebbe preferito restare scapolo piuttosto che sposarsi solo per favorire gli interessi della famiglia.

    Ad Alma i Montoro erano una forza con cui fare i conti, adesso che la potente famiglia reale era stata riportata sul trono dopo un esilio di oltre settant'anni. E Patrick Rowling era più che ansioso che suo figlio si legasse a un nome così prestigioso. Per fortuna, non era Will quel figlio.

    Il fratello di Bella si apprestava a salire al trono quando, in una fattoria abbandonata, erano state trovate lettere scandalose che mettevano in dubbio il lignaggio dei Montoro e trasferivano la corona nelle mani del loro cugino.

    Segreti, scandali, menzogne... Will era più che felice di consegnare quelle grane al fratello.

    E dal momento che lui era ufficialmente scapolo, poteva attuare il suo subdolo piano, nel quale non c'entrava l'amore bensì una buona dose di seduzione.

    Prima, comunque, doveva superare l'incontro con suo padre. Per fortuna, lo scopo di Will di riprendere il controllo della propria vita coinvolgeva una domestica molto seducente del padre, per questo quella piccola riunione alla villa dei Rowling a Playa de la Onda, invece che negli uffici della Rowling Energy, gli andava a pennello. Adesso che James si era sposato e si era trasferito, Patrick non lavorava più con i ritmi di un tempo e sfruttava più spesso la casa delle vacanze.

    «Una notizia piuttosto scandalosa, vero?»

    Voltandosi, Will vide il padre entrare nello studiolo. Mentre Patrick tendeva a ingrassare, Will si vantava di mantenersi in forma. Era un altro modo per differenziarsi, anche se c'era chi lo considerava tale e quale il padre. Un tempo si sarebbe dichiarato d'accordo, adesso, però, era più che pronto a dimostrare a tutti, compreso suo padre, di avere una propria personalità.

    «È una bomba che scombussolerà non poco Alma.» Will gettò il giornale sulla scrivania. «Pensi che il parlamento confermerà l'incoronazione?»

    Borbottando qualcosa, Patrick si lasciò cadere sulla poltrona di pelle dietro la scrivania. «Sarà solo un ramo diverso della famiglia Montoro a salire al trono, perciò non ha importanza.»

    Stringendo in mano la tazza di caffè, Will scosse la testa. Qualunque cosa avesse a che fare con i Montoro, non era un suo problema. Aveva le sue battaglie personali da affrontare.

    «Per quale motivo avevi bisogno di vedermi così di buonora?» chiese Patrick.

    Will rimase in piedi, avvertendo la necessità di quel vantaggio. Anche se andava contro i desideri di suo padre, doveva riprendere il controllo della propria vita. Ne aveva abbastanza di preoccuparsi di quello che il vecchio avrebbe detto o fatto se lui avesse sbagliato.

    James non si era mai piegato ai desideri del loro padre e Will si era sempre chiesto cosa spingesse il suo gemello a essere così ribelle. Forse aveva impiegato qualche anno per arrivarci, adesso però era più che pronto a dimostrare di essere un eccellente uomo d'affari.

    Will era un campione nell'ottenere quello che voleva. E, da quando aveva baciato Cat alcune settimane prima, non aveva pensato quasi ad altro. La desiderava... e l'avrebbe avuta. La passione esplosa tra loro due non ammetteva niente di meno.

    Comunque, per il momento, era concentrato sul suo nuovo ruolo alla Rowling Energy e su quella riunione con il padre. Un passo alla volta.

    «Finora, mi hai incaricato di occuparmi degli interessi della compagnia petrolifera» esordì Will. «Sono pronto ad assumere il controllo anche del settore immobiliare.»

    «Stavo aspettando che venissi da me con questa proposta» replicò Patrick, sorridendo. «Sei la scelta ovvia per quel posto. Hai svolto un lavoro eccezionale aumentando i profitti del dodici percento da quando hai messo la tua impronta sull'azienda.»

    Will intendeva produrre profitti finanziari per tutti i settori della società. Era da anni che voleva sottrarsi al pugno di ferro del padre... era arrivata la sua occasione.

    Non avrebbe permesso che qualcosa si mettesse sulla sua strada. Con il padre ormai avviato alla pensione, gli veniva facilitato il cammino verso una vita che prometteva potere e ricchezza... oltre a una certa cameriera sulla quale aveva messo gli occhi.

    «Mi sono preso la libertà di contattare i nostri clienti più importanti del settore immobiliare londinese» proseguì Will, infilando le mani in tasca. «Li ho informati che avrebbero trattato con me.»

    Sostenne lo sguardo del padre. Aveva corso un rischio, tuttavia pensava che il padre sarebbe stato orgoglioso di lui. In fin dei conti, era da anni che voleva che il figlio assumesse il comando delle attività di famiglia.

    «Un altro avrebbe l'impressione che tu stia tramando alle mie spalle» osservò Patrick. «Non io. Stai assumendo il controllo ed è quello che voglio. Mi assicurerò che il mio assistente sappia che, d'ora in avanti, sarai tu a trattare con i clienti. Comunque, io ci sarò sempre.»

    Will annuì. La prima parte del suo piano era andata in porto e tutto era filato liscio, proprio come aveva previsto. Adesso doveva iniziare a lavorare alla seconda parte. Ed entrambi gli aspetti comportavano la medesima tattica... fiducia. Doveva guadagnarsi e conservare la fiducia sia di suo padre sia di Cat, altrimenti gli sarebbe esploso tutto in faccia.

    Si rifiutava di tollerare il fallimento, a qualsiasi livello.

    Soprattutto per quanto riguardava Cat. Quel bacio aveva provocato una valanga di emozioni che non poteva, non voleva, ignorare. Cat, con il suo corpo minuto e voluttuoso che aderiva alla perfezione al suo. Si era concessa a quel bacio come una donna affamata, e lui era stato ben felice di darle quello che voleva.

    Purtroppo, da allora lei lo aveva evitato. Non lo prendeva come un segno di disinteresse. Tutt'altro. Se non fosse stata interessata, si sarebbe comportata come se non fosse successo niente. Invece, il modo in cui continuava a evitarlo, quando si recava a trovare il padre alla villa di Playa de la Onda, mostrava soltanto che era sconvolta non meno di lui.

    Era bastato un unico bacio e l'aveva sentita tremare. Se ne sarebbe servito a proprio vantaggio.

    Vedere Cat era un altro motivo per cui quella mattina aveva scelto di incontrare il padre nella sua seconda casa. Lei non poteva sfuggirgli se la metteva alle strette sul posto di lavoro. Era stata la cameriera del suo gemello, James, perciò non aveva rappresentato una tentazione piazzata proprio sotto il suo naso. Adesso, però, lavorava alle dirette dipendenze di Patrick. Anche i suoi genitori avevano lavorato per Patrick, così Cat era cresciuta sotto lo stesso tetto con Will e James. Non era passato molto tempo da quando Will aveva messo gli occhi su di lei. Anzi, qualche anno prima aveva fatto la sua mossa e per un po' si erano frequentati di nascosto. Era finita male quando, in un momento di debolezza, lui aveva rinunciato a battersi. Dal momento in cui, tuttavia, quel bacio aveva riportato alla luce la chimica torrida che c'era tra loro, Will aveva capito che era ora di agire.

    Anche se l'aveva lasciata quattro anni prima, adesso Cat stava per incontrare il nuovo Will... il Will che lottava per quello che voleva. E lui voleva Cat nel proprio letto, e questa volta non avrebbe desistito.

    Will tornò a rivolgere l'attenzione al padre. «Adesso vado» dichiarò, più che pronto a concludere quella parte della giornata. «Mi terrò in contatto appena avrò notizie dagli investitori che ho interpellato.»

    Alla porta, Will si bloccò sentendo che il padre lo chiamava.

    «Sai, volevo davvero che tra te e Bella funzionasse» disse Patrick.

    «Lei ha trovato l'amore con mio fratello. Tra noi due non c'è mai stata intesa. Faresti meglio ad abituarti all'idea di loro due insieme.»

    «Tieni la testa sulle spalle e non seguire la strada presa da tuo fratello. Cedere alle distrazioni non è il modo migliore per potenziare la Rowling Energy. Continua come hai fatto finora.»

    Oh, era proprio quello che intendeva fare.

    Salutando il padre con un cenno del capo, Will uscì. Patrick ignorava che lui era perfettamente in grado di inseguire più obiettivi nello stesso tempo. Non aveva nessuna intenzione di trascurare gli affari. Anzi, progettava di espanderli in territori nuovi entro l'anno seguente.

    Intendeva anche sedurre Cat. E non si sarebbe fermato davanti a niente per vedere realizzati i propri desideri.

    Il familiare profumo silvestre l'aggredì... così come aveva fatto l'uomo in questione quando l'aveva baciata alcune settimane prima.

    Un assalto così totale dei sensi poteva essere definito semplicemente un bacio? Lui l'aveva prosciugata, e gli erano bastati pochi secondi perché il suo corpo reagisse, lasciandola in preda alla smania di avere di più di quanto avrebbe dovuto.

    Catalina non si voltò, sapendo molto bene chi c'era alle sue spalle. Era riuscita a non imbattersi in lui, anche se le sue visite al padre erano sempre più frequenti negli ultimi tempi. A quel punto, era inevitabile che si incontrassero.

    Preferiva di gran lunga lavorare per James che non per Patrick e, se resisteva, era per risparmiare abbastanza denaro da andarsene da Alma una volta per tutte. Sapeva di essere ormai vicina al suo obiettivo, perciò non le sembrava leale licenziarsi e andare a lavorare per un'altra famiglia solo per pochi mesi.

    Per il momento, comunque, era inchiodata lì e non era riuscita a smettere di pensare a quel bacio. Nello spazio di pochi attimi di passione, Will aveva preso il controllo del suo corpo e della sua mente, ed era riuscito a riportarla al loro passato, all'epoca in cui si erano frequentati.

    Purtroppo, quando aveva rotto con lei, l'aveva fatta soffrire più di quanto fosse disposta ad ammettere. Oltre a lasciarla cogliendola del tutto impreparata, si era spinto a dire che era stato tutto un errore. Parole che l'avevano traumatizzata al punto che si era chiesta come avesse potuto essere così cieca. Non avrebbe fatto di nuovo la figura della sciocca e non sarebbe stato un suo errore per la seconda volta. Era troppo orgogliosa per cascarci... anche se il suo cuore era ancora ammaccato.

    Anche se le formicolavano ancora le labbra al ricordo del loro recente bacio.

    Catalina continuò a sollevare gingilli antichi mentre spolverava gli scaffali della libreria. Non se la sentiva di affrontare Will. Era la prima volta che si incontravano da quella sera di tre settimane prima. L'aveva visto, e qualche volta lui aveva attirato di proposito il suo sguardo, ma fino a quel momento non le aveva rivolto la parola. Era come se godesse nel torturarle i sensi.

    «Tu lavori troppo.»

    Quella voce. Il tono profondo e suadente di Will trasudava sex appeal. Lei non si voltò. La vista di lui le avrebbe riacceso la libido nelle viscere, tuttavia adesso lei era più forte di un tempo... o lo era stata prima che lui indebolisse le sue difese con un unico bacio.

    «E sei proprio tu a dirlo?» chiese, dedicando particolare attenzione a uno scaffale perché concentrarsi su qualsiasi cosa che non fosse quell'uomo era l'unico modo per non perdere la ragione.

    La sua sonora risata la pervase, penetrando la barriera che aveva eretto intorno a sé.

    Perché il corpo la tradiva? Perché sentirsi attratta da un uomo che non avrebbe dovuto desiderare? Perché non aveva dimenticato che, di recente, era stato scelto per sposare Bella Montoro. Il padre di Bella aveva rilasciato un falso comunicato stampa annunciando il loro fidanzamento, sennonché Bella era innamorata di James, e Will si era ritrovato libero. Cat aveva saputo da James che Bella e Will non erano mai stati fidanzati. E adesso che Will era libero, e dopo quel bacio ardente, lei doveva stare in guardia. Era troppo orgogliosa per servire da ripiego a chiunque.

    «Lì non c'è più un grammo di polvere.» La sua mano, calda e decisa, si posò sulla sua spalla. «Voltati.»

    Facendo un respiro profondo, Catalina si voltò, tenendo il mento sollevato. Non si sarebbe lasciata intimidire dalla sua bellezza, dal suo fascino e

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