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Scandalo all'altare: Harmony Collezione
Scandalo all'altare: Harmony Collezione
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Ebook165 pages3 hours

Scandalo all'altare: Harmony Collezione

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About this ebook

Per anni il suo nome è stato sinonimo di scandalo, ma finalmente Olivia Stanton ha deciso di provare a ripulire la propria reputazione. Almeno finché sua sorella gemella non sparisce proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto sposarsi, costringendo lei a prenderne il posto sull'altare.

Alexander King è noto per la determinazione con cui persegue la perfezione in ogni aspetto della sua vita, oltre che per il viscerale odio che prova verso qualunque forma di menzogna. Inevitabile, quindi, che dopo aver scoperto l'inganno subito decida di punire Olivia... costringendola a rispettare i voti nuziali in tutto e per tutto. Sempre che questo possa essere considerato una punizione.

LanguageItaliano
Release dateFeb 19, 2016
ISBN9788858945018
Scandalo all'altare: Harmony Collezione

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    Scandalo all'altare - Tara Pammi

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Hint of Scandal

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Tara Pammi

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-501-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Kimberly, vuoi tu prendere quest’uomo, Alexander, come tuo legittimo sposo, e amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?»

    Nooo!

    Lo aveva pensato, o detto ad alta voce?, si chiese Olivia Stanton allarmata. Il cuore che le martellava nel petto, strinse le dita sul bouquet di rose e orchidee. Ma poiché il sacerdote dall’aria benevola continuava a guardarla e ad aspettare, lasciò andare il respiro che aveva inconsapevolmente trattenuto. Il profumo dei fiori che aveva in mano le solleticò le narici, un effluvio dolciastro che in qualche modo enfatizzò il suo panico.

    I secondi trascorsero nel più attonito silenzio. I suoi occhi incontrarono quelli di Alexander King. Occhi blu e gelidi, illeggibili. Continuò a tacere, il battito del cuore che le rimbombava assordante nelle orecchie.

    Non poteva farlo. Vero, non era la prima volta che lei e Kim si scambiavano i ruoli. Nel passato Kim aveva preso spesso il suo posto per evitarle di avere problemi con il loro padre, o con il preside della scuola. Dunque, era in debito con sua sorella. La sua diligente, intelligente gemella l’aveva salvata più di quante volte riuscisse a ricordare.

    Ma sposare Alexander King al suo posto... Un gesto estremo, persino per lei.

    Non posso sposarlo oggi... Tornerò appena possibile.

    Se Kim, sempre affidabile, sempre così determinata, era fuggita all’ultimo minuto, doveva trattarsi di qualcosa di grave. Forse, ma solo forse, Alexander avrebbe capito se ora lei lo avesse chiamato in disparte per spiegargli la situazione.

    Non dire niente ad Alex. Mi odierebbe. Ci sarebbe uno scandalo, e lui detesta gli scandali.

    Che tipo di uomo era Alexander King se Kim non poteva confessargli i suoi dubbi riguardo al giorno più importante delle loro vite?

    Una mano le sfiorò il gomito, riportandola di colpo nel suo incubo personale. Liv reclinò la testa per guardare Alexander, gli occhi che le ponevano domande cui non sapeva come rispondere. Tuttavia c’era un’espressione gentile sul suo viso, notò. Dunque doveva tenere a Kim, ragionò, perché per quanto breve fosse stato il tempo che aveva trascorso con il ricco, affermato fidanzato di sua sorella, si era resa conto che il famoso signor King non possedeva in sé un minimo di gentilezza.

    Non voglio perderlo.

    Le parole accorate di Kim le risuonarono nella testa. Con un enorme sforzo di volontà, Liv costrinse la sua lingua a cooperare. «Lo voglio» mormorò.

    Il sacerdote sorrise. «Perfetto» commentò. «Vi dichiaro marito e moglie. Ora lo sposo può baciare la sposa.»

    Le sembrò che il pavimento tremasse sotto i suoi piedi. E che tremasse ancora di più quando Alexander le appoggiò le mani sulle spalle, provocando così acute sensazioni che le serpeggiarono in tutto il corpo.

    Stava per baciarla, si disse Olivia raggelata. Un concetto che le invase la mente inibendo ogni processo logico. Una sola cosa le era chiara. Anelava a quel bacio.

    Il suo cuore si esibì in una spericolata capriola quando lui chinò la testa. Il suo respiro le accarezzò il viso. Era troppo, decise. Una tentazione cui le risultava impossibile resistere.

    No.

    Girò la testa una frazione di secondo prima che le loro labbra s’incontrassero. La bocca di Alexander finì per sfiorare un angolo della sua.

    Un bacio appena accennato dunque, ma che le fece divampare un incendio dentro. Quello che provava era desiderio, puro e semplice. E da dove nasceva quell’eccitazione dei sensi?, si chiese sgomenta.

    Una luce interrogativa negli occhi, Alexander le cinse la vita con le mani e la tirò verso di sé, inchiodandola contro la solida roccia di cui era fatto il suo petto. Era come essere in paradiso. Non cedere alla tentazione di baciarlo era senza dubbio l’impresa più ardua che avesse affrontato in tutta la sua vita, capì.

    Un bacio di cui, per un incomprensibile motivo, aveva bisogno... Quasi le avesse letto nella mente, Alexander chinò di nuovo la testa per avvicinare il viso al suo. Una morsa di panico le aggredì lo stomaco.

    Alexander King era un uomo astuto, scaltro. Quanto avrebbe impiegato per scoprire l’inganno?

    Mentre osservava sua moglie, Alexander King sentì un campanello di allarme risuonargli in testa. La vena alla base del collo che le pulsava freneticamente, il modo in cui evitava di sostenere lo sguardo di chiunque, e il suo in particolare. La deliberazione con cui aveva schivato il suo bacio.

    C’era qualcosa di sbagliato.

    E c’era qualcosa di diverso in lei. Lo aveva percepito sin da quando lo aveva raggiunto sull’altare. Aveva colto sul suo volto un’espressione guardinga, così diversa da quella serena e tranquilla cui era abituato. E poi, i suoi movimenti... L’aveva vista giocherellare nervosamente con il girocollo di diamanti, come se quel gioiello le avesse impedito di respirare.

    Infine, il suo aspetto. Certo, aveva previsto che Kim sarebbe stata bellissima il giorno delle nozze. Non aveva previsto però che l’abito bianco le conferisse un’aria così sexy, enfatizzata dal rossetto vermiglio. Non l’aveva mai vista con un rossetto di quel colore prima di allora, si rese conto.

    Un’ondata di fiero desiderio gli dilagò nel ventre. Era sempre stato attratto da lei, ma non in quel modo impetuoso che lo esortava a compiere azioni sconsiderate. Come sfiorarle la pelle delicata della gola con le labbra, o nascondere il viso nel solco fra i seni, spinti in alto dal corpetto ricamato del vestito.

    Le circondò la vita con un braccio, e lei s’irrigidì subito. Chinò la testa e fu letteralmente avvolto dal suo profumo, etereo eppure legato alla terra.

    La attirò a sé e chiuse gli occhi per un istante, perso in quell’erotica fragranza.

    Scosse lievemente la testa nel tentativo di disperdere la nebbia che gli ottenebrava il cervello. Cosa era cambiato rispetto agli ultimi sei mesi? Non aveva avuto alcun problema ad aspettare, rispettando così la sua richiesta. Adesso però non vedeva l’ora di portarla a letto.

    «Va tutto bene, Kim?»

    Lo sguardo fisso su un punto oltre la sua spalla, lei sorrise. Un sorriso falso.

    «Sì, grazie, Alexander» replicò, sottraendosi alla sua presa. «Solo, sto risentendo dello stress di queste ultime settimane.»

    In effetti, ombre scure le cerchiavano gli occhi, si rese conto Alexander, e nonostante il trucco il suo viso era pallido. Proprio lui, che si vantava di essere attento anche al minimo dettaglio, non aveva notato gli evidenti segni della sua stanchezza. Dopotutto, Kim aveva organizzato il matrimonio da sola, senza chiedergli il minimo aiuto. E c’era riuscita benissimo, predisponendo tutto con quel buongusto che le era proprio. Sì, Kim era la donna ideale, rispettabile, elegante, intelligente, e per questo sarebbe stata non solo un’ottima moglie, ma anche un ottimo esempio per Emily.

    L’inquietudine sempre crescente di sua sorella gli aveva fatto capire di aver bisogno di una sposa, e subito. Kim si era presentata ai suoi occhi come la soluzione ottimale per i suoi problemi.

    «Scusami» disse lei, massaggiandosi le tempie. «Sono solo un po’ stanca.»

    «Sei stata bravissima» si complimentò Alexander. «Tutto sta procedendo nel migliore dei modi. Tutto perfetto, come te del resto.»

    Lei sgranò gli occhi color cioccolato, poi strinse le labbra vermiglie in una linea sottile. «Sì, qui è molto bello» commentò, un velo di incredulità nella voce. «Grazie, volevo dire» aggiunse frettolosamente.

    Lasciata la chiesa, il fotografo chiese agli invitati di sistemarsi sulla gradinata per le foto di rito. Alexander osservò il gruppo di donne che i vestiti rosa pallido identificavano come le damigelle della sposa, e fu allora che capì cosa c’era di sbagliato. Mancava Olivia, proprio lei fra tutte. Ecco perché Kim era così turbata, decise.

    «Dov’è Olivia?»

    Liv si strinse nelle spalle.

    «È... Partita. Un impegno urgente.»

    Come sempre, Olivia si era dimostrata all’altezza della sua reputazione di persona irresponsabile ed egoista, pensò Alexander. «Avrei dovuto immaginarlo che era lei la causa della tua tensione» commentò. «Che cos’ha combinato questa volta?»

    «Olivia non ha combinato proprio nulla» replicò lei, sollevando il mento.

    Ecco, era quello uno dei pochi motivi di disaccordo fra lui e Kim, ragionò Alexander. Il suo attaccamento a quel disastro che era la sua sorella gemella gli risultava quantomeno incomprensibile. «Olivia trova sempre il modo per crearti problemi» sentenziò. «Non ti sembra arrivato il momento di tagliarla fuori dalla tua vita, esattamente come ha fatto tuo padre?»

    Olivia lo fissò sbalordita. Incredibile quanto fosse arrogante quel tizio, pensò stringendo i pugni. Stava incoraggiando sua sorella, l’unica persona al mondo che tenesse davvero a lei, ad allontanarla. Pura rabbia le circolò nelle vene, rabbia però che in qualche modo doveva controllare. «È mia sorella» dichiarò. «E non la escluderò solo perché non è perfetta, come invece hai fatto tu con alcuni componenti della tua famiglia» aggiunse, poi raddrizzò la schiena, come per prepararsi all’inevitabile litigio che sarebbe seguito. Dopotutto aveva affrontato innumerevoli momenti simili con suo padre, e solo la solida presenza di Kim l’aveva salvata. Un pensiero che evocò un profondo senso di colpa. Doveva tutto a sua sorella, eppure adesso lei stava per rovinare il suo rapporto con Alexander.

    Ma non successe nulla. Anzi, qualcosa successe. Alexander le sorrise, un sorriso assassino che la incantò e che riuscì quasi a farle dimenticare perché fosse così in collera con lui.

    «Perdonami. La mia è stata una provocazione fuori luogo» dichiarò lui.

    Una manifestazione di controllo che rinnovò la sua bellicosità. Se Alexander avesse perso le staffe, lei avrebbe potuto affrontarlo ad armi pari, ragionò Olivia. Invece aveva rigirato le carte in tavola, e ora sembrava che le toccasse addirittura scusarsi. Lo fece, ma solo per il bene di Kim.

    «Dispiace anche a me...» mormorò, consapevole che il tono della sua voce non era per nulla dispiaciuto.

    Il fotografo si portò davanti a loro, pronto a immortalarli. Alexander le circondò le spalle con un braccio. Nella sua visuale entrò un polso su cui spiccava un Rolex d’oro. Il metallo risplendeva sulla pelle olivastra, così come risplendevano gli occhi blu ghiaccio sul viso abbronzato. L’uomo era davvero bellissimo, concluse, il cuore che le martellava nel petto. Erano passate solo due ore da quando Kim era partita in tutta fretta, e già quella giornata le sembrava infinita.

    Alexander abbassò il braccio per cingerle la vita. I seni presero a formicolarle, un caldo languore le dilagò nel basso ventre. Eccitata, ecco cos’era, si rese conto sgomenta. Era eccitata dall’uomo che avrebbe dovuto essere il marito di sorella. Avrebbe dovuto, appunto. Chiuse gli occhi e rivide il viso sorridente di Kim, mentre le annunciava elettrizzata il suo fidanzamento con Alexander King, l’affascinante magnate figlio di una famosa coppia di divi di Hollywood. Un’immagine che servì ad attenuare le sensazioni che la pervadevano.

    Ad attenuarle lievemente.

    Olivia

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