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Il fratello sbagliato (eLit): eLit
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Ebook162 pages2 hours

Il fratello sbagliato (eLit): eLit

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About this ebook

Niente da fare! Evan, il ragazzo che Brianna frequenta da qualche tempo, non riesce a far scattare in lei la scintilla e a farle perdere la testa. È bello, ricco... ma all'amore tutto questo non basta. Poi un giorno, all'improvviso, Brianna si accorge del carattere forte e irresistibile del fidanzato... forse perché a suscitarle queste emozioni non è Evan, bensì il fratello gemello Jake, che sin da bambino torturava Brianna con i suoi scherzi insopportabili. Non sarà anche questo un altro scherzo di Jake?
LanguageItaliano
Release dateMar 31, 2016
ISBN9788858951514
Il fratello sbagliato (eLit): eLit
Author

Donna Sterling

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Il fratello sbagliato (eLit) - Donna Sterling

    successivo.

    1

    «Non hai ancora fatto l'amore con lui? Ma se uscite già da sei mesi!»

    Ignorando il commento dell'amica, Brianna Devon continuò a truccarsi davanti allo specchio. «Sei sicura che con tutto questo mascara non sembri una ragazza troppo facile?»

    Chloe alzò gli occhi al cielo e scosse il capo. «Va bene così, Bri. Osa pure mettere ben due strati di mascara. Ti consiglierei forse di fare qualcosa che possa farti sembrare una ragazza facile

    Brianna le rivolse un sorriso ironico. Aveva chiamato appositamente l'amica per farsi consigliare per quella sera, considerandola la regina indiscussa del fascino.

    «Allora, qual è il problema?» insistette Chloe mentre le sistemava i capelli in un'acconciatura che le lasciava cadere soffici ciocche sulle spalle nude. «Perché non sei ancora andata a letto con lui? Siete amici dai tempi del liceo, quindi non puoi dire di non conoscerlo. E non siete dei ragazzini.» Colta da un pensiero improvviso, Chloe spalancò gli occhi. «Lui vuole, vero?»

    «Ovviamente» confermò Brianna, per non sminuire la virilità di Evan, ma dopo un attimo aggiunse: «Perlomeno, voleva. Ma io, be', non gli ho permesso di andare molto oltre il bacio».

    «E cosa facevi, gli scostavi la mano se diventava troppo audace?» domandò l'amica stupefatta.

    «Diciamo che più che altro cercavo di evitarla. L'ultima volta che siamo stati insieme non mi ha nemmeno baciata. È come se avesse rinunciato. È convinto di non eccitarmi.»

    «Oh, come può aver pensato a una cosa simile?»

    «Questa notte ho intenzione di fargli cambiare idea, comunque. Costi quel che costi.»

    «Cosa vuoi dire con questo?» le chiese Chloe inorridita. «Non sarà la tua prima volta, vero?»

    «No, ma quando si tratta di sesso, preferisco essere cauta.»

    «Ma mi avevi detto di esserti innamorata di lui. Hai cambiato idea?»

    «No, certo. La nostra relazione è molto profonda. Siamo accomunati nella mente e nello spirito. Lui è intelligente, sincero, affidabile, ambizioso... tutto quello che cerco in un uomo.»

    E non sarò mai una sua proprietà, aggiunse mentalmente. E su questo Brianna non transigeva. Il suo compagno, chiunque fosse stato, avrebbe dovuto rispettare il suo bisogno di indipendenza. Lei avrebbe avuto le proprie entrate, i propri investimenti e la propria casa e la carriera sarebbe stata in cima alle sue priorità. Nessuna relazione si sarebbe mai potuta trasformare in una prigione economica.

    «Saresti pazza a lasciartelo sfuggire» la apostrofò Chloe.

    «Potrebbe essere troppo tardi. Non mi chiama da due settimane, anche se comunque so che è fuori città per lavoro.» Ma Brianna sapeva che il lavoro non aveva mai impedito a Evan di telefonarle in precedenza.

    Concentrandosi nuovamente sul suo volto allo specchio, si mise un rossetto di una tonalità più intensa del solito. Quella sera avrebbe ricompensato Evan per la sua pazienza.

    «Se tu non lo vuoi, conosco decine di donne che se lo prenderebbero volentieri» la avvisò Chloe. «Si è laureato ad Harvard, è ricco ed è il direttore generale della più grande compagnia della città, quella per cui tu lavori, per essere precisi.»

    «Questo non ha niente a che vedere con i miei sentimenti per lui!» In realtà avrebbe preferito che Evan non fosse stato il suo capo. Non sopportava pensare che la sua carica di direttore del personale potesse essere attribuita alla loro relazione. Brianna era laureata e aveva lavorato per nove lunghi anni per ottenere quella posizione. Evan era rientrato a Pleasantville soltanto da tre anni, diventando direttore generale dell'azienda. Inizialmente erano usciti come amici e Brianna aveva sempre rifiutato le sue avance, ma col tempo la compagnia di Evan era diventata sempre più indispensabile per lei, tanto che a un certo punto le era sembrato stupido continuare a rifiutarlo solo perché era il suo capo.

    «So che la tua relazione con Evan non ha nulla a che fare con la tua posizione» la rassicurò Chloe. «Intendevo solo dire che Evan è un uomo molto ambito ed è bello, anche se, personalmente io preferisco Jake. Vado matta per i cattivi ragazzi!»

    «I gusti sono gusti» commentò Brianna, innervosendosi al pensiero del gemello di Evan.

    Chloe rise divertita. «Ah, dimenticavo che Jake è sempre stata la tua spina nel fianco. Devi ammettere però che è una spina piuttosto attraente.»

    «Fisicamente, sì. È identico a Evan, ma la somiglianza termina lì.»

    «Hanno entrambi ereditato la fortuna dei genitori, il che significa che sono entrambi ricchissimi» puntualizzò Chloe.

    «Il che non è necessariamente positivo.» I soldi significavano potere e il potere poteva anche essere usato per ferire. Sua madre aveva sposato un uomo ricco e aveva messo il proprio futuro nelle sue mani. Intrappolata per anni sotto la sua egemonia, era stata poi incapace di reagire quando il loro matrimonio era finito. «I soldi non potranno mai sopperire alla mancanza di moralità di Jake. È un irresponsabile donnaiolo. Ogni volta che rientra in città ha una bambola diversa sottobraccio» commentò provando una fastidiosa stretta allo stomaco.

    «Già, e sono tutte rigorosamente ingioiellate e abbronzate. Non mi dispiacerebbe proprio poterlo frequentare per un po'.»

    Brianna evitò ulteriori commenti. Non voleva pensare a Jake Rowland quella sera. Voleva dimenticarne persino l'esistenza, perché, per quanto la infastidisse ammetterlo, era lui il motivo del suo blocco con Evan. Ogni volta, infatti, che Evan si eccitava e la guardava con una strana luce negli occhi e con i capelli in disordine, le ricordava Jake. E ogni volta che pensava a Jake, il ricordo di tutti gli scherzi che aveva subito da lui e delle umiliazioni di cui l'aveva resa vittima cancellava in lei ogni interesse sessuale per il suo gemello.

    Alzandosi in piedi, Brianna guardò la sua trasformazione allo specchio. Il vestito nero scollato, in netto contrasto con i suoi soliti tailleur, la fasciava sinuosamente. «Come ti sembro?»

    «Uno schianto» si complimentò Chloe.

    «Voglio che lui capisca subito che questa notte sarà speciale. Voglio che sia talmente divorato dalla passione, da farmi precipitare in un'altra dimensione.»

    «Cosa che solitamente non succede?»

    «Non era questo che intendevo.» La mancanza di passione nei confronti di Evan non dipendeva certo da lui. Non era colpa sua se aveva un dannato gemello, identico a lui, ma del tutto insopportabile.

    «Grazie per avermi aiutata a trasformarmi in femme fatale, Chloe. Mi sento decisamente fiduciosa.»

    «Se cambi ancora idea, fammelo sapere» la pregò Chloe avviandosi verso la porta d'ingresso. «Ti prenderò un appuntamento con un terapista sessuale.»

    Rassicurando l'amica che non ne avrebbe avuto bisogno, Brianna le augurò una piacevole serata e tornò in camera. Dopo una spruzzata di profumo, osservò ancora la sua immagine allo specchio, riconoscendosi a stento. Evan sarebbe stato sorpreso del suo cambiamento? Il suo aspetto gli avrebbe di certo chiarito subito le sue intenzioni e nulla l'avrebbe fermata questa volta, soprattutto non il pensiero di Jake.

    La sua consolazione era che almeno non si sarebbe dovuta preoccupare di vederselo comparire davanti. Viaggiava per il mondo da anni ormai e le poche volte che era tornato per brevi periodi erano state sufficientemente terribili.

    Infilatasi l'elegante soprabito, uscì nella fresca serata di ottobre. Evan doveva essere sicuramente tornato dal suo viaggio e lei gli avrebbe riservato un caloroso bentornato, così lui non avrebbe avuto più dubbi sull'entità del suo desiderio.

    E neanche lei.

    Dalla finestra della casa di Evan, Brianna intravide il fuoco acceso nel camino, il che indicava che lui era in casa.

    La tensione la immobilizzò davanti alla porta. E se non fosse stato da solo? Brianna scosse il capo. Evan non avrebbe mai portato un'altra donna in casa senza prima aver interrotto la relazione con lei. La sua correttezza e la sua onestà erano un suo vanto ed erano anche uno degli aspetti che amava in lui.

    Con mano tremante suonò il campanello e, suo malgrado, trasse un sospiro di sollievo non sentendo alcuna risposta. Si era resa conto solo in quel momento infatti che, se lui avesse aperto la porta, forse lei non sarebbe andata fino in fondo e sarebbe stato un vero disastro!

    Proprio quando stava per andarsene, la porta si spalancò e Brianna si trovò davanti Evan con i capelli umidi, il torso nudo e un asciugamano intorno alla vita, che la guardava allibito.

    Brianna rimase senza parole. Non si aspettava che lui le avrebbe aperto la porta mezzo nudo. L'aveva già visto a torso nudo e in costume da bagno, ma la sua pelle abbronzata e il suo viso le accesero un desiderio che non provava da diverso tempo. Era semplicemente l'uomo più affascinante che avesse mai visto.

    «Brianna!» esclamò lui con voce piacevolmente sorpresa. Lei non si era mai presentata prima di allora senza avvisarlo. Evan si appoggiò allo stipite e le rivolse un sorriso di apprezzamento. «È da parecchio tempo che non ci vediamo.»

    Catturata da quel sorriso, Brianna avvertì un inaspettato calore e d'improvviso l'idea di sedurlo non le sembrò più così assurda.

    «È da troppo tempo» mormorò lei entrando nell'appartamento. Si tolse il soprabito osservando i magnifici lineamenti del suo volto e la luce maliziosa che traspariva dal suo sguardo le causò un lungo brivido di eccitazione. E non si erano ancora nemmeno toccati!

    Incoraggiata dalle buone premesse, Brianna gettò il soprabito su una sedia e lo baciò sulle labbra.

    Quando si ritrasse, la sorpresa negli occhi di Evan era ancora più evidente e Brianna rammentò il cambiamento nel suo aspetto: la sua acconciatura, il suo trucco, il suo abito sexy e i tacchi a spillo erano decisamente in contrasto con il suo abituale aspetto formale. Non aveva mai giocato alla donna fatale prima di allora e si compiacque dell'effetto che ottenne su di lui.

    «Ho pensato di darti il bentornato a casa» lo informò.

    Lui continuava ad ammirarla, spostando lo sguardo ora sul suo viso ora sul suo corpo. Brianna sperò ardentemente che lui facesse la mossa successiva, dato che doveva aver sicuramente compreso le sue intenzioni, ma lui non si mosse. Anzi, aveva addirittura lasciato la porta aperta.

    «Io volevo... sorprenderti.»

    «Direi che ci sei riuscita.»

    I ripensamenti sulla sua decisione impulsiva le ronzarono nella mente. «Non... non hai programmi per stasera, vero?»

    «Nessuno che non possa includere te» le comunicò chiudendo la porta. «Accomodati» le propose indicando il divano di fronte al camino. «Vado a mettermi qualcosa addosso.»

    Senza perdere troppo tempo a riflettere, Brianna gli si avvicinò e gli sfiorò il braccio. «No» lo implorò. «Saresti poi costretto a svestirti di nuovo.»

    Lo sguardo di Evan era decisamente stupito. «Perché sei venuta qui, Brianna?» le chiese con voce roca.

    Quindi aveva deciso di renderle le cose difficili! Togliendogli la mano dal braccio, Brianna finse un coraggio che in realtà non provava. «Sono pronta. Sono venuta qui per... lo sai» mormorò a disagio.

    «No, non ne sono certo.»

    Brianna si sentì avvampare. Ovviamente lui non voleva trovarsi ancora davanti a un suo rifiuto, o peggio, non la voleva più. «Sono pronta a fare l'amore con te. Sempre che tu lo voglia» aggiunse in un sospiro.

    Una scintilla accese i suoi occhi blu scuro. «Posso chiederti cosa ti ha fatto cambiare idea? Non potevo sperare in una migliore accoglienza, ma...»

    «Ho avuto molto tempo per pensare mentre eri via e mi sono resa conto che ti amo da

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