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La casa dei misteri (eLit): eLit
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La casa dei misteri (eLit): eLit

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ISLAND OF BONES - Vol. 3. Quando scopre il corpo senza vita di Cutter Merlin, Liam Beckett pensa subito che la sua morte sia legata a qualcosa di soprannaturale. E non solo perché il vecchio stringe tra le mani un volume di esorcismi e uno scrigno misterioso. Qualcuno riferisce infatti di aver visto ombre inquietanti aggirarsi nel giardino. E Kelsey, la nipote di Cutter, tornata a Key West per occuparsi della collezione del nonno, ha la costante sensazione di essere osservata. Per giunta, un persistente odore di morte aleggia nell'antica dimora, come se la casa fossa infestata da uno spirito malvagio... È evidente che nella villa agiscono pericolose forze oscure, e Liam, che sa per esperienza come a volte le storie di fantasmi siano vere, è deciso a proteggere il primo e unico amore a qualunque costo.



Island of bones:

L'isola delle ossa - vol. 1

La sposa fantasma - vol. 2

La casa dei misteri - vol. 3
LanguageItaliano
Release dateJul 29, 2016
ISBN9788858957561
La casa dei misteri (eLit): eLit
Author

Heather Graham

New York Times and USA Today bestselling author Heather Graham has written more than a hundred novels. She's a winner of the RWA's Lifetime Achievement Award, and the Thriller Writers' Silver Bullet. She is an active member of International Thriller Writers and Mystery Writers of America. For more information, check out her websites: TheOriginalHeatherGraham.com, eHeatherGraham.com, and HeatherGraham.tv. You can also find Heather on Facebook.

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    La casa dei misteri (eLit) - Heather Graham

    successivo.

    LINEA DEL TEMPO DI KEY WEST

    1513 – Sembra che il primo europeo a scoprire la Florida per conto della Spagna sia stato Ponce de León. I suoi marinai, osservando da lontano le isole più a sud, le Keys, hanno l'impressione che le radici di mangrovia ricordino delle anime sconvolte dalla sofferenza e per questo chiamano l'arcipelago Los Martires, I Martiri.

    1600 circa – Key West compare per la prima volta nelle carte geografiche e nelle mappe europee. I primi esploratori trovano per caso le ossa dei defunti delle tribù indigene e per questo l'isola viene chiamata Island of Bones o Cayo Hueso, Isola delle Ossa.

    Inizia l'età dell'oro della pirateria, dato che le navi che salpano dal Nuovo Mondo attraversano acque pericolose con enormi carichi di preziosi.

    1763 – Il Trattato di Parigi assegna la Florida e Key West alla Gran Bretagna e Cuba alla Spagna. Gli spagnoli e la popolazione indigena si vedono costretti ad abbandonare le isole e a trasferirsi all'Avana. Tuttavia, gli spagnoli sostengono che le Keys non facciano parte della Florida e che in realtà appartengano a L'Avana. Gli inglesi, invece, affermano che sono parte della Florida. In realtà, la disputa è solo una guerra di parole. Sulle isole, individui intrepidi vanno a pesca, abbattono alberi, cacciano tartarughe e sanno come evitare i pirati, con pochissimo controllo da parte delle autorità governative di qualunque paese.

    1783 – Il Trattato di Versailles pone fine alla Rivoluzione Americana e restituisce la Florida alla Spagna.

    1815 – La Spagna cede la proprietà dell'isola di Key West a un suddito leale, Juan Pablo Salas di St. Augustine, Florida.

    1819-1822 – La Florida viene ceduta agli Stati Uniti. Pablo Salas vende l'isola a John Simonton per duemila dollari. Simonton suddivide l'isola in quattro parti: tre vengono rivendute a tre uomini d'affari di nome Whitehead, Fleming e Greene. Cayo Hueso inizia a essere conosciuta come Key West.

    1822 – Simonton convince la Marina Statunitense a visitare il porto d'altura di Key West che aveva fatto da sfondo alla vivace attività di pirati, predoni di relitti e altri malviventi, mentre l'entroterra è ancora scarsamente sviluppato. Il porto avrebbe rappresentato per gli Stati Uniti un notevole vantaggio. Il tenente di Marina Matthew C. Perry, incaricato di valutare la situazione, stila un rapporto favorevole sul ruolo militare strategico della località, ma avverte il governo che la zona è piena di individui loschi, come i pirati.

    1823 – Il capitano David Porter viene nominato Commodoro della Squadra Anti-Pirateria delle Indie Occidentali. Dopo aver assunto il comando, si comporta in modo spietato mettendo addirittura l'isola sotto legge marziale. Anche se gli abitanti lo detestano, a partire dal 1823 il fenomeno della pirateria inizia a essere arginato.

    Gli Stati Uniti assumono il pieno controllo di Key West, che diviene parte della Florida, e danno inizio a una vera e propria colonizzazione anche se, come sempre, gli americani che portano avanti questo processo provengono da molte località diverse.

    1828 circa – Il recupero dei relitti di navi diventa un servizio importante a Key West e molti nell'isola partecipano a questa attività. Il volume di affari è talmente grande che nel giro di vent'anni l'isola diventa una delle aree con il reddito pro capite più alto degli Stati Uniti. Secondo alcuni, si tratta di una nuova pirateria che sostituisce quella tradizionale. In effetti, sebbene le attività di recupero e salvataggio siano legali e autorizzate, numerose navi vengono attirate verso un tragico destino da affaristi senza scrupoli.

    1845 – La Florida diventa uno stato americano. Inizia la costruzione di un forte per proteggere Key West.

    1846 – A Dry Tortugas inizia la costruzione di Fort Jefferson.

    1850 – Il forte sull'isola di Key West viene intitolato al presidente Zachary Taylor.

    La costruzione di nuovi fari pone fine ai giorni dei naufragi e del recupero relitti.

    1861 – Il 10 gennaio, la Florida si stacca dall'Unione. Il Forte Zachary Taylor rimane saldamente nelle mani degli Unionisti e svolge un ruolo primario nella strategia per sconfiggere la Marina Confederata e sorvegliare le navi contrabbandiere che forzano il blocco navale durante la guerra. La città di Key West viene divisa in due e rimane così per tutta la durata del conflitto. Viene iniziata la costruzione di due Torri Martello, la Torre Est e Ovest, con funzione di depositi di provviste; le paludi di acqua salata di Key West riforniscono entrambe le fazioni in guerra.

    1865 – La Guerra di Aggressione Nordista termina con la resa del generale Lee presso il tribunale di Appomattox. Anche l'attività di recupero delle navi contrabbandiere si conclude.

    1865 – Il dottor Samuel Mudd viene incarcerato a Fort Jefferson, Dry Tortugas, perché ritenuto colpevole di cospirazione per aver medicato John Booth, che si era rotto una gamba dopo avere assassinato il presidente Lincoln.

    Con la fine delle operazioni di salvataggio e della produzione di sale, l'industria del sigaro diventa un'attività fiorente. In seguito alla Guerra di Indipendenza Cubana, le Keys vengono invase da produttori di sigari, i quali, però, si spostano quasi subito a Ybor City. Un'altra attività importante per un certo periodo è la pesca delle spugne, ma presto anche i pescatori decidono di trasferirsi nelle acque di Tampa, sia perché le malattie si diffondono veloci tra i banchi di spugne dell'isola, sia perché la posizione geografica isolata non favorisce lo sviluppo del settore.

    1890 – Viene costruito l'edificio, poi denominato la piccola Casa Bianca, che serve da alloggio a un ufficiale della stazione navale. Il presidente Truman trascorrerà almeno 175 giorni in questa dimora, che sarà visitata anche da Eisenhower, Kennedy e molti altri esponenti politici.

    1898 – L'esplosione della corazzata Maine nel porto de L'Avana contribuisce all'aggravarsi del conflitto ispano-americano. La perdita della nave provoca una profonda commozione a Key West, da cui era salpata per L'Avana.

    1900 circa – Nasce Robert Eugene Otto. All'età di quattro anni riceve in regalo la bambola che lui stesso chiamerà Robert e, con essa, nasce anche la leggenda.

    1912 – Henry Flagler fa prolungare il ramo ferroviario della Overseas Railroad fino a Key West, creando un primo collegamento tra le isole e la terraferma.

    1917 – Il 6 aprile gli Stati Uniti votano a favore dell'intervento nella Prima Guerra Mondiale. A Key West viene mantenuto il presidio militare.

    1919 – La Prima Guerra Mondiale si conclude con il Trattato di Versailles.

    Anni '20 – Il Proibizionismo fornisce a Key West una nuova risorsa: il contrabbando di alcolici.

    1927 – A Key West viene fondata la compagnia aerea Pan American, che si occupa del trasporto dei passeggeri in arrivo e in partenza per L'Avana.

    Carl Tanzler, Conte von Cosel, arriva a Key West e viene assunto come radiologo al Marine Hospital, l'ospedale della Marina.

    1928 – Ernest Hemingway arriva a Key West. Si dice che abbia scritto Addio alle armi mentre aspettava di ricevere la sua nuova spider.

    1931 – Hemingway e la moglie Pauline ricevono in regalo la casa di Whitehead Street. Attualmente, esiste ancora una colonia di gatti a sei dita che discendono direttamente dalla sua gatta Snowball.

    Muore Elena Milagro de Hoyos.

    1933 – Il Conte von Cosel trafuga dal cimitero il cadavere di Elena.

    1935 – L'uragano del Labor Day distrugge la linea ferroviaria della Overseas Railroad e uccide centinaia di persone. La ferrovia non verrà mai ricostruita. La Grande Depressione colpisce anche Key West e l'isola, una volta la più ricca del paese, deve affrontare il dilagare della disoccupazione.

    1938 – Viene completata l'autostrada Overseas Highway U.S. 1 per collegare Key West e le isole Keys alla terraferma.

    1940 – Hemingway e Pauline divorziano e Key West perde il suo grande scrittore, che vi tornerà solo come turista.

    1940 – Si scopre che Tanzler tiene in casa il corpo di Elena. Migliaia di persone accorrono per vedere il cadavere esposto nei locali delle pompe funebri Dean Lopez.

    1941 – 7 dicembre: una data che vivrà nell'infamia. I giapponesi bombardano Pearl Harbor e gli Stati Uniti entrano in guerra.

    Tennessee Williams arriva a Key West per la prima volta.

    1945 – La Seconda Guerra Mondiale termina in Europa con l'armistizio del 14 agosto e negli Stati Uniti con la resa del Giappone, il 2 settembre.

    Key West tenta di ristabilire un sistema economico accettabile.

    1947 – Si dice che Tennessee Williams abbia scritto la prima stesura di Un tram chiamato desiderio mentre alloggiava all'hotel La Concha in Duval Street.

    1962 – Scoppia la crisi missilistica cubana. Il presidente John F. Kennedy ricorda agli Stati Uniti che Cuba dista solo 150 km.

    1979 – Viene celebrato il primo Fantasy Fest.

    1980 – Fidel Castro consente libero accesso al porto di Mariel e decine di migliaia di esuli cubani arrivano a Key West, fenomeno conosciuto come Mariel Boatlift.

    1982 – Nasce la Conch Republic, Repubblica della Conchiglia. Nel tentativo di controllare l'immigrazione illegale e il traffico di droga, gli Stati Uniti stabiliscono un blocco stradale a Florida City, all'estremità settentrionale della U.S.1. Il traffico viene bloccato per 17 miglia e, il 23 aprile, il sindaco di Key West, Dennis Wardlow, risponde proclamando la secessione dagli Stati Uniti. Dopodiché dichiara la guerra e subito dopo la resa e, infine, richiede aiuti dall'estero. Dato che gli Stati Uniti non hanno mai reagito a questi avvenimenti, la Conch Republic esiste ancora in base alle leggi internazionali. L'obiettivo della politica estera della Repubblica è stato così riassunto: Attenuare le tensioni internazionali tramite la pratica dello humor. Sebbene gli Stati Uniti non riconoscano ufficialmente la decisione, l'intervento ottiene l'effetto desiderato: il blocco stradale che paralizzava il traffico viene rimosso.

    1985 – Il cantautore Jimmy Buffett inaugura il suo primo ristorante Margaritaville a Key West.

    Il forte Zachary Taylor diviene Parco Statale della Florida, una splendida località per rievocazioni in costume, picnic e relax in spiaggia.

    Il cacciatore di tesori Mel Fisher riesce finalmente a trovare il relitto della Atocha.

    1999 – Si svolge il primo festival Pirates in Paradise.

    Dal 2000 a oggi – Key West è di per sé un paradiso sgargiante, chiassoso, intrigante, ricco di storia e di luoghi per praticare sport acquatici o attività di famiglia e pieno di locali equivoci. La Gibilterra dell'Ovest offre la possibilità di fare immersioni, scovare relitti e sperimentare quello spirito d'avventura che la rende una meta straordinaria per un giorno o per tutta la vita.

    Prologo

    Il sole stava tramontando e i suoi raggi dipingevano il paesaggio e casa Merlin di una tinta rosso sangue.

    La dimora vittoriana, dall'aspetto alquanto singolare, era stata costruita su un minuscolo promontorio che sembrava una bizzarra appendice dell'isola di Key West. Unica nel suo genere, la struttura non aveva perso l'originaria eleganza nonostante si trovasse in un tale stato di abbandono da sembrare un luogo maledetto, infestato dai fantasmi, un'entità dotata di vita propria. Le finestre scure assomigliavano a tanti occhi che sorvegliavano le attività nei paraggi. Con il calare del buio uno strano gioco di luci e ombre creava un movimento palpitante lungo la facciata grigia, ormai sbiadita. Da anni quella casa dominava i dintorni, quieta e immobile, eppure viva... in attesa di qualcosa.

    Liam Beckett parcheggiò nel vialetto coperto di erbacce, terrorizzato da ciò che avrebbe potuto scoprire all'interno. I suoi pensieri fecero un lungo salto all'indietro nel tempo.

    In passato, quella era stata la casa di Kelsey che, dopo la morte della madre, era stata portata via dal padre. Cutter Merlin era invece rimasto lì, forse per piangere la scomparsa dell'unica figlia o forse perché il genero l'aveva abbandonato.

    Liam non lo sapeva, ma ricordava bene Kelsey. Era stata la nemica numero uno quando erano bambini, quella che gli sputava addosso palline di carta mentre lui scivolava alle sue spalle per spettinarle i capelli. Poi, a un certo punto, era nata una bella amicizia che presto si era trasformata nella prima cotta della sua vita, quando il maschiaccio dai capelli neri aveva lasciato il posto a una giovane donna snella e aggraziata. Non ce l'aveva fatta a dirle addio quando se n'era andata.

    E adesso...

    Raggiunse l'ingresso e bussò. La casa aveva una superficie di seicentocinquanta metri quadri e Cutter viveva solo, quindi non era il caso di preoccuparsi se non giungeva subito ad aprire. Premette il campanello, anche se era sicuro che non funzionasse da anni.

    Dall'interno non proveniva alcun rumore.

    Bussò di nuovo con più energia, ma non ci fu nessuna risposta.

    Fece un passo indietro e notò che la posta non veniva ritirata da tempo, proprio come aveva detto Jason Fried.

    Forse Cutter Merlin era partito, magari era andato in California a trovare la nipote.

    Ma non era così e lui lo sapeva.

    Negli ultimi dieci anni, Cutter Merlin non aveva mai lasciato l'isola.

    Si spostò sul retro. L'edificio poggiava su uno strato di roccia calcarea mista a corallo che digradava in un tappeto di sabbia e mangrovie. La residenza era circondata da alberi di pino e piccoli arbusti rinsecchiti dall'aspetto incolto, che accentuavano ancora di più l'atmosfera arida e sinistra di quel posto desolato.

    Liam conosceva un metodo infallibile per introdursi nell'abitazione: una volta Kelsey aveva dimenticato le chiavi, allora avevano attraversato il giardino, allora molto curato, per raggiungere la lavanderia sul retro. Sopra la lavatrice c'era un pannello fissato male che poteva essere rimosso in un attimo.

    Fece proprio così.

    Spostò il pannello allentato e si calò sulla lavatrice, poi scese a terra.

    Venne immediatamente assalito da un odore inconfondibile e allora seppe cosa doveva fare.

    Doveva cercare il corpo.

    Provò a premere l'interruttore, ma le luci della lavanderia erano fulminate. Immaginò che fosse trascorso un bel po' di tempo dall'ultima volta che qualcuno le aveva accese. La porta tramite la quale si accedeva alla cucina non era chiusa a chiave e si aprì non appena sfiorò la maniglia. Fece un altro tentativo con l'interruttore della cucina.

    Si accese una sola lampadina che emanava una luce pallida e fioca.

    Cutter Merlin si era preparato qualcosa da mangiare: un nugolo di mosche ronzava intorno a un piatto di zuppa di pomodoro e a un panino, ormai duro come il legno, che emanava un fetore tremendo, diverso dall'odore di morte, ma altrettanto ripugnante.

    Attraversò l'enorme sala da pranzo, dove un ampio finestrone esposto a nord offriva una vista mozzafiato sul mare. Uno strato di polvere ricopriva ogni oggetto e il lampadario sopra il tavolo era un intrico di ragnatele.

    «Cutter?» chiamò, sentendosi uno stupido che parla da solo. Era sicuro che l'uomo fosse morto. Nessuno avrebbe potuto resistere con un simile fetore nell'aria, un miasma che poteva quasi essere toccato.

    C'era uno scalino che conduceva al maestoso salone ufficiale. La luce della cucina era troppo debole per penetrare fin lì, così premette l'interruttore, ma non accade nulla.

    La stanza era invasa dalle inquietanti tonalità rosso sangue del crepuscolo, che però cominciavano a scurirsi.

    Un tempo quello era stato un ambiente sfarzoso, con pavimenti in marmo italiano, eleganti tappeti e mobili stile Impero. Col passare del tempo, si era trasformato in una specie di deposito, ma non di souvenir, riviste e giornali.

    C'erano scatoloni ovunque. In un angolo, svettava una vera e propria armatura con accanto una bara vittoriana che, all'altezza della testa, aveva un'apertura dalla quale si scorgeva un dipinto raffigurante ciò che la morte avrebbe potuto mostrare. A un lato del camino era collocato un sarcofago, mentre dall'altra parte c'era un autentico altare voodoo. Sotto una teca di vetro era conservato un teschio raggrinzito proveniente dalla Nuova Guinea e un corvo impagliato troneggiava sulla mensola. Ovunque si posasse lo sguardo, c'erano manufatti provenienti da qualche parte del mondo, alcuni in ottime condizioni, altri consumati e malridotti. Le pareti erano ornate di teste di animali, maschere africane e lance piumate.

    Liam, distratto dall'enorme quantità di oggetti scarsamente illuminati, non si accorse subito del cadavere.

    A un certo punto, però, lo vide.

    Proprio come i reperti che collezionava, Cutter Merlin era ricoperto da una patina di polvere. Un ragno aveva tessuto la tela tra i suoi occhiali e il bracciolo della sedia a dondolo sulla quale era seduto. Fu un colpo al cuore. Naturalmente, Liam lo sapeva già. Non poté però fare a meno di rammaricarsi del fatto che nessuno aveva mantenuto i contatti con quell'anziano signore solitario.

    Cutter Merlin era sempre stato gentile con i bambini. Era solito narrare delle bellissime storie ambientate in terre lontane: in Asia, in Medio Oriente, nelle giungle del Sud America o tra le sabbie del deserto del Sahara. Poi però sua figlia era morta e il genero si era trasferito insieme alla nipote in un altro stato, così lui aveva deciso di rinchiudersi in casa con i suoi tesori.

    Da allora avevano iniziato a circolare strane voci sul vecchio eremita e la sua collezione privata. Si diceva che praticasse la magia nera e che avesse fatto un patto con il diavolo.

    E ora... Era lì seduto, immobile, con un libro tra le mani mentre il pulviscolo gli danzava intorno nell'aria rossastra. Vecchio e debole, con i lunghi capelli candidi e le guance ricoperte di peluria bianca... sembrava quasi che potesse parlare. Ma, naturalmente, non avrebbe parlato mai più.

    «Oh, Mr. Merlin!» mormorò, avvicinandosi. Notò che aveva la bocca leggermente aperta e gli occhi spalancati dietro le lenti degli occhiali, come se fosse morto guardando il maestoso ingresso della sua dimora, terrorizzato da ciò che vedeva. Il suo volto esprimeva un orrore tale che Liam non poté fare a meno di voltarsi verso l'atrio.

    Non c'era niente lì. Appoggiò un ginocchio a terra per esaminare meglio il cadavere. Sapeva che quell'odore di morte gli sarebbe rimasto addosso anche dopo aver lasciato la casa, ma non gli importava. Conosceva quell'uomo, era un vecchio e triste signore che aveva dato tanto agli altri ed era morto solo, in preda al panico.

    Sospirò scuotendo la testa, poi prese il cellulare e avvisò la polizia del ritrovamento; presto l'avrebbe raggiunto il medico legale.

    Non c'era un gran bisogno di affrettarsi, ormai Cutter Merlin era morto. Tutto a un tratto, dalla bocca del cadavere spuntò il ragno che aveva tessuto la tela sugli occhiali e Liam non poté trattenersi dal sobbalzare mentre un brivido gli percorreva la schiena. Si rallegrò che nessuno avesse assistito a quella reazione spaventata.

    Si concentrò sul libro che il vecchio teneva in mano. Era molto grande e le pagine avevano un fregio dorato. A un primo esame, dedusse che doveva avere almeno cento anni. Sollevò con cautela la copertina, ma la luce rossa del tramonto stava diventando sempre più scura e fu costretto a prendere la torcia per leggere il titolo.

    Difendersi dalla magia nera.

    Il vecchio teneva anche un'altra cosa in mano. Liam sapeva di non dover toccare il corpo prima dell'arrivo del medico legale, ma era molto curioso e non credeva che si trattasse di un caso di omicidio. Un anziano signore si era spaventato ed era morto di infarto.

    Aveva lasciato i guanti in macchina, quindi utilizzò la torcia per spostare la mano e vedere cosa stringeva tra le dita. Il cadavere aveva superato da tempo la fase del rigor mortis, per cui riuscì facilmente ad allentare la presa.

    Era un cofanetto, un piccolo scrigno d'oro simile a un portagioie con il coperchio sollevato, che serviva a conservare qualcosa di speciale. Lui non aveva mai fatto il chierichetto, ma da ragazzino i suoi lo portavano a messa tutte le domeniche, per cui non gli ci volle molto a capire che si trattava di un reliquiario. Al suo interno c'era una pallina in oro filigranato e il primo oggetto sembrava fatto su misura per contenere il secondo.

    In grembo, sotto il libro, Cutter teneva un fucile a canne mozze.

    «Che stavi combinando, vecchio mio?» domandò Liam. Scosse la testa, si alzò e gettò un'altra occhiata intorno.

    In quella stanza scatole, bauli e oggetti di ogni tipo erano stati ammucchiati alla rinfusa e pezzi inestimabili erano mischiati a cianfrusaglie prive di valore.

    Ormai le ombre scure della sera avvolgevano ogni cosa come tante dita ossute e tentacolari. Liam attraversò il salone e raggiunse il portone principale per esaminarlo, illuminandolo con la torcia. Curioso. Cutter Merlin si era preparato la cena, una semplice zuppa con un sandwich, però, invece di mangiare, aveva preso un libro e un vecchio cimelio e si era accomodato sulla sedia a dondolo accanto al focolare per tenere d'occhio l'ingresso.

    Proprio come se stesse aspettando qualcuno, armato di un tomo e di un cofanetto d'oro, oltre che del fucile a canne mozze che, in ogni caso, non aveva puntato contro nessuno dato che giaceva lì, appoggiato sulle sue gambe, sotto il libro.

    Cutter Merlin aveva la fama di essere un tipo eccentrico. Negli ultimi anni la gente si riferiva a lui come all'eremita pazzoide. Inoltre, onde evitare che i bambini giocassero vicino alla riva e rischiassero di finire in acque profonde, tutti i genitori della zona avevano preso a raccontare ai loro figli che quell'uomo era completamente matto e che forse era il demonio in persona.

    La porta era ermeticamente chiusa e c'erano ben tre catenacci.

    Sembrava proprio che con la vecchiaia quell'uomo avesse sviluppato una terribile paura di ricevere qualche ospite indesiderato. Ma chi?

    Probabilmente erano comparsi i primi segni di demenza senile o forse soffriva di Alzheimer, ma nessuno lo sapeva e a nessuno importava. Liam si sentì terribilmente in colpa; come avevano potuto dimenticarsi tutti di quell'uomo?

    Tornò accanto al corpo. Cutter fissava il portone con un'espressione terrorizzata... e allo stesso tempo risoluta. Tra le dita stringeva il cofanetto d'oro come se la sua vita dipendesse da quell'oggetto.

    «Povero vecchio» si rammaricò. «Mi hai sempre trattato bene e io mi sono dimenticato di te. Mi dispiace tanto.»

    L'auto del medico legale si stava avvicinando, così Liam tornò al portone. Stava per aprire i catenacci, ma si fermò pensando che quella morte meritava un'indagine più approfondita. Andò in cucina e prese uno strofinaccio per poter sbloccare le chiusure senza lasciare impronte.

    Nella sua lunga carriera Franklin Valaski aveva lavorato a decine di casi di morte naturale e non naturale. Aveva quasi la stessa età di Cutter Merlin o, per lo meno, così sembrava. Forse tutti quegli anni passati faccia a faccia con la morte l'avevano fatto invecchiare più in fretta e gli avevano conferito quell'aspetto da vecchio bulldog. Era basso, corpulento e pieno di rughe, oltre che un eccellente professionista. Con lui c'era anche uno degli assistenti dell'obitorio, che spingeva una barella.

    «E così anche il vecchio Merlin è passato a miglior vita, eh?» commentò Valaski, scuotendo la testa. «In tutta onestà, mi ero quasi dimenticato che questa vecchia canaglia fosse ancora qui.»

    «Triste, vero?» mormorò Liam. «Sembra un infarto.»

    «Fammi strada» rispose il medico e, a un cenno del poliziotto, raggiunse la sedia a dondolo.

    Il giovane assistente gettò un'occhiata intorno a sé e sul suo volto comparve un'espressione esterrefatta.

    Non conosceva Merlin!, dedusse Liam stupito.

    Non poté fare a meno di pensare a Kelsey. Sua madre era morta in quella casa, ma non sapeva molto di più al riguardo... Quand'era successo, aveva solo quindici anni e aveva accettato la spiegazione che era stata data: un tragico incidente. Subito dopo, il vedovo aveva deciso di fuggire con la figlia da Key West e dal luogo in cui la sua amata aveva perso la vita, decisione che aveva spezzato il cuore al giovane Liam.

    Del resto, anche buona parte dei suoi compagni di classe era in adorazione di Kelsey... In quella fase dell'adolescenza i maschi sono più immaturi delle loro coetanee.

    Lei era una forza della natura, sempre sorridente e piena di vita. Da piccola era uno scricciolo lentigginoso con due grossi codini, ma era improvvisamente sbocciata rivelando un fisico strepitoso. La massa ribelle di capelli scuri si era trasformata in una chioma morbida e lucente di un castano così profondo da sembrare quasi nero corvino. Le lentiggini erano scomparse e gli occhi avevano preso un'incredibile tonalità azzurra, la più intensa che lui avesse mai visto. Era sempre cordiale con tutti e trattava con gentilezza i compagni che venivano presi di mira dai più prepotenti; rifuggiva con convinzione le cheerleaders e le varie associazioni studentesche che considerava una manifestazione di cieco fanatismo.

    Quando qualcuno faceva una battuta su Cutter Merlin, lei spalancava gli occhi e affermava con convinzione che suo nonno era il demonio, poi si metteva a ridere e diceva che era solo un avventuriero e che, fino ai sessanta anni, aveva viaggiato in tutto il mondo, combattendo contro le tribù primitive delle isole del Pacifico e cavalcando i cammelli nel deserto del Sahara. Lo difendeva a spada tratta, spiegando che era l'esploratore più intraprendente del pianeta. Era stato perfino al Polo Nord!

    Liam si rese conto che non pensava più a Kelsey da molto tempo. Qualche anno prima aveva saputo che il padre era morto a causa di una febbre violenta. L'aveva scoperto molto dopo il funerale, ma le aveva comunque scritto un'e-mail di condoglianze; anche se avesse conosciuto il suo indirizzo, di certo era troppo tardi per mandare dei fiori.

    Naturalmente, le circostanze attuali gli imponevano di trovarla, ovunque fosse. Probabilmente viveva ancora in California... Gli era giunta voce che facesse la disegnatrice di cartoni animati. In effetti era sempre stata una brava artista. Doveva scoprire il suo numero di telefono perché, se un'e-mail poteva andare bene per farle le condoglianze dopo un lutto, informarla della morte del nonno era tutta un'altra cosa. Non aveva idea di come avrebbe reagito a quella notizia; era quasi certo che Kelsey non avesse mai rivisto Cutter Merlin dopo aver lasciato Key West.

    «Che strano...» disse Valaski.

    «Cosa?» domandò Liam, avvicinandosi.

    «A prima vista direi che la causa del decesso è una trombosi coronarica, però...»

    «Però?»

    «Non so, sembra quasi che sia morto per lo spavento» osservò il medico legale.

    «Era un uomo anziano e probabilmente non riceveva le cure mediche necessarie; forse soffriva di allucinazioni» ipotizzò Liam.

    «Mmh... Tuttavia è molto strano. Quest'uomo viveva in mezzo a mummie, teste rimpicciolite, bare e oggetti voodoo, animali impagliati, ossa, carne pietrificata. Non doveva essere un tipo che si spaventava tanto facilmente.»

    «Sì, ma era anziano» replicò Liam. Anziano e dimenticato da tutti, pensò tra sé e sé.

    «Certo, ma la cosa più strana...»

    La voce si spense a metà della frase, come se fosse assorto nei suoi pensieri. O nei ricordi.

    «Valaski?» lo sollecitò Liam.

    Lui alzò lo sguardo e scrollò le spalle come per tornare alla realtà.

    «Niente di incredibile, in realtà, solo che... Be', sul suo volto c'è la stessa espressione che aveva la figlia. Di sicuro ti ricordi di lei, Chelsea Merlin Donovan. Non dimenticherò mai quella donna, era davvero bellissima. Morì per una caduta accidentale, proprio su quella splendida scalinata laggiù. Aveva il collo spezzato, eppure... sul suo viso c'era

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