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Un invito poco innocente: Harmony Destiny
Un invito poco innocente: Harmony Destiny
Un invito poco innocente: Harmony Destiny
Ebook159 pages2 hours

Un invito poco innocente: Harmony Destiny

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About this ebook

"Le ho fatto un'offerta che lei non può rifiutare". Logan Voss.
Amarezza, rabbia, desiderio. Tutte emozioni che Logan Voss prova nello stesso istante in cui vede Melissa Mason. Sono passati dieci anni da quando lei ha rifiutato la sua proposta di matrimonio e se n'è andata. La reazione che lui ha nel ritrovarsela davanti gli fa capire che però nulla è cambiato e che le sue ferite sono ancora aperte. Ecco perché, quando Melissa dice di aver bisogno di un posto dove stare con la sua troupe, lui gli offre la sua tenuta. Questo le impedirà di sottrarsi alle sue domande e soprattutto al desiderio che lo rende schiavo senza tregua da anni?
LanguageItaliano
Release dateDec 10, 2019
ISBN9788830508071
Un invito poco innocente: Harmony Destiny
Author

Shirley Rogers

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Un invito poco innocente - Shirley Rogers

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Less-Than-Innocent Invitation

    Silhouette Desire

    © 2005 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Lucia Panelli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-807-1

    Prologo

    Dal diario di Jessamine Golden

    10 agosto 1910

    Caro diario,

    oggi è accaduto qualcosa che porterò per sempre nel cuore. Qualcosa di meraviglioso.

    Lo sceriffo Brad Webster mi ha baciata.

    Ha baciato me. Una donna che sta dall’altra parte della barricata.

    Io e Brad abbiamo scelto strade diverse, la sua nobile e valorosa, la mia un sentiero che crea solo barriere fra di noi, eppure quell’uomo orgoglioso e affascinante ha baciato proprio me.

    È stato il completamento sublime di una giornata perfetta. Brad mi ha invitata a un picnic sulle rive del lago e abbiamo trascorso il pomeriggio su una coperta all’ombra di un salice. Mentre parlavamo, ha preso la mia mano fra le sue e un improvviso calore mi ha pervasa.

    Quando il sole era ormai basso all’orizzonte e la nostra giornata insieme volgeva al termine, Brad si è chinato su di me e mi ha sfiorato le labbra con un dito. Un brivido di piacere mi ha attraversato il corpo. Di colpo le mie guance sono diventate di porpora e sono certa che lui abbia capito quanto la sua vicinanza mi turbasse. Poi mi ha sorriso e, per un istante, ho creduto che stesse per ridere di me.

    Invece mi ha baciata. Oh, mio Dio, mi ha baciata. Un bacio tenero, eppure colmo di passione. Le sue braccia mi hanno avvolto con virile dolcezza e avrei voluto che quell’istante durasse per l’eternità. A un tratto ho dimenticato che i nostri mondi sono distanti, inconciliabili. Mentre mi baciava ho scordato tutto, tranne lui.

    Oh, caro diario, è stato come se l’intero universo non fosse più lo stesso e ho provato il desiderio di restare con lui per tutta la vita.

    Ma non potrà mai accadere, vero?

    Quanto vorrei che le circostanze fossero diverse, che la strada che devo percorrere non andasse contro il codice d’onore di Brad. Ma al calare dell’oscurità, ecco che la realtà torna a impossessarsi di me. Questa notte mi lascerò andare e nel sonno, sognerò di un’altra vita, in cui io e Brad saremo insieme. Un tempo che ci avvolgerà per l’eternità.

    1

    Per la terza volta in quindici minuti Logan Voss lanciò un’occhiata all’orologio. Dannazione! Il ricevimento per il centoventicinquesimo anniversario della fondazione di Royal, Texas, era cominciato soltanto da un’ora e già gli sembrava un’eternità. Dall’atmosfera frizzante che lo circondava pareva che tutto andasse a gonfie vele. La serata si preannunciava un vero successo.

    Lasciò vagare lo sguardo per il salone da ballo del Texas Club e sorseggiò un goccio di whisky dal bicchiere che teneva in mano da ormai mezz’ora. La festa era in pieno svolgimento. Chiacchiere e risate echeggiavano accompagnate dal suono di una canzone eseguita da un gruppo country locale.

    Logan conosceva ogni volto presente nella sala. Molti uomini erano membri di quello stesso club e alcuni erano proprio gli amici che lo avevano convinto a partecipare al party.

    Intravide Jake Thorne e Christine Travers sulla pista da ballo e sorrise. Ricordando la veemenza con la quale Jake aveva giurato di non essere pronto per un legame serio con una donna, e men che meno con Christine, quella sera, quando aveva salutato l’amico, Logan non aveva potuto fare a meno di prenderlo in giro. Jake era innamorato cotto e lui e Christine pensavano già di sposarsi.

    Meglio lui di me, pensò Logan, allentando la cravatta. Aveva già percorso quella strada, che lo aveva condotto a ricomprare la propria libertà, svincolandosi da un matrimonio che non avrebbe mai dovuto essere celebrato.

    Nonostante il divorzio e il gravoso accordo economico a lui sfavorevole, Logan non provava risentimento nei confronti della ex moglie. Era stata prevalentemente colpa sua se il rapporto non aveva funzionato. Sebbene all’epoca non se ne fosse reso conto, l’aveva sposata per le ragioni sbagliate, prime fra tutte la rottura con Melissa Mason.

    Melissa.

    Accidenti, non pensava a Melissa da... almeno un mese. Un record. Anche dopo dieci anni, l’immagine della donna era ancora ben stampata nella sua mente. Il primo amore non si scorda mai. Logan non poteva che essere d’accordo. Il meraviglioso sorriso di Melissa e i suoi seducenti occhi verdi continuavano a perseguitarlo.

    Sospirò e si allontanò dalla parete. Che cosa gli era preso? Melissa era l’ultima persona alla quale doveva pensare quella sera.

    «Ciao, Logan. Che cosa fai qui tutto solo?»

    «Mark.» Logan salutò Mark Hartman, un altro membro dell’esclusivo club. Dopo la morte del fratello e della cognata, Mark era stato nominato tutore della nipotina di appena nove mesi. Logan era sbalordito da come l’amico riuscisse a dirigere un ranch e a occuparsi di una neonata, considerato anche il fatto che Mark sembrava non andare d’accordo con nessuna delle governanti assunte per seguire la piccola. «A dir la verità, stavo pensando di andarmene» confessò.

    «Stai scherzando?» Mark si portò il bicchiere alla bocca e con la stessa mano indicò la folla innanzi a loro. «Con tutte queste belle fanciulle con cui ballare?»

    «Non mi sembra che tu ti stia scatenando.» Logan sapeva che anche l’amico era restio a lasciarsi coinvolgere in una storia sentimentale. Anni prima, quando Mark era ancora nell’esercito e si trovava in missione oltreoceano, sua moglie era stata rapita e uccisa. Per quanto non parlasse mai del tragico episodio, il velo di tristezza che non gli abbandonava gli occhi diceva che non aveva ancora superato il trauma.

    «Colpito.» Mark bevve l’ultimo sorso. «Ma è un ricevimento in grande stile. Da Houston è arrivata persino una troupe televisiva.»

    «Davvero?» Logan non era particolarmente interessato alla notizia. Il ranch non gli lasciava molto tempo da dedicare alla televisione. Se anche avesse incontrato dei giornalisti famosi non li avrebbe riconosciuti.

    Mark annuì, indicando un gruppo di persone dall’altra parte della sala. «C’è anche una donna. E molto carina. Pare che un tempo abitasse a Royal.»

    Logan sentì un brivido percorrergli la schiena. Spostò l’attenzione sugli invitati, ma non vide nessuno che avesse l’aspetto di un giornalista. Poi tornò a volgere lo sguardo sui presenti, questa volta più lentamente, e i suoi occhi andarono a posarsi su una donna che gli dava la schiena.

    Una massa di riccioli ramati le scivolava oltre le spalle. Indossava un’abbagliante abito bianco, perfetto per mettere in risalto la figura snella.

    Come se avesse avvertito gli occhi di Logan su di sé, lei si girò.

    E fu come un pugno in pieno stomaco.

    Melissa.

    «Dannazione» mormorò Logan.

    «La conosci?» domandò Mark, notando l’improvvisa agitazione dell’amico.

    «La conoscevo.» Logan la guardò sollevare una mano e spostarsi una ciocca di capelli dagli occhi. Ogni muscolo del corpo dell’uomo s’irrigidì.

    Come poteva fargli ancora effetto dopo tutto quel tempo? Erano passati più di dieci anni dalla fine della loro storia. Ma guardandola ora sembrava fosse passato solo un giorno da quando si era innamorato di lei e le aveva chiesto di sposarlo.

    Il dolore s’impadronì di lui. Logan ricordava ancora quando lei si era presentata al ranch il giorno dopo avere accettato la sua proposta per comunicargli di avere cambiato idea e di essere in procinto di lasciare la città.

    Quando avevano cominciato a uscire insieme, Melissa gli aveva parlato di volersene andare da Royal, ma dopo che le aveva confessato di amarlo, Logan aveva pensato che lei avesse abbandonato quel progetto. Be’, si era sbagliato.

    La musica pulsava intorno a lui mentre ripensava all’ultimo mese trascorso con Melissa. Come in un puzzle, ogni pezzo della sua vita si era incastrato al posto giusto. Aveva sempre amato Wild Spur, il ranch dove era cresciuto. E tanto lui lo aveva amato quanto Bart, il fratello minore viziato dal padre, lo aveva odiato. Si era trasferito a Royal appena diplomato e Logan lo incontrava di rado.

    Quando il padre era morto in seguito a un attacco cardiaco, i due fratelli avevano deciso che Logan avrebbe rilevato la porzione del ranch destinata a Bart. L’idea piaceva a entrambi. Non erano mai stati vicini e Bart non ne voleva sapere di Wild Spur. Ma nessuno dei due era al corrente della clausola contenuta nel testamento del padre.

    Il primo figlio che si fosse sposato avrebbe avuto Wild Spur.

    Furibondi per la decisione del padre, Logan e Bart avevano cercato un modo per aggirare il testamento, ma ben presto si erano resi conto che non c’era motivo di preoccuparsi. Logan in fondo era già innamorato di Melissa. Quando fossero convolati a nozze, il ranch sarebbe stato suo e lui avrebbe rilevato la parte di proprietà destinata al fratello.

    Così aveva chiesto a Melissa di sposarlo e lei aveva accettato.

    Solo per cambiare idea il giorno dopo.

    Senza voltarsi indietro, lo aveva escluso dalla sua vita. E Logan non era mai stato capace di dirle quanto quella decisione lo avesse fatto soffrire.

    Mai nella sua vita si era sentito così vulnerabile. Dopo avere perso la madre a soli undici anni, era stato cresciuto da un padre esigente che non lo aveva mai incoraggiato a esternare i propri sentimenti. E così Logan aveva imparato a tenere dentro di sé ciò che pensava e voleva esprimere.

    Vide Melissa ridere, forse per una battuta dell’uomo accanto a lei, e provò un’improvvisa fitta al cuore. Temendo che lei avesse incontrato un altro, non l’aveva inseguita, non aveva cercato di contattarla, non aveva voluto darle la possibilità di ferirlo ulteriormente. Si era sempre ritenuto un uomo intelligente. Sapeva di dover mettere una pietra sul passato. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era risvegliare ricordi dolorosi. Ma, dannazione, voleva delle risposte. Voleva scoprire perché se n’era andata, perché non gli aveva più parlato.

    Se l’avesse affrontata, avrebbe ottenuto ciò che desiderava? Sul volto di Melissa avrebbe visto almeno una frazione del dolore con il quale lui aveva convissuto per anni? E poi si sarebbe sentito meglio? Il suo cuore sarebbe finalmente guarito, permettendogli così di dimenticare il passato?

    Come avrebbe reagito se fosse andata in un altro modo? Se Melissa lo avesse guardato, ricordandosi appena di lui? Sarebbe riuscito ad andarsene, salvando almeno la propria dignità?

    E se negli occhi di Melissa avesse letto il rimpianto? Non avrebbero certo potuto ricominciare da dove avevano lasciato come se niente fosse accaduto, giusto?

    Comunque non lo avrebbe nemmeno voluto. Non sarebbe tornato a donarle il proprio cuore. Nossignore. Non un’altra volta. Ma voleva delle risposte da lei. E se lei si fosse rifiutata di parlargli, avrebbe trovato il modo per convincerla.

    Buttò giù l’ultimo sorso di whisky e posò il bicchiere su un tavolo vicino. Non sapeva se la

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